....Si dice sempre che il tempo è denaro. Non è vero, il tempo vale molto più del denaro. ...Perchè il denaro va e viene, il tempo va e basta. :wink:
Progetto OT Sono passate le sette e ancora nessuno si è preparato nelle cucine per cominciare a preparare quei deliziosi manicaretti che di solito vengono a portare l'allegria e la gioia nelle persone che li mangiano, quando sono ancora caldi, e quando le persone che li mangiano sono calde, vive. Il Sole era oramai alto in cielo - o almeno così Re Hashim diceva già dalle sei e mezzo del mattino - quando finalmente alcuni cuochi cominciarono ad accendere i fornelli e a sistemare le pentole nelle cucine, per preparare soffici dolci e leccornie. La Famiglia Reale è solita svegliarsi intorno alle otto del mattino, quando alcuni portavoci delle più importanti testate giornalistiche del Paese - tenute sotto il pugno della stessa Famiglia - chiedono la presenza del Principe e del Re per parlare di ciò che si deve dire il giorno dopo e quello ancora dopo sui giornali. Inoltre verso il mattino ci sono i primi lavori che devono svolgere i Principini e le Principessine, dal momento che dovranno tornare nelle loro belle scuole europee solo fra qualche mese. Sempre in questa ridotta ma intensa fascia oraria vi sono le - inaspettate - visite di persone amministratrici del Regno che portano buone e cattive novelle al Re, soprattutto a lui e poi anche ai Principi. Si sveglia il Re. Si svegliano i Principini. Si svegliano i Principi. Si svegliano le donne e la servitù e la tutta la corte. Si sveglia il Palazzo Reale. Un immenso palazzo, della grandezza non ben precisata dalle decine di architetti e di ingegneri che vi lavorarono per poterlo erigere in soli sessanta mesi, nel - ormai - lontano 1985, quando il Re aveva cominciato a capire l'importanza di alcune cose nella sua e soprattutto nella vita degli Occidentali. Li chiamava Occidentali, ma in realtà erano tutti amici e amiche dei suoi nipoti e nipotini, gli Occidentali. I compagni di classe, gli amici. Per lui erano semplicemente uomini d'affari e del Futuro. Il Re è il più mattutino di tutti, dal momento che già dalle otto del mattino è pronto, dopo aver fatto un accurato bagno, con del sapone speciale e dei profumi e balsami provenienti dalla sua Terra. Una Terra difficile da mantenere in piedi; gli stessi Principi facevano fatica a convincere il popolo, nelle trasmissioni televisive, che i soldi non sono tutto nella costruzione delle fondamenta di un Paese giusto e fiorente come doveva essere l'Anuaristan. L'Anuaristan è un Paese che si trova in quella porzione della Terra che molti Stati oggi vorrebbero occupare, tra l'Arabia Saudita e l'Oman, e la sua risorsa principale è il petrolio - anche se i Principi parlano di generosità, solidarietà e soprattutto sviluppo. Re Hashim è sceso a fare colazione, avvisando la servitù di affrettarsi nel servirlo perchè deve incontrare alcune persone del Paese che devono avvisarlo riguardo a certi avvenimenti importanti. Fa una ricca ed abbondante colazione - come sempre, da quando il medico di Roma gli ha parlato di rischio di infarto e altre malattie molto brutte a causa di una cattiva alimentazione e di una povera attività fisica - e cerca subito un'auto con l'autista, lasciando i Principi che ancor dormono, nonostante l'abitudine preveda che sia il Re che i Principi debbano incontrare i portavoce del governo. Il Re scende in fretta nel Garage Reale, in cerca di Visha, il fedele autista del Re. E solo del Re. Comincia a cercarlo tra le varie sezioni che comprendono box auto e tante piccole "stazioni di servizio" e lo trova proprio davanti alla sua Mercedes. Gli ordina di accompagnarlo al Centro Amministrativo dell'Anuaristan, che dista pochi chilometri dalla Reggia. Dietro la sua auto una piccola colonna tra auto di servizio medico, servizi segreti, servizio politico, Polizia di Stato, Polizia Reale e ovviamente le cinque عقوبة الاعدام cars, finanziate in tutto e per tutto da Stati Uniti, Germania e Giappone (Si racconta in giro che un giorno sfrecciassero a oltre duecento all'ora nel deserto per scortare il Re, sfiorando il pericolo di vita).
