concordo, secondo me chiamare vita quello stato vegetativo è solo ipocrisia. non siamo uomini solo a causa delle nostre funzioni fisiologiche. siamo uomini perchè ci relazioniamo con gli altri, comunichiamo, esprimiamo sentimenti, e proviamo emozioni. e secondo me, chiunque finisca in quello stato perde tutte questa capacità che la rendono una PERSONA. ridotto a quel modo, diventi solo un ammasso di cellule, e permettetemi di dirlo, sei più simile ad un carciofo in un campo che ad un essere umano
se Gesu' Cristo non si fosse fatto uccidere in croce oggi il Cristianesimo non esisterebbe, o sbaglio? e mi pare di ricordare che pur sapendo che sarebbe stato crocefisso non ha fatto nulla per salvarsi, cos'era un suicida?
Non con calma. Non essere d'accordo con una religione ci sta. Sparare cavolate su qualcosa che magari non si comprende nemmeno fino in fondo, mi sembra alquanto esagerato...
Un'osservazione da fare è verso il padre: ha voluto e cercato di ottenere un cambiamento dello status quo per creare forse un precedente, giusto o sbagliato non lo so: volendo, più facile, avrebbe potuto trasportare la figlia in Svizzera e in quel paese fare quello che riteneva più giusto.
che stante la legge attuale il padre aveva solo due strade. fare quello che ha fatto, che e' perfettamente legale (poi ci sono le questioni morali, ma questa e' un'altra faccenda). oppure chiedere a qualche medico di fare un modo che la cosa finisse li', sperando che nessuno lo venisse a sapere, che poi e' quello che in molti fanno piu' spesso di quello che pensate.
vabbè dai, ci sono alcuni aspetti della fede che a mio avviso non andrebbero discussi in questi termini. anche per me che non credo la vita la considero sacra, ma solo quando si possa realmente reputare tale
esatto, un cattolico, vero.e son d'accordo:wink: uno stato laico mi dovrebbe permettere di fare scelte da "non cattolico", comunque. ma lasciamo queste interpretazioni, perchè si scade su politica e fantapolitica, facciam il gioco di giornalisti e politcanti, altrimenti.una delle cose su cui siamo tutti d'accordo essere il lato più triste della vicenda. Mi pongo una riflessione. La vita è il dono più importante. Anche avere due braccia o due gambe è un dono importantissimo.O avere due polmoni, ad esempio. Mi permette una vita normale, splendida con tutte le difficoltà che posso incontrare, ma una vita "normale", diciamola genericamente cosi. Una cancrena, un tumore, fa venir meno l'importanza di avere due braccia per un fine superiore: smettere di soffrire o impedirmi ulteriori sofferenze. Ossia, facciamo una valutazione razionale di come sto dono importantissimo possa incidere sul nostro stato e condizione futura, e valutiamo se sia irrinunciabile. Al pari, una vita mutilata e compromessa, per non dire neanche vita, ma una parvenza perchè un macchinario mi ci tiene, non so se ponderandola sia ancora il fine superiore. Li, subentra il nostro modo di pensare, il nostro vissuto, le nsotre convinzioni, e con esse quele della nsotra famiglia, di chi ci vuole bene. Per me, l'unico vero errore è nell'arroganza di dire "quel che dico io è giusto, quello che pensi tu o che dicono i giudici che ti han dato ragione non contano un caxxo, stà zitto e ora troviamo il modo di farti fare come dico io". Quando a poca distanza dal riattivare "a forza" i macchinari per una fantamanovra politico-dottrinale quella ragazza è morta, allora si, davvero li penso ci sia un dio e ogni tanto ci guardi e faccia coercitivamente la cosa che ritiene giusta, e si dia uno schiaffo in fronte ricordandosi di quanto abbia fatto testoni e arroganti gli esseri umani. IMHO eh
scusa ma tu la leggi la bibbia o ne hai solo sentito parlare? gesu' cristo si e' immolato per darci la salvezza. ergo la sua morte e' la nostra salvezza. i credenti dovrebbero essere i primi a non temere la morte ma a considerla solo come un punto di passaggio per un qualcosa d'altro.
beh questa e' una riflessione fresca fresca: «L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all’accanimento terapeutico. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente» articolo 2278 del catechismo
Ecco, esatto. Abbiamo prove che sia stata proprio lei a volerlo? E se lo voleva lei, perchè il padre ha aspettato 17 lunghi anni?
Mai sentito parlare no. Mi fai un riassunto? Guarda che per essere un po' meno arroganti non serve essere cattolici, nè buddisti o chissà che eh:wink: Comunque, credo che si mettesse in dubbio più il fatto che sia stato suo padre "ad ucciderla" piuttosto che la sua ricongiunzione con Dio e se una persona è cattolica e non teme la morte, non vuol dire che si deve ammazzare per arrivare a Dio, credo che sia più che ovvia la cosa Ma....non era quello che stavo dicendo io.....
Da qualche anno ci stava provando... http://www.corriere.it/cronache/09_...ro_cc1582b4-f6e3-11dd-9c7e-00144f02aabc.shtml (*) Nota. Con la BMW del padre, giusto per dare un senso IT al tutto...
Stai offendendo chi, come me, crede in questa religione. Perfetto.Grazie Lizzy. Giusto.Ma non siamo qui a "temere o non temere la morte". Siam qui a parlare di "dar la morte", che è ben diverso. Anche qui, concordo. Ma d'altro canto, è un tema questo che implica anche il parlare di essa. Quindi, se si continua senza offendere, pa oggettivamento il più possibile, non vedo quale sia il problema...
Non ha aspettato 17 anni, ma 5... Perchè? PS: la precisazione rischia di accendere un altro focolare.
offendere? non scherziamo, qui c'e' gente che da dell'assassino al padre ed io offenderei, dove e quando please. come disse qualcuno "non giudicare se non vuoi essere giudicato"
Perche', secondo me, per metabolizzare che tua figlia restera' solo un ritratto di quel che era ha bisogno di tempo. Non mi preoccupa. E' un fatto. Non mi pare che nessuno abbia mai dato colpe alla vettura.