Ciaoa tutti! Io scrivo perchè semplicemente mi piace, per passione e perchè solo la scrittura riesce a isolarmi da tutto ciò che ho intorno. MI è appena venuto in mente: LA SCOPERTA ESTASIANTE Alberto è un uomo di circa trent'anni,con un lavoro discretamente amato, con una bellissima famiglia e una moglie che lo ama molto. Anche per la sua realtà familiare è tempo di ristrettezze, sacrifici e preoccupazioni, i soldi non mancano, ma sono meno,il conto in banca è stazionario, le entrate eguagliano el uscite. Alberto trova la serenità nella famiglia ma i figli creano grattacapi e i suoi pensieri sono sempre più cupi, nervosi, pressati. Quello che una volta era il tempo libero ora è usato per fare straordinari lavorativi, il tempo per sè stesso non lo ha più, è come avvolto da una fune che lo stringe e pretende di stringerlo senza pietà. Dopo varie settimane di pesante lavoro e stressante situazione familiare Alberto, ancora una volta rientra a casa, la moglie lo abbraccia tiepidamente, gli dà un bacetto sulla bocca affamata, le labbra sono secche,leggermente abrase dal freddo e aspettano, come tutto il corpo di rilassarsi. Alberto dopo una chiassosa cena, composta da una striminzita bistecca di manzo sull'orlo della scadenza e dalle grida e i nervosi giochi dei tre figlioletti dice alla moglie che domenica non lavorerà, andrà a pescare con dei suoi colleghi di lavoro. La moglie accetta di buon grado sapendo quanto gli piaccia pescare,quanto questo hobby ormai dimenticato nella vita contemporanea potesse essere salutare per il marito Alberto. Passano dei giorni e Alberto, saltando la "solita" messa domenicale sale sul sedile della sua moto, una Moto Guzzi di pochi anni, la moto accenna a partire, l'inutilizzo l'ha impigrita. Alberto prova una seconda volta ad accenderla e parte! L'odore piacevole della benzina si mischia all'aria fresca della mattina,Alberto non porta con sè nessuna canna, solo un paio di stivali. Gli amici, aveva spiegato alla moglie, avrebbero portato il necessario anche per lui. Era evidentemente una bugia, Alberto si immise in strada, la gelida sella si stava scaldando, la moto faceva meno chiasso e il suo senso di inquietudine si riduceva. L'aria lo accarezzava come una tenda di seta, fresca e vellutata, il rombo del motore lo confortava, come se avesse un cavallo sotto il suo controllo, che ogni tanto scalpita e nitrisce. Alberto si dirigeva verso i monti, coperto dal giaccone non aveva freddo, stava bene. Che magnifiche parole: " Stare bene" . Lui si sentiva così! Era senza pensieri, si godeva il viaggio e lentamente, come un turista in vacanza passeggiava col suo destriero d'acciaio ( e plastica). Attraversava la campagna, una lieve nebbiolina si levava dai campi adiacenti, il sole si rafforzava per illuminare ancor di più quella magnifica giornata, Alberto godeva di questo paesaggio, nessuno oltre a lui divideva la strada col sole e l'aria. Ad un tratto si ritrovò in collina e poco dopo in montagna. c'era una pineta alla sua destra e la strada sembrava essere tirchia d'asfalto e in larghezza. Alberto non sapeva esattamente dove stava andando, questo gli piaceva, era affascinato e curioso, senza timore, col tempo favorevole. Una volta Rousseau disse: " Si è curiosi soltanto nella misura in cui si è istruiti " ma in quel momento lui si sentiva completamente avvolto dal fascino della scoperta, nonostante non fosse un nerd plurilaureato. 