Super SIC 58 - Il nostro ricordo di un campione

a ripensare alla dinamica mi viene in mente anche la scivolata di Valentina a Philipp Island...



Anche lui ha rischiato parecchio seppur già la moto e il pilota erano instradati verso l'esterno della curva.

Certo, magari l'obiettivo schiaccia un pò, però......

 

infatti

Valentino ha quella espressione li...anche quando gli è mancato il nonno aveva quel sorriso li...è il suo modo di esprimersi!!!

non leggete il titolo del video imho molto fuori luogo!!!

 

si l'avevo visto sul corriere ma non l'ho voluto postare perchè era come far piovere sul bagnato...mamma mia...credo comunque che il povero Marco sia deceduto subito sul colpo con l'impatto...e spero non abbia minimamente sofferto...quello che hanno cercato di fare poi i medici sono ovviamente tutti i tentativi del caso..ma in diretta, già quella terribile immagine del suo corpo che scivolava inerme senza casco...forse aveva già detto tutto...li ...dio che tristezza...

 

Per chi critica le risposte di Valentino: direi a mio modo di vedere che è abbastanza evidente che sia irritato da quelle interviste fuori luogo, dalle solite domande di circostanza.

A maggior ragione quando lui replica che i giornalisti sono lì per il SIC e non per lui, continuano a chiedere e fare domande. Bha!

Io l'ho vista in diretta: nessuno può girare in contromano perciò non poteva tornare indietro (sebbene fosse una causa di forza maggiore) e poi se guardi bene quando lo inquadrano vedi che scuote il casco e guarda verso il basso sconsolato durante il rientro ai box. Solo lui veramente sa dove l'ha colpito.

In merito al casco che è volato via: ok, normative, test, controlli e collaudi, Meda che diceva "si però potrebbe essere un segnale che ha assorbito parte dell'energia cinetica"... purtroppo si attaccava a false speranze, ma quando vola via il casco, che sia in moto o in auto, non è mai un buon segno, purtroppo /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Che io sappia quando c'è una forte pressione tale da poter spezzare il collo il casco si sgancia da solo...correggetemi se sbaglio

 

Si, però quando si arriva a quel punto, vuol dire che sono già guai grossi purtroppo...

 

ecco le notizie sul casco

Il casco


Maurizio Vitali, responsabile in pista Dainese e AGV, ha visto il casco prima che fosse consegnato alla commissione che dovrà ricostruire la dinamica dell'incidente. "C'era un segno evidente di pneumatico sul lato destro -ha dichiarato-. L'impatto ha staccato il cinturino. E' una questione tecnica: quando il casco sopporta un'impatto del genere, oltre una certa forza il cinturino deve cedere e infatti l'attacco si è staccato. La calotta è in buone condizioni (l'impatto fatale è stato sul collo, nda). Vale (Rossi, ndr) pensa di averlo preso molto in alto. Comunque conta poco dove l'ha preso. Se hai la possibilità di scegliere ha importanza, se non ce l'hai non conta nulla. I miei pensieri ora sono tutti per la famiglia di Marco".

 

... forse perchè in circostanze limite potresti rimanere impiccato e allora tanto vale perderlo il casco ...

 

Anche le cinture di sicurezza per essere omologabili devono cedere oltre un certo sforzo, altrimenti il danno sarebbe peggiore con la cintura che senza.

 

Mi oppongo ad una evidenza: criticare pesantemente la qualità dei soccorsi a bordo pista non è un tentativo di fare polemica. O almeno, non è polemica gratuita.

Un evento a carattere MONDIALE deve investire sulla sicurezza. Ed il carrozzone in questo momento non lo sta facendo, se questa è l'evidenza.

Ti porto la mia esperienza: se durante una sessione di prove libere un ragazzo cade e rimane immobile, le moto vengono TUTTE immediatamente fermate, entra l'ambulanza in pista, il pilota viene immobilizzato, vengono prestati i soccorsi del caso, se serve entra l'elicottero ma non si è MAI visto un intervento del genere in un turno di prove libere. E ti mostro un'altra evidenza: per ovvie ragioni di costi, il numero di commissari e di personale medico è ridotto all'osso ma SEMPRE efficiente. Ora, non è concepibile che nel caso della MotoGP le cose siano diametralmente opposte.

