Povera Patria.

Grazie Daniele per la bellissima canzone di Battiato e per le immagini commoventi del video.

Chi come me ha qualche anno sulle spalle, ha vissuto da spettatore attonito la stagione delle stragi e del terrorismo, il mistero di Ustica, gli attentati a Falcone e Borsellino...

Cosa è successo alla nostra Italia, come abbiamo potuto ridurla così?

C'è un germe nella nostra cultura che ci porta all'autodistruzione, alla prevaricazione del più forte?

Dove sono finite le eccellenze di un Einaudi, di un De Gasperi?

C'è speranza che un giorno ci si possa chiamare società civile?

Possiamo discuterne a prescindere dal nostro credo politico, perché quanto abbiamo vissuto in quegli anni non ha colore; col buio, si sa, i colori si confondono.

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Una Patria di cultori dell'individualismo più ossessivo non può che essere destinata all'autodistruzione purtroppo.


Le regole? Sono per gli altri


Le leggi? Basta saperle aggirare


I debiti? Per pagare e morire c'è sempre tempo


I deboli? Che salgano sul carro dei più forti di loro se ci riescono


E possiamo andare avanti fino allo sfinimento.


Il mio rispetto va a chi è impegnato (per davvero, non come i radical chic) nel Sociale, a chi fa Volontariato, a chi fa donazioni per la Ricerca.


Il resto è feccia, e mi ci metto pure io quando mi dimostro tale purtroppo

 

che tristezza questo nostro povero paese: politici corrotti, ladri ed assassini a piede libero, troie ed approfittatori stra pagati, futuro nero per i nostri ragazzi, macro organizzazioni criminali libere di fare quello che vogliono, mala sanita', ricercatori in fuga all'estero..........................w l'italia..........

 

...nazionale di calcio fuori al primo turno

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Dai però adesso non facciamo i pessimisti!

 

Ale la tua firma dice molto; c'è un progressivo ed inarrestabile (forse) disamore verso il nostro Paese ed io non so se voglio che i miei figli crescano qui.

 

Guarda; proprio oggi si parlava di questo.

Io credo che ci siano ancora delle persone che credono nell'amor civile, nella Patria, nell'Italia e nelle leggi italiane: queste persone son poche, però, rispetto alla maggioranza ormai assopita grazie all'ottimo lavro svolto dal progresso tecnologico che ci ha fatto rincoglionire tutti quanti davanti all'Iphone e roba del genere.

Io non so se crescerò qui, ma, la cosa più sconvolgente, è che a livello sentimentale ed emozionale, per il mio Paese, non cambierebbe assolutamente niente.

Quanto vorrei che almeno uno di quei cavolo di deputati o senatori leggesse, per una volta, quello che scrivo, e lo facesse leggere a tutti gli amici.

Quanto valgono il denaro ed il potere quando si sputa sopra a tutto il resto ?

 

Quello che oggi vediamo e viviamo,è il frutto del nostro operare quotidiano....è inutile sorprenderci,ammareggiarci,dovremmo solo colpevolizzarci....la nostra indole egoistica e prevaricatrice,il nostro disinteresse collettivo per una sempre più forte connotazione individualistica e di interesse personale,ci hanno rinchiuso in questo status quo,la cui crescita è inarrestabile...

Qualcuno disse che ogni uomo è artefice del proprio destino...cambia l'uomo e il suo rigor logico,per avere un'altra persona....oggi le interconnessioni tra individui sono necessarie,obbligate,"naturalmente radicate" nel nostro vivere,ecco pertanto,che non è più sufficiente lavorare sul solo elemento....è necessario svelgiare questa opinione pubblica,questa collettività che oramai,dorme tranquilla,sul baratro del decadentismo.....Rendere vero e statico ciò che è modificabile e tramutabile,rende l'uomo e la sua Patria,solo e fine a se stessi....(notare bene quest'ultimissima accezione).

Questo in un discorso generale,universalmente riconducibile a tutti quei sistemi sociali che caratterizzano il nostro tempo....nel caso Italiano poi,le peculiarità suddette,hanno carattere ancor più rilevante.

L'interesse in primis,detta le regole di un gioco impari,dove la lotta è alla sopravvivenza....in un contesto così malato,non c'è spazio per la solidarietà,il rispetto,i Principi....non c'è spazio per eroismi patriottici o semplicemente locali....chi li vede più??

Le giuste lotte,saranno un limite per l'emancipazione di quegli stessi interessi,che tanto regolano il gioco al massacro...L'estraneazione,l'alienazione politica,sociale,e comunitaria di questo nostro tempo,scandisce il ritmo secondo il dogma del "mors tua vita mea"....come possiamo,ripeto,sperare nell'emancipazione di ogniuno di noi,se chi realmente è fuori da questo schema,viene prima o poi,trattato e valutato,alla stregua di un antisociale??