Mentre il Re si avvia per arrivare C.A. , si preparano i Principi, i sei figli Reali, Amir, Ashraf, Fares, Fawzi, Hamza e Hussein. Loro hanno il compito di dialogare con il Governo e con i tecnici che hanno bisogno di ricevere ordini per poter fare correttamente il loro lavoro. Sono uomini abbastanza potenti anche al di fuori dell'Anuaristan: soprattutto Fawzi possiede due banche in Germania ed una negli Stati Uniti. Il suo patrimonio personale è stimato, da Forbes, in circa tre miliardi di dollari. Egli viaggia spesso per lavoro e costantemente afferma di non voler perder tempo a partecipare alle riunioni politiche del suo Paese, perchè troppo noiose. Amir e Ashraf sono invece i due figli preferiti del Re, quelli che restano sempre in Paese per gli affari amministrativi ed economici, oltre, ovviamente, a quelli che riguardano le decisioni da prendere nei confronti della popolazione. Fares e Hamza sono una specie di collaboratori della Stirpe Reale, nel senso che seguono i nipotini reali nei loro viaggi all'estero e soprattutto si interessano di promuovere lo sviluppo economico del Paese nel campo del Real Estate; perciò sono sempre in giro nel mondo. Poi c'è Hussein, il dongiovanni della Dinastia: in Paese circolano voci che abbia compiuto non pochi viaggi solo per poter vedere le sue amanti che si trovano in Europa, particolarmente in Francia ed in Italia. I Principi sono finalmente scesi a far colazione e , dopo aver saputo che il Padre era partito verso il C.A. senza di loro, arrabbiati, hanno cominciato a far chiasso con la servitù. Amir soprattutto ha voluto che un servo si inginochiasse di fianco al tavolo, per potergli tirare sulla testa uno dei tre piatti che stanno sulla tavola in corrispondenza del suo posto; il servo ha obbedito con massimo rispetto ed è stato poi successivamente portato nell'Infermeria Reale per poter essere medicato, dal momento che la ferita gli ha fatto perdere abbastanza sangue. Ashraf ha invece alzato la tovaglia e ha lasciato che cadesse tutto per terra, compreso piatti e vivande. Quando i servi hanno deciso di pulire, Ashraf ne ha presi a calci due, facendo anche perdere due denti ad un maggiordomo, uno nuovo, che si chiama Helmi. Dopo alcuni istanti i Principi si alzano e in fretta si dirigono verso il Box Reale. Insieme decidono di arrivare al C.A. con il Pullmino Reale, per poter parlare con il Padre e chiedere il motivo di questo vilipendio nei loro confronti; Fawzi chiede il permesso di astenersi dal fare questo vivace discorso col padre, e cerca la sua auto per fare un giro in Paese, ché sono parecchi anni che non visita il suo popolo e come sta. Con lui parte immediatamente un'auto dei servizi di scorta, che con precisione millimetrica deve stare al massimo a cento metri di distanza dal sorvegliato. Gli altri, invece, vengono accompagnati al C.A. Sono quasi le nove del mattino: a Palazzo si torna finalmente a respirare, dopo quei venti minuti di terrore per gli addetti alla colazione (che fortunatamente lasceranno il posto, almeno per oggi, agli addetti al pranzo). Al secondo piano i Principini stanno facendo gli allenamenti del mattino, con i loro istruttori. I Principini sono dodici, e solo sette hanno più di otto anni e raggiungeranno, fra pochi mesi, l'Europa per ritornare nelle loro belle scuole. Il più grande di loro, Paul, nato da madre italiana e padre Anuaristaniano - cioè Fawzi - è un ragazzo di diciassette anni, biondo come la madre ma di carne abbastanza scura, come quella del padre. Egli vive in Inghilterra, dove vive tutt'ora la madre, e solo in questi ultimi sette anni il Padre gli ha proposto di visitare il suo secondo - Primo Paese durante l'estate, quando la sua Universal English School Royal F è chiusa. Paul però non conosce questo Paese, perchè lui non ci ha mai vissuto. l'Anuaristan, ottocentomila chilometri quadrati, è per lui solo il Palazzo Reale, perchè non conosce nient'altro. E il Palazzo, oltre 60.000 metri quadrati, è stato costruito con materiali locali, ma rifinito in tutto e per tutto con materiali Occidentali: non vi è una sola stanza, tra le oltre mille, che non contenga almeno un oggetto di origine europeo o statunitense, o giapponese. Egli stesso crede di essere in Inghilterra, quando si trova in Anuaristan, dal momento che il Palazzo è equipaggiato con modernissimi sistemi di ventilazione e climatizzazione, oltre a finestre con vetri particolari che possono farsi più chiari o più scuri tramite semplici comandi, a seconda del fastidio che i raggi solari possano dare durante la giornata.
