Ode ad un sogno che non sparisce all'alba!

Grazie a voi, ragazzi! Ho semplicemente desiderato condividere una profonda emozione con chi è in grado di capire! :wink:

 

Ci han soffiato dentro un'anima

Rieccomi, puntuale come il mal di denti, improrogabile come le tasse!

Riuppo il mio thread aperto tanto tempo fa per "metterci dentro" qualcosa di nuovo (le emozioni che provo ogni volta al volante della mia macchina) e qualcosa che già conoscete (Belva, la mia N47 Msport).

Premessa: quanto qui di seguito verrà esposto, potrebbe risultare scabroso e pietra di scandalo per la qualità dei contenuti, propri di un pubblico adulto e consenziente.

Quindi prima di passare ad oltre, siete pregati di leggere ed accettare il disclaimer:

​

Orbene, veniamo a noi.

Scenario N.1

Immaginate un'autostrada, percorsa centinaia di volte. Un po' noiosa, senz'altro priva di emozioni, decisamente monotona in una tarda mattinata con poco traffico.

Immaginate un'auto davanti a voi che procede ad andatura un po' più che tranquilla ma senza esagerare. Sotto il cofano un motore che gira silenzioso senza sforzo apparente, sotto il piede destro l'acceleratore che viene sapientemente accarezzato senza mai esagerare. Tra le mani la corona del volante ben definita, in basso un piccolo logo con una M e tre bandelle colorate. Il sedile che avvolge alla perfezione, le gomme che trasmettono l'andamento dell'asfalto e dei bagliori di luce che si riflettono ovunque sull'abitacolo. La leva del cambio innestata al sesto rapporto e l'ago dei consumi che oscilla sempre attorno ai 5 litri/100km.

La radio, ove fino a poco prima dialogavano dei presentatori, lascia il posto ad una canzone dal ritmo deciso e sincopato. Scatta qualcosa dentro me, faccio un respiro lungo ed osservo il nastro di asfalto avanti la macchina che mi precede sgombro. La mano sinistra sfiora la levetta degli indicatori di direzione, il piede destro affonda fino a sentire un "clack" che lo arresta e la musica inizia a salire. La mia creatura che fino a pochi istanti prima silenziosamente sonnecchiava, si sveglia in tutta la sua magia: l'ago dei consumi è quasi sparito dalla mia vista come per dirmi "Ora non conta, ora ti stai godendo ciò che guidi", quello del contachilometri sale vertiginosamente senza fermarsi. Belva si è lanciata che un freccia scoccata dall'arco di un cacciatore verso l'orizzonte. L'ago non smette di salire e la musica di aumetare il suo volume. Fino a che il piede si alza, la macchina superata non è più nemmeno un puntino dietro a me e le cose che mi circondano pian piano riprendono la loro dimensione, la loro forma. Scosto una mano dal volante e la passo teneramente sul cruscotto. Sento un brivido in quel gesto, come accarezzare una donna dopo un orgasmo.

Scenario N.2

C'è una strada di collina, prima si sale poi si scende, poi si sale ancora e non si finisce di girare. Ci sono tante curve, tutte uguali, tutte diverse.

Quella strada è immersa nel buio, ciò che guido è nero come la notte ed i suoi occhi sono un fascio là davanti. Sono tranquillo, ho trascorso una pesante giornata di lavoro ma come spesso mi accade, ho raccolto tante soddisfazioni. Però ho voglia di un orgasmo, violento e potente, di quelli che non sai a priori se ti perderai tra i tuoi stessi sensi. Esco dalle ultime case e tutto attorno si fa buio. stacco il dito dal volante, sfioro un tasto piccolo sulla consolle caratterizzato da tre lettere, poi abbasso un pochettino il vetro, mi registro la cintura di sicurezza stretta attorno a me, come un abbraccio focoso, scalo due marce e do fuoco alle polveri. Ora gioca lei, mi scaraventa contro il sedile e mi toglie il fiato. Ma è solo un istante, perchè subito mi fa impazzire quella sensazione e sono io a tenere giù con la lancetta sulla zona rossa. E lo voglio ancora, ed ecco un'altra marcia. E lei non molla, e lei va e soffia. Ed arrivano le curve, ora è il momento di picchiare sui freni. Destra, sinistra, sinistra, destra... siamo una sola cosa, io e lei. Siamo una sola cosa, il telaio sempre impeccabile, lo sterzo fantastico che ti comunica sempre cosa succede la davanti. Ed il posteriore... beh, come ogni focosa amante, c'è sempre il brivido di non averne il pieno controllo. Ma forse è proprio questo il gioco della passione sfrenata, quello di farsi sorprendere.. ed allora quando in uscita di curva il posteriore allarga e scoda violentemente senti quel brivido lungo la schiena e per un attimo sai che le devi rispetto. E quando entri nel tornante ed esci a bandiera affondando sull'acceleratore, una scossa percorre il tuo corpo. Ricominciano le case, ripremo il tastino e rallento. Casa si avvicina.

Lo so, la descrizione che ho fatto di un mezzo meccanico è forte e per qualcuno sarà un oltraggio. Ma per me non lo è: io ho descritto ciò che provo, ciò che provo ogni volta che mi siedo in quell'abitacolo e premo il pultante start. Ed ogni volta che l'acceleratore affonda fino al "Clack" ringrazio dentro di me Beppe [MENTION=1126]AR147[/MENTION] perchè quel giorno non hanno pigiato su dei tasti ma in quel cofano hanno soffiato un'anima: quella passionale e travolgente di un motore, quella sospinta dal vorticoso sibilo di una turbina.

:wink:

 

Ti replico con semplicità e sincerità che ritrovo la mia passione tra le tue parole, leggo i tuoi racconti colmi di preziosa poesia, quella che chi ammira i led non può capire...

Non smettere mai di leggere e scrivere... il forum ha tanto bisogno di persone appassionate come te, di poesia automobilistica, di passione sportiva!! Grazie di cuore a te, Giò!!

Buona notte!! :wink:

 

Invece di darvi i bacetti, se mi mettete il link magari lo guardo anche io!! /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />