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Impressioni di guida: Tesla Model 3

Tesla Model 3. Probabilmente l’auto più attesa della storia, con quasi mezzo milione di persone che hanno voluto pagare un anticipo di $1.000 anni prima della messa in commercio, senza poter vedere alcuna versione di produzione, senza alcun test drive e senza nemmeno sapere il costo finale della vettura. Pura follia.

All’interno di questa follia, lo ammettiamo, è caduto anche il nostro portafogli, visto che il 31 marzo 2016 bisognava fare una coda infinita per entrare in un concessionario Tesla e versare circa €800 senza sapere a cosa si andava incontro, quasi come se invece di comprare un’auto ci fossimo uniti a un club privato.

Due anni più tardi molti clienti che hanno versato l’acconto non sono ancora in possesso della loro Tesla Model 3, dato che Tesla ha rinviato la data di consegna del mezzo ben due volte, facendola slittare ad aprile – giugno 2018.

Insomma, possiamo dire di andare pazzi per le auto elettriche e da diversi anni scriviamo di come le auto elettriche rimpiazzeranno un giorno le auto a motore termico, ma mai come oggi ne siamo convinti. A dire il vero, gran parte del merito è proprio di Tesla, che con la propria ricerca del veicolo elettrico perfetto sia nel lusso che nelle performance – concretizzatosi poi nella Tesla Model S – ha sorpassato per vendite BMW, Mercedes, Audi, Porsche, Lexus, Jaguar e qualsiasi altro brand di prestigio.

Ce la farà la Tesla, grazie a questa Tesla Model 3 che sfida la BMW i3, a conquistare anche il settore delle berline compatte premium? A giudicare dalle prime recensioni, potrebbe farcela. Siamo riusciti tramite qualche aggancio a provare questa Tesla Model 3 e siamo quindi pronti a esprimere le nostre opinioni.

I pro

Estetica: Lo stile esteriore è per noi superbo; ovviamente lo stile è altamente soggettivo ma quest’auto ci piace proprio, dato che riesce ad unire una grande aggressività sportiva con dei tratti più tradizionali.

Interni: gli interni minimalisti rientreranno sia nella categoria dei pro che in quella dei contro. Tutto è controllato dall’enorme touch screen centrale che rende tutto intuitivo fin da subito, anche se potrebbe risultare un po’ strano per chi è abituato ad auto un po’ più tradizionali, dato che l’assenza di bottoni e leve a un primo approccio potrebbe risultare “innaturale”. I sedili sono molto comodi e supportano bene i passeggeri; sicuramente c’è stato un grande passo avanti rispetto ai primissimi sedili montati sulla Tesla Model S. Anche i sedili posteriori sono comodi e c’è molto spazio per la testa e per le gambe per la stragrande maggioranza dei passeggeri adulti; inoltre i sedili posteriori sono anche totalmente abbattibili per aumentare ulteriormente la capacità di carico.

Performance: la coppia istantanea e spezza-collo che ha reso famosa Tesla è presente anche in questa Tesla Model 3. Certo, non è prepotente come sulla Model S P100D, ma questa nuova Model 3 possiede comunque 271 cavalli e 416 Nm di coppia oltre a un peso di 1800 kg. Questa potenza è sufficiente a far percorrere a quest’auto lo 0-100 in 4,8 secondi e a percorrere un quarto di miglio in 13,4 secondi secondo Motor Trend; questa Tesla Model 3 sembrerebbe quindi più veloce di una BMW 330i e pensiamo che non sia un caso, dato che Tesla ha prodotto questa Model 3 proprio per competere con la Serie 3.

Handling e guidabilità: Una delle prime cose che abbiamo notato una volta dietro al volante è come l’auto risulti solida e ben piantata per terra. Il volante è diretto e pesa il giusto; insomma, Tesla ha centrato il bersaglio a nostro avviso. Non abbiamo provato l’auto in pista, ma l’abbiamo buttata dentro a qualche curva e il feeling era quello di una vera berlina sportiva.

Le colonne di ricarica: quando si parla di veicoli elettrici un punto chiave lo ricopre il bisogno di avere a disposizione dei punti di ricarica veloce pubblica, in modo di consentire la percorrenza di lunghe distanze. Certo ci sono altri problemi, come il costo delle batterie e la densità energetica, ma questi problemi col tempo si stanno affievolendo. Al contrario, la ricarica ad alta velocità in stazioni di servizio pubbliche è ancora un problema che le aziende stanno cercando di risolvere… a parte Tesla. La rete di colonne “supercharger” di Tesla si sta espandendo a un ritmo di quasi dodici stazioni al giorno, con un totale attuale di circa 10.000 colonne di ricarica sparse in 1.000 località in tutto il mondo. Se si riesce ad usufruire di questa rete di “supercharger” si è sicuramente in grado di percorrere qualsiasi tipo di viaggio senza troppi problemi causati dai tempi di ricarica, ma il vero problema è che la stragrande maggioranza delle colonne di ricarica sparse per il mondo non raggiungono neanche lontanamente le velocità garantite dagli standard Combo o dal protocollo CHAdeMO. A peggiorare la situazione c’è il fatto che molte località possiedono una singola stazione di ricarica e in casi come questi un guasto qualsiasi basta per rovinare i vostri piani e i vostri itinerari. Le località scelte da Tesla per le sue colonnine hanno in media dalle sei alle dodici e considerato che Tesla stessa possiede queste stazioni, la loro operatività è pressochè garantita.