Il Re arriva al C.A. Un bel palazzo è Il Centro di Amministrazione: voluto fortemente da Fawzi - reduce da tanti bei viaggi nei Paesi Occidentali che gli hanno fatto vedere le bellezze architettoniche di tutti tempi, antichi e moderni - è una struttura molto massiccia, costruita interamente o quasi in pietra e rifinita per molte parti in marmo, all'nterno e all'esterno. Il convoglio si ferma proprio davanti all'entrata principale del C.A. Il Re scende dall'auto e, scortato da una ventina di persone, entra nel palazzo e in fretta si dirige al primo piano, dove avviene di solito l'incontro fra Responsabili di Governo (i portavoce, appunto) e Re e Principi. Oggi il Principe ha deciso di incontrare quelle persone da solo, per parlare di cose un pò delicate. Tutti si alzano in piedi nella sala, che si riempie di agenti di Polizia e Polizia Reale, per salutare il Re. Egli saluta cordialmente parte delle persone presenti. Poi comincia a parlare."Ci sono delle cose da fare oggi, cari ragazzi. Anzitutto ho bisogno che rimangano in questa stanza solo Amib, Besa, Polis, Timit e i responsabili degli affari segreti. Ho urgente bisogno di parlare con queste persone. Ah ... pregherei inoltre la scorta di uscire immediatamente con tutti gli altri." Immediatamente si sentono rumori di sedie che si spostano, bicchieri di carta che cadono, una confusione di masse umane che si spostano e cercano l'uscita, non senza un qualche pensiero strano riguardo questa richiesta insolita. Solo il capo della sicurezza rimane davanti alla porta, forse aspettando che il Re gli dica di restare; "Anche tu, Jeidan". Esce anche lui. Il Re si siede, e fa accomodare gli altri. Poi, con sguardo grave e occhi un pò persi, presa in mano una penna, comincia a parlare: "Sentite. Questo che sto per dirvi adesso deve rimanere non tra me e noi, non in questa stanza, ma deve toccare il muro e le finestre per pchi attimi - attimi nei quali dovrete ascoltarmi - e poi scomparire e fuggire lontano, lontano da me, da voi, dagli altri fuori, da queste videocamere con microfoni che adesso spegnerò e soprattutto lontano dai miei figli (O dovrei dire Occidentali ... ). Hashim spegne i sistemi di sicurezza, tranquillizzando prima l'ufficio della vigilanza tramite microfono. Poi: "Ieri, quando sono andato via da qui, ho scoperto una cosa terribile. Sospettavo già che i miei figli fossero molto legati, in qualche modo, con l'ambiente occidentale e soprattutto con alcuni personaggi molto legati al denaro, più che al Valore. Oggi mi rendo conto che solo uno dei miei figli è in grado davvero di gestire il potere di una Nazione come la mia, che fa tremila miliardi di dollari di vendite in materiale petrolifero. All'anno. Gli altri sono tutti polvere di deserto, di un deserto di avari, ladri e meschini. Un deserto di invidiosi, di volgari e approfittatori. Un deserto che diventerà sempre più grande, ma non voglio che si estenda qui. Nel mio Paese. Amir ha fatto qualche cosa questa settimana: ieri ho scoperto che ha avuto contatti con un generale iracheno, pronto a sacrificare la propria vita in cambio di un quarto di barile di petrolio; uno di quei fedelissimi di Saddam ancora vivo e incitato sempre più dagli americani. Ashraf, e qui vorrei davvero piangere, mio Popolo, ha invece ucciso ieri un giornalista americano in visita nel nostro Paese. E' stato fatto trovare morto e sepolto in Giordania oggi stesso dagli americani. Solo cento anni fa mio nonno viveva in questa