Bene, ora che abbiamo terminato i nostri omaggi alla Musa del forum, l'adorabile Goldie, che ne dite di tornare OT e cercare di tirar fuori qualcosa degno di un forum letterario? Al momento non ho voglia di proseguire con ''Holocaust 2012'', ci sara' tempo. Ma... TOC TOC Toc toc R-Chi è?- M-E' la Morte, stupido imbecille!!!- R-Che palle, gia' qui? E' vero che avevo preventivato di suicidarmi, ma ho bisogno del mio tempo, e che cxxxo...- M-Ascolta, con un tumore ai polmoni come il tuo, se arrivi a fine mese è grasso che cola. Sono qui per evitarti gli ultimi giorni di agonizzante sofferenza- R-Ma che gentile! Entra, dai, stavo giusto preparando qualcosa da mangiare. Certo che fai veramente schifo, puzzi di carogna lontano un miglio. Adesso capisco il significato di ''odore di morte'', un'essenza, per cosi' dire, intensa, che ti rimane dentro. Sai, quando hai bussato credevo fosse la escort che ho prenotato. Invece ti presenti tu, creatura orrida come il buco di culo di un mulo. M-Beh, alla tua escort ho gia' pensato io, me ne sono occupata mentre era in macchina. E' stato un attimo far scattare il rosso a meta' incrocio. Ma tra poco la raggiungerai, vai tranquillo. R-Ah, bene. Almeno risparmiero' sul tariffario. Dai, sieditii! Niente partitina a scacchi? Sai, è un classico della letteratura, scacchi con la morte, gia' sentito? Ti diro', la tua presenza onestamente non mi fa ne caldo ne freddo, se scludiamo il tanfo e la tua figura che, perdonami, non si puo' gurdare... M-C'è poco da guardare. E poi non ho tempo da perdere. Passami quella stupida tazza di te', invece di dire minchiate. Sono stanca e devo ancora passare da 3 ragazzi appena usciti dalla discoteca, da un barbone che tra poco prendera' fuoco e da un imbecille che si è perforato l'intestino con un fallo di gomma. R-Vita movimentata, la tua, eh! Ops, perdona il gioco di parole, eheh... M-Sai, è la prima volta che mi capita un soggetto come te. Di solito sono urla, pianti, ''no, risparmiami'', ''saro' buono'' ed altre cazzate del genere. Con te invece è diverso, sembri quasi divertirti. Ma la tua vena strafottente inizia ad irritarmi, quindi sbrighiamoci, che quei tizi la' fuori mica si uccidono da soli. Poi il pezzo da 90 se la prende con me! R-Calma calma, per pagare e morire c'è sempre tempo, come diceva il mio vecchio. Rilassati. Vieni qui, vicino a me, che ti aggiusto il cappuccio. E posa quella falce arrugginita che mi prendo il tetano, diavolo d'un demone! M-Il mio te' sta per finire, amico. Lo sai, vero, che significa? R-Fammi indovinare... La Morte s'alzo', R porse il capo e zac, la sua vita fini li'. Gli inquilini del piano di sopra trovarono R accasciato sul tavolo da pranzo, la stecca di sigarette in una mano ed un sorriso largo cosi' sulle labbra...
Bene e Male Giorni di sangue erano trascorsi dopo quella piccola e feroce battaglia in Via Salmevidini 101, tra un noto esponente della criminalità organizzata locale con i suoi sgherri e gli abitanti di quella strada, stanchi del commercio di droga che da mesi oramai stava distruggendo la vita quotidiana delle persone perbene. Si arrivò al mercoledì successivo, quando oramai il ricordo della battaglia si era scemato sempre di più e gli abitanti avevano ripreso a lamentarsi della situazione con le autorità che non trovavano, o per bravura o per portafogli dei criminali, nessuna prova che potesse fermare il disgustoso traffico. Il popolo era sempre più arrabbiato, tanto è vero che molte furono le proteste contro la criminalità organizzata. Durante queste proteste molti pensavano all'ordine sociale, alla loro casa, a tutte queste cose. Un anno dopo ci fu un commissario, un certo Rangheroni, che sbloccò la situazione grazie a massicce operazioni d'assalto che portarono in solo 4 mesi all'arresto di 340 criminali e alla creazione di nuovi altri. Chi fossero questi nuovi altri e perchè fosse nata questa situazione nessuno di Via Salmevidini lo sapeva, ma molti abitanti di quella strada cambiarono lavoro in quei mesi.
