Lo so, io dicevo come sarebbe corretto dal mio punto di vista. Però la proporzionalità dichiarazione/auto posseduta non è tanto sbagliata di principio. Facendo un discorso generale e ipotetico, non ti pare che in Italia ci siano troppe persone che hanno un'auto più costosa della propria dichiarazione e troppe poche persone che hanno una dichiarazione più alta del valore dell'auto?:wink:
Non vedo come potrebbe essere altrimenti; una stima recente stabilisce nel minimo del 27% il reddito non dichiarato in Italia (stime grezze precedenti lo quantificavano dal 25% al 40%). Secondo i numeri ufficiali, dovremmo esser messi come Portogallo, Irlanda e Grecia, cioè sull'orlo del fallimento; invece non è cosí e semmai la ricchezza che si osserva, specie nel nord e nel centro Italia, è paragonabile a quella di Olanda o Lussemburgo. C'è poi da dire che la l'indice di diffusione d'imprese e lavoratori autonomi è esorbitante in Italia rispetto al resto d'Europa, col risultato che si è consolidata un'efficiente economia/finanza clandestina, un substrato molto poco chiaro ma largamente condiviso fra chi fa parte di questo mondo tutto italiano.
la mia affermazione è per semplificare il concetto. Se prendi una macchina come la mia M3 supponiamo nel 2009 essa ai fini del redditometro varrà uguale fino al 2011 mentre sappiamo benissimo che è facile che nella realtà costi molto molto meno visto la grande svalutazione :wink:
O sono io che ho le mani bucate e non mi accorgo dove li spendo, oppure c'è gente che in teoria dovrebbe dichiarare 5 volte meno di me e che spende di più. Qualcosa non torna, non è per farmi i caxxi altrui, ma perchè bisogna essere in pochi a pagare tanto?
la cosa piu' giusta sarebbe quella di una semplificazione del sistema fiscale con un controllo piu' capillare e sistematico delle aziende, non basato su accertamenti induttivi (o almeno non solo) ma su accertamenti analitici. Magari con la trasmissione telematica all'AdE dei libri contabili insieme alla dichiarazione dei redditi e l'accesso sistematico in azienda. Oggi un'azienda congrua agli studi di settore ha ben poche possibilità di essere accertata e puo' evadere tranquillamente, un'azienda in difficoltà che occupa personale dipendente ed è indebitata è pure vessata perchè non congrua agli studi di settore
Ora hanno aggiunto anche 3 nuovi adempimenti iva che praticamente servono solo a complicare chi si occupa della gestione contabile. Se fosse come in America dove i pagamenti sono tutti con carta di credito il problema verrebbe seriamente ridotto, anche perchè per vendere in nero devi poter comprare in nero. Aldilà del redditometro è evasore anche chi non paga iva, inps, e imposte sui redditi... e chiude i bilanci delle società con un credito v/soci di 20 volte il capitale. Facile poi comprare 2 case e 3 macchine
Marco, il problema del redditometro è che se io mi compero un 328ci e36 o una nuova 325ci ho lo stesso reddito presunto.. e il reddito è così alto che mi ci pago 3 leasing della nuova, o 15 auto usata cash
Ai fini del redditometro conta soprattutto la spesa di mantenimento presunta; un'auto fuori garanzia costa piú di un'auto nuova; di qui la necessità di non svalutare mai troppo un'auto (max 40%) allo scopo di determinare il tenore di vita. Quoto. In realtà è possibile rispondere analiticamente a un accertamento sintetico; il problema è avere i mezzi e il tempo di farlo. Deve cambiare la mentalità e dubito che ciò avvenga in breve tempo perché la situazione italiana è estremamente complessa. A conti fatti, il redditometro è fin troppo "lasco", tant'è vero che per il 2010 diventerà piú restrittivo. È un accertamento sintetico basato su principi statistici ed empirici, il che lo rende uno strumento generalista che mal si adatta alle sfaccettature dell'italianità. Esempio: io sono una persona che di natura non ama assumersi rischi non calcolati; quindi ho sempre stipulato assicurazioni in vari campi (oltretutto ho lavorato 7 anni nell'àmbito e quindi le conosco molto bene). Orbene, un'assicurazione sulla casa con premio di 1.000 euri, secondo il fisco, indica che, come minimo, devo avere 10.000 euro di reddito (il fattore moltiplicativo è 10) perché, secondo le statistiche, gli italiani hanno una scarsa propensione alle assicurazioni di questo tipo e quindi le stipulano solo quando godono di un reddito tale per cui non sanno piú dove spendere i soldi. Assurdo, ma è cosí. Ergo, il redditometro penalizza fortemente le persone previdenti.
