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trucchi ed ipocrisia

Discussione in 'Ecologia' iniziata da giacomo, 8 Luglio 2016.

  1. giacomo

    giacomo Presidente Onorario BMW

    13.853
    948
    4 Marzo 2004
    Reputazione:
    101.339.786
    Renault Clio
    [h=1]Volkswagen e i trucchi delle emissioni. Ma quale scandalo?[/h] 21 settembre 2015 - [h=2]Sono almeno 12 i "trucchi" usati dalle Case nel ciclo di misura. Oggi è toccato a Volkswagen confessare ma domani? E. De Vita[/h]



    [​IMG] di Enrico De Vita







    [​IMG]
    [h=2]Vedi anche[/h]

    La Volkswagen è sul banco degli imputati. Reo confesso, il suo AD, Martin Winterkorn, si è cosparso il capo di cenere, ha chiesto scusa al mondo e attende ora la clemenza o la mazzata dagli americani dell’EPA, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente. Come sempre, si grida allo scandalo, dagli all’untore, crucifige. E la stampa non ha perso l’occasione per additare come novità indecente la prassi di truccare le centraline dei motori per ottenere gas di scarico più puliti durante l’esecuzione del ciclo di misura.

    Che strano! Da Carlo Sidoli al sottoscritto abbiamo più volte raccontato che sono almeno una dozzina i trucchi che le Case adottano per far bella figura nel ciclo di misura. Si va dai pneumatici a basso rotolamento allo spegnimento dell’alternatore, dai pannelli aerodinamici nel sottoscocca a vari alleggerimenti nel corpo vettura, dalla scelta di laboratori spagnoli localizzati ad alta quota (ove l’aria è più rarefatta) a oli extra fluidi.

    Ma il metodo più gettonato, anche dai motori a benzina, è quello di insegnare alla centralina a riconoscere l’esecuzione di un ciclo di misura. Cosa semplice come pane. Basta dirgli: quando l’acceleratore è appena sfiorato, quando la velocità si modifica con questa sequenza, quando le soste al minimo durano tot secondi, quando le velocità di 50, 70, 90 e 120 vengono mantenute per tot secondi, tu, centralina, dimentica potenza e cavalli e bada solo a consumo e inquinamento. Non dimentichiamo che il ciclo europeo di misura (simile a quello Usa) richiede potenze inferiori a 25 cavalli e accelerazioni da baraccone.
    Il metodo più gettonato,anche dai motori a benzina, è quello di insegnare alla centralina a riconoscere l’esecuzione di un ciclo di misura. Cosa semplice come pane



    I lettori più attenti sapevano già dell’esistenza di questo trucco, al quale più o meno ricorrono tutte le Case. Altrimenti non si spiegherebbe la vistosa differenza fra consumi dichiarati e consumi misurati nel ciclo. La stampa, invece, ha fatto finta di non saperlo.

    Ma c’è dell’altro. Forse che l’abbuono regalato alle auto ibride di non conteggiare l’energia presente nella batteria non è uno dei trucchi per denunciare come veri consumi fasulli? Che la stupenda Porsche 918 (potenza 817 cavalli) consumi solo 3,4 litri per 100 km non suscita qualche dubbio sulla correttezza della misura? Quella sostanziale, non quella formale.

    E non è finita perché il “trucco” usato da VW avrebbe avuto lo scopo di ridurre il conteggio degli ossidi di azoto, un semplice irritante polmonare (per alcuni individui e non per tutti), non un vero inquinante. Aveva la cattiva fama di potersi combinare con i vapori di benzina che uscivano dai pentoloni ribollenti dei grossi carburatori degli 8V made in USA. E di produrre smog fotochimico sotto l’effetto del sole di California.
    [​IMG] Che la stupenda Porsche 918 (potenza 817 cavalli) consumi solo 3,4 litri per 100 km non suscita qualche dubbio sulla correttezza della misura?