Andiamo, ragazzi ! "Ti dico che io ho visto tutto Mattè ! Non c'è nessun altro che può confermare quello che ora sto dicendo ma ti dico che è la verità; non sarei venuto da te se non dicessi solo la verità !", replicò Andrea. Matteo, infuriato, concluse bruscamente la chiamata e volse il capo verso il sole oramai prossimo a scomparire, e, con un filo di voce, disse:"Andiamo, ragazzi". Arrivarono nelle vicinanze di un palazzo molto grande, uno di quelli facenti parte dei quartieri popolari, uno di quelli brutti e che puzzano di vapori di cucina e di sporco già dai portoncini d'ingresso. Poi entrarono. Arrivarono all'appartamento di Andrea, uomo sulla cinquantina; lui li fece entrare in casa senza nemmeno accennare ad un saluto; Andrea aveva preparato una cena buonissima, completa. Li fece lavare nel suo bagno, mangiare al suo tavolo, guardare la sua televisione, godere delle sue fortune. Avevano anche cominciato a parlarsi, quando Matteo si alzò, guardò Andrea fisso negli occhi, estrasse la pistola e sparò. Poi uscirono. E la storia prese il suo corso ...
la voglia c'è, gli spunti pure. manca il tempo contemporaneo all'ispirazione, per ora :wink: a mia parziale attenuante, passare dalla progettazione del ladder di un plc a cercare di emulare uno scrittore è un po' complicato
Cos'è un ladder? Cos'è un PLC? (Scusate l'ignoranza) Avra' a che fare con qualcosa d'ingegneristico mi sa...
si tratta di un insieme di rami logici, che vengono "letti" da un plc (= programmable logic controller = controllore a logica programmabile). le variabili presenti assumono valori digitali o analogici in ingresso (vengono comunicate dal campo attraverso le apparecchiature ivi installate), il ladder le combina attraverso la logica che il progettista ha imputato, e governa il processo (può essere, ad es., un insieme di nastri trasportatori, un forno basculante da fonderia, ecc.) inviando una serie di output (anch'essi possono essere digitali o analogici) ad altre apparecchiature in campo. detto in modo molto semplice, mi perdonino gli esperti :wink: il termine "ladder" = "scaletta" è utilizzato perchè la forma ricorda quella di una scala a pioli ad appoggio
ti faccio un esempio a me particolarmente gradito, in quanto golosissimo di cioccolato . hai presente la fabbrica di cioccolato di willy wonka ? un plc, certamente, gestisce il governo del processo: la velocità ed il verso di rotazione dei nastri, la temperatura dei forni, l'impacchettatura del prodotto, il conteggio dei pezzi, la sequenza di emergenza in caso di guasto, ecc. ecc. ... una rete di plc gestisce una raffineria, una piattaforma petrolifera, ecc. ecc., solitamente, ormai, con sempre minor azioni di operatori umani (anzi, molto spesso i casini li fanno gli umani ). senza plc, non si produrrebbero le nostre bimbe bmw
dimenticavo. siccome ho sempre sentito dire dalle persone che hanno fatto altri studi che le discipline ingegneristiche sono aride e castrano la creatività, mi preme aggiungere che questo è uno dei luoghi comuni più errati. programmare un plc è molto creativo, un vero ingegnere (quindi NON uno che ha un pezzo di carta e lo fa fruttare in altri modi) è una delle persone più creative del mondo... non venitemi a dire che archimede pitagorico non è creativo, ad esempio ! :wink:
ladder = software personalizzato, scritto nell'ambito di uno o più softwares di base (es. foglio di excel per calcolare gli interessi composti del conto in banca, scritto, appunto, sul sw di base excel) plc = harware (es. il personal computer che stai usando) se non sono indiscreto, che studi hai fatto ?
