Pneumatici gonfiati con Azoto | BMWpassion forum e blog
  1. Questo sito utilizza i cookies. Continuando a navigare tra queste pagine acconsenti implicitamente all'uso dei cookies. Scopri di più.

Pneumatici gonfiati con Azoto

Discussione in 'BMW Serie 3 E46' iniziata da Asterix, 19 Gennaio 2004.

  1. Asterix

    Asterix Aspirante Pilota

    42
    0
    1 Gennaio 2004
    Reputazione:
    10
    Durante questa spasmodica attesa della consegna della macchina, mi frullano in testa un sacco di cose..... :eek:

    Ho spesso sentito parlare di pneumatici gonfiati con l'azoto.
    Chi di voi li gonfia con azoto ?
    pregi...?
    difetti...?
    qualche aspetto cui prestare attenzione....?

    Thanks

    Asterix l'impaziente :evil:
     
  2. icenera

    icenera Direttore Corse

    2.383
    10
    3 Novembre 2003
    Reputazione:
    94
    bmw
    Teoriamente quando gonfi le gomme con azoto significa che vuoi maggiore confort durante la guida.

    infatti con l'azoto dovresti sentire meno sbalzi e buche..... ammorbidendo cioè un poco la durezza della gomma.

    Ti posso dire cha mio padre le aveva gonfiate con azoto, ma poi è tornato sui suoi passi perchè diceva che la macchina si "smuove" a destra e sinistra e non sembra instabile....

    :frown: :frown: :frown:
     
  3. Blinker

    Blinker Amministratore Delegato BMW

    4.342
    2
    25 Settembre 2003
    Reputazione:
    97.950
    Re: Pneumatici gonfiati con Azoto

    Io le estive le ho sempre gonfiate con l'azoto della SecurPneus ma solo perchè il gommista mi omaggia il gonfiaggio quando a fine febbraio mi sgomma dai cerchi i pneumatici invernali.

    Ti dirò che secondo me non cambia assolutamente nulla come guidabilità.
    Il vantaggio principale è che la pressione si mantiene un po' più a lungo.
    Inoltre per mie paranoie personali ritengo molto più sicuro gonfiare con un gas inerte le gomme estive perchè d'estate le autostrade roventi con l'asfalto drenante bello bollente contribuisce non poco a far scaldare parecchio le gomme e quindi l'ossigeno che ci metti dentro (se le gonfi con l'aria).
    Insomma non succederà mai che ti esploda un pneumatico perchè lo hai gonfiato con aria e perchè l'ossigeno si è surriscaldato a tal punto, però a pensarci bene con un gas inerte il rischio si abbassa ulteriormente.

    L'azoto per gonfiare le gomme è nato infatti - e oggi è obbligatorio - per le gomme dei carrelli degli aerei. Quelle gomme infatti nel momento in cui impattano col suolo sono soggette a forze di compressione notevoli che ne provocano il rapido surriscaldamento.

    Certo le nostre macchine non vengono maltrattate come i carrelli degli aerei! E' più una questione di sensazione di sicurezza personale se d'estate con l'asfalto nero e rovente strapazzi molto le gomme!

    Spero di aver reso l'idea!

    Ciao :smile:
     
  4. TheRiddle

    TheRiddle Presidente Onorario BMW

    5.173
    167
    13 Luglio 2003
    Reputazione:
    3.285.324
    Duemilaotto con la tela
    ...mah.... io sono ancora della vecchia "razza"( ovvero quelli che se non controllano la pressione delle gomme almeno 3 volte il mese stanno male)..... tant'e' che pensavo di mettermi in commercio come RDC


    secondo me non vale la pena.... o meglio.. se uno conosce il gommista o chi per lui che ci fa' abusare a nostro piacimento della bombola.. a quel punto potrei anche diventarne "abitue'"....

    i vantaggi a regola dovrebbero essere un minore aumento di volume nell' uso estremo.... ma tutti sappiamo che e' meglio averle un po' piu' gonfie che un po' piu' Sgonfie (sopratutto sotto la pioggia).. uindi basta abituarsi a controllarle un po' piu' spesso.....