    Parliamo degli anni Sessanta e Settanta, quando il cielo di Los Angeles era saturo di nebbia rossastra (il colore dell’ossido di azoto è, appunto, rosso) e il sottoscritto frequentava il LAPD (il dipartimento di polizia della capitale californiana) per vendere qualche migliaia di V7 California per conto della MotoGuzzi. Bene, quell’atmosfera è oggi limpida, lo smog fotochimico è sparito grazie all’adozione del catalizzatore, ma sono spariti anche i pentoloni che facevano apparire liquida l’aria sopra i cofani degli 8V grazie all'avvento della iniezione elettronica

    Cosa è rimasto di allora? La fobia tutta yankee per gli NOx, gli ossidi di azoto, additati come nemici dell’umanità. Non fa nulla se un loro parente, l’N2O viene usato nel viagra come stimolante, non fa niente se gli NOx sono composti azotati che la natura si crea da sola con i fulmini per rendere fertile il terreno.

    E allora perché tanta acidità? Forse la ragione più semplice per spiegare l’attacco talebano dell’americana EPA agli ossidi di azoto è che rappresentano oggi l’unico punto debole del motore diesel, visto che col FAP il particolato è sparito e il vantaggio in termini di CO2 diventa incolmabile, rispetto al motore a benzina. Forse il target dell’EPA non erano gli NOx ma l’industria motoristica europea specializzata nel diesel.

    Solo così si riescono a spiegare certi processi e relative crocefissioni.
     
  2. giacomo

    giacomo Presidente Onorario BMW

    13.853
    948
    4 Marzo 2004
    Reputazione:
    101.339.786
    Renault Clio
    complicità del governo francese?

    Secondo il quotidiano britannico, il report di una commissione governativa sulle performance di diversi modelli (tra cui la 500x di Fiat) omette alcuni dati sulla Captur della casa automobilistica, partecipata al 20% dallo Stato. L'accusa proviene da tre membri della stessa commissione. Una fonte conferma: "Il governo è sensibile all'immagine delle aziende in cui ha investito"

    di F. Q. | 23 agosto 2016

    Un report del governo francese “ha omesso” dati scomodi sull‘inquinamento provocato da alcuni modelli della casa automobilistica Renault, di cui lo Stato è azionista al 20%. Lo riporta in prima pagina il Financial Times del 22 agosto, che dà conto delle osservazioni di tre membri di una commissione indipendente,composta in totale da 17 persone, nominata dall’esecutivo di Parigi dopo lo scandalo Dieselgate che ha travolto Volkswagen. La commissione avrebbe volutamente evitato di inserire nel report finale i dati inerenti le emissioni di NOx del modello Captur della Renault: una presenza di ossido di azoto tra le nove e le undici volte superiore ai limiti stabiliti dall’Unione Europea.

    Il rapporto era stato commissionato dal governo guidato da Manuel Valls dopo che, nel 2015, erano emersi i trucchi con cui il gruppo tedesco Volkswagen alterava i test sulle emissioni delle proprie auto. Nelle conclusioni, rese note lo scorso 1 agosto, non si fa nessun cenno alla presenza di emissioni nocive, ma si avanza solo una “richiesta di vederci più chiaro”. Tra le informazioni omesse, secondo il Ft, vi sarebbero anche i dati sui modelli 500x della Fiat: emissioni quasi 17 volte superiori ai limiti UE.

    Ma il quotidiano finanziario britannico si concentra soprattutto sulla commistione di interessi tra lo Stato francese e la sua partecipata. “Il report è stato fondamentalmente scritto dallo Stato e loro hanno deciso cosa sarebbe rimasto confidenziale”, ha detto il membro della commissione Charlotte Lepitre, dirigente dell’associazione ambientalista France Nature Environnement. Una fonte governativa informata sui fatti, sentita dal quotidiano, afferma che “il governo è sensibile al ‘brand image‘ delle aziende in cui ha investito”. Il sospetto è che alcuni membri della commissione siano stati indulgenti verso la partecipata pubblica Renault per evitare un danno alle casse dello Stato.

    “Tutto in una macchina è controllato da un software ormai”, ha detto un altro membro della commissione, critico sui risultati. “Non possiamo essere sicuri che il software di Renault abbia riconosciuto che fosse in corso un test, ma sembra che la Renault abbia ottimizzato il filtro NOx con l’obiettivo di rispettare le condizioni richieste”. La casa automobilistica ha negato con decisione l’utilizzo di software per modificare i risultati dei test, spiegando che “i modelli sono conformi alle leggi e alle norme di ciascun mercato nel quale sono venduti”. E il ministero dell’Ambiente francese ha respinto ogni accusa di aver occultato delle informazioni, spiegando che il report finale tiene conto delle opinioni di tutti i membri della commissione.

    di F. Q. | 23 agosto 2016
     

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