tangenti in F 1

Discussione in 'Formula 1' iniziata da giacomo, 8 Novembre 2013.

  1. giacomo

    giacomo Presidente Onorario BMW

    13.866
    959
    4 Marzo 2004
    Reputazione:
    101.339.789
    Renault Clio
    [h=1]Formula Tangenti. Ecclestone pagò dieci milioni di dollari a Prost[/h]



    [h=3]In un processo inglese collegato al caso Gribowky (le tangenti pagate in Germania da Ecclestone per aggiudicarsi il Circus), il vecchio Bernie lancia una bomba nel paddock: “Soldi anche Prost e Jordan, per il patto della concordia”. Trema il Circus. Se Bernie pagava nel 1998, perché non dovrebbe aver pagato anche oggi che la torta è grande il doppio? Red Bull, Mercedes e Ferrari hanno firmato da poco il rinnovo di quello stesso contratto. [/h]
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    Formula Tangenti. Questa non si era mai sentita (anche se forse si era sempre saputa). Che Bernie Ecclestone fosse un grande manager era noto. Che fosse anche pronto a tutto, pure. Quello che si ignorava, almeno fino a ieri, è che oltre ad aver pagato per entrare in possesso della F1 quelle che secondo i giudici tedeschi sono tangenti (e che lui si ostina a chiamare commissioni, sia pure dopo aver ammiccato), il vecchio manager abbia pagato “quelle che possono anche essere definite bustarelle” direttamente ai top manager della Formula 1.
    La novità è emersa ieri a Londra, davanti all’alta corte di giustizia dove è in corso un procedimento collegato al processo tedesco. In quella sede direttamente Bernie ha ammesso di aver pagato “una stecca” da dieci milioni di dollari ciascuno, niente meno che a Eddie Jordan, Alain Prost e Tom Walkinshaw. Al tempo, parliamo del 1998, i primi due erano i responsabili degli omonimi team, mentre il terzo comandava alla Arrows.
    Bernie ha spiegato di aver elargito quel pagamento indebito – i soldi provenivano dal leggendario “conto Bambino” – al fine di ottenere dai tre la firma al tanto agognato Patto della Concordia, aulico nome con cui viene indicato il mega contratto tra team, organizzatori (Ecclestone) e Federazione internazionale che regola l’intera vita del Circus. Un accordo storicamente sbilanciato dalla parte di Ecclestone il quale, praticamente, nella vita non fa altro che garantirsi di rinnovo in rinnovo le migliori condizioni. Cosa che puntualmente -e a volte in maniera apparentemente inspiegabile – ottiene.
    Ora, finalmente, si è capito quello che in realtà da sempre si sospetta. E cioè come fa. I soldi, stando a quanto ha spiegato Ecclestone venivano pagati sui conti correnti personali dei manager. E non su quelli dei team. ”Erano versati per assicurarsi le firme a quel contratto, vero?” ha chiesto a Bernie l’avvocato di controparte durante il processo “fiscale” in corso a Londra sulla scorta di quello penale avviato dai giudici tedeschi. “Sì”, ha risposto l’anziano manager.
    La notizia è destinata a fare non poco rumore. E non solo per l’importanza dei nomi coinvolti. Ma perché, visti i metodi usati da Ecclestone nel 1998, in molti si potranno fare domande su come siano state condotte le trattative per il recente rinnovo di quel medesimo contratto. Laddove le suddette trattative, hanno visto come indiscutibili protagonisti i top team del momento: Ferrari, Red Bull e Mercedes in testa.
     

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