Nonostante MINI abbia appena lanciato i restyling per tre dei suoi modelli all’International Auto Show di Detroit, i dirigenti non puntano molto su quest’ultimi. Al contrario, sembra che il brand inglese abbia delle aspettative elevate per auto come la Countryman, che dovrebbe consentire a MINI di voltare pagina dopo un anno non esaltante. Il crossover – o SAV, come ama chiamarlo MINI – è perfettamente in linea con le mode del momento, al contrario dei modelli a due volumi che difatti hanno venduto meno delle aspettative.
In una recente intervista di Automotive News, Thomas Felbermair – il vice presidente di MINI America – ha dichiarato che nonostante le due volumi a tre o a cinque porte abbiano ricevuto dei restyling, queste piccole MINI non costituiranno la chiave di volta che consentirà al brand di uscire dal periodo di scarse vendite che purtroppo si è prolungato anche per quest’anno. D’altro canto, la Countryman dovrebbe incrementare i guadagni del marchio britannico, considerando anche che questa volta sarà disponibile al pubblico per tutti i 12 mesi dell’anno.
“Sono abbastanza sicuro nel dire che vedremo dei miglioramenti nel 2018 per quanto riguarda i profitti, grazie al mercato del nuovo e anche dell’usato” ha detto Felbermair. “La Countryman è perfetta per incrementare i profitti netti, dato che il prezzo di vendita è più alto rispetto ai nostri standard.” Le proiezioni di vendita della Countryman confermano queste ipotesi, dato che si prevede un incremento nelle vendite per la Countryman del 17% già a partire da questa primavera.
Più di 14.000 unità sono state vendute durante il 2017 e questo numero sarà sicuramente più elevato a fine 2018. Da non sottovalutare è il mercato delle vetture usate, che secondo i dati trasmessi dai concessionari a fine anno, è diventato molto popolato e attrae un vasto bacino di clienti. Oltre al puro dato riguardante le vendite, l’anno scorso è sorto un altro problema, causato dall’incremento dell’affidabilità del prodotto; questo dato per il cliente è sicuramente positivo, ma al contrario non consente ai concessionari di incassare più denaro attraverso i servizi di supporto.