Restare in Italia una scelta intelligente?

ti rispondo. se il problema è culturale (come io sostengo, molto immodestamente /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> ) il vigile urbano, il poliziotto, il carabiniere che ti multa se getti la cartaccia dal finestrino (non vorrei dire una cavolata ma mi sa che è previsto anche dal codice della strada), viene preso, in Italia, per robocop. e scommetto che ci sarebbe qualcuno che dopo due minuti viene qui sul forum e apre un thread, nella sezione "ingiustizie" intitolato "questi caxxo di vigili non hanno nient'altro da fare che multare un povero automobilista che getta una misera cartaccia dal finestrino mentre stava trasportando lo zio in ospedale".

allora la colpa di chi è? di chi non multa?

 

assolutissimamente d'accordo.....è un problema culturale al 100%

....il fatto è che non credo che nessuno lo stia mettendo in dubbio!!

puoi anche dire che invece il problema è che le leggi non sono valide o (più importante) non vengono applicate...e anche questo è verissimo! il fatto è: le leggi chi le fa? e chi le fa applicare??

risposta: sempre degli altri italiani, che si portano dietro dalla nascita quel piccolo problema culturale di cui sopra!

Ale_72: stessa cosa vissuta più volte qui in germania...per non parlare del giappone!!!

ciao

 

ok.. sono d'accordo che è un problema culturale il nostro, da noi il detto dice che fatta la legge trovato l'inganno, ma perchè non provare a correggere questo sistema malato e questa mentalità?! come si può fare?!

secondo me perchè le istituzioni lasciano troppo correre..

è normale che se un vigile multa per una cartaccia fa la figura del pignolo e sul forum si apre una crociata, ma se 100 vigili multano 100 persone per la cartaccia allora anche le altre 1.000 che leggono il forum magari si adeguano buttare la cartaccia nel cestino... certo che prima di arrivare alla cartaccia ce ne sarebbero di cose da rivedere...

 

vivo in una città del sud dove la mancanza di senso civico è purtroppo la norma, non l'eccezione. oggi si cerca di fare educazione civica nelle scuole, poi i bambini escono e vedono i genitori che si comportano in un certo modo. secondo te da chi prenderanno esempio? dalla maestra o dal padre? la domanda è retorica, ovviamente.

bisogna educare i nonni, non i nipoti! e non è facile

 

questa mentalità è però radicata nell'italiano da secoli, ci sarà sempre, educazione civica o meno. E le cose vanno sempre peggio. Le lettere ai quotidiani sono un triste specchio della nostra realtà:

.- mamme infuriate con i presidi per le bocciature dei figli, (già vent'anni fa quando venivi bocciato eri unico colpevole, trent'anni fa le prendevi e nessuno aveva niente da ridire).

.- Italiani che vengono multati in Austria per non avere acquistato la vignetta si lamentano pure;

.- autisti di mezzi pubblici con ipad, cellulare

senza dover scomodare auto blu, privilegi dei politici e sussidi a pioggia a chi non ne ha bisogno.

 

Non era su questo forum che leggevo di come attaccare la vignetta con del detersivo per i piatti in modo da poterla spostare a seconda delle necessita', giusto per restare in tema?

E sempre qui ricordo di qualcuno che minacciava di stamparsi in casa il tagliando assicurativo (e mi pareva avesse una M5 o M6).

Per non parlare di multe (MERITATE) in cui si cerca l'escamotage formale per non pagarle?

E di discussioni su come denunciare l'atto vandalico di turno per poter mettere il paraurti sportivo?

 

appunto! Siamo italiani fino al midollo, maghi delle scappatoie e (un po') banditi. Mi ci metto dentro pure io, non sono un ipocrita. Alzi la mano chi non è mai salito su un autobus senza avere il biglietto, chi non ha un amico che si è separato solo per pagare meno tasse sulla seconda casa, chi ha preferito "dimenticarsi" chi era alla guida e pagare un altra multa pur di non farsi ritirare la patente, chi ha trovato qualcosa a terra e lo ha sempre portato al sindaco o alla polizia, chi ha tutti software, cd e dvd tutti originali...l'italia è il paese dove le mignotte battono vicino alla questura e il questore una volta l'anno si vanta di aver sgominato una banda di sfruttatori.

