Non è possibile imparare a guidare una macchina con criterio se non si conosco le nozioni di base che attengono al movimento ed alla dinamica del mezzo, ora dato che non sono un fisico, cercherò di trasmettervi quelle informazioni, che sono fondamentali per evitare di correre rischi inaspettati, in maniera semplice. Gli ing. ed i fisici, dovranno quindi perdonare la mia terminologia spiccia e non sempre corretta. Innanzitutto una nozione sulla velocità: la prima regola è che l’energia prodotta da un corpo in movimento cresce con il quadrato della velocità: in pratica significa che l’inerzia di un veicolo ed i trasferimenti di carico che hanno a che fare con il suo moto crescono in via esponenziale al crescere della velocità stessa. Ad esempio per rallentare un veicolo da 100km/h a 0 occorrono mediamente 40m, per rallentarlo da 200km/h a 0, invece che 40m, ne occorreranno 160. Ora, capirete bene che se state affrontando la strada che conoscete, con la vostra Panda e tra una curva e l’altra accelerate tutto, vi troverete a dover rallentare vicino al solito palo (un punto di riferimento a caso), che so, a 20m dal tornante, per poterlo affrontare in sicurezza; se poi il papà vi presta la sua Bmw, nello stesso tratto, quando accelererete tra una curva e l’altra raggiungerete presto una velocità assai più elevata e dovrete rallentare molto prima del solito palo di riferimento, altrimenti arriverete troppo veloci con una conseguente drizzata di curva. Soprattutto abituatevi a pensare alla velocità in m/s invece che in km/h, fa più effetto. Pensate che a 100km/h state già viaggiando a quasi 28m/s ed a 200km/h a 55m/s (100:3,6 o 200:3,6). CINQUNTACINQUE METRI IN UN SECONDO, incredibile vero? Ora per comprendere come fanno le gomme a tenere l’auto attaccata all’asfalto bisogna conoscere l’ovale di gauss. Sulla gomma agiscono tre forze: quella longitudinale, quindi accelerazione e decelerazione che hanno a che fare con il peso dell’auto; quella laterale, centrifuga e centripeta che hanno a che fare sempre con la massa, ma vedremo con regole diverse e che differiscono molto dalla qualità del pneumatico; quelle verticali, la classica forza di gravità. L’ovale di gauss rappresenta un’area in cui queste forze agiscono fino alla saturazione dell’aderenza. Gli esempi chiariranno meglio il concetto: supponiamo di avere un’aderenza che è pari ad un valore di 100, se io la sfrutto interamente per rallentare o accelerare, l’ovale si stringerà lungo la linea longitudinale, lasciando poco spazio agli interventi di sterzata. Infatti se io freno al limite, al minimo accenno di sterzata, l’auto bloccherà le ruote ed andrà sempre e comunque nella direzione che aveva puntato inizialmente (drizzata). Se avete una macchina con l’abs, questo, per consentirvi di cambiare direzione, non fa altro che togliere potere frenante alle ruote così da consentire all’ovale di allargarsi e poter sfruttare anche delle accelerazioni laterali, l’auto rallenterà meno ma vi seguirà nella sterzata. Questo significa sempre, che in caso di pericolo, dovrete usare lo sterzo il meno possibile per evitare di allungare gli spazi di arresto e poi vedremo, per non aumentare i trasferimenti di carico. Come agiscono le forze verticali? Semplice aumentando o diminuendo l’aderenza disponibile, anche qui un esempio: supponiamo di avere una Bmw con ripartizione dei pesi al 50% fra l’assale anteriore e quello posteriore e che pesi 1600kg avrò così che tutte e quattro le ruote sopportano una carico di 400kg. In caso di una brusca frenata io avrò un trasferimento di carico (beccheggio) verso le ruote anteriori che sopporteranno un carico di 600kg a gomma, mentre si scaricheranno di peso le posteriori che si ritroveranno con appena 200kg di carico ciascuna. Il carico modifica sensibilmente la quantità di aderenza disponibile sul pneumatico, quindi se in condizione normali avevate un’aderenza per ogni gomma pari a 100, in frenata l’aderenza dei pneumatici anteriori passerà a 150 e quella dei pneumatici posteriori passerà a 50. Va da se che se alleggerisco la frenata per sterzare, la bilancia si risposterà verso il posteriore ma sempre con una forte differenza fra i due assali (che so: 130 davanti e 70 dietro) così mi troverò un’anteriore preciso e grippante ed un posteriore ballerino e poco stabile. Ricordate bene l’ovale di gauss perché è lui il responsabile di una eventuale perdita di aderenza, o per lo meno la causa, visto che il responsabile è colui che non ha rispettato le sue leggi.