    W L' ARIA.......(che oltretutto e' gratissssssss)
     
  5. Galak200

    Galak200 Presidente Onorario BMW

    6.178
    103
    27 Ottobre 2003
    Reputazione:
    1.590
    525D Futura E60 & Cayenne S
    Il mio gommista mi ha detto che è una spesa inutile
     
  6. 320ci

    320ci Kartista

    152
    2
    14 Gennaio 2004
    Reputazione:
    9.948
    Ancora credete all'azoto

    Ancora credete all'azoto

    Il gonfiaggio delle gomme con l'azoto
    Introduzione
    Spesso ci si sente proporre dal gommista il “gonfiaggio con azoto”.
    I vantaggi che ci promette sono: maggior stabilità della pressione al variare della temperatura, minor perdita di pressione nel tempo, quindi piú affidabilità e ridotta manutenzione. Inoltre – sostengono – si riducono le possibilità di esplosione perché si riduce la corrosione interna del pneumatico dovuta all'aggressività dell'ossigeno.
    Vediamo cosa c'è di vero.
    L’azoto: che cos’è
    In chimica, “azoto” identifica l'elemento, simbolo N, numero atomico 7, peso atomico 14.01, raggio atomico 0.74 Å.
    L'azoto cui ci si riferisce comunemente, invece, è la molecola di gas azoto, di formula chimica N2 , e da qui in avanti con il termine azoto mi riferirò sempre all'azoto come gas biatomico.
    I gas inerti
    I gas inerti sono i cosiddetti gas nobili (proprio perché non reagiscono in alcun modo con altri elementi), quali Azoto (N), Elio (He), Neon (Ne), Argo (Ar), Kripto (Kr), Xeno (Xe) e Radon (Rn). Gli ultimi due in realtà non sono esattamente inerti, lo Xeno si può far reagire con il Fluoro, e il Radon è radioattivo.
    Proprietà chimico-fisiche
    L'azoto è un gas incolore, inodore e insapore; è pochissimo solubile in acqua, con la quale non reagisce. È una molecola biatomica, con un triplo legame fra i due atomi, questo le garantisce una fortissima stabilità, tant'è che per questo è detto gas inerte.
    Il gonfiaggio dei pneumatici, secondo quanto dichiarano, non avviene con azoto puro, bensí con una “miscela di gas inerti”, è quindi verosimile pensare che siano presenti anche percentuali dei gas sopraccitati. Cosa ci sia effettivamente dentro, bisognerebbe chiederlo ai distributori delle bombole, anche se, come vedremo, non cambia nulla.
    L’aria comune
    Quando gonfiamo le gomme con l'aria di compressore, quindi con quella atmosferica, pompiamo nel pneumatico una miscela di gas piú o meno cosí composta:

