Certamente le capitanerie sono conniventi con la Costa (o chi altro), ma fare di Schettino l'unico colpevole è stato molto più facile.
la solita italianata.. poteva di falco scongiurare un incidente di un capitano che ha sbagliato rotta,quando nelle ultime decine di metri forse si poteva ipotizzare l'errore?
Assolutamente no! Cercavo però di darmi una spiegazione sul perchè sia stato cambiato di incarico verso una destinazione assolutamente non richiesta; il fatto che da una indagine interna la Concordia ed altri navi solevano fare passaggi di quel tipo e non sono stati mai presi provvedimenti potrebbe (e dico potrebbe!) dare una spiegazione plausibile! Che ne dici?
trovo senza senso mettere responsabilità dell'accaduto a uno che ha fatto il suo lavoro e che a oggi non è fra gli indagati della disgrazia della CONCORDIA......
Se non se ne saprà più nulla o se verrà sminuito con una rivelazione di scarso valore vorrà dire che qualcuno ha pagato, di solito funziona così in queste situazioni
ma figuriamoci se questa andava a pubblicare su FACEBOOK una cosa simile.....sarà l'ennesima montatura ad hoc
non ha senso il fatto che si possa pensare ad un qualche tipo di "responsabilità" della Capitaneria di Livorno...nella persona di Gregorio De Falco non capisco nemmeno come qualcuno, qui, abbia iniziato a pensarlo... a tutti gli effetti : "Codice della navigazione" ... Art. 295 - Direzione nautica, rappresentanza e poteri legali Al comandante della nave, in modo esclusIvo, spetta la direzione della manovra e della navigazione. Il comandante rappresenta l’Armatore. Nei confronti di tutti gli interessati nella Nave e nel carico egli esercita I poteri che gli sono attribuiti dalla legge. Art. 298 - Comando della nave in navigazione Il comandante, anche quando sia obbligato ad avvalersi del pilota, deve dirigere personalmente la manovra della nave all’entrata e all’uscita dei porti, dei canali, dei Fiumi e in ogni circostanza in cui la navigazione presenti particolari difficoltà. Art. 303 - Abbandono della nave in pericolo Il comandante non può ordinare l’abbandono della nave in pericolo se non dopo esperimento senza risultato dei mezzi suggeriti dall’arte nautica per salvarla, sentito il parere degli ufficiali di coperta o, in mancanza, di due almeno fra i più provetti componenti dell’equipaggio. Il comandante deve abbandonare la nave per ultimo, provvedendo in quanto possibile a salvare le carte e i libri di bordo, e gli oggetti di valore affidati alla sua custodia. ... ecco, leggendo l'ultimo paragrafo si comprende perchè un Uomo come De Falco si sia espresso in quel modo ormai celebre.
Hai ragione Bettino, la prossima volta ti chiederò se potrò avere un pensiero e se potrò ragionare sulle notizie oppure solamente sollevare il forcone urlando che è tutto un complotto. Meno male che ho iniziato il discorso sottolineando che era un mio pensiero e che volevo discuterne con voi eh....
A mio modesto parere, è parecchio strano ipotizzare un coinvolgimento del Comandante De Falco, ed è per questo che ho riportato succintamente quanto il Codice della Navigazione recita in merito ai doveri del Comandante di una imbarcazione: nulla di più di una informazione, senza urla, nè pretese. Come uno è libero di pensare ciò che vuole -ci mancherebbe-, così un altro è altrettanto libero di fare le proprie osservazioni in merito, argomentandole come di consueto.. Non vedo proprio la necessità di esprimersi sarcasticamente in questi termini... ecco : questo è anche il mio pensiero, che condivido utilizzando il semplice buon senso ...senza il supporto del Codice.
Dunque, mi sono lasciato andare un attimo quindi faccio ammenda ed un passo indietro. La notizia dello spostamento di De Falco mi ha lasciato molto spiazzato ed ho provato a capire il perchè di una decisione del genere ad alte sfere.. normalmente nel caso di una condotta esemplare avrei ipotizzato una promozione, non certo uno spostamento che amareggia il Comandante poichè non voluto. Da qui la mia supposizione su una pur remota responsabilità appurata dai vertici; magari non nello specifico nella vicenda della Concordia ma analizzato i tracciati del passato ed appurando che tale rotta "troppo vicino" a quell'area fosse stata percorsa numerose volte senza obiezioni da chi vigilava (il Capitano o meglio i suoi addetti di cui egli è responsabili).
Scusatemi, ma davvero nessuno crede che una capitaneria di porto che permette rotte "pericolose" a pro di una compagnia o più sia del tutto estranea all'avvenire di un eventuale disastro?
R: Naufragio Costa Concordia Purtroppo il discorso capitanerie seppur non direttamente responsabili......imho é italianissimo..... Tutti sanno, tutti chiudono un occhio x via dell'armatore e del suo peso "politico" .....poi all'occorrenza si trova un capro espiatorio qualsiasi, in sto caso il memo indicato /emoticons/sad@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Questa l'ho letta, mi son piegato in 2 dal ridere..... ....insomma a dipanare la matassa.... ....non saranno avvocati e periti, ma la moldava /emoticons/biggrin@2x.png 2x" width="20" height="20" />
Caro Lorenzo, tra gentiluomini ci si capisce al volo /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" /> Io credo che le competenze attribuite alle Capitanerie http://www.mit.gov.it/mit/site.php?o=vd&lm=2&id=20 http://www.capitaneriediporto.it/ non permettano di poter intervenire "in tempo reale" sulla correzione di rotte di imbarcazioni che possono far ipotizzare un sinistro imminente. Ricordiamo che è il Comandante della imbarcazione l'unico responsabile della rotta, e che le leggi nazionali ed i trattati internazionali stabiliscono delle rotte che le navi debbono rispettare per evitare naufragi, sommersioni, collisioni ecc. cioè per rendere quando più sicura possibile la navigazione. Se la nave ha deviato di molti gradi la rotta stabilita per avvicinarsi il più possibile alle coste dell’isola del Giglio, la responsabilità è solamente del Comandante Schettino, "invogliato" dalla Costa Crociere, che fin da subito -ovviamente- se ne è chiamata fuori... Le responsabiltà quindi ricadono su Schettino non solo per aver provocato un tragico naufragio, ma anche per non aver ottemperato ad un OBBLIGo del Comandante, come più sopra riportato : art.303 del codice della Navigazione.