Oggi mi sento di aver scoperto alcune cose, e mi sento per questo più rilassato e meno stressato. Meno male
Ahahahah Oggi, intanto, mi son levato un altro peso da dosso, e almeno le è piaciuto. (No allusioni a sfondo sessuale / erotico, lo voglio premettere ).
Sarei Potuto Essere Felice. … Cinque giorni… sono passati già cinque giorni… chissà se cinque giorni, ed una porta che sbatte, possono essere considerati un addio definitivo. Potrebbe essere solo un arrivederci, magari detto in maniera un po’ scostante… mah chissà… e poi la porta può esserle scivolata di mano, non voleva sbatterla… Una volta si diceva: “scendo un attimo a prendere le sigarette...” e poi passavano dieci, quindici anni senza avere più notizie. Certo cinque giorni non sono quindici anni, però cacchio! Aveva la mia camicia a quadroni addosso… sapeva quanto ci tenessi. Poteva anche ridarmela. Me la farà recapitare da un conoscente, per posta magari. Anche perché a ricomprarla, oggi, non credo che riuscirei a trovarla uguale. Ho capito! Si sarà offesa perché le ho detto che non mi andava di scendere in città l’altro pomeriggio, ha preso la bici ed è andata da sola, si sarà beccata pure l’acquazzone immagino, certo se fossi stato giusto un po’ più sveglio, le avrei potuto dare le chiavi della macchina, ma ero troppo rincoglionito di sonno: dal momento in cui mi sveglio a quando termina il “boot-strap” del mio cervello passa quasi un’ora… figuriamoci, non mi sono neanche ricordato di chiederle di prendere un po’ di cioccolata: in due giorni ho spolverato la scorta, creata con previsione forse troppo ottimistica, di una settimana intera… ero proprio in coma… Ma non può decidere di mollarmi solo perché non volevo scendere in città con lei, per quanta acqua avesse potuto prendersi, ci sono senz’altro altri motivi. Si certo forse ultimamente l’ho un po’ trascurata. Lavoro, hobbies, amici, sport. Sembra di fare un elenco di luoghi comuni: “come farsi mollare da una donna”, l’avrò anche trattata un po’ maluccio, ma non mi sembrava certo di aver creato le condizioni per una rottura cosi drastica, immediata, senza nessuna spiegazione, nessun alterco. Certo a me danno molto fastidio i battibecchi, ma a pensarci adesso, quanto mi sarebbe piaciuto averne uno, magari risolutivo con lei. Almeno adesso saprei quali sono stati i motivi per cui sono stato mollato, cosi me ne farei una ragione. E poi questa vacanza serviva proprio a “staccare la spina”, abbiamo avuto tutti e due un periodo di ***** a causa del lavoro, ed in questi casi capita che ci si sfoghi proprio con la persona più vicina… … Cinque giorni… che con i due passati chiusi qui dentro con lei fanno sette… è finita la vacanza. Dopodomani si torna in ufficio. Dovevano essere sette giorni di completo relax, senza telefonini vari a rompere i coglioni, solo noi due… beh… tutto sommato mi sono riposato parecchio, sono pronto ad affrontare di nuovo il concentrato di schifezze, antipatie, invidie e bassezze che mi aspetta lunedì alle 09:00. certo se non fosse stato per questo “piccolo” imprevisto, sarebbe potuta andare meglio. Ma adesso che sono di nuovo single posso rimettermi in caccia, ritrovare quel sapore che ha il reciproco corteggiamento. Si, forse anche l’aria ha un nuovo odore, ogni volta sembra di tornare adolescente… penso: “chissà quante donne sono pronte a farsi avanti, ma sinora non si sono mai proposte solo perché sapevano che fossi impegnato”. È un’illusione che credo provino tutti, alla fine di una storia. Illusione appunto, che svanisce dopo pochi giorni di contatto con la realtà. Forse è pure meglio cosi, meglio che sia finita in maniera così immediata, senza quel lento e triste declino che contraddistingue tutte le relazioni. Cosi ho solo il ricordo di una storia speciale, infuocata, di una donna bella e senza falsi pudori, una bella parentesi iridescente in questa vita grigia che conduco ultimamente. …… Però! Due mesi e mezzo e ci penso ancora, due