Ciao a tutti, Vi riporto una news fresca fresca direttamente da Francoforte... Pare infatti che la mini spunterà fuori con un nuovo modello dedicato solo a chi vuole correre e ha la mini e potenza nel sangue... La Mini Challenge infatti deriva dall’ultima versione della Mini, la Cooper Works che eroga una potenza di 211 cavalli, di questa vettura trasformata in auto da corsa non si prevede la versione stradale. Parliamo anche di un’auto che è stata profondamente rivisitata nella meccanica, al punto che oggi adotta un turbocompressore modificato nella sua parte più intima, pistoni, cilindri, filtri e impianto di scarico. Il risultato, a parte il resto, si riverbera nelle prestazioni della vettura che oggi può contare su una velocità massima di quasi 250 Km/h e uno scatto, in accelerazione, da 0 a 100 orari, di 6 secondi appena. Pochi ma incisivi gli interventi anche alla carrozzeria che in questa versione si avvale di un vistoso spoiler e cerchi in lega leggera di maggior diametro, 17 pollici con coperture Dunlup. Maggiorato anche l’impianto frenante con dischi più generosi e ABS sportivo. Fra marzo e giugno prossimo, le prime consegne, sia per i team sportivi che per i privati che ne faranno richiesta. Ecco una foto: (un ringraziamento a Allaguida) Spero di avervi dato una segnalazione utile.
Ma sarebbe come una GP Kit o non è targabile ed è solo la versione trofeo? Se faranno veramente la 230cv con la componentistica giusta ci faccio più che un semplice pensiero, però esteticamente la voglio sobria.
Mini Jonh Cooper Works Challenge COOPER AT WORK A Francoforte la nuova Clubman non sarà l’unica attrazione dello stand Mini. A tenerle compagnia sotto i riflettori e a contenderle i flash dei fotografi ci sarà anche la versione da competizione della seconda serie, che nel 2008 animerà le gare del trofeo monomarca Mini Challenge in Austria, Belgio, Germania e Olanda, oltre che in Nuova Zelanda e Australia. A firmarla è nientemeno che John Cooper, che prende così confidenza con il motore 1.600 Twin-Scroll turbocompresso e sviluppa il suo celebre kit di potenziamento. GIU’ DA GUERRA Fatto outing e dichiarata la sua vocazione pistaiola, la Mini John Cooper Works Challenge sfodera un look da battaglia, senza mezze misure. L’elemento più vistoso è l’alettone posteriore regolabile, "fuori come un balcone" nel senso più letterale delle parole, visto quanto sporge dal tetto. Nella parte bassa della coda spiccano invece il doppio terminale di scarico a canne mozze e un diffusore, che lavora in sintonia con l’ampio spoiler anteriore per ottenere deportanza ad alta velocità. Colorazione a parte, si fa una certa fatica a non notare anche i nuovi cerchi da 17" Borbet che calzano gomme racing Dunlop. INTERVENTO AL CUORE Il lavoro di John Cooper e soci si è però concentrato soprattutto lontano dagli sguardi dei curiosi. Presso l’atelier inglese hanno messo mano al 1.600 turbo Twin-Scroll realizzato a braccetto dai Gruppi BMW e PSA. Già di suo si tratta di un’unità molto moderna ed evoluta, a iniezione diretta, e dotata di soluzioni tecniche raffinate, come le valvole al sodio, la fasatura variabile sull’aspirazione e la sovralimentazione sdoppiata che pompa aria nei cilindri a due a due. Dai 175 cv e dai 240 Nm della Mini Cooper S base, i tecnici sono riusciti a salire fino a quota 210 cv, con un picco di coppia di 260 Nm pronti a diventare 280 grazie al temporaneo sforzo supplementare dell’overboost. ALTOLA’! In attesa di misurare i tempi sui vari circuiti, il cronometro fa segnare 6,1 secondi nello scatto 0-100. Più o meno la metà, ovvero 3,1 secondi, è invece il tempo che la Mini John Cooper Works Challenge impiega a fermarsi viaggiando a 100 km/h, grazie all’impianto frenante da competizione con Abs tarato ad hoc. Lo spazio di frenata dichiarato in questa prova è di 31 metri. Quando s’insiste sul pedale di destra la velocità massima è di 240 km/h. IN GABBIA Per scaricare meglio a terra tutta la potenza del motore, la Mini John Cooper Works Challenge utilizza il differenziale autobloccante, disponibile a richiesta anche per il modello di serie. L’assetto sfrutta ammortizzatori KW Automotive regolabili in compressione e in estensione, mentre a rinforzare il telaio e a proteggere il pilota c’è una gabbia tubolare. Neanche a dirlo, l’abitacolo è spoglio, con un unico sedile superavvolgente dotato di poggiatesta integrato e cinture a sei punti. Messa sulla bilancia insieme al pilota, la Mini John Cooper Works Challenge fa fermare l’ago a 1.150 kg, ovvero 30 kg meno della versione da corsa ricavata sulla base della prima generazione.
chissà che andando in teteschia non si riesca a combinare qualcosa e immatricolarla...ho visto persino delle MC12 Corsa (equivalente Maserati della FXX) con targa di crande Cermania
esssssssssssatto! proprio lei...quindi credo che avendo tempo e soldi da spendere....la GP challenge te la targhi
visto che hanno fatto una GP KIT sulla R53,non vedo perchè non dovrebbero fare una GP KIT sulla R56(targabile)..sicuramente con qualche kiletto in più,ma i CV non dovrebbero mancare ^^