Racconti fai da te

Discussione in 'Off-Topic' iniziata da DAVIDE 73, 3 Gennaio 2010.

  1. chent

    chent Presidente Onorario BMW

    7.603
    1.374
    6 Maggio 2004
    Reputazione:
    1.175.404
    330ci SMG (e46)
    :sad:=D>
     
  2. chent

    chent Presidente Onorario BMW

    7.603
    1.374
    6 Maggio 2004
    Reputazione:
    1.175.404
    330ci SMG (e46)
    noto con piacere che il 3d ha ripreso vita per cui beccatevi il prossimo:
     
  3. chent

    chent Presidente Onorario BMW

    7.603
    1.374
    6 Maggio 2004
    Reputazione:
    1.175.404
    330ci SMG (e46)
    Un Desiderio

    Un Desiderio.

    È da un po’ che ci penso, incessantemente.

    Ho una grande nostalgia dei tempi di quando ero bambino. Dei suoni, dei colori, dei profumi, di tutte quelle sensazioni che provavo e che mi inebriavano.

    Il suono familiare del citofono, le urla dei vicini che si scannavano ogni due e tre, il motore del maggiolino mentre parcheggia, preavviso dell’ingresso di mio padre dall’uscio di casa.

    Come mi piacerebbe tornare ad essere bambino, anche per un solo giorno.

    Vorrei sentire nuovamente quella strana sensazione che mi dava l’approssimarsi del natale. Rivivere l’ultimo giorno di scuola o il primo delle vacanze.

    Passare un pomeriggio intero a giocare con gli amichetti giù nel cortile. O se dovesse piovere, passarlo interamente d’avanti alla TV, mangiando biscotti e giocando con le macchinine.

    È strana la vita: guido una BMW in scala 1:1 e passo le notti a desiderare una vecchia Alpina 2002 bicolore in scala 1:43.

    Abbracciare mia madre, non che non possa farlo adesso, ma non so perché non mi riesce naturale. Oppure fingere di non stare bene, infilarmi a letto e beccarmi una dose gratuita ed immeritata di coccole ed attenzioni.

    Perché siamo condannati a crescere?

    Perché non possiamo scegliere in quale età vivere?

    Chi vuol fare il manager, cresce, si laurea e va a lavorare. Ma chi non vuole crescere, perché deve farlo forzatamente?

    Perché non posso scegliere di avere come uniche preoccupazioni l’interrogazione del giorno seguente, o il vaso rotto il giorno prima?

    A ben pensarci però, quelli li sono i veri problemi. Non restare senza soldi alla terza settimana, o una malattia, o l’auto che ti lascia a piedi. I veri problemi sono quelli che hanno i bambini.

    Voi direte che non c’è paragone tra rompere un vaso e scoprire di avere un tumore.

    In senso assoluto è cosi. Ma in senso relativo?

    A trent’anni, a quaranta, a cinquanta, ne hai passate tante, hai avuto mille problemi, mille difficoltà. E, indenne o con le ossa rotte, alla fine ne sei sempre uscito.

    Ma allo stesso tempo hai una esperienza, appunto: dai guai si esce. Da bambino questa consapevolezza non ce l’hai ancora. Da bambino una preoccupazione, nel tuo miniuniverso ancora in via di formazione, la vedi peggio di come realmente sia. Quello è il Guaio, la sciagura peggiore che ti potesse capitare.

    Perdere l’astuccio dei colori, o rompere un vaso, non fa differenza: è un problema insormontabile. E ti ingegni a trovare mille scuse, a nascondere i cocci, a negare l’evidenza. Tutto pur di non affrontare le tue responsabilità. Se di responsabilità si può poi parlare.

    Mi atterrisco, ma non mi stupisco quando sento notizie di bambini che si suicidano per un brutto voto preso a scuola. Chi condanna acriticamente un gesto simile ha scordato cosa sia il senso di angoscia. L’angoscia che può provare un bambino è la peggiore, la più terribile che ci sia: “no way out”.