mesi e mezzo e non l’ho ancora rimpiazzata, anche solo mentalmente, con un’altra. Molto probabilmente starà facendo quel viaggio in sudamerica che aveva progettato da anni, e che poi tra un ***** e l’altro e non è mai riuscita a fare. E’ sempre stata una appassionata della cultura degli indios, dei Maya e cose simili. Asseriva, seriamente, che loro sono da sempre stati in contatto con civiltà extraterrestri, ed io asserivo, altrettanto seriamente, che era arrivato il momento di cambiare spacciatore, o per lo meno di passare a roba più leggera… adesso sicuramente sarà su qualche altopiano, avvolta in uno di quei poncho che tanto adora, ad ascoltare i racconti di qualche vecchio masticatore di coca senza denti in bocca. “Anche io”, le dissi una volta, “ho provato a masticare la coca recentemente, ma comunque preferisco sempre aprirla la lattina: si gusta meglio e fa molto meno male a denti e gengive, capisco perché gli indios sono tutti sdentati…” lei mi guardò schifata, dicendo che con me non era possibile mai fare un discorso serio. In questi casi io rispondo sempre che tutta la serietà a disposizione della giornata la consumo tra il bidet e l’atto di aprire il garage. Se mi becchi prima sono capace di sostenere un discorso serio, altrimenti se ne parla la mattina dopo. Con queste stronzate credevo di essere brillante e spiritoso, e che lei stesse con me anche per questo. Adesso invece inizio a credere che lei mi abbia mollato anche per questo… pazienza… la prossima volta sarò più accorto. Forse invece sarà sempre su qualche altopiano, ma a giocare con le bolas di un bel indio, chissà se ogni tanto pensa mai a me, se le viene la tentazione di chiamarmi, per sapere che cosa faccio, i miei numeri li conosce, i miei indirizzi pure… sono io che non conosco un ***** di lei, ora che ci penso… neppure il cognome, forse me lo avrà pure detto, ma io non l’ho mai fissato nella memoria. È strano, la conosco ormai da quasi quattro anni, da quando mi hanno trasferito in questa città del cacchio, ci sono stato tre mesi assieme e non ne conosco il cognome, dove abitava prima di venire a stare con me… devo ripassare per il bar della madre e chiederle queste notizie, adesso mi sembrano di fondamentale importanza… strano. Oppure potrei riallacciare qualche vecchia amicizia: “ciao come stai? Quanto tempo eh? A proposito, ricordi il cognome di Alessia?”. Mah… forse non è il caso… …… Ed eccoci di nuovo nella mia casa in collina per la solita vacanza distensiva… quest’anno addirittura due settimane! E spero di passarle integralmente, stavolta, con la mia nuova compagna… se vorrà scendere in città l’accompagno io stavolta… ho capito come si fa… Apro la porta e mi assale un magone tremendo, come se di colpo mi avessero passato una corda elastica attorno all’addome… lei se ne è accorta, chiede cosa mi avesse preso, perché mi fossi rabbuiato così di colpo, io mento affermando che non ricordavo di aver lasciato la casa sottosopra e che ci toccherà passare la prima giornata a ridare un aspetto decente alla casetta, mentre io invece, pregustavo una vacanza interamente di relax, e mi metto subito a rassettare. È incredibile quanto spazio occupi un oggetto una volta che sia stato estratto dal suo ripostiglio… dieci tra maglioni e felpe possono occupare (senza subire particolari processi fisici o termici) un minuscolo cassetto, oppure possono ricoprire quasi interamente la superficie di un letto, il pavimento di una stanza ed il pavimento del bagno. Lo stesso dicasi per le scarpe, che anzi inoltre sembrano anche dotate di carica elettrica o magnetica, ovviamente di segno eguale, in modo da disporsi reciprocamente in maniera quanto più lontana possibile. Per non parlare poi dell’odore della biancheria usata lasciata ad “insaporire” per più di un anno in una lavatrice chiusa e mai avviata… Dopo un sommario riassetto della casa, la vacanza scivola via senza troppi problemi, tra passeggiate in collina, serate