2 chilometri erano stati mangiati dalla sua Moto Guzzi, la pineta aveva lasciato spazio ad una radura sulla destra e ad un precipizio scoseso sulla sinistra. Si fermò, parcheggio la moto in moto saldo e scese. Si stirò le gambe, gli facevano male ma non lo sentiva, era una sensazione ovattata, superata dalla genuinità della radura. Camminò poche centinaia di metri e vide che la natura nascondeva un lago, leggermente in discesa. Tutt'intorno vi erano rocce e muschio,tonnellate,chilometri,cascate di muschio verde, soffice e fresco, non umidiccio. Alberto scese il declivio e si avvicino alla riva, il sole fluidificava l'acqua come uno specchio, la temperatura era ideale. Si mise ad ascoltare, ad ascoltare il silenzio. Nulla, ogni tanto dei cinguettii dagli alberi intorno al lago, nient'altro. Stava ascoltando una dei fenomeni più naturali ma più illogici dell'era moderna: il silenzio. Questo era quasi feroce,tremendo, udibile ma unico. Il silenzio non può essere udibile pensò Aberto, ma era così, non c'erano schiamazzi, urla, rimproveri, ordini dal capo, campanelli, cellulari, clacson, solo lui e la natura. Si sentiva in paradiso, non si sentiva solo, non si sentiva intimorito da tutto questo totale silenzio, aveva tempo di pensare, senza noie, a tutte le cose che voleva. I problemi erano rimasti nella pianura, nel regno del rumore. Lui era nel regno del silenzio, a riscoprire sè stesso, come in un paradiso in terra. Spero vi piaccia /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> accetto opinioni e ancor di più le critiche.
Che bello fare colazione e leggere....QUESTO.... /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Non c'è nulla di più bello, a mio parere, di emozioni provate e buttate immediatamente su carta...o I phone..
@ Bmwdrifter. Molto bello, vedi il commento per Scarlet. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
ok, è successo l'ennesimo evento del caz.zo, questa l'ho scritta l'altro giorno perchè avevo il presentimento che accadesse...penso sia la cosa più pesa scritta nell'ultimo anno. "l'importante è non smettere mai di sorridere". Ovvio, perchè mai farlo? Ogni mattina ci si sveglia sorridendo pensando che bisogna correre più velocemente della vita verso la vasellina, altrimenti t'incula...tipo il leone e la gazzella. Si passa la vita sorridendo e impugnando orgogliosi il tubetto di Durex, mettendo la vita a 90° giorno per giorno e sfondando a testate i muri che costruisce minuto per minuto, senza pensare alla botta in testa e agli spigoli in cui ci si incastra e ci si taglia tra un muro e l'altro, non c'è tempo per leccarsi le ferite, si rimargineranno da sole. Metti caso che, un bel giorno, non senti la sveglia perchè sei "in un giorno in cui ti senti inutile, ... , e magari ancora troppo stanco per ricominciare" [cit.] ...apri gli occhi e la vita è lì...sghignazzante ai piedi del letto che impugna il tuo tubetto di Durex, pronta a possederti e non ci sono cazzi, puoi mettere per terra il piede sinistro come ogni giorno...la paura di quel bastardo sghignazzante spazzerà via quel ***** di sorriso dalla tua faccia. Hai rallentato la corsa, sei fottuto...durante il viaggio ti renderai conto degli spigoli che fino a quel momento non avevi visto e dei tagli laceranti che t'hanno lasciato sul corpo...e mentre sei intento a piangere sul tuo sangue che sgorga e sulle precedenti ferite non ancora rimarginate vedrai quei muri crollarti addosso, rendendoti impossibile il movimento...la vita ha anche finito la vasellina, ora sono davvero cazzi tuoi...l'unica possibilità di salvezza è che tutte le botte in testa prese t'abbiano lobotomizzato, come il 90% della popolazione, quindi non senti il bruciore e vivi contento. diffida prima di tutto delle sirene, o il tuo sorriso farà la fine di una lampadina ad incandescenza. diffida della soluzione più facile al problema, non è mai quella giusta.