    78% azoto

    20% ossigeno

    1% anidride carbonica

    1% altri gas (fra i quali gas nobili, altri gas, vapori vari in particolare d'acqua)
    Essenzialmente la differenza fra “miscela di gas inerti” e aria comune può essere riassunta nella presenza in quest'ultima di ossigeno e vapor d'acqua. Vedremo che differenza fanno.
    Gonfiaggio
    L’azoto sfugge meno dell’ossigeno?
    Una delle prime considerazioni che si sentono fare è che “con l'azoto la pressione resta costante piú a lungo perché l'azoto sfugge meno dell'ossigeno attraverso la gomma”.
    Questa è ovviamente una sciocchezza, per una serie di motivi. Innanzitutto, la dimensione di una molecola di gas (quale esso sia) è relativamente grande, e non può certo sfuggire attraverso la struttura del reticolo delle fibre della gomma. È una questione strettamente meccanica: immaginatevi una rete (tipo quelle da pesca) che vogliamo riempire con palline (che sarebbero le nostre molecole di gas). Abbiamo palline da tennis e da ping pong : quelle da ping pong sono piú piccole delle maglie e passano: non potrete mai contenere le palline da ping pong in una rete come quella, non è che se ne perda “una ogni tanto”: come le butto nella rete, cadono immediatamente fuori. In questo caso, sarebbe impossibile lo stesso gonfiaggio della gomma, dato che i “pori” sarebbero talmente tanti da interessare l'intera superficie del pneumatico: sarebbe come voler gonfiare un pneumatico fatto di tessuto di cotone!
    Le palline da tennis, invece, non passano attraverso le maglie, quindi le potrete contenere senza problemi. E di nuovo, non è che “se ne perda qualcuna ogni tanto”. O passa, oppure non passa.
    Ovviamente, se una maglia si rompe, da lí può uscire una pallina da tennis alla volta, e piano piano le perderò tutte. Questo è quello che capita in caso di foratura, che provoca una perdita progressiva del gas. Ma ciò è dovuto al fatto che il “buco” è limitato a una piccolissima porzione della superficie totale.
    Le perdite che ci sono avvengono unicamente per sfiati meccanici, ovvero imperfetta tenuta della valvola, o imprecisa tenuta del cerchio, magari dovuta anche a uno stile di guida un po' allegro con “marciapiedate” senza ritegno.
    Al proposito, penso sia doveroso far presente che insieme al gonfiaggio con azoto, vengono usualmente sostituite le valvole dei pneumatici con altre “speciali” con guarnizione metallica. Manca la controprova (che nessuno credo abbia ancora fatto) di montare quelle stesse valvole e poi gonfiare la gomma con aria comune, ma esiste il serio sospetto che tutte le “miracolose” diminuzioni delle perdite di pressione piú che all'azoto vadano imputate a quelle valvole di qualità decisamente superiore.
    Si sente anche dire che l'ossigeno sfugge attraverso il reticolo della gomma, mentre l'azoto no: gonfiando con aria comune, io perdo quel 20% di ossigeno che è cosí responsabile del progressivo calo di pressione. Anche quest’affermazione è ridicola: se fosse vero, nel momento stesso in cui gonfio la gomma, la pressione “sparerebbe” l'ossigeno fuori dal pneumatico, la cui superficie farebbe né piú né meno l'effetto di un filtro: e dentro mi troverei in brevissimo tempo solo azoto e gli altri gas che non sfuggono. Ma soprattutto è ridicola perché la molecola dei due gas è grande praticamente uguale! Infatti, il raggio molecolare dell'azoto è di 1.8 Å, mentre quella dell'ossigeno è 1.7 Å; l'elio è relativamente molto piú piccolo (1.4 Å), ciononostante era utilizzato (non so se avviene ancora adesso) nel gonfiaggio dei pneumatici delle biciclette da pista, il tutto senza problemi di tenuta nonostante gonfiaggi 12 atm. E se da una camera d'aria non sfugge l'elio a 12 atm, a maggior ragione non sfuggono azoto e ossigeno a meno di 3!
    L’ossigeno aggredisce il pneumatico?
