Ho immaginato di essere vento sulle macerie. Pezzi smarriti di un'opera incompiuta. Mi sono guardato le mani vedendo il tempo in tutta la sua forza. I suoi colori, i suoi odori, le sue mille espressioni. Tutto in un batter d'occhi. Carezze di attimi, ricordi che tornano. Ho visto la mia essenza svanire in un fiato. Sentito con il cuore e non con le mani. Ho accarezzato un sogno. Achille e la Tartaruga. La forza delle parole sono le armi che ho. Difese e steccati contro le batoste passate. Ho chiuso gli occhi, rivedendo lei, in tutta la sua felicità. Ho pensato a lungo a quei giorni. Ho ingoiato il dolore, ho strappato le foto. Ho mangiato le unghie. Ho acceso una sigaretta: voglio essere io l'unico a farmi del male. Sono tornato di nuovo in quesi posti, sperando di trovarvi macerie spazzate dal vento. Ci ho trovato le stesse pietre, le stesse piante, gli stessi pianti. Ci ho trovato la stessa scritta: ancora lì, dopo tanti anni. Mi sono inginocchiato e rannicchiato, proprio lì; pensando di trovare la forza per accettare. Mi sono fatto forza su puntelli effimeri. Ho giocato con la mia anima e con la fiducia altrui. Ho ripulito per bene. Ho bevuto d'un sorso tutto l'orgoglio. Ho accettato la morte. Guardo. Corro. Mi fermo. Mi insegue. Ricomincio.
Oltre ad apprezzare la poesia non lo vedo come un motivo valido per aprire un thread seppur in off-topic senza alcun nesso e logica. Chiudo.