allora, immagina che ogni ramo del ladder sia una funzione di n variabili, che assumono valore zero o 1 se sono digitali oppure uno degli infiniti valori da un minimo ad un massimo prefissati se analogiche. questi valori vengono rilevati dalle apparecchiature in campo e trasmessi al plc da un opportuno cablaggio, ad intervalli di tempo prefissati. tali valori costituiscono gli input digitali (DI) o analogici (AI), e vengono ricevuti dal plc sulle morsettiere di input (nel caso dei DI, il valore può essere ovviamente solo zero o uno, corrispondenti rispettivamente ad un contatto elettrico aperto o chiuso; nel caso di AI il valore in ingresso viene modulato in tensione o in corrente, generalmente fra 0 e 20 unità). il risultato di ogni ramo (ma i rami possono essere anche interdipendenti, ossia uno può fare in uno o più passaggi logici riferimento ad uno o più altri rami, ovviamente stando attenti a non creare dei riferimenti circolari) genera una serie di segnali in uscita, tramite le quali viene governato il processo. tali valori costituiscono gli output digitali (DO) o analogici (AO), riportati alle apparecchiature in campo attraverso le morsettiere di output. ovviamente un DO può avere solo valore zero o uno (per esempio, puoi usarlo per aprire o chiudere un'elettrovalvola in una particolare condizione), un AO può ad es. intimare ad un sistema scaldante di raggiungere una determinata temperatura, ecc. in pratica il plc è un'apparecchiatura che, informata continuamente dello stato del processo, lo governa secondo quanto stabilito nel ladder (che viene scansionato continuamente...). mi scuso per le semplificazioni e la rozzezza della spiegazione, ma soprattutto per il mega-OT, per il quale chiedo indulgenza ai moderatori
S.I. Gilet multitasche, videocamera, cannocchiale, zainetto, cappellino del raduno dei boyscout, bastone da esploratore, notes per gli appunti.... il mio equipaggiamento da naturalista un po’ zuzzerellone non dovrebbe destare sospetti. Nascosto tra le betulle nel boschetto sulla collina che sovrasta il paese, da qualche ora il mio cannocchiale montato sul cavalletto inquadra la villetta a circa 400 metri, giù in fondo alla discesa, un po’ isolata dal resto del paese, in prossimità della statale. Ottima via di fuga...ma dovrò studiarne altre nel caso qualcosa andasse storto. Il pomeriggio volge al termine ed il sole sta per addormentarsi dietro alle colline. E ora di tornare. Ormai so praticamente tutto sulle abitudini del soggetto e non ho più voglia di continuare con le osservazioni notturne. La donna esce al mattino alle 8 per andare al lavoro, nella biblioteca comunale, torna alle 12,30 circa, poi va al drugstore, quello grande vicino alla stazione di rifornimento oppure va nel centro fitness. Alle 15 riprende il lavoro, dopo uno spuntino al caffè all’angolo, e torna a casa verso le 18, Saltuariamente riceve visite da qualche amica. Poche in verità. Niente uomini. Strano. Forse la ******* li incontra altrove per non far spettegolare il vicinato, ma non in paese. Lo avrei visto. Una volta o due in questi mesi è stata via un paio di giorni. La prossima volta proverò a seguirla. Sempre che ci sia.... una prossima volta. Getto le chiavi sul tavolino all’ingresso. Controllo sul portatile la registrazione della webcam. Nessun ficcanaso durante la mia assenza. Mi butto sul letto e non so se pensare prima a quando procedere o a cosa prepararmi di cena. Un certo languorino mi indica la priorità....Apro il frigo e cerco di raccattare qualche avanzo del pranzo. Non ho avuto il tempo di fare la spesa e non ho voglia di uscire.... Ormai sono tre mesi che vivo in questo monolocale che ho affittato, ovviamente sotto falso nome e cambiandomi i connotati. Ora sono biondo, occhi azzurri e barbetta un po’ lunga. Il prototipo del liberal, ambientalista, che gira fotografando gli uccellini e le marmotte. Quando avrò terminato il mio compito ritornerò con i miei occhi scuri, rasato a spazzola e senza un filo di barba, vestito come un impiegato di Wall Steet. Ripulirò a puntino tutto il monolocale svuotando la pattumiera con i filtri aspirapolvere dall’altra parte della cittadina, svuoterò a dovere anche i sifoni dei lavandini e disinfetterò tutte la maniglie di porte , armadi e tutto ciò che ho potuto toccare. Niente DNA facile per gli sbirri.