    Altre teorie sostengono che l'azoto allunghi la vita delle gomme, perché l'ossigeno che c'è nell'aria aggredisce la parte interna del pneumatico. E che l'ossigeno che ossida la gomma (combinandosi quindi con essa) è il responsabile del calo di pressione che si ha col tempo, poiché la molecola di ossigeno che si combina formando un ossido solido, fa venir meno il suo contributo alla pressione totale, che forzatamente diminuisce. Questo discorso poteva essere vero diverse decine di anni fa, quando le gomme erano di derivazione naturale (e non sintetica), in particolare le camere d'aria che equipaggiavano la totalità dei pneumatici (il tubeless era ancora lontano dal diffondersi). Tant'è che su “Chimica” di Quagliano-Vallarino (Piccin Editore, 1973) alla pag. 647 troviamo scritto testualmente:
    “La vita dei pneumatici delle automobili può essere notevolmente allungata gonfiandoli con azoto invece che con aria: in questo modo si previene la corrosione ossidativa delle pareti interne di gomma da parte dell'ossigeno dell'aria, alle alte pressioni e temperature che normalmente si sviluppano nei pneumatici sotto sforzo”.
    Venendo un po' di piú ai giorni nostri, però, le cose cambiano. La gomma sintetica è decisamente piú stabile e non presenta questi problemi. Cfr. “Chimica Organica”, di P. Vollhardt, ed. Zanichelli, 1990, pag. 600: “La gomma sintetica: … il 2-cloro-1,3-butadiene può essere polimerizzato in un polimero elastico, resistente al calore e all'ossigeno, detto neoprene…”. La gomma sintetica odierna non risente dell'aggressione ossidativa dell'ossigeno, e tutti i problemi di cui sopra sono superati.
    Altri sostengono che gonfiando le gomme col compressore, si pompino all'intero dei vapori d'olio di lubrificazione del compressore, e che siano questi ad aggredire la gomma. Senza dilungarci in complesse analisi di chimica organica, basta limitarsi a notare che non risulta tuttora che ci sia alcuno che abbia mai dovuto cambiare una gomma perché si era “consumata” all'interno...
    Con l’azoto la pressione si mantiene piú a lungo, e conseguentemente non ho piú bisogno di controllarla di frequente?
    Come detto, l'azoto sfugge esattamente come l'ossigeno, non esiste quindi alcun motivo sensato per cui l'azoto debba garantire cali di pressione minori nel tempo rispetto all'aria comune (che - per inciso - è formata al 78% da azoto!).
    Ma in ogni modo, se anche fosse vero, non controllare le gomme a lungo sarebbe ugualmente un pessimo consiglio. Dalla legge isocora dei gas, otteniamo la seguente relazione:
    P1 / T1 = P2 / T2
    dove P1 e T1 sono rispettivamente pressione (in atm) e temperatura (in °K) iniziali, e P2 e T2 quelle finali. Supponiamo di gonfiare le nostre gomme d'estate, con 35°C (cioè 308°K), a 2.50 atm. Supponendo che non vi sia la benché minima perdita, quando andrò a misurare la pressione, d'inverno, con 0°C (= 273°K) troverò le mie gomme a:
    2.5 / 308 = P2 / 273
    che risolta mi fornisce una pressione di 2.25 atm.
    Quindi dire che “con l'azoto si può evitare di controllare la pressione perché questa resta stabile” è concettualmente un cattivo consiglio, dato che solo per la variazione di temperatura, il gas (quale esso sia, non importa) comporta una riduzione di 0.25 bar a freddo. Variazione non trascurabile sul comportamento di una gomma. Pertanto, è buona abitudine controllare comunque regolarmente la pressione dei pneumatici, e in ogni modo ogniqualvolta la temperatura atmosferica ha dei cambiamenti importanti.
    Con l’azoto si ha una maggiore stabilità della pressione durante il funzionamento?
    Uno degli argomenti cardine che propongono i sostenitori dell'azoto è quello secondo il quale il gonfiaggio con azoto garantirebbe una minore variazione della pressione dovuta al riscaldamento della gomma durante la marcia. Alcuni sostengono addirittura che con l'azoto la gomma si scaldi meno. Questa seconda affermazione è ovviamente stupida, il riscaldamento della gomma deriva essenzialmente dall'attrito generato con l'asfalto (e in minima parte dall'irraggiamento dei freni portati ad alta temperatura), condizioni che ovviamente sono indipendenti dal tipo di gas che gonfia il pneumatico.
    Quanto al fatto che la variazione di pressione sia minore, è un'affermazione imprecisa, richiede i debiti distinguo. Fondamentalmente, se si vuole trovare un “merito” alle miscele di gas inerti, non è per il comportamento fisico che può avere l'azoto o qualche altro gas (che, come vedremo, si comportano piú o meno tutti uguali), bensí semmai al fatto che sono gas anidri (cioè non contengono vapor d'acqua). Questo fatto è di grande interesse in gomme destinate alle competizioni, che raggiungono temperature parecchio elevate. È invece trascurabili nelle gomme da strada, la cui temperatura resta a valori molto piú bassi.
    Ma procediamo con ordine. Partiamo dall'equazione di stato dei gas ideali, che è:
    P • V = n • R • T
    dove:
    P pressione in atm
    V volume in litri
    N numero moli
    R costante (0.082 litri per atm/grado)
    T temperatura in gradi Kelvin.
    I gas reali, invece, deviano leggermente da questa equazione, che comunque è un'ottima approssimazione per la maggior parte delle esigenze, e presenta il vantaggio di una notevole semplicità di calcolo. Volendo calcolare con esattezza il comportamento dei gas reali, bisogna ricorrere all'equazione corretta secondo Van der Waals, che è:
    (P + a • n² / V²) • (V - b) = n • R • T
    dove P, n, R e T sono gli stessi di prima, e “a” e “b” sono detti appunto coefficienti correttivi di Van der Waals. Questi coefficienti variano da gas a gas. Sennonché quello che scopriamo è che tali valori sono:
    per l’azoto: a = 1.35 atm * ( l / mole )² b = 0.0383 l / mole;
    per l’ossigeno: a = 1.32 atm * ( l / mole )² b = 0.0322 l / mole;
    Come si vede, le differenze dei valori per azoto e ossigeno sono trascurabili, e possiamo a buon diritto affermare che le loro variazioni di pressione, all'aumentare della temperatura, sono identiche. Tra tutti e due, poi, formano il 98% dell'aria che respiriamo: avere solo azoto, oppure azoto e ossigeno, non cambia alcunché. Se cambiamenti ci sono, non sono dovuti evidentemente al diverso comportamento di questi due gas, o dalla presenza o meno di uno dei due nella miscela gassosa.
    L’azoto ha un comportamento piú lineare perché è privo di umidità
    Questa è l'unica affermazione sensata che si può fare sull'azoto. Ed è per questo che l'azoto trova applicazione nelle competizioni piú estreme, laddove il mezzo decimo di bar può far cambiare l'auto da instabile a perfetta. Ma non perché l'azoto faccia variare di meno la pressione, scaldandosi; ma piuttosto perché senza umidità, gli aumenti di pressione dovuti alla temperatura sono piú prevedibili.
    Nell'uso quotidiano, ad ogni modo, è un fenomeno assolutamente irrilevante, e questo per un motivo unicamente di temperatura. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che le gomme da competizione raggiungo e superano temperature dell'ordine di 130°C; ovviamente sono valori impensabili nelle gomme delle nostre auto!
    L'umidità atmosferica è acqua allo stato liquido in sospensione. È un fenomeno che tutti conosciamo, perché quando ce n'è molta, si manifesta sotto forma di nebbia. Gonfiando le gomme con aria comune, ovviamente pompo dentro anche l'acqua in sospensione. Già questo pone un grosso problema di indeterminazione, poiché l'umidità atmosferica (e quindi la quantità di acqua in sospensione nell'aria) è una quantità che varia di giorno in giorno.
    L'umidità relativa dell'aria indica il rapporto fra la pressione parziale del vapor d'acqua nell'aria, e la tensione di vapore che avrebbe l'acqua alla stessa temperatura. Cosí, a 25°C, la tensione di vapore dell'acqua è di 24 torr, se l'umidità è del 75% vuole dire che la pressione parziale dell'acqua è di 24×0.75=18 torr. Il grosso problema nasce dal fatto che, aumentando la temperatura, aumenta la tensione di vapore dell'acqua, e conseguentemente la sua pressione parziale. Le cose sono complicate dal fatto che la tensione di vapore dell'acqua ha un comportamento non lineare. A 60°C ha ancora solo 150 torr di pressione parziale (0.2 atm), a 80°C ha 355 torr (poco meno di 0.5 atm), poi a 100° fa il salto ed arriva a 760 torr (1 atm). A 134°C addirittura la tensione di vapore è di circa 1500 torr (2 atm).
