Zanardi: il pilota ufficiale nonchè Ambassador per BMW è noto per il suo spirito combattivo e la sua determinazione tanto da valergli il soprannome di “Pineapple”.
Zanardi ha certamente dimostrato di portare il soprannome affibbiatogli Domenica alla 2015 BMW BERLIN-MARATHON (DE). Zanardi ha coperto la distanza della maratona di 42,195 chilometri nonostante il fatto che la catena sulla sua handbike si fosse rotta durante la gara.
Era la sua prima apparizione al prestigioso BMW BERLIN-MARATHON. E’ il più grande evento di corsa della Germania, con 70.000 atleti che competevano all’edizione numero 42.
Il BMW Brand Ambassador Zanardi ha iniziato nella categoria handbike. In questa classe, tuttavia, sono consentite solo le handcycles reclinate. Così ha dovuto cambiare il suo solito handcycle e lanciarsi su qualcosa di sconosciuto che aveva preso in prestito dal suo amico Vittorio Podestà (IT).
Tutto è andato meglio di quanto ci si aspettasse.
Nonostante il fatto che era in competizione in un ambiente completamente diverso dal tipo di sport che di solito pratica, Zanardi stava mostrando un forte passo per le strade di Berlino. Ha avuto un ottimo risultato – fino a quando la catena sulla sua handcycle si è rotta a nove chilometri dall’arrivo. Ma l’italiano non ha pensato di ritirarsi dalla gara. Si è seduto sull’asse posteriore della sua handcycle ed ha spinto le ruote posteriori con le mani per i restanti nove chilometri. Dopo 1:50:32 ore ha tagliato il traguardo, acclamato dalla folla massiccia alla Porta di Brandeburgo.
Le parole di Zanardi subito dopo la gara:
«Avevo iniziato con una handcycle ed ho terminato la gara con una sedia a rotelle! Ovviamente questa non è una BMW (ride). È un peccato. La gara stava andando molto bene. Io in realtà ero molto sorpreso di quanto fossi veloce, più veloce di quanto mi aspettassi, su questo tipo di handcycle a me sconosciuto, ed in un primo momento sono riuscito a rimanere con il gruppo di testa. Quando la catena si è rotta, non volevo ritirarmi. Volevo assolutamente finire questa maratona nella città dove sono nato per la seconda volta, e così ho spinto la mia handcycle come una sedia olimpica a rotelle negli ultimi chilometri.
È stato un evento fantastico. L’atmosfera, i molti, molti spettatori che hanno fatto il tifo per noi – è stato semplicemente fantastico. Mi piacerebbe tornare l’anno prossimo, e tentare il tutto per tutto di nuovo”.
Non c’è molto tempo per Zanardi per tirare il fiato: presto si recherà alle Hawaii (Stati Uniti), dove disputerà la sua seconda gara di triathlon di lunga distanza il 10 ottobre.
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