Dovremmo ricominciare tutto daccapo.....

 

Non ricordo piu' da che sito l'avevo presa ma me l'ero salvato in word:

 

ha mai avuto senso il valore della Patria in Italia?

pensiamo ai 1000

erano patrioti?

impossibile: non esisteva l'Italia

li muoveva un ideale di Patria? e da che presupposto? l'Italia era una compagine di popoli diversi tra loro per cultura, etnia, politica, pil, governanti

i Savoia parlavano francese...

 

e distrussero l'unico Regno davvero ricco ed evoluto della Penisola.

 

E' questa,ancora oggi,una componente importante,di stampo tradizionalista,che limita fortemente la capacità di coesione nazionale,e di conseguenza,anche un condiviso ideale patriottico....rivendicazioni di indipendentismi (vedi Lega Nord),ad oggi,mostrano la costante tendenza alla disgregazione nazionale...

L'unitarietà condivisa nelle altre realtà europee,noi non l'abbiamo mai vissuta,ed oggi,viviamo in prospettiva,quello che siamo in effetti sempre stati....un popolo unito da vincoli formali,ma caratterizzato da enormi differenziazioni su più livelli

 

ma siamo proprio sicuri che il problema sia l'Italia e non l'uomo in sè? Non credo che esista uno Stato dove tutto funzioni e, soprattutto, dove la gente non si lamenti. La politica (specialmnte quella economico/sociale) è una coperta corta: lascia sempre qualcuno insoddisfatto.

L'uomo, dicevo, come problema; ovunque abiti, nel ricco Occidente così come nel villaggio più povero dell'Africa.

Io penso che Machiavelli, Guicciardini e Hobbes avessero capito tutto, nella loro visione (realista, non pessimista!) di un uomo ontologicamente votato all'individualismo e alla cura dei propri interessi rispetto a quelli degli altri.

 

Verisimo e indiscutibile quello che hai detto:wink:

Il malessere sociale è ancor prima un malessere individuale

Ma credo che in questo caso,si trascenda un pochino da questo,per individuare effettivamente,delle realtà nazionali,concretamente e ideologicamente più omogenee e coscienti di un'identità nazionale

L'Italia invece,non vive certe condivisioni,in primis come detto,per la sua antica natura frammentaria....credo che a questo,vada aggiunta una forte componente (la stessa da te menzionata),di individualismo particolarmente marcato nel nostro paese....un'oppotunismo ed un arrivismo talmente esplicito,da demotivare ogni velleità nazionalistica....vale davvero credere in un comune fine,in una comune identità,se la stessa realtà,è definita da individui assolutamente alienati e del tutto disinteressati ad un comune senimento nazionale?:wink:

 

Fratelli d'Italia,


l'Italia s'è desta,


dell'elmo di Scipio


s'è cinta la testa.


Dov'è la Vittoria?


Le porga la chioma,


che schiava di Roma


Iddio la creò.


Stringiamoci a coorte,


siam pronti alla morte.


Siam pronti alla morte,


l'Italia chiamò.


Stringiamoci a coorte,


siam pronti alla morte.


Siam pronti alla morte,


l'Italia chiamò, sì!

 


Noi fummo da secoli


calpesti, derisi,


perché non siam popoli,


perché siam divisi.


Raccolgaci un'unica


bandiera, una speme:


di fonderci insieme


già l'ora suonò.


Stringiamoci a coorte,


siam pronti alla morte.


Siam pronti alla morte,


l'Italia chiamò, sì!

 


Uniamoci, uniamoci,


l'unione e l'amore


rivelano ai popoli


le vie del Signore.


Giuriamo far libero


il suolo natio:


uniti, per Dio,


chi vincer ci può?


Stringiamoci a coorte,


siam pronti alla morte.


Siam pronti alla morte,


l'Italia chiamò, sì!





Dall'Alpe a Sicilia,


Dovunque è Legnano;


Ogn'uom di Ferruccio


Ha il core e la mano;


I bimbi d'Italia


Si chiaman Balilla;


Il suon d'ogni squilla


I Vespri suonò.


Stringiamoci a coorte,


siam pronti alla morte.


Siam pronti alla morte,


l'Italia chiamò, sì!





Son giunchi che piegano


Le spade vendute;


Già l'Aquila d'Austria


Le penne ha perdute.


Il sangue d'Italia


E il sangue Polacco


Bevé col Cosacco,


Ma il cor le bruciò.


Stringiamoci a coorte,


siam pronti alla morte.


Siam pronti alla morte,


l'Italia chiamò.

 

 


a tutta sta gente.. manca un po' di orgoglio italiano!

 

w l'italia, sempre...........