V A L V O N A U T A ! ! ! ! e ricominci ad aggredire la vita senza che ti colga alle spalle nel tuo vicolo buio. come un fumatore incallito che pensava che la disintossicazione fosse la strada più difficile da percorrere, inizi a vedere una via d’uscita nel momento in cui butti il pacchetto. Riassapori la tua vita e ne gusti i profumi, senza portarti dietro quell’insopportabile puzza che ti dava sollievo nei momenti grigi…ricominci a vedere i colori e a nutrirti delle piccole cose semplicemente cambiando angolazione. Apri gli occhi e il primo pensiero va di nuovo alla sigaretta, vai a pisciare con gli occhi socchiusi e reggendo il tubicino mortale tra le labbra, mettendo in play i Digitalism e sorridendo a testa alta… “troppe, siete troppe, ma X potrebbe andarmi a genio”. Probabilmente è proprio l’illusione di questo nuovo sorriso ad aver trasformato il tempo di cottura del ragù di tua nonna nel risveglio di soprassalto da un incubo. Scegli i vestiti e ti guardi allo specchio una volta pronto, da quanto tempo non lo facevi? Da quanto non dormivi? Da quanto il cinguettio degli uccelli tossici milanesi era un fastidio e non un buongiorno? Da quanto violentavi la tua anima? In questi giorni Bukowski riesce a farti sorridere, vuoi bene anche alla cinese del ***** che non ha ancora capito il concetto di “caffè ristretto”, “i giorni scorrono veloci più di quanto potessi desiderare, le notti sono assai più brevi di quanto potessi temere”. Anche se quella roba che stringe lo stomaco sembra essere passata, il suo pensiero ogni tanto ritorna, ma come cruda realtà…non come lucida follia, quindi naviga nell’odio e ci sta affogando, il fatto che la tua bile sia quasi terminata significa che lei è in stato di premorte, dovrebbe solo ricordarsi di essere tornata mille volte di sua spontanea volontà mentre veniva ignorata…valvonauta lo dici tu, ma a ‘sto giro per davvero, sorridi pensando di aver perso una bambina che ama farsi utilizzare come oggetto ed è incapace di essere al centro del mondo di qualcuno, incapace non solo di amare, ma anche di farsi amare. Ogni mattina esco di casa e saluto il vicino sorridendo, l’unico in tutta Milano che risponde al saluto, vado nel solito bar e chiedo cortesemente il caffè ristretto che, puntualmente, mi viene fatto lungo…”cinese del *****, non capisci una fava” e ci rido su. In metro continuo ad odiare tutti ma adesso mi fanno solo pena, loro e la vuotezza delle loro vite scritta nei loro occhi e sulle loro scarpe…rido contento pensando alla maestosità della mia vita. E sorrido pensando a te, nuovo dolce pensiero che frulla nella mia testa. Forse voglio che tu domani ci sia nella mia vita e con te spero di non sbagliarmi come al solito, mi darai la possibilità di passare del tempo con te e alimentare le mie fantasie? Diventerai qualcosa di concreto, saremo semplici compagni di letto o non succederà mai nulla? Via tutte le domande, è tempo di iniziare a lavorare con spensieratezza su quello che potrebbe essere il nuovo capitolo della mia vita. http://scarf87.tumblr.com
rear-wheel drive to feel alive and fuck up everything ore 2.30, circonvallazione, Milano nuda…io, la mia BMW, i miei pensieri disconnessi e i guanti di pelle sul volante sportivo. Controllo di trazione disattivato, cintura slacciata, spia dell’airbag ad intermittenza, terza e quarta al limitatore e le ruote che scivolano dolcemente sul pavè delle rotonde; l’immaginario collettivo penserebbe a “Smack my bitch up” dei Prodigy in sottofondo, uno sguardo incazzato e scalate violente e imprecise ma no, ‘sto giro è davvero tutt’altro: Sguardo perso nel vuoto, scalate di una precisione chirurgica con inserimenti in curva violenti e sbandate controllate, musica rilassante in sottofondo e due mani sul volante per avere più feeling con il tuo amante: l’asfalto, ormai l’unico elemento a darti vita sospeso sul filo della morte. Arrivato sotto casa sfilo i guanti e spengo, accendo una sigaretta e, attendendo la fine della canzone, faccio cerchi nell’aria; in automatico, appena buttata via la sizza, reinfilo i guanti e riparto: altri dieci minuti di curve, rotonde e gomme che urlano straziate mentre l’asfalto si piega sull’ennesimo traverso. Torno a casa, parcheggio, scendo. Accendo una sizza per fumare insieme alle mie amiche Michelin e torno a casa con la mente libera, anche oggi ho vinto io.
è come "dormi" dei subsonica...è tranquillo se lo senti, non se lo ascolti... p.s. la colonna sonora andava da Noemi ai Verdena all'Ave Maria di Schubert...
Sottoscrivo e ringrazio Tina per il suggerimento e bmwdrifter per il link /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
/emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Vista la prima delle due città dove abiti, tanto vale una birra a questo punto /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
benvenuto! entro stasera ci sarà una mia pubblicazione, stamattina alle 6.40 ero ispirato /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Grazie caro /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Ne approfitto per chiedere, deve essere racconto inventato o va bene anche storia vera o anche una lettera a qualcuno, insomma tutto quello che ha una certa lunghezza va bene o qualche regola in particolare ?