    Ma io pur sapendo questo, sarei, se fosse veramente possibile, disposto a rischiare. So che tornando bambino potrei essere vulnerabile.

    Ma quanto mi piacerebbe.
     
  4. antiniska

    antiniska Amministratore Delegato BMW

    3.495
    629
    2 Novembre 2009
    Reputazione:
    587.877
    E90 330d
    Mi associo agli altri. Sono profondamente dispiaciuta per un ragazzo giovane che non c'è più e per te per aver perso un amico a cui eri molto legato.

    Il regalo più bello che puoi fare alla sua memoria è stare vicino alle sue bimbe, e saprai farlo in maniera splendida.:kiss
     
  5. antiniska

    antiniska Amministratore Delegato BMW

    3.495
    629
    2 Novembre 2009
    Reputazione:
    587.877
    E90 330d
    @ Lamia, bentornata.....:biggrin: molto bello il finale inaspettato e "doloroso".

    @ Chent, un aspetto che non avevo mai preso in considerazione.

    Molto acuta come riflessione sul mondo dei bimbi, e su tutti noi che ( solo a volte ) vorremmo esserlo di nuovo.:wink:

    Bravi entrambi.=D>
     
  6. chent

    chent Presidente Onorario BMW

    7.603
    1.374
    6 Maggio 2004
    Reputazione:
    1.175.404
    330ci SMG (e46)
    grazie :) /emoticons/smile@2x.png 2x" width="20" height="20" />
     
  7. Lamia

    Lamia Collaudatore

    347
    95
    20 Settembre 2009
    Reputazione:
    7.776
    E21 315, bianchina, focus
    si, chent molto bello ma non condivido... odio quell'età incubi notturni e diurni no no meglio ora :) /emoticons/smile@2x.png 2x" width="20" height="20" />
     
  8. Lamia

    Lamia Collaudatore

    347
    95
    20 Settembre 2009
    Reputazione:
    7.776
    E21 315, bianchina, focus
    grazie antiniska :-)
     
  9. antiniska

    antiniska Amministratore Delegato BMW

    3.495
    629
    2 Novembre 2009
    Reputazione:
    587.877
    E90 330d
    Scoperto stamattina...

    RITORNAR BAMBINI.

    Le cose che il bambino ama

    rimangono nel regno del cuore

    fino alla vecchiaia.

    La cosa più bella della vita

    è che la nostra anima

    rimanga ad aleggiare

    nei luoghi dove una volta

    giocavamo.

    "Self portait" Kahlil Gibran
     
  10. Lamia

    Lamia Collaudatore

    347
    95
    20 Settembre 2009
    Reputazione:
    7.776
    E21 315, bianchina, focus
    :rolleyes: non per tutti è così

    ...a proposito dei luoghi dove una volta giocavamo...:

    37 anni fa circa, asilo, maestra violenta, ci picchiava ma non sapevamo perchè e le mamme non ci credevano. dicevano "ma è così dolce"...sì ...davanti a loro...

    anni fa una mia amica mi diceva che sua figlia non voleva andare all'asilo ma non capiva perchè, la bambina le diceva che aveva una maestra cattiva e lei si ostinava a dire che a lei sembrava buona e gentile ed erano solo fantasie di bambina: le ho raccontato della mia esperienza e le ho detto di credere a sua figlia.

    mi ha ascoltato, ha cambiato asilo :wink:

    scusate OT
     
    Ultima modifica di un moderatore: 14 Novembre 2010
  11. Seraph

    Seraph Amministratore Delegato BMW

    3.471
    720
    3 Novembre 2008
    Reputazione:
    308.387
    .
    Quasi dopo un anno dal PM di T.a.g. che mi invitava a scrivere qualcosa in questo topic stamattina a scuola ho buttato giù un paio di righe, probabilmente non coerenti fra loro ma va bene lo stesso, non l'ho voluto rileggere apposta ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />

    Piove. Riccardo è disteso sul letto, gli occhi sbarrati rivolti al bianco soffitto, e piove. Il cielo terso versa le sue lacrime sull'arida terra, e Riccardo è sul letto, ma si sta inzuppando della natura là fuori. Già, là fuori. Una realtà sconfinata per la piccola anima di Riccardo. Una marea di opportunità, un fiume di amicizie, una bufera di responsabilità. Ma Riccardo questo non lo sa, lui fissa il suo pallido soffitto, assorto nei suoi pensieri da tredicenne. Lavoro, studio, famiglia...bah, arriverà il tempo per pensarci. Ora è negli anni della spensieratezza, delle amicizie, dei tuffi dagli scogli, degli slittini. Ora è tempo che non è tempo. O forse no? Ma Riccardo questo non lo sa, lui il suo futuro lo vede in grande, un futuro tappezzato di successi e soldi, non sa come, ma sa che arriveranno. Progetti? No grazie, per ora si sogna, Tanto poi, quando sarà ora, saprà come fare. Quel puntino scuro sul soffitto sembra diventare un buco nero, a furia di fissarlo. Chissà, magari la prossima volta quel livello di Pacman riesce a passarlo. E piove.
     
  12. chent

    chent Presidente Onorario BMW

    7.603
    1.374
    6 Maggio 2004
    Reputazione:
    1.175.404
    330ci SMG (e46)
    =D>=D>
     
  13. Lamia

    Lamia Collaudatore

    347
    95
    20 Settembre 2009
    Reputazione:
    7.776
    E21 315, bianchina, focus
    :biggrin: bello seraph!
     
  14. Seraph

    Seraph Amministratore Delegato BMW

    3.471
    720
    3 Novembre 2008
    Reputazione:
    308.387
    .
    Grazie :redface:
     
  15. chent

    chent Presidente Onorario BMW

    7.603
    1.374
    6 Maggio 2004
    Reputazione:
    1.175.404
    330ci SMG (e46)
    Oggi ho rivisto mio fratello.

    Oggi ho rivisto mio fratello.

    Erano anni ormai.

    Erano anni che non lo vedevo. Che non gli parlavo. Che non lo abbracciavo.

    Erano anni che non lo vedevo lucido, rasato, pulito.

    Mi sembra ieri che tornava a casa la notte fonda completamente ubriaco, o strafatto, svegliando tutti, vicini compresi.

    E quante volte dovevamo recuperarlo dai carabinieri, o al pronto soccorso. Perché era stato coinvolto in una rissa. O aveva deliberatamente aggredito e pestato qualche povero cristo.

    Ed ogni volta, il suo volto trasfigurato dallo sballo, o deturpato dagli ematomi, si trasformava in un ghigno di soddisfazione.

    Soddisfazione per averci tirato giù dal letto a notte fonda. Per averci creato ulteriori problemi, e non ultimo, la soddisfazione di aver allargato il solco tra noi e lui. Anzi tra me e lui. Si perché infatti il vero motivo, la pietra della discordia, ero io.

    Lo studente modello, il cocco di mamma, come mi diceva lui.

    Ed ogni volta nostro padre doveva prodigarsi per mettere le cose apposto, tramite la telefonata giusta. Il più delle volte mettendo direttamente mano al portafogli.

    Ed ogni volta mio fratello pareva lo sfidasse. Per vedere se nostro padre fosse all'altezza del nuovo disastro.

    "Finirà per ammazzare qualcuno." Ripeteva spesso nostra madre. E lui alla fine accettò il consiglio: prese le chiavi della macchina, si mise a correre come un pazzo. Travolgendo e distruggendo auto, motorini, cassonetti.

    La folle corsa ebbe termine, non sapremo mai quanto fortuitamente, su una fermata del bus. Otto feriti ed un morto fu il macabro bottino di quel pomeriggio. E sempre grazie alle amicizie di mio padre evitò pure la galera, visto che era minorenne e strafatto, quindi secondo la legge, ma non secondo me, momentaneamente incapace di intendere e volere.