    Ecco spiegato come mai in F1 è indispensabile togliere l'umidità, per sapere a che pressione avremmo le gomme a caldo, mentre sulle nostre auto cambia poco o nulla: gonfiando a freddo (25°C) le nostre gomme a una pressione iniziale di 2 bar, con un'umidità relativa del 75%, abbiamo la pressione parziale dell'acqua di 18 torr (0.02 atm!). Cioè, di quelle 2 atm, praticamente nulla è dovuto alla parte di umidità che passa allo stato di vapore. Se l'umidità fosse del 40%, la pressione parziale dell'acqua sarebbe 0.01 atm, ovvero non rileveremmo differenza.
    A 60°C, le gomme gonfiate con gas anidro (chiamiamolo “azoto", se volete) avranno una pressione di 2.23 atm, secondo la già vista regola isocora dei gas (P1/V1=P2/V2). Quelle gonfiate con aria al 75% di umidità relativa, saranno invece a 2.23+0.2×0.75=2.38 atm, e non credo che cambi la vita di un'automobilista avere 2.38atm piuttosto che 2.23 a caldo. Se poi l'aria atmosferica avesse avuto il 40% di umidità relativa, a 60°C sarebbero a 2.3 atm, e restano tutte differenze pressoché irrisorie. In queste condizioni, capiamo come avere una miscela di gas inerti (ma soprattutto anidri) oppure dell'aria comune faccia ben poca differenza.
    Arrivati a 80°C (ma quante gomme da strada arrivano a queste temperature?) la differenza comincia già a farsi sentire, le gomme con azoto sono a 2.37 atm, quelle con la nostra aria atmosferica al 75% di umidità saranno a 2.37+0.5×0.75=2.74 atm, mentre quelle con l'aria al 40% sono a 2.56 atm. La differenza diventa tangibile.
    A 130°C (valori esclusivamente toccati da gomme da competizione) le cose cambiano radicalmente. Con aria anidra (azoto, se volete) arrivano a 2.70 atm, con aria al 40% di umidità sarebbero a 3.5 atm, ma con l'aria umida al 75% sarebbero arrivate a 4.45!
    Come si vede, la percentuale di umidità dell'aria modifica in modo drastico la pressione delle gomme, trovarsele a 4.5 piuttosto che 2.7 è una differenza spaventosa, a maggior ragione su auto che passano da pole position a metà schieramento per molto meno! Cosí si vede che senza conoscere l'esatta umidità dell'aria con la quale ho gonfiato le gomme, non ho modo di sapere la pressione che raggiungeranno durante l'utilizzo. Eliminare il vapor d'acqua, elimina un grossissimo fattore d’imprevedibilità.
    Ma allora, l’azoto ha un senso oppure no?
    In definitiva si può affermare con cognizione di causa che, sulla vostra auto con la quale andate in ufficio ogni giorno o con la quale anche vi lanciate sui curvoni autostradali a ruote fischianti, l'azoto è un puro capriccio non motivato da alcun fondamento tecnico.
    Le variazioni di comportamento rispetto all'aria comune e alle temperature raggiunte dalle gomme da strada, sono talmente insignificanti da non compensare le scomodità cui l'azoto ci costringe, ovvero dovere necessariamente rivolgerci al gommista per controllare la pressione ed eventualmente ripristinarla, piuttosto che poterlo fare presso qualunque benzinaio.
    Tanto piú che la gomma non viene mai portata sottovuoto, quando viene poi gonfiata con l'azoto. Una pressione di 2.5 atmosfere effettive significa 3.5 atmosfere assolute, di queste 3.5, la pressione atmosferica è comunque ineliminabile. Quando vado a sgonfiare completamente il pneumatico per gonfiarlo con azoto, in realtà la gomma contiene ancora 1 atmosfera assoluta di aria comune, che in nessun modo si elimina.
    Rigonfiando con azoto, ottengo in realtà una miscela formata per circa il 30% da aria comune, e per il 70% da azoto. Pertanto, tutti i problemi creati dall'umidità dell'aria, ce li trasciniamo dietro anche gonfiando le gomme con l'azoto, sia pure in misura ridotta. Per ottenere un risultato efficace, dovrei sgonfiare e rigonfiare con azoto almeno una decina di volte. Poiché nessun gommista fa una cosa del genere, il gonfiaggio con azoto si riduce ad essere una pura manovra commerciale, senza alcun beneficio effettivo sulla guida di tutti i giorni.
    L'azoto diventa al contrario indispensabile nelle gomme da competizione, che raggiungono alte temperature, per eliminare il parametro di incertezza rappresentato dall'umidità atmosferica (variabile di giorno in giorno) che renderebbe imprevedibile la pressione raggiunta a caldo.
     
