carina la cantina di 996GT3 /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> non sono espertissimo ,ma ho una buona conoscenza dell'olio di oliva da buon pugliese tradizionalista che sono.. che dite apro? ok apro! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
ecco uno apre un topic e gli esperti lo sono gli altri /emoticons/happy@2x.png 2x" width="20" height="20" /> a parte gli scherzi ecco la discussione per l'olio di oliva, e almeno in questo caso francia e sopratutto il mondo tutto, si deve nascondere /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> http://www.bmwpassion.com/forum/showthread.php?231804-Olio-di-oliva-e-i-suoi-segreti&p=5864322#post5864322
non devi fare i corsi.. devi fare i formaggi!! dovresti provare anche a fare il vino.. e perchè no, anche i salami. non sai cosa ti perdi..
Conosco qualche passaggio a grandi linee, non sono capace a vinificare o a fare il casaro. I corsi servono per bere e mangiare in modo più consapevole, non per produrre.
Sono dei processi che ti fanno sentire veramente di appartenere ad un terra secondo me... Io ho solo fatto il vino, inutile dire che fosse semplice vinello da tavola... /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> ho assistito però alla produzione del salame e di altri insaccati.
Hai ragione,ma come sempre leggendo ci si fa' una certa opinione(giusta o sbagliata che sia). Complimenti comunque x aver aperto il bellissimo 3D
figurati, cmq alla fine io ho persistito nella ricerca e sperimentazioni su piu fronti.. e ammetto anche qualche pazzia /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> in questo mio percorso ho spaziato dai vini piu raffinati e ricercati, a quelli piu corposi ma la strada è tutt'altro che finita /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
si, si.! io infatti non sono un produttore, ma consumo parecchio. e di gusto pure e lo faccio in modo consapevolissimo.. (non ho fatto corsi, ma qualcosa ho imparato sul campo, e mi godo i piaceri della tavola.) a casa mia la pasta la facciamo ancora a mano..(non sempre però) difficilmente nel frigo trovi roba confezionata...
Caro Luigi, mi associo qusi per intero a ciò che scrive l'amico Marco, soprattutto nell'ultima frase che ho evidenziato... Il fatto che un prodotto segua le regole detrminate da un "disciplinare" è una garanzia di controlli programmati, effettuati, certificati...e perciò il consumatore dovrebbe essere tutelato in questo senso. Ma... : ma effettivamente una certa qual "manica larga" -perlomeno- nell'assegnare soprattutto le D.O.C. ad entità vinicole a volte assolutamente sconosciute, rende lo stesso consumatore sconcertato e perplesso. Negli ultimi anni è stato difficile stare dietro alle proliferazione di D.O.C... Succede che a volte alcune D.O.C. siano addirittura prive di aziende produttrici del vino stesso !... o comunque il vino sia estremamente difficile da reperire, se non in loco... quanti conoscono, per esempio, il "Bivongi" , o il "Verbicaro"... vini D.O.C. della Calabria...? o l'"Annia"...D.O.C. friulano...o il" Verduno Pelaverga"...D.O.C. piemontese... insomma: sembra che a volte, la istituzione di una D.O.C. sia piuttosto una operazione di tipo "politico" piuttosto che una operazione volta al controllo della produzione e alla tutela del consumatore... Lievemente diversa è la considerazione che si può fare in merito alla D.O.C.G. che deve rappresentare l'Olimpo della qualità... Qui ci si trova di fronte ad una realtà produttiva già consolidata e ben radicata nel territorio -e già conosciuta al consumatore- che ottiene un riconoscimento guadagnato sul campo, per acclarata serietà e qualità del prodotto. Ma anche qui, niente viene ad assicurare il consumatore sulle effettive qualità organolettiche di un prodotto che pur rispetta le regole del disciplinare D.O.C.G. Ed ecco che possono esserci prodotti che , pur essendo sulla scala piu bassa della classificazione italiana , e cioè la I.G.T ( indicazione geografica tipica ...ad esempio : Toscana IGT) sono ai vertici della produzione, come qualità e come prezzi ! l'esempio che ha fatto Marco del vino "Le Pergole Torte" è illuminante. Ma Toscana I.G.T. sono ad esempio anche il mio amato Tignanello , il celebe Solaia, il Flaccianello dela Pieve...ma anche l'economico -ma non disprezzabile- "SantaCristina" ! sintetizzando : la certificazione di un prodotto è buona cosa, ma assolutamente non va intesa come garanzia di qualità organolettica ; la vera conoscenza del prodotto si fa , appunto, stappando ed assaggiando, dopo aver assunto un minmo di informazioni... da amici, pubblicazioni, corsi, chiacchiere, e perchè no anche un forum di bmw. Il principale motore è comunque la curiosità... Vorrei ritornare un momento sul vino sopracitato : "le Pergole Torte", perchè ho un aneddoto da raccontare. Ho avuto la fortuna di partecipare ad una degustazione "verticale" di "Le Pergole Torte" condotta da Sergio Manetti, il proprietario dell'azienda "Montevertine" che decise di produrre un vino che non fosse più ingabbiato da alcun disciplinare... (per degustazione "verticale" si intende l'assaggio di un certo numero di bottiglie dello stesso vino di annate diverse, al fine di analizzare, paragonandole, le caratteristiche peculiari; e ovviamente la capacità del vino stesso di "invecchiare" serenamente, e di essere consumato anche a distanza considerevole dalla produzione ). Sergio Manetti (un industriale siderurgico che decise di abbandonare Milano per tornare alle origini...) iniziò a produrre vino nei primi anni '70, fidandosi delle sue intuizioni ( fare un sangiovese in purezza, di grande qualità) e del "naso" e del palato di un suo amico di infanzia : Giulio Gambelli definito "Maestro Assaggiatore"... Senza i vari supporti tecnologici, senza scuole enologiche di fama a conforto, o consulenze di "maghi" della cantina, costoro riuscirono a produrre un vino eccezionale affidandosi all'entusiasmo, alla passione ed al corretto uso dei sensi. Nel 1981 l'azienda decise di uscire dal consorzio del Chianti Classico proocando sdegno e scandalo, ma la qualità del vino rimaneva nel bicchiere a testimoniare le capacità dei due vecchi amici. A Merano, in occasione della bella manifestazione WineFestival ( invito gli appassoinati a partecipare...è all'inzio di novembre) nell'anno 2000, Sergio Manetti e Giulio Gambelli condussero una degustazione guidata di una decina di annate di "Le Pergole Torte", che ricordo ancora adesso con commozione. Sergio Manetti morì nel 2002, e l'azienda è condotta attualmente dai figlioli. meravigliose le etichette , disegnate da Alberto Manfredi questa è la mia micro-collezione di etichette di "Le Pergole Torte" Magnum
Sì, purtroppo.All' inizio di gennaio; era del 1925. Ho visto poco fa la foto della tua cantina...! meravigliosa ! ...ho provato un disdicevole (ma momentaneo) sentimanto di invidia.
complimenti certo che se un buon bicchiere di vino viene accompagnato da del romanticismo, la degustazione raggiunge il suo apice /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Può essere carino l'ambiente, ma c'è poca varietà lì e sono solo vini toscani (anche se gradevoli e poco modaioli). E' un servizio per i miei clienti che hanno le chiavi, vanno e prendono.
...alcuni dicono che "non si beve per dimenticare, ma si beve per ricordare"... @996GT3 : ma...in cosa consiste "il servizio"...? clienti che "vanno e prendono", hanno le chiavi...? è uno spazio "comune" che tu metti a disposizione ? mi hai incuriosito !
Ho una casa vacanza, questa: http://www.mytuscanyaccommodation.com/html/location.html I clienti hanno le chiavi della cantina e possono attingere. Tengo le DOCG più importanti cioè Chianti Classico, Brunello e Nobile di Montepulciano con qualche aggiunta varia. Ogni tanto può capitare che chiedano una serata a tema per capire un po' le varie differenze e poi fare acquisti in azienda o al ristorante più consapevoli. Il problema è il mio inglese visto che il 99% è straniero.
Certo però che ultimamente anche le DOCG proliferano come funghi, eh. Qui da noi (tra le altre) hanno dato la DOCG al "Rosso del Montello" che è un blend di vitigni internazionali, cabernet e merlot, quando solitamente la denominazione viene data a vini fatti con vitigni tipici del luogo! E' tutto un fatto politico...con Zaia che si vantava perchè il Veneto ha raggiunto il Piemonte in quanto a numero di DOCG...contasse solo quello...
Non vorrei far polemiche inutili, ma l'unica DOCG veneta che può competere con le migliori piemontesi è l'Amarone. Grandi vini, grande personalità, grande possibilità di invecchiamento. E' come dire che Fiat fa più macchine di Ferrari: c'entra qualcosa col fascino, col carattere e con la qualità del prodotto? L'unica regione che può competere col Piemonte è la Toscana, anche se sono approcci totalmente diversi: Piemonte è più simile alla Borgogna, Toscana più simile a Bordeaux per capirci.
Senza nessuna polemica... il Piemonte ha una varietà di vini più ampia del Veneto,inoltre i DOCG sono molti di più,mi sembra palese che non possa competere... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Io direi oltre all'amarone di indubbia qualità anche il recioto della Valpolicella,anche se non si presta ad invecchiamento prolungato.
O non sa contare ( probabile ) oppure quando l'ha detto era ubriaco... DOCG Piemonte Asti Spumante Alta Langa Barbaresco Barbera d'Asti Barbera Monferrato Barolo Brachetto d'Acqui Dolcetto Diano Alba Dolcetto Dogliani S. Dolcetto di Ovada S. Erbaluce di Caluso Gattinara Gavi o Cortese Gavi roero ghemme moscati d'asti DOCG Veneto -amarone -recioto di soave -recioto di gambellara -recioto della valpolicella -soave superiore -bardolino superiore -prosecco asolo -prosecco conegliano