Ne ho uno tratto da una "storia vera" risalente a ieri. La giornata iniziò con un caloroso abbraccio del sole, un'aria calda,soffocante,quasi fetida per l'umidità che veleggiava nella stanza. Filippo si alzò dal letto,sudato, di cattivo umore e con poche ore di sonno, causa principale il caldo terribile e un'anguria veramente immatura. Gli immaturi causano sempre guai, che siano persone,animali o cose. Erano circa 9 e già la temperatura erano oltre metà termometro. Filippo maledì sonoramente questo caldo, tipico, della zona geografica in cui viveva: l'aspettava una giornata intensa e faticosa. " *****!" Esclamò d'un tratto, aveva pestato un pezzo di vetro, uno dei tanti pezzetti di un bicchiere rotto la sera prima in una serata di gozzovigli con gli amici. Medicatosi decise di mettersi le ciabatte, delle comuni e banali infradito nere che sembravano chewing gum appena sfornate, dal caldo che c'era. Fece colazione in fretta con un bicchiere di latte freddo, dei biscotti a forma di banana e un caffè senza zucchero,comunque meno amaro della giornata che lo attendeva. Doveva fare un trasloco, doveva cambiare camera. Dopo una burroscosa convivenza con altri ragazzi, uno di questi decise di andarsene, lasciando gli altri due, compreso Filippo "in strada". Aveva pochi giorni per portare le sue cose in una nuova residenza. Prese ad aprire i cassetti: " mutande,canotte,magliette,jeans,calzini..." mise tutto in ordine sul letto già disfato e riempì la lavatrice dei panni sporchi,aprì lo sportellino del detersivo, ne versò due tappi di uno color bianco-grigio e poi versò un tappo di ammorbidente azzurro, mise il manopolino su " 30°" e la avviò. Intanto riempiva gli scatoloni degli indumenti e dei suoi libri pesanti, ogni tanto veniva interrotto dall'arrivo di qualche sms e subito,quasi fosse un ordine rispondeva. Intanto si era fatta l'ora di pranzo,scese a prendersi una pizza e rientrò in casa a mangiarla mentre si guardava il pezzo di un film. I messaggi arrivavano sempre, la modernità a volte fa comodo, pensava, ma dopo un po' "rompe i coglioni" perchè stressa, è irritante, entra in qualsiasi dimensione umana. Passato il pranzo preparò altri scatoloni, col cibo che gli rimaneva. Aveva una quantità di pasta sufficiente per molto tempo,sughi già pronti,crackers,grissini,fagioli... Riempì un'altro scatolone. Sudato non poco andò verso il bagno per lavarsi il viso con dell'acqua fresca, aperto il rubinetto sentì tre sms arrivare e contemporaneamentee aveva suonato al campanello di casa, era il proprietario di casa che affittava le camere, voleva vedere come procedeva il trasloco ma Filippo era ancora a metà. Il proprietario,alquanto menefreghista entrò in casa con le scarpe sporche di terra,disseminando tutto sul pavimento che il povero Filippo aveva lavato il giorno prima e dopo avergli proferito le solite parole di saluto andò sul balcone a telefonare. Filippo era assai irritato e pensava che avrebbe voluto rompergli il naso per l'arroganza che aveva. Dopo 40 minuti di chiamata il "gentile" proprietario riprese a parlare a Filippo,interrompendolo più volte, fino a che dopo circa un'ora se ne andò. Filippo esausto dal caldo riempì l'auto di scatole e le portò alla nuova abitazione,non sapendo che l'ascensore, che doveva portarlo al quinto piano era rotto. "Camminare fa bene" si continuava a dire, " Camminare rende tonici" ripeteva nella mente, ma non ci stava credendo nel dirlo, grondante di sudore acido, con gli occhi quasi annegati in questo, ansimava nel portare le pesanti scatole fino al 5 piano della palazzina. Verso la fine degli spostamenti arrivò,gentilissimo, un amico che si era offerto di aiutarlo, aveva un'auto più capiente e quindi usarono la sua, per gli ultimi giri. Dopo quattro giri con l'auto aveva finito. Ringraziato e salutato l'amico con una stretta di mano rientrò in casa,quella nuova. Si accorse che gli mancava qualcosa: il cellulare!! Dopo degli attimi di "quasi panico" si mise a cercare affannosamente il piccolo