Carlo, capisco il tuo punto di vista, ma ci abbiamo messo qualche centinaio di migliaia di anni per imparare a trattare i diversi da diversi. Una volta, mica ci si faceva tutti 'sti problemi: li si ammazzava direttamente alla nascita; cioè li si trattava secondo la "egualitarissima" legge della selezione naturale...
sai, Carlo, stavolta non credo di essere d'accordo con te. Certo, ti quoto in pieno quando dici che il rispetto deve essere verso tutti, non certo una forma di melense buonismo destinato esclusivamente a una categoria vista come "inferiore"... Ma, riferendoci a questo frangente, il gesto diventa assurdo e becero proprio perchè è rivolto ad un disabile.
ecco bravo ! ora dobbiamo disimparare O meglio, imparare ad apprezzare la persona con i suoi pro e contro come per tutti :wink:
su questo non ci piove :wink: Il mio è un OT, ne ho approfittato del topic. Mi viene in mente mia madre, mi dice tutti i giorni che se ho 1 euro mi indebito per 2, che lei mi conosce bene, e a me viene molto comodo accontentarla questo per spiegare che chiunque di noi "giudicato" ha molte meno possibilità:wink:
un episodio così mi offende e mi fa stare male in prima persona, quasi come quando dei c---oni prendono il posto nel parcheggio dei disabili e si sentono pure furbi... ma che schifo
Che persone disgustose! Feccia! Gli avrei fatto chiedere scusa con le cattive, altro che stare zitto...
complimenti al padre che prima di pensare a se stesso ha pensato al benessere psichico della figlia, deve essere una grande persona. peccato che nell'articolo non abbiano pubblicato il nome e cognome nonche' l'indirizzo di quel becero, cosi' invece di prendersela con chi non poteva rispondergli magari se la prendeva con qualcuno di piu' grosso.
Ricordatevi che avete sentito (letto) una sola delle 2 campane, e che sui disabili c'è gente che ci gioca. Quindi a priori pur considerando non condivisibile un cnfronto in presenza della figlia, magari questa disturbava davvero e la reazione non fu così incivile. Io ho avuto una volta a che dire, proprio in pizzeria, con un genitore, ma chiedendogli gentilmente di scambiare 2 parole in sede appartata, sede in cui ho fatto presente che suo figlio, ancorchè down, andava invitato ad essere meno espansivo, in quanto esiste il rispetto reciproco, non unidirezionale, e dato che lui aveva deciso di metterlo al mondo (le diagnosi prenatali esistono..) e di portarlo fuori, non doveva far pagare al mondo le sue scelte.
Non condivido del tutto. Mi puo' stare bene quando dici che abbiamo sentito solo una delle due campane.....ma qua si parla gia' di notizia come puoi ben vedere dal sito dove e' pubblicata. E' stato anche un gesto decisamente piu' civile il tuo....decisamente molto diverso invece se tu seduta stante ti fossi girato verso i genitori di quella persona dicendo che se avevano deciso di metterlo al mondo, dovevano starsene a casa loro. Ma proprio moooolto diverso. E non credo che quella bimba stesse recando tanto disturbo dato che una cameriera era con lei a giocare con quei foglietti. Se devono stare a casa loro....allora non saprei dove dovrebbero stare invece quelle persone (normalissime) che lasciano i loro figli (normalissimi) liberi di correre e distruggere tutto cio' che incontrano nei locali pubblici come bar ecc ecc strasbattendosene di tutto e tutti....l'importante e' che stiano a chiaccherare con gli amici seduti al tavolino.....e se i loro figli corrono in strada e si fan metter sotto da qualche macchina chissenefrega........e fidati.....sono scene gia' viste decine e decine di volte.
i genitori incapaci ormai stanno divenendo la regola, solo che con loro non uso la cortesia del discorso in privato e nemmeno di pazientare mezza cena. 3 minuti e conferisco col titolare, altri 3 e vado a parlarne al tavolo, se non c'è resa immediata, sgambetti mentre mi passano vicini.
E' il discorso che cerco di fare passare in ogni discorso. Questa è una frase che si rispecchia nella storia, nel presente e si rispecchierà nel futuro purtroppo. Guarda pur essendo il tuo un discorso sensatissimo, vorrei precisare alcune cose. Purtroppo tutte le notizie, qualsiasi, anche involontariamente(quasi mai), sono di parte e ti raccontano la verità in un senso enfatizzandola così da fare il più scalpore possibile. E' la tattica dei giornalisti. Chiaramente a discorso fatto credo che se questa è la vicenda, anche tralasciando quei "particolari", sia vergognosa.
Una cosa è certa: molti down si possono educare quasi come i bambini normali. Purtroppo molte famiglie impreparate (o anche menefreghiste) partono dal principio che, siccome sono stati sfortunati, e il piccolo "già soffre per conto suo", non è necessario stressarlo con un'educazione adeguata. Io ci sono passato di striscio e so che cosa significa. Educare questi bambini è ancor piú essenziale che farlo con bambini normodotati: apprendono anche loro, anche se è necessario piú impegno e piú tempo. Se non altro, in questo caso, non potranno prendersela con me perché critico il giornalismo italico.
Io credo, francamente, che il problema sia un altro. Se diagnosticato prima, nella maggior parte dei casi si può e lo so, è possibile evitare di far nascere ugualmente un bambino con tale sindrome, così da evitare di dare loro una vita comunque anormale(nel senso stretto del termine e della vita naturale). E non venitemi a dire che sia una vita bella perchè non è cosi, il discorso è un altro, ovvero essere egoisti e negare l'evidenza.
Hai un nuovo collega adesso. I giornalisti mi fanno sch*fo. Tutti, è proprio la razza che per me è malata, non c'è nulla da fare. Ci sono situazioni al limite della sensibilità come quella, attualissima, della strage di Haiti? Bene, a loro non gliene frega nulla, basta far carriera e ascolti se ne fregano e ne fanno un business. Sono degli aprofittatori e speculatori.
sono rimasto senza parole! anche a cercarle non mi escono.... escono solo parole poco simpatiche! bha....
A me può anche andar bene che speculino sulle disgrazie altrui. Lo fanno i medici e gli ingegneri, non vedo perché non i giornalisti. Il problema è un altro: l'incapacità di descrivere l'accaduto senza aggettivi, avverbi, iperboli e subdole opinioni passate come sentire comune. L'incapacità di scrivere senza commettere errori di ortografia o sintassi. L'incapacità di approfondire e valutare tutti gli aspetti di un fatto. Gli esempi di giornalismo, in Italia (ma anche in gran parte del mondo cosiddetto civile), ormai si contano sulle dita di una mano monca. Mio padre era uno di questi.
Sì ma il modo con il quale può speculare un medico non è lo stesso dei giornalisti, c'è una ipocrisia diversa. I giornalisti sono degli sciacalli, e molte volte portatrici di informazioni false o stupide, vedi Studio Aperto. Il fatto che possa esistere un telegiornale(una schifezza) simile dimostra che schifo di paese sia il nostro e da che gente sia abitato ( i programmi esistono perchè c'è chi li segue).
Concordo appieno, e che si facciano certe scelte, quali dare luce a bambini con una condanna, è secondo me immorale. Anche perchè quando tu non ci sarai più, a lui chi ci pensa?