Francia del Sud Trattandosi della Francia Meridionale, questo viaggio prende il via e finisce al confine, a voi decidere l’itinerario e in che modo giungervi. Arrivando alla frontiera da Torino consigliamo di lasciare la statale del fondovalle per risalire il Monginevro fino alla storica Briançon via Oulx e la graziosa Claviere. E’ un percorso da preferire per godere appieno delle bellezze della montagna. Oltretutto la strada diviene sempre più scorrevole avvicinandosi al Col de Lautaret. Una sosta sul passo permette di dare un’occhiata all’antistante ghiacciaio, talmente vicino che con una passeggiata parrebbe facile toccarlo. Proseguiamo in direzione di Grenoble, lambendone la parte più a sud, verso il Parco Regionale del Vercors. A chi ha tempo a disposizione suggeriamo una deviazione ad Annecy, sulle sponde settentrionali dell’omonimo lago, considerata nel suo centro storico una piccola Venezia. Facciamo tappa a Villard de Lans, il principale centro del Vercors, cittadina ove si respira un’aria piacevolmente sportiva. In effetti tutta la zona è dedicata allo sport e alla vita all’aria aperta potendosi praticare di tutto: dalla mountain bike, al trekking, al parapendio. Qui ci attendono le prime suggestioni delle “gorges” francesi. L’itinerario migliore tocca la Gorges de la Bourne, per poi dirigersi a sinistra verso La Chapelle e arrivare, dopo 23km dalla partenza, a Barraques ove ha inizio l’emozionante Route de les Grand Goulets, chiusa al traffico ma transitabile a piedi. E’ poi assolutamente d’obbligo un’escursione alla Route de le Combe Laval, 13km letteralmente scavati nella roccia sul fianco della montagna ad un’altezza da brivido, fiancheggiando un baratro profondo centinaia di metri. Via Crest guadagnamo velocemente le rive del Rodano che percorriamo rapidi verso sud. La zona è quella delle centrali nucleari francesi, che sfruttano le acque del fiume per raffreddare i loro impianti. Un paio di chilometri a sud dopo Pierrelatte (fra Montelimar e Bollene) visitiamo la “Ferme aux crocodiles” (la fattoria dei coccodrilli). E’ un grande ecosistema ricreato sfruttando l’acqua calda emessa dalla vicina centrale nucleare (a sua volta visitabile dal lunedì al venerdì prenotando in anticipo al Tel.0475503710 – durata della visita circa 2 ore e mezza) con piante e fiori tropicali, tartarughe giganti, persino uccelli ma soprattutto centinaia di sonnecchianti coccodrilli pronti a scatenarsi per accaparrarsi i pezzi di carne che vengono loro lanciati dagli addetti ai lavori. Proseguendo nel viaggio di ritorno merita una sosta Fontaine de Vaucluse che, circondata da una fittissima e rigogliosa vegetazione, deve il suo nome a una sorgente naturale (che ne è la principale attrazione) profonda 315 metri. Poi Gordes. E’ nei pressi di questo borgo medioevale arroccato a terrazze sul fianco di una collina che abbiamo avuto il primo contatto con la lavanda in fiore, all’abbazia cistercense del XII° secolo di Senaque (a 4km da Gordes), letteralmente circondata dai campi di lavanda. Sempre a 4km da Gordes sorge il famoso (in Francia) villaggio dei Bories: casupole in pietra a forma di alverare dell’età del bronzo, utilizzate fino al XVII° secolo. Nei dintorni di Gordes le possibilità di pernottamento sono molteplici ma in generale di livello alto, anche nei prezzi. Se solo avete intenzione di passarvi guardate in internet e portate con voi qualche indirizzo di gradimento. Per il ritorno in Italia decidiamo di trascurare l’ormai congestionata Costa Azzurra, preferendo invece la montagna. Ancora una volta ci inoltriamo in una gola, la Gorges de Daluis, il cui passaggio andanto a nord si imbocca poco prima di Entrevaux. Anche questa si rivela una splendida esperienza sebbene esauritesi le gole la strada inizi a salire, salire, salire e stringersi mentre la temperatura scende, scende, scende… Arriviamo così ai 2.326m del Col de la Cayolle con 12°, quasi 25 in meno rispetto alla pianura. Giunti a Barcellonette sono ormai pochi i chilometri che ci separano dal confine, che superiamo di slancio sul Col de Larche, conosciuto in Italia come Colle della Maddalena. Poco dopo il passo c’è un rifugio…è ora di pranzo e sembra vi si possa mangiare bene… Polenta con salsiccia e cinghiale e tris di dolci fatti in casa. Cosa ne dite?