Regione. Egli fu un despota severo, ma il Paese era davvero uno dei Paesi più belli di tutta la Regione, e perfino gli arabi desideravano venire nell'Anuaristan per ammirare le nostre ricchezze. Poi cinquanta anni fa mio padre scoprì il petrolio, ed ora europei ed americani cercano di corrompere Me e la Mia famiglia per appropiarsi di queste terre. Ma no, no, no, questo non succederà ! Questo Popolo non vedrà la guerra e non vedrà la distruzione. Voglio quindi che prepariate un piano adeguato per evitare altre infiltrazioni nella mia famiglia. Il servizio segreto dovrà agire da spia in ogni e dico ogni movimento dei miei figli e soprattutto dell'amministrazione centrale, dei quali non mi fido ancora adesso. E cerchiamo di capire chi è che sta comandando questo gioco. So che ha anche un alleato in America. E voglio sapere perchè questo giornalista si era spinto fin qui." Poi, posando la penna e lasciandosi appoggiare sullo schienale della Sedia Reale, "Cosa più grave, invece riguarda alcuni documenti che ho trovato nel pc di Amir ..." Qualche lacrima lo interrompe "ho scoperto ... che esiste una relazione tra " BOOOOOOOOOOOOOM Scoppia l'allarme antincendio e il pavimento si riempie in pochi minuti di litri d'acqua. Dall'esterno cercano di entrare i servizi di scorta, ma le porte blindate sono bloccate, probabilmente a causa della fortissima esplosione che ha spaccato il cemento armato nel quale erano incastrate le porte, che ora non si aprono più nè dall'interno nè dall'esterno. Il capo dei servizi segreti contatta i rinforzi aerei affinchè sfondino le finestre blindate per entrare nella sala. Tre elicotteri si alzano in volo e si dirigono verso il C.A.; intanto rumori di confusione ed agitazione nelle strade cominciano a diffondersi: alcuni vengono fermati dalla Polizia, altri picchiati, perchè il capo della Sicurezza ha avvertito di fermare tutti i possibili sospetti. Intanto la sicurezza entra nella sala, dove una scena orribile viene mostrata: il Re si trova spaccato in due, con gran parte del busto, staccato dagli arti inferiori, bruciato e coperto d'acqua e sangue. Gli altri sono stati dilaniati dalla bomba. Odore di sangue e fumo si sentono nella stanza e in tutto il primo piano.
"And that makes them good people?I think no" "E questo li fa delle brave persone ??? Penso proprio di no, Primo Ministro. Ho paura che l'Inghilterra sia entrata in una situazione dalla quale, difficilmente, ne uscirà indolore. La stampa è già pronta a creare panico e terrore, e stamattina il petrolio ha subito un rialzo del 25 percento. Ed è su questi punti, signor Ministro, che dobbiamo concentrarci: chi ha voluto uccidere il Re per speculare in borsa, dal momento che oggi sono andati in fumo parecchi miliardi di euro ? Chi, se qualcosa verrà scoperto nei prossimi giorni, ha avuto l'aiuto di chi, per superare una difesa quasi perfetta, garantita da milioni di dollari (petroldollari) occidentali ? Vi erano oltre cinquanta guardie personali e non del Re, oltre al fatto che quell'edificio è uno dei più sicuri tecnicamente al mondo. Avanzato, costruito pezzo per pezzo nei migliori laboratori d'Europa e trasportato con grande precisione lì, nel deserto. Siamo nei guai ..." "Oggi avviserò il Consiglio per decidersi sul da farsi. E' probabile che avremo qualche problema con gli ereditieri". "Capisco" Il signor Ministro e Mr. Hagger si salutano lì, a poche ore dalla notizia della morte di uno dei pilastri dell'economia mondiale.