avanti al caminetto e notti sfrenate a letto. Tutto secondo copione, pure troppo forse… starò diventando vecchio non riesco più ad inventare nulla che renda “frizzante” ed inconsueta una giornata. Ma forse è meglio così: forse alle donne piace la tranquillità, la sicurezza, l’uomo posato. Almeno ho la certezza che lei non mi abbandonerà così di colpo senza preavviso. Infatti non mi ha abbandonato di colpo e senza preavviso, bensì mi ha rinfacciato di non essere quello che sembravo, e cioè un tipo dinamico, imprevedibile, pieno di risorse, ma un pantofolaio, monotono e senza il minimo senso dell’umorismo. Stavo per replicare che l’importante è sentirsi vecchi dentro, ma non mi era parso il momento adatto per esordire con la prima freddura di tutto il nostro rapporto. Ed eccomi quindi di nuovo libero, di nuovo con quel sapore in bocca… con la sensazione di essere tornato adolescente…con la fila di donne fuori la porta rassegnate ad aspettare il proprio turno… Non è la prima volta che mi mollano, e non sarà certo l’ultima, col carattere di ***** che mi contraddistingue… e neanche stavolta ci sono rimasto proprio male… l’unico rammarico è che non ha funzionato neppure fingendo di essere la persona opposta a quel che in realtà sono. A questo punto mi si arrovella il cervello. Perché Alessia mi ha lasciato? All’inizio non mi interessava tanto saperlo, mi dicevo che avrà trovato qualcuno che le piaceva di più, si sarà semplicemente stufata, era comunque un tipo strano. A proposito di luoghi comuni: è proprio vero, ti accorgi quanto tieni ad un bene quando non lo hai più. Ormai sarà tornata dal sudamerica, devo passare dal bar… … Che figura di *****: ieri l’ho vista, o meglio credevo fosse lei, di spalle con quel jeans di un colore indefinibile ed un maglione di stile peruviano poggiato sulle spalle. “è tornata dal sudamerica!” ho pensato, in preda ad un entusiasmo fuori dal comune. Mi avvicino alle sue spalle: “che fine hai fatto? È più di due anni che sei sparita! Sei stata in sudamerica a distribuire equamente malattie a trasmissione sessuale eh?” sentendomi molto simpatico ed altrettanto brillante. Mentre lei, un volto sconosciuto, si voltava, la sgradevole sensazione di aver commesso uno sbaglio di persona si faceva moderatamente largo nel mio animo. Ma quasi come per risolvere la situazione e trarmi di impaccio, si è materializzato dal nulla un energumeno di venti centimetri più alto di me, di venti centimetri più largo di me, che esibendo un pugno “circonferente” venti centimetri più del mio mi minaccia velatamente in una sorta di versione beta della lingua italiana: “se ti ci si permetti un’altra volta, (pausa significativa e sguardo intenso) ti ci scanbio i connotati”, quindi, poi rivolto alla sua amata: “e tu *******! Mi devi morte spieghiazioni”. Ritenendo che la giovane signorina fosse in grado di cavarsela benissimo, anche facendo a meno del il mio prezioso contributo, a dare le “morte spieghiazioni”, cotanto amabilmente richieste, ho ritenuto (cavallerescamente) di non interferire nel naturale processo di riappacificazione della coppia in questione, già ormai cosi ben avviato, svignandomela all’inglese. …… Oggi mio figlio di dodici anni, mi è venuto incontro tutto contento perché per televisione hanno fatto vedere la nostra casetta in collina. Dice che alcuni boy scouts hanno trovato i resti di una persona, forse una donna, e di una bicicletta accartocciata, in una scarpata lungo la strada che va da casa nostra in città, “ma la cosa che più mi ha colpito” diceva, “e che indosso aveva un camicione strano, simile a quello che mi fai vedere sempre ogni volta che cacci le foto della tua festa di laurea.” …Una volta si diceva “scendo un attimo a prendere le sigarette..” e poi passavano dieci, quindici anni senza avere più notizie… magari mi era andata a comprare la cioccolata. Avrei dovuto accompagnarla … o darle le chiavi della macchina. Ed oggi sarei potuto essere felice.