“Si lo so, mamma, lo so. Le donne sono tutte puttane, hai ragione. Se ti avessi dato retta non mi sarei ritrovato due corna come un cervo a una settimana dal mio matrimonio con quella disgraziata. Ha pagato caro il suo sbaglio però, non l’hanno più trovata ! Ih ih ! No, non ti lascerò più sola in quella casa su di una sedia a rotelle a guardare la televisione ed a rimpinzarti di dolciumi ! No non mi picchiare mammina hai ragione, non lo farò più, non mi picchiare no nooo! “ Mi svegliai fradicio di sudore. E’ ora di procedere, di compiere la mia missione. Le voci e gli incubi si intensificano. Fase due. Presa di contatto. La biblioteca, la stazione di servizio ed il drugstore hanno delle telecamere di sorveglianza.. Meglio evitarli, come pure gli esterni vicino alla banca. Il centro benessere è troppo affollato ed un tipo come me darebbe nell’occhio. Ho tutto meno che l’aspetto del palestrato. Contatto classico dunque , apparentemente casuale, per strada. Chiodino sotto una ruota, gomma sgonfia e gentiluomo che “casualmente” si trova a passare di lì e gliela cambia. Convenevoli, etc etc. Giorno X: l’obbiettivo parcheggia in una stradina laterale vicino alla palestra. Perde un po’ di tempo a cercare le monetine per il parchimetro e non fa caso a me che poco distante sulla mia bicicletta sto consultando ua piantina stradale. Esce dalla macchina e la osservo mentre infila le monetine. E’ carina. Non una di quelle che fa girare gli uomini per strada, ma che ad osservarla meglio, può provocare qualche prurito. Capelli biondi, non molto alta, da non mortificare gli uomini un po’ tracagnotti, curve sinuose ma un po’ accentuate da qualche etto di troppo, comunque ben proporzionata, vita stretta e respingenti della giusta misura. Il viso è un bell’ovale, con un nasino alla francese ( sicuramente rifatto), ma i lineamenti delle guance e della bocca sono un po’ duri e gli occhi chiari decisamente freddi. Tuttavia quando incontra qualcuno che conosce le si apre un sorriso smagliante e gli occhi sembrano illuminarsi di vera gioia. Poi, quando la persona si è allontanata, ritorna ad avere un espressione dura e pensierosa. Passando davanti al bar dove sorseggiava caffè seduta a i tavolini vicino alla vetrina, l’ho sorpresa più volte a fissare il vuoto ed a mordicchiarsi le labbra, come se stesse pensando a qualcosa di importante e impegnativo da fare. Infila le monetine nel parchimetro e fa per allontanarsi ma si volta casualmente verso di me e mentre faccio finta di osservare la cartina noto con la coda dell’occhio che mi fissa per qualche istante. Poi si dirige decisa nella mia direzione. Cavolo, cosa vuole da me ? Si sarà accorta che la spio da due mesi ? Sono in allarme rosso, ma cerco di non darlo a vedere, mantenendo la calma e continuando a fissare la cartina, anzi mi metto ad annotarvi sopra dei segnetti in rosso. “Scusi !” “Eh ??? “ dico sussultando, facendo finta di essere stato distolto all’improvviso dai miei pensieri. “Ha da cambiarmi un dollaro ? La macchinetta non dà resto ed io non mi fermo molto...” Non si ferma molto ? Di solito ci sta un’oretta in palestra. “Ah.. adesso vedo..” rispondo con l’espressione più gentile che posso e frugando nel borsellino delle monete. “Si.... ho qualcosa” . Vuoto le monete sul palmo del mio guanto da ciclista e lascio che le prenda lei. “Si serva pure ! “. Mi dà una banconota da un dollaro e prede una monetina da 50 e due da 25 cents. “Grazie” mi fa “ Gita in bicicletta ? “ “Non proprio una gita.” rispondo cercando di apparire entusiasta del mio lavoro “ Sono un fotografo che realizza foto e video naturalistici e poi li rivendo al National Geographics e sto per andare sulla collina qui poco fuori città. Devo riuscire a riprendere una specie di scoiattolo ed una di serpente a sonagli poco diffusa negli States, e....devo sbrigarmi perchè stanno per andare in letargo. “