  7. Blinker

    Blinker Amministratore Delegato BMW

    4.342
    2
    25 Settembre 2003
    Reputazione:
    97.950
    Grazie per questa esposizione molto tecnica e accurata.
    Ineccepibile! :-({|= =D>

    Concordo in tutto anche perchè più che di opinioni qui si tratta di constatare dati.
    L'unica cosa che imho non è del tutto scontata è che secondo me d'estate col sol leone e su quegli asfalti neri drenanti "quasi a grattugia" non è assolutamente escluso che alcuni di noi arrivino a portare le gomme anche a 80-90°C (basta pensare che quest'estate in molte città la temperatura ambientale era intorno ai 40°C, chissà quella degli asfalti più scuri...) e l'umidità relativa nelle giornate afose è ben oltre il 75%.
    Ecco secondo me in questi casi limite il gonfiaggio con l'azoto è un po' più sicuro di quello con l'aria.
    Per il resto trovo anch'io che la cosa sia più una trovata commerciale. tant'è vero che se dovessi pagarmi il gonfiaggio con l'azoto non lo farei, ma a caval donato... :wink:

    Ciao :smile:
     
  8. icenera

    icenera Direttore Corse

    2.383
    10
    3 Novembre 2003
    Reputazione:
    94
    bmw
    Io non l'ho letto tutto.... :eek: :eek: :eek: però ci credo...
    :neutral: :neutral:
     
  9. 320ci

    320ci Kartista

    152
    2
    14 Gennaio 2004
    Reputazione:
    9.948
    E fai bene, xche' e' solo un altro modo per far guadagnare dei soldi ai gommisti (praticamente ti fan pagare l'aria)
    :smile:
     
  10. icenera

    icenera Direttore Corse

    2.383
    10
    3 Novembre 2003
    Reputazione:
    94
    bmw

    comunque io non ho mai messo azoto per i motivi sopra elencati... :biggrin: :biggrin: .... e poi per non dare ingiustamente soldi ai gommisti.... :lol: :lol: :lol:
     
  11. Capo

    Capo Primo Pilota

    1.288
    14
    20 Ottobre 2003
    Reputazione:
    30.129
    330cd
    Re: Ancora credete all'azoto

    Domanda:

    cosa fai nella vita che sei cosi ferrato in materia e quanto ci hai messo a scrivere sto papiro
     
  12. coupèMania

    coupèMania Direttore Corse

    2.143
    1
    8 Settembre 2003
    Reputazione:
    46
    Bmw 323Ci
    Io uso azoto ma non so il perchè :eek: :cry: :biggrin: :confused:
     
  13. kekko

    kekko Kartista

    249
    0
    9 Gennaio 2004
    Reputazione:
    10
    un altro spunto interessante è:
    quando gonfimo la gomma da sgonfia con l'azoto all'interno della gomma c'è sempre aria comune...
    mica lagomma è sotto vuoto...
    quindi l'azot andrà a miscelarsi inevitabilmente con un pò di aria normale...
    i gommisti però raccomandano di fare la pressione sempre solo con l'azoto.....
    considerazioni molto poco scientifiche però...
    io non uso l'azoto perchè comunque controllo le gommeogni mese e raramente perdono pressione....
    per curiosità quanto costa gonfiarle ?
     
  14. Controsterzo

    Controsterzo Collaudatore

    379
    2
    9 Ottobre 2003
    Reputazione:
    1.689
    530d xDrive Touring MSport
    @320ci

    posso portare la tua descrizione al mio gommista???
    cosi la smette ogni volta di rompermi i co.... per mettere l'azoto!!
    :lol: :lol: :lol:
     
  15. 320ci

    320ci Kartista

    152
    2
    14 Gennaio 2004
    Reputazione:
    9.948
    IMPORTANTE

    Ragazzi mi sono scordato di citare il sito da cui ho preso l'articolo sull'azoto. NON l'ho scritto io.

    E' copyright del forum quattrotempi.net

    http://www.quattrotempi.net/azoto.htm

    Mi scuso eventualmente con gli autori dell'articolo.
     
