La guerra economica USA-Cina colpirà BMW più delle compagnie americane

Dati i recenti sviluppi delle politiche estere americane, BMW dovrà cercare una sorta di escamotage per il suo impianto di produzione di Spartanburg. Gli intenti dichiarati dal presidente Trump di cominciare quella che i media chiamano “guerra economica” con la Cina impatterà senza dubbio il settore automobilistico, ma coloro che subiranno i danni maggiori non saranno i produttori americani, ma i tedeschi che tanto hanno investito nei loro impianti nordamericani.

Il complesso produttivo più grande del mondo di BMW è Spartanburg, South Carolina. Qui oltre 450.000 veicoli sono costruiti ogni anno e si tratta esclusivamente di SUV. Con il boom sul mercato di questa categoria di vetture e considerando le massicce esportazioni di BMW dall’impianto di Spartanburg verso la Cina, i bavaresi vedranno un impatto causato dalle tasse di circa €786 milioni.

Per ora, la Cina non ha imposto nessuna tariffa sui prodotto importati dagli Stati Uniti, ma ha recentemente minacciato di introdurre una tassa del 25%. Se il paese asiatico dovesse convertire le minacce in fatti, non solo BMW, ma anche Mercedes-Benz (con il suo impianto in Alabama) ne pagherebbe le conseguenze. Nel loro caso, tuttavia, il danno economico sarebbe di €623 milioni secondo Automotive News.

Una soluzione potrebbe essere offerta dal fatto che sia BMW che Mercedes possiedono dei partner locali che consentirebbero di vendere il prodotto direttamente nel mercato Cinese. Tuttavia, la produzione locale è concentrata solo su una manciata di modelli e, nel caso di BMW, nessuno di questi è un SUV. I bavaresi cominceranno a produrre la loro BMW X3 a passo lungo in Cina quest’anno, ma ciò non sarà abbastanza a soddisfare l’alta domanda. Solamente quest’anno, BMW dovrebbe esportare circa 64.000 SUV dagli Stati Uniti alla Cina, resta da vedere quanto sarà doloroso questo processo.