il diritto dovrebbe essere patrimonio di tutti. infatti i principali interpreti delle norme sono i cittadini "normali". fai un favore alla società e illuminaci. tu come la vedi?:wink:
Altrimenti sarebbe come dire che le tasse sono solo per i fiscalisti, i cittadini le devono pagare e tacere...
Ho capito cosa intendi dire.Quello che voglio dire è questo:se il legislatore Penale statuisce in un certo modo così è,volenti o nolenti.Della questione giustizia in senso lato, i primi a lamentare un rallentamento della tempistica sono gli stessi professionisti del settore.L'arretrato pendente è notevole. Ricordo che la prima ad essere investita della questione di legittimità(qualora vi sia un motivo apparentemente fondato con esame successivo) di una disposizione normativa, è la stessa Corte Costituzionale.E come organo supremo è presente.C'è e si fà sentire.La materia è oltremodo vasta.Non sono certo io a voler sindacare la giustizia di un provvedimento sostituendomi al legislatore penale ed alla corte costituzionale.Un processo penale per come lo vedo io è complesso.Diversi e molti sono i fattori che lo determinano.Non ultimo la difesa.
Io l'unico carcere che ho visto (per fortuna solo come "ospite") è stato il carcere femminile di Genova, anzi, la "casa circondariale", come è chiamata. Ecco, mettiamola cosi', non mi sembrava proprio il paradiso. Neanche il purgatorio.
Semplifichiamo: tra il non essere stuprata o l'essere stuprata e sapere che il proprio aggressore sarà incriminato e spedito in una prigione che somiglia ad un inferno secondo te una donna cosa sceglierebbe? Bravo, risposta esatta. L'inferno non basta
lawyer, nessuna polemica personale (ci mancherebbe, ti ammiriamo tutti), però il sistema della giustizia italiana tante volte dà l'idea che sia autoreferenziale. la gente non lo capisce. per cambiare questa percezione ci sono due vie: o si insegna alla gente il diritto oppure si riforma la giustizia. in inghilterra (vabbè, Paese di common law) la giustizia (anche penale) è organizzata diversamente. ci sono giudici "non togati" che trattano anche reati abbastanza seri. io non dico che sia la soluzione ideale però sicuramente avvicina la gente alla comprensione della giustizia e soprattutto la giustizia è gestita da persone più vicine alla realtà. correggimi se sbaglio, ovviamente
Come la vedo lo riporto in queste citazioni. :wink: Un sistema giudiziario efficiente, equo, in grado di distribuire con adeguata professionalità e tempestività i torti e le ragioni delle parti litiganti; in grado di proteggere adeguatamente i cittadini dalle grandi aggressioni della criminalità organizzata ma anche dalle insopportabili violenze quotidiane. Non c’è democrazia senza diritto così come non c’è civiltà senza giustizia. Affinché si possa essere degni di Irnerio che fece dell’Università di Bologna la culla del diritto europeo e di Cesare Beccaria che ancor oggi dovrebbe ricordare alle coscienze di tutti che il processo è già una pena. Un sistema che assicuri il controllo di legalità nel Paese, distinguendo le responsabilità personali e rispettando le garanzie di ciascuno. Insomma, consegniamo al Paese una giustizia amministrata da giudici e rappresentanti della pubblica accusa liberi, autonomi, indipendenti, mai proni al potente di turno, ma sempre attenti alle regole che la soggezione alla legge impone di applicare e rispettare. Insomma una giustizia senza aggettivi, una giustizia che rispetti il cittadino e che dal cittadino venga rispettata. È un cimento non nuovo e non semplice.
allora...vi riporto quello che mi raccontò una nostra pz ex guardia carceraria nel braccio femminile di Rebibbia. Allora...alle detenute si danno mille possibilità di "uscita dal crimine"...possono conseguire titoli di studio tipo licenza media e diplomi di vario tipo. Tra l'altro, le detenute che frequentavano un corso di giardinaggio RICONOSCIUTO DALLA REGIONE LAZIO (e che quindi avrebbe permesso a chi lo conseguiva di lavorare come giardiniere a tutti gli effetti) era stato concesso uno spazio di non so quanti mq per coltivare piante e fiori. ciononostante, chi esce dal carcere continua o riprende a delinquere. Ma siamo così sicuri che PER CERTE PERSONE sia utile sprecare tempo e denaro per la fatidica "riabilitazione"?
labrie...io sono convinto che il carcere debba essere un posto in cui stai talmente male che uscendo hai solo due possibilità: 1 - diventare onesto e probo 2 - tornare ad essere un criminale, cercando però di essere più furbo e non farsi prendere
ogni qualvolta che ho varcato i vari cancelli mi son sentito MALE....ma forse bisogna avere l'indole della testa di caxxo per non provare nulla entrando in carcere...e ce ne sono!
il carcere per alcuni è solo una palestra, dalla quale uscire più forti e + determinati a delinquere di prima... in "certi ambienti" fa curriculum...