Mi trovavo alla finestra, una finestra come tante altre che avevo visto durante la mia vita. Un brivido mi salii lungo la schiena. Fu in quel momento che mi resi conto di essere dalla parte esterna, al di sopra dei rumori della vita. Avevo letto molti libri a riguardo di viaggi astrali e finalmente ero riuscito a farlo. Ero libero, per la prima volta in tutti questi anni mi sentivo libero. Purtroppo quella sensazione svanii all'improvviso quando notai quello che accadeva dentro la stanza: una signora sugli 80 anni, il volto coperto di rughe che sembrano narrare le grandi guerre e negli occhi la tristezza di aver perso l'amore sui campi di battaglia. I capelli malconci ma di un colore cosi chiaro che parea splendessero di luce propia sotto i raggi lunari. Il respiro si faceva sempre più affannoso e fu a quel punto che notai un'ombra entrare nella stanza attraversando il muro di fianco al cornicione dove mi trovavo. Era una scena magnetica, rimanevo a fissare questa donna senza riuscire a capire il perchè non potevo muovermi. Ma tutto mi fu subito chiaro, il tristo mietitore era andato a prenderla, e con fare di chi fà questo lavoro dagli albori della vita tira fuori una pergamena e spunta il nome di questa donna. Lavoro preciso, puntuale come sempre, solerte nel propio lavoro non avendo mai dato un giorno di malattia e non mancando mai ai suoi appuntamenti. Il ticchettio del pendolo mi rimbomba nel cranio creando un frastuono immondo. I 21 grammi della signora ormai furono spirati e li vidi volare verso un buco nero creatosi all'improvviso sul soffitto. L'uomo con la falce mi diede per un attimo le spalle facendomi notare come il mio nome era gia stato spuntato. Sparì. Il terrore si impossessò del mio corpo, i battiti diventarono sempre più veloci e il sudore grondava ghiacciato sulla mia fronte. Cercai di pensare, di svegliarmi, infondo era solo un sogno che stava prendendo la piega del peggiore degli incubi. Un lampo di luce, che non saprei definire se fosse dentro di me o fuori dal mio corpo, mi prese; mi trovai sulla tangenziale, strada che riconobbi subito nonostante la visuale fosse dall'alto. La percorrevo quasi tutti i fine settimana per andare a divertirmi. Niente di che...in fondo erano solo poche paste e qualche bicchiere con sottofondo di musica ad alto volume. Erano le prime luci dell'alba e riconobbi la mia auto che percorreva quell'asfalto ruvido. Vedevo il mio mezzo ad una velocità folle, tutto normale, ero solito correre su quella strada, di solito non c'è mai nessuno. Ero da solo in auto...strano prima di tornare a casa ero da solo davvero in auto...che strano incubo continuai a pensare tra me e me...d'un tratto mi ritrovai sul sedile passeggero e notai che l'altro me si stava sentendo male...i suoi occhi erano bianchi, come ribaltati. Un rumore forte e mi ritrovai nella terra delle campagne che accompagnavano la strada. Stavo sotto un albero fermo a fissare il mio cadavere nelle lamiere. Si avvicinò la Morte e mi mise una mano sulla spalla: Sai, di solito non permetto di vedere la propia morte, ma per te ho fatto un'eccezione...avevo voglia di divertirmi anch'io in questo sabato notte. E' sempre un piacere assistere alla selezione naturale che si compie su questo misero pianeta. Avete tutto, i soldi gli affetti e poi? fate di tutto per morire. Molti tuoi simili sono riusciti ad arrivare a casa, altri, come te, non ce l'hanno fatta. Mi pietrificai, volevo assimilare il tutto, ma più lo assimilavo più mi pareva assurda tutta questa vicenda. Tuoni e fulmini interruppero il mio unico pensiero: vidi comparire un fiume, e su queste acque color rosso acceso c'era una barca guidata da un vecchio gobbo... La Morte mi disse: Vai, Caronte ti sta aspettando per il tuo ultimo viaggio...