Nessun commento? Io ho trovato questa tua guida molto interessante, al pari delle altre ovviamente /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Rep +
Beh...complimenti Nicola!!!!!! Sembrano cose ovvie, ma in realta´non lo sono affatto...soprattutto ragionare in m/s invece che in km/h rende tutto piu´...incredibile e spaventoso!! Queste guide sarebbero da stampare e conservare gelosamente!!!
ma te la sei inventata sta roba? o meglio i concetti sulle forze longitudinali e trasversali no e gli aumenti di carico da frenata, no per carità a grandi linee sono corretti e comunque spiegati in maniera più o meno comprensibile per chi non mastica di fisica. Ma sto nome??? "OVALE DI GAUSS"???? da dove salta fuori? è vero che esiste un diagramma a forma di ellisse nel quale si riportano le forse esercitate dai pneumatici, ma di certo non si chiama ovale di gauss.
Sii costruttivo ed implementa ciò che è stato scritto:wink: Siamo tutti disponibili e crescere, ma con il tuo post hai sorto dubbi... Un apporto costruttivo è ben accetto:wink: Così hai polemizzato.... Senza dar luce e maggior chiarezza Il primo post del topic aiuta almeno i meno esperti a capire qualcosina che non avevano mai pensato, il tuo mette in dubbio il primo post e nulla più... argomentare in modo tecnico è la cosa migliore per render partecipi ai più cose sconosciute:wink: Solo così facendo si contribuisce.....lo spirito di un forum non è scannare questo o quest'altro...ma aiutarci:wink: Per il momento abbiamo capito che potresti aiutarci:wink: Attendiamo ora l'aiuto:wink:
La storia dell'ovale di gauss risale ai miei primi corsi di guida di Stohr e ad un libro che ha scritto che mi ha aiutato a comprendere la dinamica dell'auto, quindi dovrai perdonare il mio lessico non sempre preciso e competente, ho solo cercato di rendere comprensibile alcune osservazioni nate dalla mia esperienza. Proprio Stohr descrive l'ovale di Gauss, non essendo un fisico ho ritenuto fosse attendibile, sarà molto utile se tu volessi aggiungere delle nuove osservazioni.
E 'difficile capire su fisica delle auto e delle dinamiche .. Hai provato il vostro migliore e condiviso alcuni concetti molto utili ..
Premesso il maiuscolo era solo su ovale di gauss per porre l'attenzione su un nome mai sentito e che mi sa abbastanza di inventato, non so se da te o da questo Stohr, che ammetto di non avere idea di chi sia. Diciamo che da ciò che ho capito hai cercato di spiegare, semplificando, il concetto di Ellisse di Aderenza di uno pneumatico (ti ho cassato ovale di gauss, innanzitutto perchè il termine "ovale" non esiste in fisica/matematica/ingegneria ... e su gauss non ci metto la mano sul fuoco che possa entrare in questo contesto anche se è vero che di curve ed ellissi si è occupato) Così su due piedi non riesco purtroppo a farvi un testo tecnico semplificato che spiega il concetto, però devo dare atto che Nicola con i suoi esempi ha fatto capire il principio pratico per chi guida, poi che da un punto di vista ingegneristico ad esempio la frase " se io la sfrutto interamente per rallentare o accelerare, l’ovale si stringerà lungo la linea longitudinale " sia errata perchè non è l'ovale che si stringe, credo che a pochi di voi importi realmente, quello che conta è il concetto finale "lasciando poco spazio agli interventi di sterzata" che è corretto.c se poi proprio tutti sentite lo strenuo bisogno di qualcosa di più tecnico/ingegneristico se settimana ho tempo cerco di fornirvi qualche nozione in più, ma le conclusioni pratichedi Nicola sono abbastanza semplici e di facile comprensione
Grazie Maffo, se riesco ti cerco il testo in pdf di Siegfried Stohr, ex pilota di f1 e responsabile dei corsi di "Guidare Pilotare".