Aggiornamento software OTA: questa è una cosa che i possessori di Tesla amano. Ci si sveglia la mattina con un messaggio che ci avvisa del fatto che un aggiornamento ha risolto un problema oppure ha aggiunto una nuova funzionalità che prima non era disponibile. I proprietari di una Tesla Model 3 hanno già ricevuto un paio di aggiornamenti, quindi ciò non è raro che succeda; inoltre, al contrario di quanto succede con gli altri costruttori, non c’è il bisogno di portare la propria auto in concessionaria (come successo con la nostra i3).

I contro

L’attesa: grazie ai processi produttivi sempre più precisi, ormai è possibile ottenere quasi ogni auto entro un paio di mesi dall’ordine, ma ciò non è vero per quest’auto, che ancora ci fa attendere dopo ben 23 mesi dal preordine originale. Certo, Tesla stima di consegnare la vettura entro qualche mese, ma questa “deadline” è già stata rimandata due volte, quindi nulla garantisce il fatto che ciò non succeda di nuovo. Tutti e tre i modelli di Tesla hanno avuto dei problemi al lancio. Prima o poi Tesla dovrà crescere e si dovrà comportare come una vera casa automobilistica quando si tratta del lancio di un nuovo veicolo.

Visuale posteriore limitata: Il lunotto posteriore è davvero risicato per colpa del tetto dalle curve parecchio pronunciate. Il problema si risolve semplicemente accendendo la retrocamera, disponibile in qualsiasi momento a differenza della stragrande maggioranza delle auto in commercio. Insomma, non è un problema irrisolvibile, ma è pur sempre un problema; inoltre questa Tesla Model 3 possiede le resistenze del lunotto termico posteriori più spesse che abbia mai visto, il che è ancora più assurdo se poi uniamo a ciò il fatto che queste resistenze impieghino davvero tanto tempo a scongelare il vetro.

Rifiniture: in quest’area Tesla ha molto lavoro da fare. I pannelli della carrozzeria della nostra auto erano assemblati abbastanza bene, ma ci è capitato più volte di vedere altre Tesla che invece presentavano problemi di assemblaggio in tal senso. Questo è uno dei pochi motivi che mi spinge a credere che il rinvio della consegna del veicolo sia una cosa positiva; più tempo impiegano ad assemblare l’auto, meglio dovrebbero averla assemblata, no?

Lo schermo centrale: Anche se abbiamo amato il design minimalista dell’auto, a volte crediamo che Tesla abbia esagerato in questo senso. Per esempio, se volessimo attivare i tergicristalli automatici dovremmo entrare in un menu apposito per farlo; stessa cosa per il cruise control adattivo. Tutto, ma proprio tutto, è controllato dalla console centrale, e secondo noi per funzioni basilari come quelle di attivare i tergicristalli, questo approccio è davvero esagerato e senza senso (pensate che non è nemmeno possibile aprire il cassetto per i passeggeri senza passare dalla console).

Iniziamo a capire perchè Tesla ha deciso di disegnare così la sua auto. Quest’auto sembra l’ideale per un brand di car sharing, dato che l’auto è in grado di controllare qualsiasi cosa con l’interazione umana che si riduce davvero al minimo. Ovviamente un’autonomia simile non è ancora disponibile e avremo ancora l’obbligo di guidare l’auto personalmente, così come forse avremmo ancora bisogno di accedere facilmente alle funzioni più basilari. Una volta che avremo la nostra Tesla Model 3, speriamo di passare più tempo dietro al volante che sul display centrale.

Conclusione

La Tesla model 3 non è assolutamente l’auto perfetta. La Tesla ha avuto un sacco di problemi nell’ultimo periodo e deve ancora fare parecchia esperienza per migliorare in futuro. Tuttavia, questa Model 3 è comunque un’auto così speciale da valerne la snervante attesa. La versione Long Range ha un’autonomia impressionante (480 km), accoglie cinque passeggeri comodamente e ha delle prestazioni degne di una vera berlina sportiva, superando in performance qualsiasi rivale del settore. L’accesso a una rete di colonne a ricarica rapida in continua crescita è ovviamente un punto a favore (queste colonne ricaricheranno la vostra Tesla di circa 270 km in mezz’ora, consentendo di coprire anche i tragitti più lunghi con un minimo contrattempo.

Le vere concorrenti della Tesla Model 3 non sono le altre auto elettriche che nulla possono contro questo mostro, ma sono le vetture che tutti conosciamo, ossia le VERE BMW Serie 3, Mercedes Classe C e Audi A4; ovviamente sarà da vedere quanta fetta di mercato riuscirà la Model 3 a strappare alle suddette rivali. Sicuramente il numero impressionante di preordini fa ben sperare (quasi 450.000, un risultato mai raggiunto prima).

BMW ha recentemente comunicato i propri piani riguardo l’elettrificazione delle proprie gamme, resa possibile grazie alla flessibilità della sua nuova architettura. L’appena citata architettura consentirà, a partire dal 2020, di creare un sacco di nuovi modelli ibridi plug-in ed elettrici, offrendo quindi più scelta ai clienti. Ovviamente, considerato che questa architettura flessibile dovrà ospitare tre differenti tipi di alimentazione, tutte le versioni dovranno scendere a compromessi di design.

Mike Tyson una volta ha detto che tutti i suoi avversari avevano un piano in mente per batterlo, fino a che quest’ultimo non si fosse beccato un pugno in faccia dal primo. Questa Tesla Model 3 sarà un pugno in faccia per BMW e per gli altri costruttori di auto una volta che Tesla avrà risolto i primi problemi di produzione e comincerà a consegnare migliaia di vetture ogni settimana. Sarà davvero interessante vedere chi riuscirà a competerle in questo mercato totalmente elettrico e chi invece getterà la spugna.

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