e ricordiamoci che sono dollari/gallone un gallone è pari a 3,785 litri quindi 2,50 dollari/gallone fanno.... 1,84 euro/gallone pari a 0,49 eurocent/litro MENO DEL GPL!!!
consoliamoci con il fatto che da noi costa meno.....ehm.....il......si, quello!....dai....come si chiama? Ah già! DA NOI NON COSTA MENO UN CxxxO!
già, ma consoliamoci col fatto che se lì superi il limite di velocità ti pettinano bene per dritto e per rovescio. almeno qui la situazione è leggermente meno tragica
anche in quello sono più seri......... vabbè, dai....pensa che tristezza... lì non ci sta Corona con le sue mutande, Simona ventura e l'isola dei Famosi, Andreotti e i suoi segreti.......
basterebbe togliere le TASSE (accise non rende l'idea) sulla benza et similari e andrebbe molto sotto l'euro, ma qua da noi bisogna fare cassa per mantenere il solito carrozzone di sprechi statali
noooooooo...ma cosa dici mai!!! Una nazione che si impegna con TUTTE LE SUE FORZE (mare, terra e aria) per la libertà in tutti gli altri stati....anche quando non glielo chiedono!!!!!
io continuo (a costo di sembrare monotematico come lo sono stato agli inizi su questo forum riguardo euro3, 4 ed altro....vero? ) a dire BASTA CON LE TASSE PER IL VAJONT, L'IRPINIA, L'ABISSINIA ! e tutte le altre tasse che gravano per non so quanto sul costo della benzina!
http://www.giuseppelabua.it/2006/tasse-benzina-basterebbe-eliminarle/ e fate due conti.. sarebbero 25 eurocent in meno.....
allora...togliendo 25 centesimi da benzina, diesel e gpl.... ci sarebbero questi prezzi prezzi presi da http://www.osservaprezzi.it/livelli/carburante/prezziconsigliati.asp la benzina si attesterebbe su 1 euro (con pochi cent + o -) il diesel sarebbe sui 0,90 euro il gpl....beh...andrebbe sui 0,40 euro
e la tassa supplementare in campania sul carburante? Cmq il prezzo è troppo alto,stamane stava vicino da me a 1,40 euro,esageratissimo. Cmq negli Usa varia molto,io riusci a fare benza a 1,99 dollari in florida.
innanzitutto mettici le tasse che ho postato poco fa...e già aggiungi al prezzo 25 eurocent... poi aggiungi l'IVA sulle suddette tasse... infine, ho trovato questa interrogazione di un parlamentare ANNUNZIATA che chiede e spiega cose molto interessanti http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed440/pdfbt31.pdf Atti Parlamentari — 13264 — Camera dei Deputati XIV LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 17 MARZO 2004 ANNUNZIATA. — Al Ministro delle attivita`produttive. — Per sapere –premesso che: il prezzo della benzina e` ormai insostenibile per i cittadini italiani e per la competitivita` del nostro sistema produttivo. Mentre per gli altri paesi europei l’impennata del petrolio rappresenta solo un ostacolo lungo la strada virtuosa del contenimento del costo della vita, per l’Italia, invece, si e` rivelata, sotto questo aspetto, un serio problema; il prezzo della benzina verde continua a viaggiare tra 1,09 euro e 1,1 euro con un aumento di 2 centesimi al litro in un mese. La nostra benzina e` la piu` cara d’Europa superando di 3,7 centesimi la media Ue. Si prevede che il mese di marzo si possa concludere con un incremento del 2,2 per cento sul mese di febbraio. Cio` si dovrebbe tradurre in un incremento dello 0,05 per cento della variazione mensile dei prezzi, atteso che ogni aumento dei carburanti di 0,036 euro in un mese produce un rialzo dell’inflazione dello 0,1 per cento;considerando che complessivamente a marzo l’aumento mensile dell’inflazione dovrebbe essere dello 0,3 per cento, l’incidenza positiva della benzina sul dato finale potrebbe essere di un sesto in quanto al carburante per l’autotrazione va aggiunto infatti il gasolio da riscaldamento; ma se per ora gli effetti del carogreggio saranno « limitati », perche´ riguarderanno solo i carburanti, entro l’estate sono destinati ad amplificarsi qualora i prezzi del petrolio dovessero mantenersi su questi livelli. E`infatti facilmente prevedibile il rincaro delle bollette di luce e gas, che, con il