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Perché? E io che pensavo di esser stato chiarissimo... Se volete, ve lo spiego con altre parole...

 

ecco l'estrema sintesi della spiegazzzzzione di Ghevén:

In italiano: Gabriela e bruno = G e B =(si pronunciano)= GiEbi = Giebì

in aramaico: Gavriela u Nachum = G u N =(si pronunciano)= GheVeN=Ghevèn

chiaro a tutti????

 

Sí, ma l'accento acuto non lo voglio!

 

opssssssssss

 

occhio agli accenti, mix. ti posto un simpatico esercizio zeppo di accenti acuti e gravi con il quale si possono torturare gli alunni... :wink:
Gli alunni non pagavano la rètta e i professori minacciavano le bòtte, per tutti. La strategia era lineare, corretta e, per l’appunto, rètta. A fare da ésca sarebbe stato il gioco di parole di quello di latino, dòtto, saggio e disonesto. Li avrebbe chiamati e, quindi, sbandierato loro ai quattro vènti: “Siete delle pèsche mézze, ve lo ripeto: pèsche e pure mézze!”. Nessuno abboccò alla intrigata pésca, l’arcigno professore, ribadì il concetto e il più ignorante di tutti gli gridò: “E tu sei un quarto!”. Il professore disse: “èsca!” e anche stavolta, non capendo, si alzarono tutti, in vénti, e lo attaccarono cólla còlla, alla parete. Il più conciliante complimentò: “Che ménto!” ma tutti lo zittirono urlando: “Mènte!”. Poi, il migliore tra quelli in religione, recitò funesto il crèdo e le torture, cominciarono puntuali. Per primo, gli infilarono a mo di un dótto, l’imbuto in bocca, imponendogli di bere una bótte di anisetta, al vago sapore, giusto per non deviare il tèma, di pèsca sciroppata. Poi ripeterono, sadici ed agitando in aria una poderosa accétta: “e questo, professore, non è certo la mèta, al meglio la métà!”; quindi il più maldestro, tési i muscoli, gli sganasciò quanto doveva. Nel bel mèzzo del disastro, solo a questo punto, arrivò il Rettore il quale, smentendo la tèsi iniziale, per téma di aggiuntive, giovanili esuberanze, abolì, in tutta fretta, la rètta. Il tam tam degli scolari fu immediato: uno disse agli altri e poi a tutti: “Accètta, accètta!”, qualcuno ripeté: “Accétta, accétta!” e quello di latino, cóllo sbaglio, ci rimise il còllo.
Crédo, tutto sommato, rettamente.

 

ihihihih, in pratica per un milanese metà degli accenti sono trasparenti!

 

penso che ogni regione parli un italiano diverso. nella mia (la sardegna), a pari livello culturale, penso che si parli un discreto italiano in quanto la nostra lingua è così diversa che non viene la tentazione di "infilare" parole sarde mentre si parla :wink:

 

davvero bellissimo...a scuola ne avrei avuto bisogno senz'altro. La dizione (non c'è l'accènto adeguato sulla tastiera) dovrebbe essere matèria di insegnaménto...

 

Spiegate al milanese (che, by definition, ha tutte le vocali aperte) come mai c'e' l'accento acuto sulla e (e non rompetemi per gli apostrofi. Tastiera DE)
NOn mi dite che si corre il rischio di di dire "insegameeeento"... (neanche noi arriveremmo a tanto)

 

(ma che fatìca scrìvere tutto accentàto)

 

il mio invece ..in onore del film GLADIATORE:wink:

 

credevo in onore di Ascanio del Grande Fratello

 

per un milanese metà di qualsiasi cosa è trasparente...e i semafori insegnano

 

anche i vestitini delle belle donne????

 

A milano non esistono donne brutte o vestititini approssimativi

 

Uhè, fa minga il bamba!:wink:

 

E uno come te va in giro con una BMW Coupè?!? A proposito, come si dice "tagliato" in sardo? In ligure si direbbe BMW 330d Fidiou!





PS, bellissimo intervento comunque!

 

L'è minga vèra: il ciélo, la pendénza e séntimaa, dove le mètti (questa sí )?

 

bmw z4 3.0si segàra