"Muovetevi ! Amir, il Re è stato ucciso !" "Fratelli, hanno ucciso nostro Padre". Nell'auto che avrebbe dovuto trasportarli al C.A. per incontrare il padre, i cinque figli, agitati per la notizia saputa della morte del Padre, turbati per quello che è successo e quello che succederà, ma soprattutto ancor più diffidenti dell'amministrazione Reale, ora in grado di poter ribaltare l'ordine delle cose, diventano ad un tratto estremamente più duri con la servitù. Lo stesso autista viene costretto a spingere di più, nei limiti e non delle strade. I fratelli giungono sul luogo e, dopo aver chiamato alcune squadre di sicurezza per la loro incolumità, e aver fatto arrivare alcuni dottori, per prevenire qualsiasi probabilissimo attacco nei loro confronti, scendono dall'auto. Il primo a precipitarsi, seguito da alcuni uomini, è Amir. "Dio Padre, perchè, perchè !" "Oggi ho perso mio padre ... " Le lacrime gli strozzano le parole. Ormai le labbra non si aprono più; baciata la mano morta al Padre, fa spazio ad Ashraf, che, insieme con gli atri quattro fratelli, piange la morte del padre. Dopo venti minuti, arriva il fratello Fawzi. Disperato, comincia a chiedere e a domandare cosa fosse successo. "Voglio vedere i video, le registrazioni ! La sicurezza ! Dov'è la sicurezza ! ... Papà ... La sicurezza !!!" Comincia a tirare pugni alle porte, cercando con insistenza gli addetti alla videosorveglianza. Venuto a conoscenza del fatto che il padre aveva spento i sistemi di registrazione, ritorna tra i fratelli, ora più silenziosi e meno tristi nei volti. "Allora ... i sistemi di registrazione non ci serviranno, perchè le registrazioni si sono praticamente distrutte, dal momento che il corto circuito, causato dalla violenta esplosione, ha letteralmente spaccato monitor, fatto esplodere hard disk e ucciso il capo della sorveglianza. Non sapremo mai cosa è successo ..." Due giorni dopo ci sono i Funerali Solenni, ai quali partecipano solo invitati, rigidamente controllati. Invitati da molte parti del mondo, a partire da quello Occidentale e in parte Medio-Orientale, compiangono la fine di un affare economico. Il Re aveva saputo creare un grande impianto logistico - diplomatico, in grado di poter resistere ai duri attacchi delle dittature e monarchie, dei terrorismi, ma soprattutto delle democrazione, che in molti modi avevano cercato di impossessarsi del bene più prezioso della vita stessa dell'uomo. I Principi sanno bene cosa hanno nelle mani. Il Re, avente a che fare con molteplici fondi di investimento, sapeva ben gestire i petroldollari, e aveva saputo creare una grossa rete di affari economici, di grande spessore, in tante parti del mondo. I Principi, eccetto Fawzi, non hanno mai ben conosciuto l'arte della diplomazia, e nemmeno, soprattutto, quella del fare affari. Fares e Hamza avrebbero voluto che fin da subito Fawzi prendesse parte e controllo al Consiglio di Amministrazione delle Riserve Petrolifere Nazionali e Reali, il CARP.N&R. Amir si è, però, opposto fin da subito a questa proposta e, dopo un piccolo viaggio a Londra, ritornato in Paese, ha chiarito le sue idee con Ashraf. "Ho parlato con Mr. Hagger. Ciò che è successo ha cambiato, di molto, gli equilibri. Ora la bilancia pende dalla nostra parte, e ho voluto mettere da subito in chiaro che non baceremo il culo alla Regina, nè tanto meno ci metteremo a vender pomodori agli Occidentali. Il prezzo deve raddoppiare. La Borsa ha dovuto sospendere il titolo, perchè troppo in oscillazione, verso l'alto ... ehrhe. Fawzi ne deve stare lontano; che vada nelle sue banche, e al massimo investa in petrolio, che potrebbe solo diventare più ricco." "Amir, ti stai spingendo troppo in là, dove nostro Dio sa cosa succede, e noi no. Non sai che il Padre Nostro ci vede non solo nelle cose che facciamo, ma nel cuore e nella mente. Spero che tu abbia fatto il tuo dovere, e non abusato dei tuoi diritti." Amir e Ashraf si salutano lì, dopo che il Paese è sprofondato in un grosso sciopero parademocratico.
