Vela, America's Cup e Passione per il Mare

Guardando il programma della Prada Cup, al netto di eventuali supremazie progettuali di un'imbarcazione su tutte le altre, ho la sensazione che arrivare secondi o terzi potrebbe quasi essere un vantaggio.
Alla fine dei round robin a punti, infatti, ci sarà la semifinale tra il terzo ed il secondo, che assegnerà la vittoria alla prima imbarcazione che vincerà 4 volte.
Questa, quindi, dovrà successivamente disputare la finale con la prima classificata, cercando di vincere almeno 7 regate per aggiudicarsi la Prada Cup e accedere all'America's Cup.
Ciò significa che chi si classificherà secondo o terzo ai punti dovrà sostenere almeno 4 regate in più rispetto al primo (che andrà invece direttamente alla finale).
Certo, c'è sempre il rischio di fare danni e di compromettere l'imbarcazione per la finale, ma si tratta anche di molto allenamento in più, poichè ad ogni scontro diretto si impara molto di più che in un allenamento solitario.

 

Non si capisce bene se si tratti di un'errore nella gestione dei flap del timone (quelli che regolano l'altezza di volo della poppa) o di una raffica che li ha colpiti nella parte alta della randa.

Comunque, a quelle velocità, una frenata frontale del genere può essere molto pericolosa.
Quasi come quella di Dan Akroyd e Chevy Chase in Spie come noi:

 

Difficile capirlo da quelle immagini.
Non sembra un' "ingavonata" di prua.... ad un certo punto la poppa si è proprio alzata.
Date le condizioni del mare potrebbe anche essere che la cavità di un'onda sia stata talmente profonda da far uscire completamente il foil del timone....

 

Qui l'esperto di foils sei solo tu: la mia esperienza velica è totalmente dislocante, con qualche eccezione di planata su windsurf e catamarano, ma esperienza di foils zero!!

 

E' proprio vero che se dai al popolo panem et circenses lo distrai dalle questioni più importanti....
Se ci fossero round robin tutti i giorni, ininterrottamente, potrei perfino accettare un lock down totale a tempo indeterminato



Pensa che oltre un anno fa stavo seriamente pianificando la possibilità di andare ad Auckland per vedere la finale.... tutti felici, senza mascherina, in piena estate australe.... in questo momento la Nuova Zelanda mi pare più distante di Marte!

 

Comunque anche nell'America's Cup ormai è diventato peggio che con il lancio dei nuovi iPhone: deve ancora iniziare la Prada Cup e già si parla della prossima (37ma) edizione dell'America's Cup.

Gli americani hanno detto che qualora dovessero vincere loro, punterebbero a rivoluzionare nuovamente le barche, riportandole ad una formula più classica: imbarcazioni monochiglia (senza foils) di circa 90-100 piedi (oltre 30 metri) di lunghezza, dislocanti di bolina e plananti al lasco.

Gli inglesi di Ineos Team, invece, hanno già fatto sapere che se la coppa dovesse rimanere in Nuova Zelanda, i prossimi challenger of record sarebbero loro.

Stiamo parlando del 2025: per allora potremmo già esserci estinti tutti!

 

Da questo video si vede meglio: https://www.facebook.com/watch/?v=225103765852971

In pratica, hanno strambato male e sono "affondati", dopodiché dovevano ridecollare in fretta e nella foga hanno manovrato male.

Quindi la tua interpretazione era giusta: complimenti @Gigi63

 

Si è concluso il secondo (ed ultimo) giorno di pratica prima della Prada Cup.
Domani (mercoledì) ci sarà lo stazzamento delle imbarcazioni, per cui sapremo se Luna Rossa manterrà le volanti esterne (come visto in questi giorni) o le integrerà all'interno della randa, come sembra abbia fatto nelle World Series Challenge di dicembre.

In questi due giorni di pratica hanno fatto partecipare anche Team New Zealand, la quale ha concesso la possibilità di utilizzare i campi di regata come condizione, appunto, alla propria partecipazione alle giornate di sperimentazione e confronto.

Gli osservatori del blog neozelandese hanno visto oggi American Magic sfidare Emirates Team New Zealand e Ineos UK contro Prada Pirelli.
Pare che la barca neozelandese sia leggermente più veloce di quella americana, seppur con un gap inferiore rispetto ad un mese fa.
Nell'altro confronto Luna Rossa si è dimostrata più veloce degli inglesi soprattutto di bolina, ma pare che Ineos abbia risolto gran parte dei problemi e recuperato molto del gap iniziale.

Se devo esprime un personalissimo giudizio estetico, lo scafo americano è quello che mi piace di più, con delle linee eleganti e quasi "leggere".
Al secondo posto piazzerei Luna Rossa, seguita dalla barca neozelandese, che però assomiglia troppo ad un catamarano con chiglia centrale.
La barca inglese decisamente meno elegante di tutte.
Le scelte veliche si assomigliano, con l'eccezione di Luna Rossa che potrebbe appunto aver deciso di rinunciare alle volanti (incorporandole nella randa, ma lo vedremo solo domani) e agli americani che sembrano viaggiare con un genoa più piccolo degli altri. A tal proposito va segnalato che i neozelandesi si sono presentati con una randa che si riduce nella parte superiore.

Poco si può dire dei foils, poichè fino allo stazzamento possono decidere quale scegliere tra i set a disposizione. Di sicuro sarà questo uno degli elementi più importanti, poichè da essi dipendono le prestazioni.

 

Interessantissima intervista a Luca Devoti. Se avete un po' di tempo ve la consiglio tutta.