Credo che nel suo caso tutto sia legato alla maternità. Anche la mia ha dovuto - e deve combattere tutt'ora - per far capire che essere donne con prole *deve* essere la normalità, e non una eccezione.
Rispondi , la maternità per le donne nel lavoro e' un grosso problema... Ma una azienda piccola togliere una persona per tempi anche lunghi e' un grosso peso. E' l'azienda deve sostenere spese anche ingenti , per esempio ferie e liquidazione maturano ugualmente a carico dell'azienda , e se una ragazza inizia con gravidanza a rischio , maternità aspettativa retribuita e eccc passa tranquillo un anno e mezzo prima che la rivedi , e ti costa tra ferie maturate e liquidazione circa 3500€ secondo lo stipendio che percepiva Nel frattempo devi prendere una persona per sostituirla , la devi addestrare e quando torna la neo mamma a pure lasciala a casa....e magari era diventa migliore... E' un bel problema specie in tempi di crisi e di ottimizzazione delle risorse , comunque a livello industriale l'azienda A che assume solo donne e' svantaggiata a livello di costo orario rispetto l'azienda B che assume solo uomini.... Pero' stando alla legge queste cose cosi e' si sa prima... Il caso di Puccio di lavoro a partita via ma di fatto subordinato e!' diverso , se fa una causa al datore di lavoro la vince... Viene assunto ma poi credo che progetterà solo le ruote dei modellini... E sara' costretto ad andarsene....
Aggiungo che, anche in caso di "scatola vuota", si può ricorrere alla declaratoria fallimentare, attivando l'intervento del Fondo Nazionale di Granazia gestito dall'INPS e anche TFR e ultime tre mensilità (standard) di stipendio sono salve /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
seppur in forte ritardo non posso esimermi dal commentare questo post indecente. quoto enrico e aggiungo che mi dispiace per chi esprime certi giudizi da cui traspare frustrazione e invidia, nonchè pulsioni violente da inquisizione sovietica!! nel 2011 siamo un secolo dopo , dovremmo essere andati oltre... e invece no.. mah!!!
io invece pago tutto con moneta elettronica, il cash nn lo tocco quasi mai con mano a me possono fare i controlli senza rompermi le palle ottimo
si poi saremo tutti oggetti di controllo... che italiano oggetto rimane singolare che ignoranza!! vergongna
ragazzi, però mi son sempre chiesto una cosa ( per tornare alla frase quotata di enricob sulle sfumature di grigio e l'incertezza oltrechè ipertrofia normativa in campo tributario ): sappiamo tutti che ignorantia legis non excusat.... quindi se ne deduce che usando l'ordinaria diligenza bisogna essere in grado di conoscere la legge..... ma, mi chiedo, una legge farraginosa, con infinite sfumature di grigio e quindi di difficile interpretazione anche per gli addetti ai lavori, come fa ad essere conosciuta, per quindi evitare violazioni? cioè, in altri termini, se la legge non è di certa ed assolutamente oggettiva interpretazione, applicarmi una sanzione per una eventuale inosservanza non è una violazione costituzionale? le leggi alla fine devono essere certe e predeterminabili in modo tale da sapere come muovere la mia condotta per non incappare in sanzioni.... dopodichè, se nonostante tutto sbaglio, è giusto che paghi.... ma se una legge è così nebulosa da lasciare spazio, in totale buona fede, a svariate interpretazioni estensive o restrittive e magari anche contrastanti tra loro, se sbaglio secondo lo stato per quale motivo mi dovrebbero punire???
vado leggermente OT ma vi esemplifico un caso che sto trattando in questo istante: a un cliente viene contestato il valore dichiarato di 600/mq relativo all'acquisto di un terreno. Viene infatti presa a riferimento una compravendita di un terreno nelle immediate vicinanze che è stato compravenduto 900/mq, un prezzo esagerato. Il mio cliente ha in mano una perizia giurata di stima di un tecnico abilitato fatta antecedentemente la compravendita attestante il valore dell'area a 580/mq. I valori ICI del Comune sono di 450/mq, quindi ben inferiori. Ebbene l'Ufficio accerta un maggior imponibile prendendo a riferimento UN solo atto ... ma si puoooooòòò ????
Ehm.... No, almeno non nel mio caso... Cioè nel nostro caso.... La mia morosa ha perso 6 mensilità e il TFR per un azienda che ha fatto le cose "fatte bene", ovvero matrioska di scatole cinesi, una dentro l'altra, prestanomi, società fittizie via dicendo... I sindacati hanno aviato l'iter per richiedere il fallimento senza il quale l'INPS si rifiutava di pagare anche solo un centesimo.... beh, la macchina burocratica si è messa LENTAMENTE in moto e alla fine son riusciti a fargli dichiarare fallimento solo che a quel punto era trsacorso troppo tempo e l'inps le ha rimborsato SOLO il TFR........ Tipo di 8.000 euro totali ne ha presi 3.100.... meno 590 di tasse subito trattenute.... l'assegno è di circa 2.500 euro.... ehehehe.... ha perso 6.000 euro.... e ne hanno detratti circa 600 di tasse.... ehahahahah..... io rido, ma un giorno o l'altro mi farò esplodere presso uno degli uffici di queste istituzioni.
Army, faccio il curatore fallimentare e le situazioni patologiche le conosco bene /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Salvo casi particolari, il Fondo interviene come sopra descritto. Ovvio che se uno rimane indietro di 6 mensilità, per almeno 3 deve attendere la liquidazione dell'attivo fallimentare (laddove capiente), altrimenti sono persi. In ogni caso, come evidenziato da tretrecinque, i crediti da lavoro dipendente godono di privilegio assoluto (sono secondi solo alle spese di giustizia) sulla distribuzione dell'attivo. Ps certo che tua morosa ha avuto una bella s.figa! Auguri per te e per lei! Non mollate mai!!!!!