Ragazzi, io scrivo il primo pezzettino, fatemi sapere se vi piace, non ho ancora corretto niente, è scritto a getto: Non nasce molto spesso una persona come me. Beh, almeno spero per il genere umano. L’assenza di emozioni positive potrebbe essere seriamente distruttiva se espansa a tutta la popolazione. Basti pensare ad un mondo composto da 6 miliardi di alti dirigenti d’industria o avvocati, che si addormentano e si svegliano con un unico pensiero, fottere il prossimo. Certo che nessuno nasce così, ma c’è chi è più predisposto, basta poi un’infanzia solitaria o un’educazione rigida e ti si apre un nuovo mondo. Ti riconosci soprattutto alle Superiori, sei quello dell’ultimo banco, che regge il muro con le spalle, con l’ipod nelle orecchie, lasciando scorrere il mondo fuori, che sia durante la lezione o durante l’ora di spacco, oppure fai finta di colloquiare con gli altri, inseguendo il compagno di banco e annuendo a tutte le stronzate che senti, perché nella massa colui che è protetto non è in prima fila o in ultima fila, sta esattamente al centro. Molti Analisti, Psicologi e Specialisti vari ed eventuali parlerebbero di depressione, disturbi del comportamento e altri paroloni per spiegare che sei un disadattato DOC, che non sei in grado di vivere nella società, magari cercherebbero di farti chiudere da qualche parte etichettandoti come elemento pericoloso. Io non mi reputo pericoloso, mi piace descrivermi come un lupo, non mi toccate e non vi morderò, mi sembra un giusto accordo. Fin’ora non ho avuto bisogno di attaccare, ho sempre finto. Le persone fingono spesso, è una peculiarità tutta umana. E il sesto giorno Dio creò l’attore, un’essere capace di nascondere le sue sensazioni per il solo interesse, a reprimere le proprie idee per non perdere la posizione dominante. A volte penso se siano davvero migliori gli uomini agli animali. E la mia risposta si rivela sempre la stessa: gli animali sono esseri davvero superiori. Tutto nasce da bambini come imitazione dei propri genitori. Il moccioso sicuro di se esprime la dialettica del prepotente, copia malriuscita del padre imprenditore fedifrago ed evasore, ed il ragazzino chiuso in se stesso, che non disegna soli o un’allegra famiglia, ma lui solo davanti la scuola elementare, aspettando che i genitori, sovraccarichi di lavoro, trovino quel post-it su cui è scritto Andare a prendere tuo figlio, e tornare a casa litigando furiosamente, come se fosse un modo alternativo di amarsi. Tutto questo, ringraziando il cielo, non fa per me. La mia infanzia è stata piuttosto tranquilla, ma solo dopo il liceo ho imparato a nascondere le mie non-emozioni, rimpiazzate da sentimenti artificiali, credibili solo per il tempo di ricordarseli, in breve il tempo di richiedere ciò per cui tu hanno cercato. Gli essere umani in generale contattano i propri simili solo per necessità, per soddisfare un proprio bisogno o per risolvere un problema. Persino chiedere “come stai” nasce dalla curiosità o per