Assolutamente si,ormai il danno e' fatto,quando iniziai il piano non era ancora avvenuto 11-9-2001 e la crisi finanziaria recente,ho ridotto il versamento alla quota di detraibilita',ma con il meccanismo della rivalutazione dovro' ancora intervenire e ovviamente il bonus si ridurra',ma sono rassegnato (comunque meglio perdere soldi che salute),certo la cosa mi scoccia ovvio,ma il profilo era rischioso,avevo pensato anche ad un cambio di profilo e passare ad uno piu' conservativo,ma con i costi di gestione che ha sarebbe una caxxata preferisco rischiare.
Il problema di certi prodotti finanziari, al di là dei caricamenti criminali che servono a pagare la rete di vendita (e in questo mediolanum è molto generosa), è l'inefficienza di gestione. La cosa ovviamente vale anche per la maggior parte dei fondi assicurativi per ragioni squisitamente tecniche.
Sai cos'e' la cosa piu' criminale,creare sfiducia anche in quelli come me che in fondo credono che affidarsi ad un "esperto" sia meglio,in questo modo si genera solo confusione,anche se va detto che quando iniziai il piano le aspettative erano alte e sembrava che il boom finanziario fosse infinito ma le leggi dell'economia aime sono implacabili e la carta fa la richezza solo degli speculatori che muovono grosse masse di denaro in barba agli allocchi come il sottoscritto.
Affidarsi ad un esperto è sempre meglio. Il problema semmai è riuscire ad individuarlo. Esistono alcune indicazioni che però possiamo cogliere per valutare l'intermediario che abbiamo di fronte: ha fatto l'intervista con cui individua il profilo rischio/rendimento del cliente? propone solo prodotti di casa o anche quelli di società terze? motiva l'acquisto di un prodotto sulla base dei rendimenti passati o spiegando i motivi per cui quel prodotto può generare utili futuri? conosce il contesto di mercato in cui si muove? che tipo di assistenza post-vendita è in grado di offrire? La mia attività finanziaria la svolgo più per passione che per esigenze di reddito (infatti la mia professione principale è quella di agente assicurativo) per cui mi trovo più spesso a fare consulenze che non a collocare; la competenza media che riscontro è migliorata moltissimo negli ultimi anni, quindi è difficile imbattersi in scelte clamorosamente sbagliate. Ogni tanto viene fuori la porcheria e la vendita fatta per mero guadagno.
Ma tu cosa ne pensi dei fondi di categoria?Non credi che non decollino anche x una errata idea dell'opinione pubblica x cui sia meglio costruirsi da soli l'ombrello previdenziale? credo che x come sono strutturati siano uno delle poche cose positive create in questi anni,come mai secondo te soprattutto i giovani sono cosi' scettici.
Le paghe sono basse ci manca anche tassarsi ulteriormente per avere qualcosa in un futuro che è ancora molto lontano.
In generale è tutta la previdenza integrativa a non decollare. Quando parliamo di lavoro dipendente dobbiamo tener conto del tessuto economico italiano; il d.l. 252 impone il trasferimento del tfr solo alle aziende che abbiano più di 15 dipendenti e per le aziende piccole il tfr è ancora una forma non standard di finanziamento. Dunque il datore di lavoro spesso preferisce trattenerlo in azienda. Per tutti gli altri il trasferimento ai fondi di categoria o a fondi pensioni aperti avviene. Lo scetticismo c'è per varie ragioni. Una è la diffidenza verso la finanza; un'altra la precarizzazione dei contratti di lavoro; un'altra ancora la scarsa incidenza degli incentivi fiscali.
Altrove si fà di più ma non mi posso lamentare sono in Cometa da 12 anni e a partire dal 15esimo la tassazione scende dello 0.3% annuo partendo dal 15%; invece della normale tassazione al 23% in caso di prelievi anticipati come per il TFR.
In commissione finanze il progetto era la completa detassazione. Come al solito le disastrate condizioni della finanza pubblica (e la worst practice ideologica) hanno "imposto" il prelievo.
Lo stato poi ne spenderà molti di più per aiutare la marea di pensionati indigenti che ci saranno tra 20-30 anni.