L'ombra Se è vero che quando tutto sembra perduto è il tempo che lava le ferite, Cloe pensò che il suo tempo era finito. Osservò le nuvole di vapore che si alzavano dall’asfalto bruciante e le prime istantanee della luna nascente; il lento muoversi di Venere nel cielo ancora azzurro e il rosso vermiglio all’orizzonte. Desiderava con tutte le sue forze piangere ma anche le lacrime erano pietre. Sentiva di avere dentro di sé uno specchio rotto; non sapeva chi era, come era diventata così, cosa l’aveva trascinata verso quel vuoto così arrogante. Pensò che avrebbe voluto accanto un autista invisibile e silenzioso che la portasse via da quel posto. Un trillo del telefono ruppe il silenzio e le penetrò la mente prima che ella lo lasciasse scivolare dalle mani verso la strada 15 metri più in basso. Poteva essere lei quel telefono; i pensieri se ne sarebbero andati e lacrime si sarebbero finalmente frantumate. Un tempo era stata felice, aveva creduto che anche lei come tutti aveva avuto in dono la ricompensa per le sofferenze patite. Ora un destino ladro e beffardo si era portato via il suo dono e con esso la sua voglia di riconquistarlo. Stava facendo buio; il sole si era nascosto dietro le poche nuvole basse all’orizzonte, la luna aveva preso possesso dello spazio: “mamma ho fame” Si girò verso il bambino che le sorrideva e l’ombra di quei pensieri svanì, la corda che la teneva aggrappata alla sua vita aveva bisogno di lei.
"Sentiva di avere dentro di sè uno specchio rotto;non sapeva chi era, come era diventata così, cosa l'aveva trascinata verso quel vuoto così arrogante"..... Un'immagine stupenda, come le altre che hai usato per farci percepire questa donna. Complimenti.
Questo mi era sfuggito... Bello sembra l'inizio di un giallo con tanto di cadavere che incombe!!:wink:
signori scusate ^^...avrei bisogno di commenti possibilmente costruttivi dato che è la prima volta che scrivo qualcosa...o meglio di solito scrivo in rima su una base musicale looooooool (eminem dei poveri) ed è la prima volta che mi cimento in questo affascinante meandro della lingua italiana...e propio x questo avrei necessità di capire dove sbaglio, i miei difetti, per poter correggere e migliorare...grazie /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
devi perdonarci, ma i commenti che leggi ai nostri scritti, sono lasciati da persone che alla fine si conoscono anche di persona, o comunque hanno avuto diversi scambi di rep/PM/quote. per cui una "cerchia" di conoscenti, che dopo letto si sentono in dovere di "salutare". il tuo racconto è bello, se solo posso permettermi una critica, forse l'aspetto "didascalico/educativo" (non è propriamente il termine esatto, ma non riesco ad esprimermi al meglio dopo una giornata di sole /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />), è di troppo. lo scritto scivola bene anche senza il riferimento cosi esplicito all'incidente. a mio avviso (magari sono io che mi sbaglio), leggendo si ha la sensazione di uno scritto "educativo", che non sempre è gradito (sopratutto su un forum dove il + fesso ha 120 cavalli sotto il sedere /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />). ti assicuro che era un buon lavoro anche solo accennando di passaggio ad un incidente.
addirittura! riguardo al carattere... è uno scritto di qualche annetto fa (quasi dieci), ho fatto "ctrl c" - "ctrl v" ed è uscito cosi... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> @Onaf:
@panerulez_bravo, buon uso delle immagini e racconto che scorre veloce nonostante il lungo preambolo all'incidente. Segui il consiglio di Chent /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> @Chent_bellissimo! Non ho commentato prima per impegni "lavorativi" e perché il mio racconto e' uscito di getto stamattina; non potevo distrarmi. @t.a.g. e antiniska_grazie
tnx mille ^^...bhe che dire?nn so nemmeno io per quale motivo ho scritto questo...sarà perchè sono amante di dylan dog e di quelle storie horror noir con un minimo di morale?....proverò a buttare giù qualche altra cosa meno "educativa" /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> tnx dei consigli...