    E quanti soldi che ci è costato, in breve nostra madre si ritrovò senza più gioielli, nostro padre si vide costretto ad andare al lavoro in bici, con qualsiasi clima. Per sanare un lungo elenco di debiti vendemmo casa, il grosso lo demmo ai debitori, col resto riuscimmo a malapena a dare due mensilità di anticipo per una catapecchia in fitto, che nessuno di noi riuscì mai a chiamare “casa nostra”. Continuare gli studi? Manco a parlarne.

    Una sera nostro padre, al ritorno dal lavoro, volò giù con la bicicletta da un ponte… in un posto dove era praticamente impossibile cadere, salvo mettendoci una bella dose di buona volontà.

    Nostra madre lo seguì all’altro mondo a breve, e mi rammarico ancora, che io unico “forte” della famiglia, non abbia capito realmente quale tragedia si stesse consumando.

    Ai funerali non si presentò neppure. Erano giorni che non si faceva vivo.

    Lo incontrai qualche giorno dopo, mentre traslocavo. Oddio trasloco è una parola grossa, quattro scarabattole, che a malapena riempivano otto scatoloni, sei dei quali contenevano cose che non mi servivano ed erano destinati alla caritas, che poi sicuramente avrebbe girato a qualche cassonetto dell’immondizia.

    Era venuto a cercare soldi.

    “Hai qualcosa da prestarmi?” Esordì lui.

    “Sai anche mamma è morta.”

    “Si, ma non hai niente?” E si mise a rovistare negli scatoli, alla ricerca di qualcosa con un residuo e risibile valore, che potesse soddisfare la sua esigenza di liquidità.

    Lo allontanai a calci, mi sembrava che stesse profanando qualcosa di sacro, li c’era tutto quello che mi era rimasto. Per colpa sua ero senza una famiglia, senza un tetto, senza un futuro.

    Trovai momentaneamente alloggio da parenti, ma i patti erano chiari, appena avessi trovato un lavoro sarei andato a vivere per i fatti miei, e cosi fu. Rinunciai definitivamente all’università ed andai in fabbrica, dopo pochi mesi ero in grado di mantenere una casa per conto mio ed iniziai la mia nuova vita, senza nessuno, senza genitori, senza amici. Lavoro TV e videogames erano le mie giornate, un po’ di spesa ogni tanto ed una partita di calcetto coi colleghi il lunedì sera. Il sesso era ovviamente a pagamento.

    Oggi me la passo un po’ meglio, lavoro in una edicola sotto casa, guadagno il minimo per sopravvivere decentemente. Ho di nuovo qualcosa appeso alle pareti, stampe di pochi euro, ma che rendo l’ambiente gradevole.

    Ho un po’ di amici, pochi per la verità, ma che mi consentono di affermare a me stesso che conduco una “vita sociale”.

    Oggi, è una bella giornata, finalmente una bella domenica di sole, tiepida, quasi una caparra di quella primavera che sta’ per arrivare. Me lo sono trovato fuori la porta mentre l’aprivo per uscire a fare un giretto in centro. Un sorriso enorme, vestito bene, pulito.

    Non l’ho riconosciuto, non gli ho chiuso la porta in faccia solo perché aveva un aspetto rassicurante.

    “Allora? Che mi dici?” La voce era la sua, ma quello non era lui.

    “Caxxo ma se proprio tu? Con tutto il risentimento che provavo per lui, non sono riuscito a trattenermi dall’abbracciarlo. Un abbraccio forte che mi ha impressionato, ho sentito quasi come uno strano fluido attraversarmi il corpo.

    L’ho fatto entrare, ci siamo accomodati, “bevi qualcosa?”

    “Non più.” Risponde compiaciuto, con due parole mi ha praticamente raccontato tutto quello che dovevo subito sapere. Ma la curiosità era tanta, e la voglia di avere di nuovo qualcuno che mi “appartenesse”, ha coperto tutti gli altri sentimenti.