non è sempre vera questa affermazione. Il dimostrare di avere disponibilità finanziaria in un conto corrente non sempre è sufficiente
quindi con 23cv fiscali, un fatturato lordo inferiore ai 20mila annui, e una transazione fra privati, ce l'ho nell'organo, nella remota ipotesi che mi "accertino"
No, no: non ho detto questo. Il discorso è valido solo in caso di operazioni sempre svolte alla luce del sole. Se il redditometro determina un reddito presunto di 80 e il reddito dichiarato è 50, ma il patrimonio è rimasto, da un periodo d'imposta all'altro, a 300 (e tu cerchi di fare intendere che hai un patrimonio alle spalle e quindi ti puoi permettere di spendere piú di quello che guadagni), è chiaro che ballano 30 in piú che dovrai comunque andare a giustificare. Cosa che non accade se, nel frattempo, il patrimonio è passato da 300 a 270). No, se hai altri redditi che lo giustifichino (per esempio redditi non tassabili, come diarie o titoli di stato).
Be', allora non ti resterebbe che dimostrare per via analitica la correttezza della tua posizione. È che è dura perché la presunzione di reddito da parte dell'AdE è difficilmente attaccabile.
accodandomi a quanto detto da cesabas, potrebbe bastarmi una dichiarazione in cui chi me l'ha venduta asserisce che ha percepito "tot" euro da me per quel bene?
L'importante è che si riesca a dimostrare che tanto s'è speso e tanto s'è prelevato per spendere. Comunque nulla è certo perché, per l'AdE, se hai un bene, si presume che tu lo utilizzi e l'utilizzo è quantificato dal redditometro, che è considerato strumento sufficientemente probatorio. E siccome l'utilizzo presume una riduzione patrimoniale, questa deve ritrovarsi pari pari. Se la riduzione patrimoniale è minore di quella presunta, bisogna giustificarne il perché, magari dimostrando che si sono percorsi pochi Km; altrimenti il fisco desume che tu hai pagato benzina e manutenzione con fondi occulti. Ma come fai a mostrare con prova documentale quanti Km hai percorso? È facile dimostrare di aver percorso tanti Km, ma non è per nulla vero l'opposto. Ora è chiaro perché è opportuno non mettersi nelle condizioni di "sforare"?
è arzigogolato e complicato. ma penso di non essere l'unico in una situazione simile. insomma, ho un'auto ipersvalutata, con la quale faccio mediamente 4 pieni da 80 euro al mese, assicurazione in prima classe, manutenzione c/o meccanico di fiducia. devo proprio buttarla e prendermi una punto (che non potrei comunque permettermi di comprare )?
Puccio, se anche il tuo redditometro finisce nella lista nera, l'AdE segue un ordine di priorità, andando a cuzzare prima chi dichiara 10K e spende per 300K. E sai quanti ce ne sono? E sai quanto "in alto" si ferma la checklist dei controllati, al momento della prescrizione dell'accertamento? /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Triste a dirsi, ma non ci sono risorse per garantire un'adeguata capillarità dei controlli; se cosí fosse, tutti pagheremmo meno tasse.