Non sopporto 3.0

Non sopporto 2.0

Vero anche questo! La guerra predomina diciamo

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mi piacciono questi studi. prendi un campione ridotto. gli chiedi quante persone mancano. calcoli una percentuale e la applichi al totale della popolazione.

il mio professore di statistica all'università li prenderebbe a calci nelle ginocchia /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" /> /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Non sopporto 2.0

Ammiro il tuo la tua voglia di credere a tutto quello che le fonti ufficiali ci spacciano per verità, ma la realtà è molto distante

Ti faccio solo un esempio; in Iraq per lungi anni ogni giorno esplodevano dalle 3 alle 5 autobombe con un totale di circa 150 vittime che moltiplicato per 360 giorni fa 54.000 morti in un anno. Se a questi dati ci aggiungi i morti procurati dalle bombe, dai soldati e dai ribelli, fai presto a capire che i dati riportati da te sono falsi

 

io non produco dati, li leggo. tu invece mi parli di autobombe (dalle 3 alle 5). cioè ogni autobomba farebbe dalle 30 alle 50 vittime. ne hanno di tritolo eh...

come vedi, anche a voler dare per buoni certi numeri, quando non sono ufficiali, si rischia di dire cavolate. chiaramente, sia da un lato che dall'altro.

io dico soltanto che, da appassionato di storia militare e conflitti, milioni di morti civili su un totale di 30 milioni di abitanti sparsi in un Paese molto grande e in prevalenza fatto di località isolate geograficamente, è improbabile. [MENTION=17830]Scrondo[/MENTION] sicuramente potrà essere più preciso.

 

Non sopporto 2.0

Io non do per buono né i mei dati e né io tuoi, li ho riportati solo per farti capirete che 13 anni di guerra hanno provocato più dei 65.000 o 90.000 morti riportati da te. In Siria sino ad oggi si parla di 250.000 morti, ed ora ti chiedo; non ti sembra strano che dove non c'è di mezzo l'Occidente i morti sono molti di più di quelli di una guerra vera e propria?

( la Siria a conforto con Iraq conta 15 milioni in meno di abitanti )

 

in Siria c'è stata una guerra civile. siriani contro siriani. con implicazioni sociali e religiose. è diverso, non confrontabile.

 

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Anche in Iraq c'è stata una guerra civile tra sciiti e sunniti.

 

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Non sopporto che [MENTION=3681]Sgranfius[/MENTION] non faccia parte del consiglio degli ulema /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

non è esattamente così. L'Iraq, insieme alla Palestina o quel che ne resta, è uno dei Paesi arabi meno caratterizzati dalla fede religiosa. con il regime di Saddam, per farti un esempio, è stato introdotto lo stato laico. e il braccio destro del dittatore era un fervente cristiano.

non mi risulta una guerra civile tra sciiti e sunniti. più che altro, delle tensioni.

 

Non sopporto 2.0

Saddam pur dando un'impronta laica allo stato era di fede sunnita e con la sua dittatura schiaccio i sciiti, in maggioranza nel paese. Dopo la sua caduta le forze di potere si capovolsero creando una vera e propria guerra civile tra le due fazioni

 

redi, hai ragione /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Non sopporto 2.0

Non ti dona questa risposta

Siamo qui ad analizzare gli eventi per pura passione.

 

ho da fare /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />

 

Non sopporto 2.0

Non l'ho capita, ma ho da fare anch'io.

 

Non sopporto 2.0

Quoto entrambi

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Accettare la propria solitudine può essere un passo avanti per quanto meno nn soffrirne troppo

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Non sopporto 2.0

La farsa dei numeri; la guerra giusta del 1991 in 42 giorni fece 120.000 vittime e quella non giusta in 13 anni ne ha fatti 65.000

Un reportage in collaborazione con RTSI - TV svizzera italiana

«Desert storm»: la prima guerra contro Saddam

Nel 1991 la Guerra del Golfo: 42 giorni di combattimenti, 100mila militari iracheni morti, 20mila vittime civili.

In collaborazione con Obiettivo Iraq - RTSI - lo speciale della Radio e Televisione Svizzera di lingua Italiana dedicato alla crisi irachena con aggiornamenti video e una rilettura storica, ricca di documenti e interviste, sulla crisi in medioriente

La cronologia della guerra

Le forze

in campo

I pozzi

in fiamme

Il 2 agosto 1990 Saddam Hussein occupa il Kuwait. Il giorno successivo il Consiglio di sicurezza dell'Onu emette la risoluzione 660 con cui gli ordina di lasciare i territori invasi con la forza. Seguono una serie di sanzioni economiche contro l'Iraq.

Passano i mesi ma il raìs non rientra nei propri confini. Le Nazioni Unite danno un ultimatum a Saddam: «Deve ritirarsi dal Kuwait entro il 15 gennaio». Alle 22.50 del 16 gennaio 1991 comincia l'offensiva «Desert storm», Tempesta del deserto, condotta sotto la bandiera dell'Onu da una coalizione multinazionale composta da 33 Paesi. Il comandante è il generale Usa Norman Schwarzkopf.

LA SCONFITTA - L'esercito iracheno si arrenderà in massa all'esercito della Coalizione internazionale 42 giorni dopo. Il solo attacco di terra provoca 50 mila prigionieri. A guerra finita il bilancio delle perdite irachene è drammatico: i militari prigionieri o dispersi sono 175 mila, quelli uccisi 80-100 mila; i civili uccisi 20 mila. Le forze alleate avrebbero invece perso in battaglia 165 uomini e accusato 207 feriti. Per quanto riguarda i mezzi: 141 aerei abbattuti, 4 mila carri armati e 1.857 veicoli blindati distrutti, 73 navi affondate.

 

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A volte meglio soli che male accompagnati

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