  16. 320ci

    320ci Kartista

    152
    2
    14 Gennaio 2004
    Reputazione:
    9.948
    Ragazzi mi sono scordato di citare il sito da cui ho preso l'articolo sull'azoto. NON l'ho scritto io.

    E' copyright del forum quattrotempi.net

    http://www.quattrotempi.net/azoto.htm

    Mi scuso eventualmente con gli autori dell'articolo.
     
  17. dfoche

    dfoche Aspirante Pilota

    19
    0
    22 Gennaio 2004
    Reputazione:
    10
    AZOTO OK

    Ragazzi provate!!!

    Un primo vantaggio offerto da questa soluzione riguarda innanzitutto la pressione del pneumatico che, grazie proprio alle caratteristiche specifiche dell'azoto, rimane costante per un periodo di tempo tre volte superiore rispetto a quanto avviene usando la normale aria: ciò porta ad una riduzione dei controlli periodici, ad un minor consumo del battistrada e ad un conseguente allungamento della vita del pneumatico. Una corretta pressione permette, tra l'altro, anche di ridurre al massimo la resistenza al rotolamento del pneumatico (con una conseguente, sia pure lieve, riduzione dei consumi di carburante).



    Un secondo vantaggio deriva dalle caratteristiche di gas inerte proprie dell'azoto: ciò comporta che questo gas tende a mantenere costante la sua pressione al variare della temperatura. In pratica, nonostante le variazioni di temperatura che avvengono in un pneumatico durante il suo normale impiego, la pressione iniziale (effettuato con azoto) rimane praticamente costante anche a pneumatico caldo. Proprio questa caratteristica dell'azoto ha fatto sì che nelle competizioni automobilistiche (a tutti i livelli) già da tempo venga impiegato esclusivamente questo tipo di gas nei pneumatici; infatti, nella guida sportiva, una pressione costante garantisce un comportamento dinamico più regolare del pneumatico, con conseguenti miglioramenti in termini di costanza delle sue prestazioni nell'arco della gara. Ma anche nella guida normale su strada, il fatto che la pressione resti costante al salire della temperatura evita qualsiasi rischio di scoppio dovuto a surriscaldamento (riducendo di molto anche il rischio di esplosione del pneumatico nel caso esso sia già danneggiato nella sua stessa struttura).



    Un terzo vantaggio, infine, deriva dalla completa assenza di umidità nell'azoto. Ciò consente di evitare la formazione di ruggine nella struttura interna del pneumatico e del cerchio, a tutto vantaggio della sicurezza di marcia.



    Infine, una nota ecologista: pneumatici meglio conservati possono (al termine del loro ciclo vitale) essere poi ricostruiti in maggior numero, con immaginabili vantaggi in termini di riduzione della produzione di questo genere di rifiuti.



    Tempi e costi. Gonfiare i pneumatici con azoto richiede tempi rapidissimi (equivalenti a quelli di un normale gonfiata con aria). Anche la spesa è abbastanza contenuta: in media, 10-15 euro.
     
  18. TheRiddle

    TheRiddle Presidente Onorario BMW

    5.173
    167
    13 Luglio 2003
    Reputazione:
    3.285.324
    Duemilaotto con la tela
    stai pure tranquillo che 10-15 € con me non li guadagnano.......


    li risparmio e mi ci compro le big babol.........
     
  19. Blinker

    Blinker Amministratore Delegato BMW

    4.342
    2
    25 Settembre 2003
    Reputazione:
    97.950
    @doffoche:

    se a me il gommarolo lo fa gratis forse è anche perchè non sa come fare a finire quella bombola
     
  20. Gaeel

    Gaeel Primo Pilota

    1.046
    1
    5 Agosto 2003
    Reputazione:
    10
    I vantaggi dell'azoto sono così insignificanti che hanno fatto la fine dell'acqua calda.........

    L'unica cosa che in una gomma, in termini di gonfiaggio che può fare davvero la differenza, è la valvola.

    BMW ha delle valvole stupende già di serie.

    :mrgreen:

    Poi, per 15 euro me le gonfio a bocca! :razz:
     

Condividi questa Pagina