Restare in Italia una scelta intelligente?

E a chi il salto nel vuoto lo ha immaginato molte volte, ma poi è tornato con i piedi per terra e si è arreso all'evidenza che non può per un motivo o per l'altro mollare tutto e scappare, cosa si può dire?

 

Che dovrebbe dimenticarselo e smettere di pensarci.

Inutile lamentarsi/rimpiangere le cose che oggettivamente non possono essere cambiate.

Comunque scappare non e' il termine che utilizzerei io.

E nemmeno salto nel vuoto.

Ma sono approcci personalissimi ed insindacabili.

 

Condoglianze.

 

... fai il promotore finanziario e vuoi scappare con i soldi dei clienti lasciando a casa moglie e figli per andare a trombare una cubana di 16 anni ?

 

No, magari...ho una ditta di famiglia e non posso prendermi e "scappare" lasciando tutto sulle spalle di mio padre che ormai complice alcuni infortuni ha bisogno di una mano. Mi sentirei peggio di un pezzo di sterco se gli chiedessi di andarmene anche se la cosa potrebbe essere legittima.

E infine con il mio titolo di studi (un diploma abbastanza inutile) e l'esperienza lavorativa incentrata solamente sul trasporto e correlati non credo avrei molte possibilità di trovare qualcosa di appagante non avendo appunto nessun'altra esperienza.

 

Raga che ne dite della Nuova Zelanda? Io ci sto pensando seriemente visto che la mia laurea in infermieristica dovrebbe valere anche lì.

 

... un po' più lontano ?

... ah no, il mondo è rotondo

 

Giacomo, non spammare /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

faccio 2 considerazioni:

1)PERCHè qui viene definito il darsi da fare all'estero come SCAPPARE?!?!

sembra che l'italia sia il centro del mondo e uno se ne va solo perchè si sente inadeguato o non regge i problemi, quindi scappa.....mentre invece magari ti sposti perchè da qualche altra parte hai possibilità che qui non avresti....

2) spesso sembra che addirittura lasciare l'italia sia diventato quasi un obbligo...l'unica strada da intraprendere, e ci dividiamo solo tra gente che si attenta oppure no...ma non è l'unica soluzione, non esageriamo neanche in questo verso!

per esempio, Satta, hai detto di avere una ditta di famiglio...hai il lavoro hai tutto...cosa devi andartene a fare?!il lavapiatti?? solo per dire che sei andato all'estero?

questo famoso "estero" non è nè il paese della cuccagna, nè la panacea di tutti i mali...a volte mi pare che invece si sia convinti di questo

 

Io ad esempio non vendo in Italia un futuro a lungo termine per la professione di famiglia, vuoi perchè la concorrenza aumenta, vuoi perchè aumentando le persone in ballo iniziano fenomeni poco chiari ecc ecc, ma se a 23 anni vedo già che prima o poi il tutto dovrà finire o cmq andare a modificarsi radicalmente, permetti che mi pongo il problema di che cavolo potrò fare a 35/40 anni se quella volta crolla il palco? E soprattutto è un lavoro che non va daccordo con una famiglia, una moglie e una vita "sana". Ora mio padre ha problemi e quindi tocca tutto a me, per darti l'idea io Lunedì pomeriggio preparo tutto per la partenza, la sera parto e torno a casa il mercoledì notte, giovedì pomeriggio ripreparto tutto e la sera riparto per tornare il sabato tarda mattinata e per concludere la settimana sono via pure il sabato notte fino a mezzogiorno della domenica. Il tutto con veramente poche ore di sonno in spalla.

Con ritmi simili come si può mettere su una famiglia? e anche se c'è la si facesse con immensi sacrifici tuoi e della tua compagna, non saresti nemmeno presente nella vita di tuo figlio e della tua lei ecc ecc, e parlo perchè è tutto ciò che ho visto negli anni succedere a mio padre.

Per tutto questo l'idea di andare via....io lo definisco Scappare perchè nel mio caso sarebbe una fuga da una realtà già insita in me verso il nulla.

 

In base ai risultati di questo sondaggio si evincono tre possibilità:

1-ci sono un sacco di quaraquaqua /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20">

2-la maggior parte degli Italiani sono MOLTO ben messi economicamente

3-la nostra nazione si svuoterà nel giro di un anno

Qualcosa mi dice che la terza opzione non si verificherà.

 

hai ragione. io sento spesso di ragazzi che hanno sfruttato le possibilità all'estero per accrescere le loro professionalità, fare esperienze professionali nuove e diverse che in Italia non potevano fare e poi magari sono tornati in Italia con un vantaggio competitivo nei confronti dei loro coetanei. ecco, questo a mio parere è l'uso migliore che si può fare di un'esperienza all'estero.

come dici tu, se devo andare all'estero a lavare i piatti, lo stesso lavoro posso farlo in Italia.

 

Fantastica osservazione,avanzi una rep+

 

Con la differenza che tu almeno sarai un lavapiatti bilingue, e l'altro no.

E a parita' di capacita' di lavaggio piatti, io assumerei quello bilingue.

Chissamai che debba prima o poi parlare con il lavafinestre....

 

la tua è una delle professioni che non avrà mai crisi, la priorità nelle assunzioni noi la diamo agli italiani ma li trovi con il contagocce. Quelli che poi finalmente trovi durano poco perchè al primo concorso pubblico scappano.

 

come battuta è buona /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">

 

Non e' una battuta.

Io preferisco assumere, a parita' di competenze (ovviamente non mi interessano quelle facilmente acquisibili in un paio di mesi di lavoro, come ad esempio usare powerpoint o customizzare una qualche funzionalita' SW - per restare nel mio ambito) la persona che la la maggiore apertura mentale.

E non essere stato tutta la vita covato dalla chioccia (sia essa madre, citta' natale o brutte abitudini) e' per me motivo di selezione.

 

giusto, sai bene che la penso esattamente così. è l'esempio del lavapiatti che stona. non dirmi che il lavapiatti è andato all'estero per avere una maggiore apertura mentale. all'estero ci vai per fare esperienze che qui è difficile fare perchè troppo oneroso o perchè riservato ai figli dei baroni o perchè semplicemente di un livello minore.

 

appunto, il lavapiatti, l'addetto alle pulizie o altre figure "base" che portano nel loro cv significative esperienze all'estero io non le considero. Se cerco un lavapiatti voglio un lavapiatti e non voglio perdere neppure un'ora della mia attività per trovarne un altro quando questo se ne andrà. Uno che ha girato e conosce le lingue fa il lavapiatti per ripiego, in attesa di tempi migliori, e lo capisco, ma non è esattamente il profilo più ambito.

Diverso il discorso se la posizione che cerco ha la possibilità di una crescita interna che difficilmente però ha modo di schiodarsi da questo faticoso ma onorevole lavoro.