    Ma la tregua è durata veramente poco. Dopo pochi minuti una sensazione di fastidio ha iniziato a farsi avvertire, prima in maniera inspiegabile, poi piano piano se ne è ben delineato il motivo. Dalle parole di mio fratello, che mi ha riassunto un po’ quella che è stata la sua vita in questi ultimi anni, emergeva che lui era abbastanza fiero della sua esistenza, cosa che purtroppo non riuscivo a fare io.

    Stando alle sue parole, risultava che lui era un vincente, che lui aveva assaporato il baratro ma ne era uscito, vittorioso. Un campione.

    Ed io? Io cosa avevo combinato nella vita? Alla mia età mi trovo a lavorare in un posto dove, parole sue, “pure il più fesso dei mocciosi si sente in diritto di darmi del tu.”

    Con orgoglio mi riferiva che secondo i suoi calcoli s’era “menato in vena” circa trecentomila euro, approssimati per difetto. Praticamente il nostro appartamento, i gioielli, le macchine, i vestiti…

    Mentre pensavo a questo mi sono trovato sopra di lui, con le mie mani che gli stringevano la gola, e lui sotto a tentare di resistermi. Mi è tornata in mente una scena, a me un tempo molto familiare: quando da bambini giocavamo alla lotta, io molto più grande di lui, conoscevo qualche tecnica di judo insegnatami da un compagno di classe, a sua volta appresa di seconda o terza mano. Ogni occasione era buona per provarle su di lui, e lui molto più piccolo, che non accettava l’idea di essere sopraffatto da me solo perché più grande, che si dimenava con tutte le sue forze, tentando anche colpi scorretti. Le urla di nostra madre che si prodigava per non farci fare male. Gli occhietti vispi di mio fratello che aspettava il momento per dare il colpo di reni, la mossa fulminea per sottrarsi alla presa.

    Per un attimo mentre stringevo il suo collo, ho sentito una enorme nostalgia prendermi alla bocca dello stomaco. Quanto mi mancava quel fratellino, quel caro compagno di giochi, debole, indifeso, e pure cosi vispo, vivace.

    Quasi come se quello che stessi strangolando, non fosse poi la stessa persona.

    Ad un tratto ho sentito che ha smesso di dimenarsi, mi ha guardato i dritto negli occhi, con uno sguardo strano, pacato, come se avesse realizzato tutto d’un tratto quanto male mi avesse, anzi ci avesse procurato. Quella vita non se la meritava, non dopo tutto quello che aveva combinato.

    E mentre esalava l’ultimo respiro, ho avuto addirittura l’impressione che annuisse, come a dire “hai fatto bene, me lo merito.”

    Oggi finalmente ho rivisto mio fratello. E l’ho ucciso.
     
  16. t.a.g.

    t.a.g. Direttore Corse

    1.672
    756
    23 Dicembre 2006
    Reputazione:
    295.509
    BMW Z4segàra+F800GSarrogaperda
    =D>=D> signori, la http://it.wikipedia.org/wiki/La_met%C3%A0_oscura di chent :wink:
     
  17. patone86

    patone86 Presidente Onorario BMW

    10.030
    318
    2 Maggio 2008
    Reputazione:
    72.323
    1 Rottame e una un po meno più
    credo proprio che mi piacerà questo 3d, intanto mi iscrivo.

    grazie lamia!
     
  18. addlightness

    addlightness Amministratore Delegato BMW

    3.036
    418
    15 Agosto 2008
    Reputazione:
    129.756
    bugatti veyron TDI
    chent =D> =D> =D> =D> =D> =D> =D>
     
  19. chent

    chent Presidente Onorario BMW

    7.603
    1.374
    6 Maggio 2004
    Reputazione:
    1.175.404
    330ci SMG (e46)
  20. on a friday

    on a friday Presidente Onorario BMW

    5.948
    913
    9 Gennaio 2009
    Reputazione:
    90.505
    E81 120d Attiva - R 1200 GS
    @chent_bellissimo!
     

Condividi questa Pagina