riscaldamento, incidono per il 3,3 per cento sul calcolo del carovita; le proposte sanzionatorie, peraltro tardive, suggerite dal Ministro delle Attivita` Produttive per far scendere il prezzo della benzina, tra cui l’istallazione ai caselli autostradali di cartelli con l’indicazione dei prezzi praticati e le distanze delle diverse aree di servizio, non risolvono il problema, poiche´ offrono soltanto la possibilita` al consumatore di scegliere, ma non lo tutelano efficacemente dall’ingiustificato lievitare dei prezzi; la fiscalita` troppo elevata e` invece unanimemente riconosciuta come una delle cause principali del caro-benzina. E`stato calcolato che il 70 per cento del costo di un litro di benzina verde e`costituito da accise ed imposte alcune delle quali risultano davvero sconcertanti, come ad esempio: 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935; 14 lire per la crisi di Suez del 1956; 10 lire per il disastro del Vajont del 1963; 10 lire per l’alluvione di Firenze del 1966; 10 lire per il terremoto del Belice del 1968; 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976; 75 lire per il terremoto dell’Irpinia del 1980; 205 lire per la missione in Libano del 1983; 22 lire per la missione in Bosnia del 1996; 39 lire (0,020 euro) per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004. Il tutto per un totale di 486 lire, cioe` 0,25 euro; buon senso vorrebbe che al cessare della causa che determina una tassa, dovrebbe cessare la tassa stessa. In Italia invece non e` cosı`. Anzi, su queste accise che in sostanza sono tasse, viene applicata anche l’Iva, cioe` una tassa sulla tassa; nella situazione attuale una defiscalizzazione del prezzo della benzina, ossia un congelamento dell’Iva, e una riduzione delle imposte appare quanto mai opportuna e prioritaria per un allineamento dei nostri prezzi al valore medio europeo; una struttura distributiva sostanzialmente oligopolista, con solo 8 marchi presenti sul mercato, di cui uno, a diretto controllo statale, l’AGIP, detiene circa il 40 per cento di una rete distributiva scarsamente automatizzata, rappresentano altri elementi causali dell’elevato costo della benzina; in Italia i distributori « self-service » sono solo il 17 per cento della rete, contro il 93 per cento della Germania e l’83 per cento della Francia. Per non parlare della vendita diretta nei supermercati a prezzi scontati: in Italia sono solo 4 i centri commerciali autorizzati, mentre nel resto d’Europa quasi il 60 per cento delle vendite segue questo modello; altra anomalia, tutta italiana e` quella che vede i prezzi dei carburanti salire rapidamente quando aumenta il costo del petrolio e non scendere mai quando questo cala; lo stesso presidente della Faib-Confesercenti, associazione dei gestori di distributori, in una dichiarazione apparsa sul quotidiano la Repubblica del 9 marzo 2004 ha ammesso che: « i prezzi dei carburanti hanno subito un’impennata sospetta che desta preoccupazioni nella categoria. Incrementi di questa portata non sono compatibili con la realta` visto che il prezzo del greggio incide solo per il 14 per cento sul prezzo finale. La responsabilita`e` di chi specula » –:se il ministro interrogato, alla luce delle considerazioni esposte, non ritenga di dover intervenire urgentemente, al fine di ridurre gli effetti inflattivi determinati dall’aumento vertiginoso del prezzo dei carburanti negli ultimi mesi anche con iniziative normative operanti nel senso indicato dall’interrogante, ovvero: defiscalizzare il prezzo dei carburanti attraverso la sterilizzazione dell’Iva sui nuovi aumenti; prevedere una riduzione complessiva delle imposte vigenti; favorire l’incremento del processo di automazione dei distributori;favorire il processo di liberalizzazione del mercato, sostanzialmente oligopolista con solo 8 marchi presenti; prevedere un osservatorio che in maniera chiara e trasparente analizzi i prezzi dei carburanti; inasprire le sanzioni per i casi di speculazioni. (4-09405)