 

Purtroppo hai ragione, dopo aver visto il casco ruzzolare per terra, telecamere che cambiano inquadratura, immaginavo che ci fosse poco da fare, credo sia qusi morto sul colpo, dopo aver visto il disco freno dio Edwards rotto.

Infinity: conosco un ragazzo che lavora nel team Gresini che si occupa del Giapponese, lungi da me chiamarlo, messaggiarlo o simili in questo momento, ma la sensazione che ho avuto leggendo le dichiarazioni della moglie su fb aggiunte ai commenti sulla gazza di Gresini, credo che non ci si a in questo momento la forza per schierare le moto in pista: l'anno prox si vedrà, il tempo margina le ferite, questa è enorme, calda e con noncicopledia si aggiunge pure il sale: Kato fu dimenticato in fretta dai media ma non dal team,a Misano hanno anche dedicato una strada a Daijiro, insomma è un team alla vecchia, fatta di persone molto semplici nel senso buono dell'espressione, appassionate al loro lavoro per davvero;deve passar del tempo poi tutto piano piano rinizierà.

Io credo volesse fare una cosa simile:

http://www.youtube.com/watch?v=1ac4Ak8EfxA

Ma non era da solo in pista caxxo!

 

già...proprio così...in quella curva poi credo la velocità fosse anche elevata...

 

aggiungo questo, ancor più simile.

 

Il padre, che persona mamma mia.

CORIANO - "Ero vicino ai barellieri, Marco era già morto. Ho provato a salutarlo ma già non c'era più". Visibilmente provato dal dolore, con la voce bassa ma serena, Paolo Simoncelli, il padre di Marco, racconta ai giornalisti presenti a Coriano gli ultimi istanti di vita del figlio, domenica mattina a Sepang.

Paolo Simoncelli ricorda ancora il momento in cui ha raggiunto i barellieri che portavano via il corpo del pilota (Audio Crosetti) e ha solo belle parole per chi in questi due giorni è stato vicino alla famiglia. Evita qualunque polemica sui soccorsi (i barellieri sono inciampati mentre raggiungevano l'ambulanza, facendo cadere la barella) e spiega: "Non sarebbe cambiato nulla, li ho anche aiutati ma era già morto. Ringrazio le autorità malesi e l'ambasciatore italiano che in questi giorni, tra ospedale e autopsia, non ci hanno mai lasciato un attimo da soli. Ringrazio tutti gli addetti del circuito di Sepang (FOTO). E

ringrazio chi ci ha accolto stamattina a Fiumicino, il Coni e tutte le persone che ci aspettavano: non posso dire che sono 'felice' per questa accoglienza, ma è stato bellissimo, perché tutti hanno capito che Marco era un puro". Poi ricorda le ultime ore del pilota romagnolo: "Per lui la Malesia è sempre stata una gara difficile. Alla partenza mi ha detto che era sicuro di far bene, ma sabato si sentiva stanco e non vedeva l'ora di tornare". E ancora: "Marco era sempre disponibile con tutti, prima di ogni gara ci abbracciavamo sempre. Era tornato il Marco di prima: se avesse lasciato andare la moto non sarebbe morto, ma era un guerriero".

 

A me ha stretto un nodo alla gola questa frase di Rossella, sua madre:

"La vita se non facciamo quello che ci piace diventa un rimpianto, e lui sicuramente di rimpianti non ne avrà."

Fa riflettere molto.

 

mamma mia....

quanto vorrei avesse lasciato davvero andare la moto e basta...

io se ci penso non ci credo ancora... ero li davanti alla tv e non ci credevo...speravo di aver visto male...di essermi sbagliato...tutto assurdo...tutto tutto tutto....e poi davvero una beffa maligna tutta la dinamica...le conseguenze..l'amico di una vita che lo investe...la pista che ha regalato le prime gioie...la penultima gara di una bellissima stagione dove è maturato tantissimo, dove ha dimostrato a tutti il suo vero potenziale solo da affinare, era il suo trampolino di lancio per l'anno prossimo...mah...un disastro immane... come sempre quando succede una cosa simile...