 

Super quote /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

Beh, quindi le scelte non sono molte.

1. si cambia

2. non si cambia ma almeno non ci si lamenta

Come disse il buon Yoda: "Do or do not. There is no try."

 

Come fai a non lamentarti in un paese come il nostro! E magari vai in un altro paese ed apprezzi le poche cose buone che si avevano nel paese precedente, qualsiasi persona si lamenta bisogna capire quanto vale la pena sopportare /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

Io non mi lamentavo in Italia e non mi lamento in Svizzera.

Quando la mia soglia di sopportazione e' stata ampiamente superata, me ne sono andato.

Allo stesso modo non mi lamento delle cose che non mi vanno in Svizzera (e se ci rimango e'e perche' i miei piccoli beceri vantaggi personali sono maggiori dei vincoli a cui devo sottostare).

Con condizioni diverse e magari altre aspettative/prospettive per il futuro, non escludo di ritornare in Italia.

Senza lamentarmi, ancora una volta.

Invece non riesco a fuggire il sottile piacere nell'ascoltare il lamento degli altri. Ascoltandolo con attenzione molte volte mi aiuta ad anticipare determinate criticita' e mi evita di fare gli stessi errori /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

Il motivo per cui sono ancora qui /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

eheheheheh chi è senza peccato scagli la prima pietra

a gennaio darò l'esame per ottenere il diploma cantonale di esercente, se mi va bene prepara una branda che chiedo asilo politico

 

robocop ti avrebbe sparato

nelle palle

 

sì

M6

sì, certo

sì, molte

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Espongo la mia situazione: sono graphic designer e art director, lavoro da circa dieci anni, ormai la zona la conosco fino all'osso e so per certo che quest'osso è ormai smangiucchiato per bene... sento le mie potenzialità abbastanza limitate per l'ambiente che c'è, e ho pensato tante volte di andar via... l'Italia, però, la escludo a priori, ho già 29 anni e tentare ancora nel "bel paese" mi sembra un'inutile perdita di tempo, visti i tempi che corrono... potrei benissimo avviare una propria attività, ne ho le potenzialità, diciamo, "manageriali", ma so che sarebbe, almeno dalle mie parti, un massacro, le realtà sono ben poche e i pagamenti troppo "cabriolet"...

Ho sempre fantasticato per una vita diversa ed emigrare, posso avere la possibilità economica di poter provare, il dubbio sta nella scelta... meglio un Paese con un'economia consolidata? Oppure Stati in via di sviluppo dove si può fare di più ma con imprevisti maggiori?

 

vai dove hai già qualche contatto/conoscenza (e se non le hai fattele prima di partire)

è quello a far la differenza

ciao

 

se non hai agganci o interessi verso un determinato paese, io sicuramente andrei dove l'economia è cosolidata... rischi poi di cadere dalla padella nella brace! prima di andare all'estero dove cultura/abitudini/lingua ecc.. sono diverse, non hai valutato la possibilità di cambiare città?! es. Roma, Milano

 

Io sto fecendo come ti hanno suggerito, un periodo di " semina " attraverso amici in loco.

Ti permette di sondare bene il mercato di riferimento e di non restare con le spalle scoperte all'inizio.

Perchè non ti orienti su Milano così come ti hanno detto?

Altro suggerimento se non hai fretta: il Fuori Salone ad aprile a Milano, ci sono tantissime aziende anche estere. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

Stranamente, credo di essere troppo "anziano" per Milano o Roma, città dove la retribuzione è talmente scarsa (rapportata ai costi di vita) da farti venire le mani ai capelli... no, se devo spostarmi, preferisco tentare in Marocco piuttosto che restare in un ambiente dove (parlo di Nord) cercano personale super-qualificato per stage non retribuiti... potrei farlo se avessi 18 anni...

Un aggancio ce l'ho a Seattle (ahimè, dovevo fare il passo anni e anni fa /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20"> )