- di Francesca Mancuso - I sacchetti di plastica hanno letteralmente le ore contate. Gia da domani, 1° gennaio, le inquinanti bustine andranno definitivamente in pensione, sostituite da quelli biodegradabili o dalle sporte in tela o iuta. Un ritorno al passato, guardando al futuro dell’ambiente, con le tradizionali sporte in fibre naturali, ma anche con i nuovi ecoshopper realizzati in bioplastica ricavata da mais e da altre materie vegetali. Con un anno di ritardo rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea, supermercati e negozi italiani dovranno adeguarsi alla nuova norma prevista all’interno del decreto milleproroghe, ma la confusione regna sovrana. Dal canto suo, il Ministero dell’Ambiente, in un comunicato diffuso ieri ha precisato che “il divieto di commercializzazione dei sacchi da asporto merci non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti sarà in vigore dal 1° gennaio 2011“. Tuttavia, spiegano dal ministero, sarà consentito “lo smaltimento delle scorte in giacenza negli esercizi artigianali e commerciali alla data del 31 dicembre 2010, purché la cessione sia operata in favore dei consumatori ed esclusivamente a titolo gratuito“. Quindi troveremo ancora, fino ad esaurimento scorte, le buste di plastica, ma non dovremo più pagarle. Il Ministero precisa infine che saranno effettuati anche dei controlli per verificare il rispetto della normativa. Secondo Coldiretti si tratta di un momento epocale: “Una vera rivoluzione nel modo di fare la spesa a poco piu’ di cento anni dall’invenzione della plastica che nasceva nel 1907 per opera del chimico belga Leo Baekeland che inventò la bakelite, la prima plastica completamente sintetica prodotta su scala industriale“. “Gli italiani- continua Coldiretti –sono tra i massimi utilizzatori in Europa di shoppers in plastica con un consumo medio annuale di 300 sacchetti a testa. In Italia arriva un quarto dei 100 miliardi di pezzi consumati in Europa dove vengono importati per la maggioranza da paesi asiatici come la Cina, Thailandia e Malesia. Il 28% di questi sacchetti diventa rifiuto e va ad inquinare l’ambiente in modo pressoché permanente poichè occorrono almeno 200 anni per decomporli“. Un circolo vizioso che sta ormai per concludersi, o almeno lo speriamo.
meglio tardi che mai, e non e' nemmeno una grossa rinuncia, se uno proprio vuole ci sono quelli biodegradabili, che sono tali e quali (forse un pelo piu' delicati) e che probabilmente scenderanno anche velocemente di prezzo.
continuiamo a vedere le pagliuzze degli altri ed ignorare le nostre travi fumo negli occhi, e la cosa triste è che viene talmente sopravalutata 'sta cosa, che temo possa distogliere l'attenzione dai problemi ambientali reali (in primis la pericolosità della benzina verde).
Le borse sono un passo, cmq tardi ed in ritardo....la plastica in genere è troppo utilizzata. Quindi il problema rimane in un sacco di altri ambiti.
...e' un piccolo passo sicuramente degno di nota...ma c'e' molto altro che non e' biodegradabile come i sacchetti per l'immondizia e quasi ogni derivato dalla plastica...il discorso sarebbe lungo.
se (come sogno anzi, auspico ) l'immondizia diventa ovunque "differenziata", i sacchetti (che poi potrebbero essere biodegradabili anche questi) si ridurrebbero tantissimo!
Giusto per fare un banale esempio incongurente....togliamo le borse, ok, ma perchè se prendo frutta e verdura mi dai ancora la borsina in plastica???? sono sempre nello stesso posto, ci prendiamo in giro???
come ho avuto già modo di dissentire, purtroppo siamo cosi avidi di "buone notizie" che tutto, anche una scorreggia come questa diventa una grande notizia. ci sono priorità assolute, tipo togliere il benzene ed il toluene dalla benzina "verde", vietare alcuni metalli nelle batterie per apparecchi elettronici, vietare il 90% dei pesticidi e potrei proseguire per 2 pagine, ma cosa si fa? si vietano le buste. una busta non inquina, una busta sporca: é diverso, in una pineta una batteria di cellulare o mezzo litro di miscela per gommoni, fa un danno enorme e permanente, una busta (o un piattino) di plastica, lo raccogliamo con 2 dita. ed anche in combustione, la plastica delle buste emette acqua ed anidride carbonica... a differenza di un sacchetto di carta (considerato ecologico) che essendo sbiancato con cloro, in combustione emette diossina...
Quello che dici è senz'altro corretto, ma hai visto quanti animali muoiono per igestione o perchè s'incastrano nelle buste di plastica in mare? Il mare è in condizioni pietose...
Si ma parlano esclusivamente di quelle alle casse per portare via la spesa! Se non ti fidi cerca meglio, l'hanno spiegato anche al telegiornale che per quelle è un'altra storia...al momento...
...e allora rimaniamo un paesino del cavolo! Altro che repubblica delle banane! A me piacerebbe vedere alle casse gli acquirenti che cacciano la loro bella sporta alla moda in tessuto, come facevano le nostre nonne...
...gia'! spero nella crescente sensibilizzazione che deve partire dall'essere civili e non perche' una sanzione lo ricordi :wink: