Spy story, Renault assolta Il team francese è colpevole, ma il tribunale Fia non lo sanziona. L'accusa era di possesso non autorizzato di materiale informatico appartenente alla McLaren-Mercedes nel periodo settembre 2006-ottobre 2007 LONDRA (Inghilterra), 6 dicembre 2007 - Renault assolta. Si chiude con quest'ultima sentenza del tribunale internazionale della Fia l'ennesimo capitolo della saga "Spy Story", cominciata con lo spionaggio della McLaren contro la Ferrari e conclusasi con l'assoluzione del team di Fabio Briatore dall'accusa di possesso non autorizzato di materiale informatico appartenente al team di Woking. " La Renault ha violato il regolamento della Formula 1 - ha detto un portavoce della Fia - ma non subirà alcuna sanzione". I fatti risalivano al periodo settembre 2006-ottobre 2007. Domani la sentenza completa. http://www.gazzetta.it/Motori/Formula1/Primo_Piano/2007/12_Dicembre/06/sentenza.shtml
magari Ron Dennis costringe Fisichella a dare le email incriminate alla FIA in cambio di un posto in Mecca nel 2008!
La Renault si è ovviamente detta soddisfatta del fatto che la FIA non le abbia imposto alcuna sanzione nonostante la violazione dell’articolo 151c del codice sportivo internazionale, infrazione riconosciuta dal team. "Voglio ringraziare la Renault, il nostro partner principale ING e l’insieme dei nostri partner per il loro sostegno in questo episodio delicato," ha commentato Flavio Briatore. "Penso anche alla squadra che ha saputo gestire il problema con integrità e dignità. Adesso siamo felici di poterci pienamente concentrare sulla preparazione del campionato 2008," ha concluso il manager italiano. Francesco BUFFA © CAPSIS International
'Spy-Story': Le motivazioni della sentenza FIA Come vi avevamo riportato ieri, il secondo filone della 'Spy-Story' in Formula 1, che vedeva la Renault rea di aver preso possesso di alcuni files riservati McLaren, si è chiusa con il verdetto che vede la scuderia francese 'colpevole ma non punibile'. Si è dovuto attendere il giorno successivo alla sentenza, e cioè oggi, per poter leggere le motivazioni che stanno dietro a questa decisione che ricalca, senza mezzi termini, quella presa a Luglio nel primo processo tra Ferrari e McLaren. Nel corso del processo, la FIA ha valutato il fatto che nonostante la quantità d'informazioni sottratte fosse 'significativa', la maggior parte di questi documenti non hanno avuto circolazione all'interno della base Renault. Sarebbero stati solo quattro, infatti, i disegni visti da altri impiegati della Renault: i sistemi di pompaggio per la benzina, disegni del cambio e delle sospensioni. Visto lo scarso ammontare di informazioni, la FIA ha deciso che la Renault non ha potuto trarre beneficio dalla vicenda. Una questione, però, rimane in sospeso: tra i disegni rubati e mostrati a tecnici della Renault, c'era quello del J-damper McLaren, oggetto di una 'richiesta di chiarificazione' da parte della Renault nel corso della stagione. La scuderia Francese, infatti, visti i disegni di questo ammortizzatore innovativo, aveva presentato una richiesta di chiarimento alla FIA, in via ipotetica, se fosse stato regolare o meno. A parere della FIA, però, i tecnici della Renault fondamentalmente non capirono il funzionamento di quel sistema, perchè i disegni non erano completi, e questo è ad ulteriore prova come il caso di sabotaggio non abbia comunque aggiunto nessun tipo di vantaggio al team francese. Nel corso della 'Spy-Story' che vedeva colpevole la McLaren, però, fu assegnata al team di Dennis, dopo la scoperta di uno scambio di mail tra De La Rosa ed Alonso, una multa di 100 milioni di dollari. La FIA, consapevole di possibili speculazioni in merito alla differenza di giudizio, chiarisce nel suo comunicato che "Le vicende hanno avuto svolgimento diverso. Le informazioni confidenziali sono state portate da un ingegnere che cambiava squadra, non c'era uno scambio d'informazioni continuo tra due team in competizione. Dopo aver lasciato la McLaren, Mackereth non ebbe più accesso a informazioni aggiornate della squadra, e non c'è prova che la Renault abbia incoraggiato Mackereth nel portare altre informazioni riservate". Nonostante questo, il consiglio mondiale ci tiene a sottolineare "la disapprovazione al fatto che ci fossero individui di alto grado in Renault che sapevano dei disegni presi da Mackereth e non hanno riportato il problema ai loro capo reparto. Se così fosse stato, la vicenda sarebbe stata presa in esame dalla FIA molto prima di quanto effettivamente accaduto". Caso chiuso quindi, con una esemplare non-punizione, come successe cinque mesi fa, e con la possibilità di tornare sul caso se dovessero venire alla luce prove valide. Uno spiraglio che diede modo alla Ferrari di poter fare giustizia ma che, stavolta, sembra solo una formalità.