sfuggire all’ansia, soddisfacendo insomma i propri impulsi. Non esiste l’altruismo perché tende sempre a soddisfare uno stimolo, anche se profondo e inconscio. Se tutti noi fossimo davvero indipendenti, saremmo solo isole. Nella mia gioventù ho vissuto appieno la mia finta vita, tanto da essere stimato da tutti per ciò che avevo realizzato. Non avevano capito che era tutta finzione, ma l’importante non è l’essere, ma come appari…giusto? L’Università non è stata molto semplice, non tanto per gli esami, ma perché quel pronunciato carattere mi portava ad essere sempre amato da tutti, da persone che avrebbero suscitato soltanto la mia indifferenza, che abbiano avuto in mano un assegno gigante di svariati milioni di euro per me o che fossero stati trucidati in modo orrendo, non sentivo niente. Il mio giorno medio da universitario si presentava all’incirca in questo modo: ore 7,30 alzati dopo aver fissato il muro mezz’ora aspettando quella sveglia che non arriva mai, guardati intorno sperando che tu abbia fatto una fine decorosa, renditi conto che sei sempre nella stessa ***** e odia il mondo che ti ha espulso da quel sogno fantastico che era il nulla, esci fuori e mi raccomando, non dimenticare a casa i libri e la tua maschera, altrimenti potrebbero pensar male di te. Tutto il resto era un movimento in automatico gestito da anni di sapiente lavoro sulla gestualità e sulle cadenze degli altri. Se vuoi apparire conforme alla massa mimetizzati a lei. Con l’appassionato di sport ricorda ciò che hai letto la sera prima o hai visto di sfuggita durante il telegiornale, con gli amanti della musica ricorda le hit di itunes e così via. Alle persone piace specchiarsi, tutti sono narcisisti, tutti amano loro stessi e le proprie idee, diventa specchio del loro carattere e sarai loro amico. Per lo stesso motivo mai gareggiare, lascia credere che loro siano i migliori, vivrai nella calma, sarai apprezzato come una persona non pericolosa e avrai un vantaggio in più al momento giusto, quando purtroppo scopriranno che eri in realtà una delle peggiori minacce. Amo pensare che questa strategia l’abbia inventata io, e pensare che gli abbia dato anche un nome, la “maschera specchio”, peccato che sui finti sentimenti non è possibile ricevere il copyright, forse per questo non l’ho mai sbandierata, o perché altrimenti la “magia” sarebbe scomparsa. Di questo periodo mi è rimasto solo un divertente episodio: <> < Mi sembrava davvero strano che qualcuno si fosse ricordato di me anche non vedendomi, anche non avendo bisogno di me << Avevo bisogno di un tuo consiglio>> Le mie teorie non si smentiscono mai, e quel giorno il massimo che potei fare era aggiornare il primo teorema della vita sociale: “Le persone ti cercano soltanto quando hanno bisogno di te, non importa dove tu ti trova o le tue condizioni, anche se ti perdono di vista”. Da bravo scienziato dei rapporti sociali avrei potuto citare un’infinità di corollari e altri teoremi, ma sarebbero troppi.