telefono, ma non c'era, in auto non c'era, in casa non c'era, nella vecchia casa pure. DOve lo aveva perso? Forse gli era uscito dalla tasca nell'auto dell'amico, questo però era partito per una vacanza di pochi giorni però, non aveva speranza di contattare nessuno, la famiglia lontana e gli amici in vacanza. Si sentiva solo,spaesato dalla mancanza di quell'oggetto che fa parte della vita delle persone. La sera uscì, andò dalla fidanzata che,ovviamente, gli aveva detto di presentarsi a una certa ora, ma lui non aveva il cellulare, quindi,arrivò in ritardo di un'ora. Andarono ad una famosa sagra della zona, musica, tante luci, degli spettacoli organizzati dai locali. Tutti dopo poco avevano il cellulare in mano,chi anche due. Filippo se la rideva, gli mancava il piccolo oggetto ma non così tanto, era più concentrato verso l'atmosfera folkloristica della sagra di paese, i cori, le luci accecanti e di vari colori, la musica assordante di vario genere, i profumi che si libravano nell'aria attirando molte persone verso consumazioni " anti-dieta" . Era più contento,molti usano il cellulare per tutto, pochi lo sanno usare senza esserne dipendenti, il problema è che non ci sono dipendenze buone. La serata proseguì,nella calda atmosfera festosa, mentre molti amici,distratti dai loro oggettucoli fantasmagorici non erano presenti e collaborativi, al divertimento degli amici. Filippo aveva capito come ci si poteva sentire nudi senza un piccolo oggetto che consente di fare moltissime cose, ma aveva anche capito che la dipendenza da questo,la necessità,l'obbligo interiore di usarlo falsa i rapporti umani e non fa percepire a pieno le situazioni che ci si possono presentare, nel bene e nel male. Spero di via piaciuto,purtroppo riguarda me questa storia, ho perso il cellulare ieri /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Se volete commentare o lasciare critiche, non aspetto altro /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Grazie!
ironico? no era una volvo v70 /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> un 3er touring è comunque piccolo...
bè si, a confronto del v70 ogni famigliare è piccola /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
la brezza che ti accarezza in spiaggia mentre vieni baciato dal sole di luglio. il caffè. la sigaretta a luci soffuse dopo il sesso. la partenza. la telefonata di quel caro amico che non senti da tanto tempo. la birra. la tipa che ti guarda sorridendoti per strada in una giornata del *****. il whiskey. le giuggiole alla coca cola. l'asfalto bagnato. il bacio lento degli innamorati. gli animali. la musica a volume alto in macchina su un tornante. casa tua. ...casa sua. i temporali estivi. l'alba in spiaggia. la pizza. l'abbraccio che spezza il pianto. il sole a dicembre a Milano. attendere in macchina mentre si prepara. le cazzate con gli amici. i suoi occhi. il prato. ricomincia daccapo e, quando hai finito, fallo ancora...
Nonostante i 92 anni Nivola ci dà dentro /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
No.. (una volta...) /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Quando me le servono su di un piatto d'argento, non posso resistere!! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
/emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> :d /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
la vera classe, imho, è servirle su un piatto d'argento facendo la finta tonta... sono assist alla magic johnson che, ahime, sono sempre più rari :wink:
Io non sono la serva, come dice il signor Chent io sono l'alzatrice.... /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Parlo della pallavolo of course. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
La prima parte è molto bella, quasi ansiogena....lascia presagire che succederà chissàcosa...compreso un eventuale cadavere... La seconda perde un attimino e non solo di contenuto, ma sembra scritta avendo terminato la voglia di farlo. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />