Riccardo Patrese ha coronato un sogno che accarezzava da qualche tempo, tornare nell’abitacolo di una Formula 1. E dopo quindici anni, come vedete, eccolo di nuovo lì dentro. L’evento si è svolto ieri sulla pista spagnola di Jerez ed è stato reso possibile dalla disponibilità della Honda, che ha fornito al 54enne padovano una RA107, monoposto utilizzata nel campionato passato dalla casa nipponica e con gomme dimostrative. Il vicecampione del mondo del ‘92 si è cimentato in cinque giri mettendo a segno un best lap di 1′30″210, una decina di secondi più lento di quanto fanno oggi i piloti professionisti. Patrese non ci ha messo tanto a prendere confidenza con la monoposto: “Sono andato molto veloce e non ho dovuto cambiare il mio stile di guida” ha dichiarato l’ex-pilota, che ha definito “incredibile” la velocità delle attuali F1. Al di là di qualche doloretto di troppo al collo dovuto alle enormi accelerazioni laterali, è stato proprio un bel regalo per Riccardo.
Commentando la sessione, Patrese ha detto: “Dopo una lunga militanza nel mondo dei Gran Premi è incredibile tornare in una monoposto ancora oggi. Sono riuscito a mettermi subito a mio agio e ho scoperto che il mio stile di guida non si è modificato molto per adattarsi a quest’auto moderna: la vera sorpresa è stata la velocità, soprattutto nei primi due giri, ma alla fine mi sono trovato bene. Credo, però, che il mio collo soffrirà un po’ la G Force che ho sopportato“. “L’intera esperienza -prosegue il pilota italiano- è stata assolutamente piacevole e vorrei ringraziare la Honda per avermi restituito queste sensazioni che mi mancavano, dandomi l’opportunità di guidare ancora una vettura così veloce. E’ bello sapere che alla mia età posso ancora andare forte e spingere al limite: mi sarebbe piaciuto avere più tempo per migliorare i rilievi, magari mi daranno un’altra possibilità prima o poi“. Ma la sfida con il cronometro non è la priorità in simili circostanze, anche se Nick Fry, amministratore delegato della Honda, ha la sua opinione in tal senso: “Riccardo si è adattato benissimo alla monoposto, assimilando bene tutti i cambiamenti degli ultimi anni. Il suo giro più veloce è rispettabile considerando che ha usato l’auto dello scorso anno e le gomme dimostrative della Bridgestone“.
Che strano... Avrei scommesso che si sarebbe messo dietro di una decina di secondi sia Button che Barrichello...
bhe, che dire dopo 15 anni che non guidava una monoposto niente male direi, 10 secondi ci possono stare tranquillamente (IMHO) bravo Riccardo