Questo infatti é secondo me la parte meno gratificante di fare "oggi" il farmacista. Almeno, questo era quello che mi raccontava il mio amico con una farmacia, metre studiavamo economia. La sorella aveva fatto farmacia, ma sopratutto con due obiettivi: Non lasciare quella che è (era?) una miniera d'oro Voleva, a tendere, tre figli, e quello era un lavoro che poteva conciliare le due esigenze (essendo una farmacia grossa e con tre risorse, non laureate in farmacia, che ci lavoravano dentro.) Lui invece ha deciso di non portare avanti la professione materna. Ma secondo me ha fatto bene. Alla fine lui ha seguito le sue aspirazioni, una soluzione di back-up ce l'ha sempre, ed è tranquilo.
Poco professionale non te lo lascio dire proprio. Tu puoi pensarla come vuoi, ma chi sta dietro ad un banco ha fatto una facolta caxxuta dove non regala nulla nessuno e deve rispettare una legislatura e delle normative rigidissime Quindi i farmacisti sono teste di caxxo, avari, antipatici, ma non ti permetto di dire che sono poco professionali. Parli dell'Europa: ti anticipo che a breve ci sarà una sentenza che ruguarderà tutta l'UE in cui si dice che il modello italiano è quello che assicura più professionalità e servizio. Io ho detto che l'ambiente universitario mi fa schifo, non ho detto che a farmacia regalano gli esami. Se li avessero regalati non sarei andato fuori corso. Al contrario è una facoltà tosta. Avessi voluto dimostrarmi studente modello mi sarei iscritto ad una facoltà del piffero e mi sarei lauerato col massimo dei voti. Per fare cosa poi? Il disoccupato? Purtroppo non posso vivere di rendita, quindi ho bisogno di un lavoro per portare il pane a casa. Tu invece?
il mio poco professionale è riferito ad affermazioni come questa: è poco professionale fare quello che "basta". è..il modello italiano, appunto. mica solo in farmacia . è il nostro "biglieto da visita" nel mondo :wink:. Ora, a me NON interessa se farmacia sia tosta. Perchè ritengo che OGNI facoltà ha le sue difficoltà e non mi permetterei MAI di ritenermi "superiore" a chiunque altro. NON parliamo di effettivi sbocchi lavorativi di questa o quella facoltà, altro discorso.:wink: Ma di come molti studenti italiani han questo appellativo, "studente", neanche meritandolo. O non facendolo. Poi il pezzo di carta arriva x praticamente tutti. io ho iniziato a lavorare a 13 anni, mi son pagato l'uni. ho fatto un anno fuoricorso(faticavo in matematica&affini), anche quello con borsa di studio.
...perchè è sbagliato il modello di università che ci viene inculcato in testa dal resto di europa, che ha una cultura manageriale molto diversa dalla nostra
credo che più semplicemente, l'esser usciti da una gran depressione 60 anni fa ha fatto grossi danni ai nostri papà, facendoli pensare che il pezzo di carta bisogna prenderlo tutti. a tutti i costi. e noi l'abbiam prima creduto, poi ci abbiam marciato :wink:
no. chi non ha voglia di fare na cippa non deve farla. non c'è nulla di sbagliato a fare altro se nn si ha voglia :wink:
Parli perché l'ha detto tuo cuggino oppure per esperienza personale? Io, per fare un esempio a cavolo, non mi aspetto che uno che esce da ingegneria delle costruzioni sia in grado di tirar du un muro in forati come un muratore della bassa, ma che sappia perchè si dovrebbe tirare su in un determinato modo e quali sono gli impatti di una scelta costruttiva piuttosto di un'altra.