Chiara. Domenica pomeriggio, un vento infernale ulula fuori dalla finestra, un vento infernale ulula nei meandri della mia solitudine. Il buio nel mio salotto, il mio divano, il camino acceso, una coperta, le candele, e le splendide note che abbiamo condiviso tantissime volte... ad ogni nota una lacrima solca il mio viso, segna un solco nel mio cuore. L'abbraccio dell'amico di sempre, di quello che non ricordi come era la tua vita senza di lui, talmente lungo è il tempo che avete vissuto insieme, è andato via. Lui ti dice di scappare, ti dice di non prolungare oltre la tua sofferenza... E poi l'amico più nuovo, ma che è come lo conoscessi da sempre talmente è forte il suo lontano abbraccio, che lo senti lì da te anche se vi separano 1000 chilometri... L'amico più nuovo che hai che ti dice parole immense come la sua generosità che si imprimono in te come indelebili tatuaggi...... "Sono in simbiosi con te, la tua infelicità offusca il mio cielo e il tuo pianto vorrei trasformarlo in risa......resta a galla ragazza, non affondare....io sono qui e non ti mollo".....senza chiedere mai nulla in cambio,un "signore", che non merito di aver conosciuto. Lui ti dice di scappare, ti dice di non prolungare oltre la tua sofferenza... Sono qui sotto la nostra coperta quella coperta che ci ha visti scambiarci le nostre anime, che ci ha visti scambiarci noi stessi, che ci ha visti amarci, che ha sentito sussurri, che ha visto carezze, che ha accompagnato abbracci..... Sotto lì avrei voluto dirti tante altre cose....avrei voluto dirti..... amore, tu hai bisogno di una donna che ti rubi l'anima senza portartela via, che la accolga così com'è accompagnandola con delicatezza, con discrezione....che la faccia sua rispettandola,coccolandola, sostenedola, posso essere io quella donna? Sotto quella coperta avrei voluto coprirti di amore e di passione... Di getto ti scrivo quello che esce, sgorga direttamente dal mio cuore ferito....ho bisogno di dirtelo.....ti mando una mail. "E' passione... ...quando inizia con un semplice bacio e poi diventa sempre qualcosa di più, perchè la passione non si accontenta, esige. Ci metti grinta, dolcezza, tenerezza, giochi, fantasie, sguardi, malizie e il tuo essere più selvaggio. E' passione... ...quando senti di non poter fare a meno della sua vicinanza fisica, e lo baci, e lo abbracci, e afferri le sue spalle possenti e lo sbatti contro il muro, e lo stringi forte per fargli sentire i tuoi seni all'altezza del suo petto. E' passione... ...quando il tuo respiro si confonde con il suo e senti il suo profumo che è così buono da levarti il fiato; quando metti le tue dita tra i suoi capelli e lo accarezzi, quando ormai non puoi togliergli le mani di dosso perchè lo senti tuo e gli sfiori le labbra con le dita e gli mordi le stesse labbra che hanno un sapore così piacevole che vuoi saperne sempre di più. E' passione... ...quando le vostre lingue giocano a rincorrersi senza stancarsi mai, quando fai sentire il calore delle tue labbra sul suo collo ma non lo baci ancora, aspetti, perchè quell'attimo sia sublime. Quando poi inizi e lo fai impazzire come solo tu puoi fare e sai fare, fino a fargli apparire sul volto un espressione estasiata, e gli sussurri all'orecchio con voce sensuale che vuoi essere sua, solo sua. E' passione... ...quando siete disinibiti, complici e non ci sono più limiti nè vergogne tra di voi, quando ormai lui ti ha colpita dentro, fino in fondo. La passione amorosa è il paradosso che vede la ragione scontrarsi con il desiderio dell'altro. La passione è una "stregoneria" che si subisce ma per quanto razionalizzata è impossibile sfuggirvi. La passione acceca, è una bestia feroce, non dice mai basta, quanto è alta la passione tanto è bassa la ragione". Ma non è qui che tu vuoi essere, non è qui che tu sei. Sei con lei... Il pensiero mi toglie il respiro... A me restano solo ricordi meravigliosi e nulla più. E' finita. La verità mi si presenta davanti agli occhi, mi lacera il cuore, ma è giunto il momento di vedere, di guarire, di toglierti dal sangue che attraversa il mio corpo nel quale sei entrato e non vuoi più uscire.... Scappo in chiesa, lì trovo sempre un momento di pace, di silenzio, di riposo dei miei tormenti... Ma la coscienza dell'errore torna prepotente davanti ai miei occhi....e solo pensieri malvagi, solo la voglia di far uscire il dolore, i fiotti, con il desiderio che con ognuno di essi esca un pò di te....
Dedicato a tutti quegli uomini che hanno il coraggio e il dono di saper amare l'anima di una donna, cio che è, l'essenza di essa, non l'involucro che ha.