non è assolutamente cosi. Chi studia giurisprudenza in Italia probabilmente svolgerà l'attività in Italia, cosi per economia. Medicina invece è proprio specifico. Le varie teorie di marketing invece possono essere apprezzate per il mercato francese ma non per quello russo ecc ecc. Le situazioni sono troppo variegate e non è l'università o un master che puo darti la preparazione utile, ma unicamente la pratica in azienda
anche io ho dovuto "penare" sotto molti aspetti. ma nulla è stato inutile. :wink: PS: inizia a lavorare nel campo, poi troverai si roba "da scoprire", molta. ma anche molto utile. anche e soprattutto come metodo e attitudine. e soprattutto, provalo il dopo prima di criticare il presente , per essere credibile e soprattutto "condivisibile" :wink:
Studiare poco vuol dire metterci 6 mesi per un esame piuttosto che 2. Non vuol dire esame regalato, intendiamoci bene. Da noi di esami regalati non ce n'erano. E nemmeno esami da preparare in due settimane. A me viene da ridere quando sento alcuni dire "ho date 4 esami in questa sessione". Non che non sia vero, ma quali esami? Che facoltà? Lo stesso motivo per cui si incaxxavano gli studenti di fisica, matematica o ingegneria quando c'era il servizio di leva obbligatorio: gli esami da dare per non partire erano uguali per tutti, ma se permetti dare analisi I o II a ingegneria è un po' diverso che dare due esami all'ISEF o a sociologia. Le facoltà NON sono tutte uguali, di questo ne sono straconvinto. Io mi sono laureato tardi, ma non credo di avere rubato nulla (anzi) o di non essere preparato a svolgere la mia professione. Quello che mi fa o mi faceva incaxxare è che l'università per chi ci lavora sia una manna e un ricettacolo di clientelismo. Non perchè mi scandalizzi a livello etico la cosa ma perchè, coi soldi miei di contribuente e di studente attraverso la retta, mi girano le scatole vedere come vengono sperperati. Io del mio operato non devo render conto a nessuno se non a me stesso, alla mia famiglia e a quelle dei miei dipendenti, il professore universitario invece non si può permettere di fare il prezioso perchè campa coi soldi pubblici. E' chiaro questo fatto??? Ti sembra normale che uno ti possa rifiutare una tesi? A me no. Perchè ogni 10 del mese i soldi li prende, quindi se li deve sudare come faccio io. Ma siamo OT, qui si chiedeva di ricominciare a studare per una prospettiva di lavoro, non per cultura personale o per essere il primo della classe. A questo quesito io rispondo di no, che oggi come oggi non rifarei l'università. A 16 anni vado a fare l'apprendista meccanico, a 25 mi apro un'officina in proprio e/o se sono bravo cerco di entrare nel mondo delle corse. Il titolo di studio è una cosa che esibisce chi non ha altro da esibire, chi è insicuro e via dicendo. Io potrei vivere tranquillamente senza farmi chiamare dottore. Altro aneddoto: il titolare dello studio di interior design che mi sta seguendo casa non è architetto. Ha la terza media. Eppure disegna molti negozi di griffe famosi (Sergio Rossi ad esempio), hotel 5 stelle per una catena di lusso (The Leading Hotels) e altro, quindi non è che sia proprio l'ultimo arrivato. Come vedi la laurea non sempre è indispensabile.
son il primo a dire che non lo sia, indispensabile. ma ritengo sia inutile per chi fa vacanza più o meno prolungata negli atenei. e la schiera di "tardonipocavoglia" controproducente per chi la fa con profitto e senza perder tempo.:wink:
se pensi infatti che l' architettura sia solo arredo interni, è come se io ti dicessi che basta un commesso da supermercato per stare in farmacia. ma credo ci siano altre competenze e responsabilità che non conosco e ovviamente non valuto non conoscendole. nè ne ho la presunzione. :wink: ma condivido appieno cosa tu, a posteriori, "valuti": non avendone motivazione "forte" come chi magari studia davvero x passione, meglio dedicarsi a lavori meno altisonanti invece che affollare piazze e fare numero di fatto intralciando chi le cose le fa motivato e risulta più meritevole. cosi come che la scelta deve tener conto anche e soprattutto da cosa poi il mondo "offre",senza lagnarsi se poi una facoltà offre poco. non condivido il "pesare" una facoltà rispetto ad un'altra. E' la cosa che mi fa più vergognare di essere "Dottore", avere "colleghi" simili. Sicuramente il tuo arredatore non denigra i suoi colleghi su basi di "pezzi di carta". Magari sui fatti.
Il mio prof + competente, preparato e comunicativo (ma anche il + esigente) si metteva il maglione marrone chiaro il primo giorno di corso, c'era semprre, lavorava lui, ma il maglio agli esami di 4 mesi dopo era lo stesso, non lavato, una cavalletta ammuffita profumava al confronto Ma professionalmente nulla da dire, un suo collega, vestito sempre da vogue, figo a manetta, se vuoi, l'ho visto alla prima lezione e al tema scritto d'esame, poi c'erano i suoi assistenti, messi allo sbaraglio, che ci segavano a caso. E nel ovviamente ho trovato di tutto nel mezzo, ma scuramente una scarsa professionalità media, tranne che i docenti freschi e un paio di prof molto anziani, che "ci credevano" nel loro lavoro. Eppure, sia pure non sia laureato, ho avuto tanta formazione in università, tanto che quando ho fatto l'esame di agenti immobiliari, che da noi falcio quasi il 90% degli esaminati, l'ho passato al primo colpo, e molto bene, mi pareva una passeggiata, persino il dirittto mi è sembrato un giochino, e i miei "colleghi di corso" quasi tutti agenti fatti, solo senza titolo, arrancavano in modo penoso, pur sapendo + di me il primo giorno di corso. Lì ho capito che l'abitudine allo sforzo che ritenevo inutile in università, dopotutto, ti insegna ad avere una marcia in + nella vita.