Mi sa che siamo nel mezzo di un nuovo 1929..

Discussione in 'Off-Topic' iniziata da fasolini6, 29 Settembre 2008.

  1. on a friday

    on a friday Presidente Onorario BMW

    5.948
    913
    9 Gennaio 2009
    Reputazione:
    90.505
    E81 120d Attiva - R 1200 GS
    io adesso comincerei a comprare azioni:cool:
     
  2. Ack

    Ack Presidente Onorario BMW

    6.807
    865
    11 Agosto 2008
    Reputazione:
    1.443.930
    Non più Bmw
    si però scalare i km, soprattutto se fatto bene , costa ...
     
  3. batmobile

    batmobile Presidente Onorario BMW

    15.503
    902
    25 Marzo 2004
    Reputazione:
    21.716.159
    dalla 02 alla e36.
    Me la leggo, ma mi pare sensazionalismo tagliato s misura su di te., o meglio su persone che come te vogliono speculare, sentirsi furbi, e poi cascano all'amo.

    Speriamo di no, va...

    che il comando del cliente è stato monotematico: "sconto"

    a cui è seguita la controparte logica: svalutazione usato.

    Perchè

    1) il concessionario deve vivere

    2) l'uomo della strada pensa che se il suo vicino nuova la paga sconto 12% lui usata sconto 36% etc.

    Insomma uguale ai pneumatici.

    Quindi speriamo NON comandi il cliente come 30 anni fa, ma come 60 anni fa.
     
  4. Ack

    Ack Presidente Onorario BMW

    6.807
    865
    11 Agosto 2008
    Reputazione:
    1.443.930
    Non più Bmw
    dovevi cominciare due mesi fa ...

    ... ed eventualmente rivenderle a breve ... se finirà gambe all'aria la Grecia ...
     
  5. on a friday

    on a friday Presidente Onorario BMW

    5.948
    913
    9 Gennaio 2009
    Reputazione:
    90.505
    E81 120d Attiva - R 1200 GS
    Due mesi fa non si vedevano segnali di acquisto :cool:
     
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  6. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

    17.588
    1.026
    12 Luglio 2006
    Reputazione:
    14.828.740
    Golf variant TGI - Citigo metano
    Il Paese non risparmia più


    nuovi depositi giù dell'80%


    Banche senza ossigeno, in piedi solo grazie all'aiuto della Bce. Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, auspica maggiore sostegno alla crescita. Crolla anche la domanda di prestiti per investimenti fissi: -50% nel quarto trimestre 2011 di ANDREA GRECO

    DUEMILAUNDICI fuga dalle banche. Nell'anno della crisi sovrana gli italiani danno e chiedono sempre meno ai loro istituti. Solo 25 miliardi di contributo dai privati alla raccolta bancaria (-80% su base annua), di cui solo 6 dai depositi. Per contro, nel quarto trimestre 2011 la domanda di credito per investimenti fissi è crollata: meno 50%, peggio che dopo il crac Lehman.

    L'ossigeno creditizio, che in tempi normali viene per quasi metà del totale da famiglie e imprese, è stato fornito per quote rilevanti dalla Bce, senza il cui generoso sostegno, attesta il bollettino Abi, l'Italia avrebbe rischiato il blocco delle attività economiche. Colpa dell'attacco mondiale al rischio Paese, che tra luglio e novembre ha portato il differenziale Btp-Bund a 570 punti base.

    Il sistema bancario ha retto: grazie a due fattori esterni, più che per meriti propri. Prima il cambio di governo, a ricostituire una credibilità internazionale che si riflette sui fondamentali economici (ieri lo spread, barometro del costo di Stato e banche per finanziarsi, era a 365 punti base). Poi la mossa di Mario Draghi, che a dicembre ha dotato di 500 miliardi la circolazione monetaria europea. Con effetti tangibili in Italia, dove nel 2011 gli attivi bancari sono aumentati di 287 miliardi.

    Ma un 70% della somma - 160 miliardi - proviene dall'Eurotower, che ha fatto un patto ferreo con le banche europee: vi diamo tutti i soldi possibili, voi però sostenete le economie, comprate titoli di Stato e non fermate il flusso creditizio.

    Questo da due mesi quasi annulla i dolori finanziari di un'Europa lontana dall'avere risolto la sua crisi economica e politica.

    Oggi, al Forex di Parma, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco alla sua prima uscita pubblica ringrazierà Draghi per avere rimesso in equilibrio il sistema. Ma solleciterà le banche italiane a fare con più energia da volano a una congiuntura recessiva, come mostra la frenata degli impieghi bancari a gennaio 2012 (solo +1,6%).

    La raccolta


    Caduta impressionante da 130 a 24 miliardi

    Un dato fa più paura di tutti. Nel 2010 le banche italiane avevano aumentato di 130 miliardi i depositi e le obbligazioni detenute da clienti privati. Nel 2011 il dato è sceso a 24 miliardi, di cui solo 6 in depositi e 18 in bond. Se il dato depositi è al netto delle duplicazioni con controparti centrali, il flusso è negativo per 28 miliardi. L'Abi lo imputa al crollo dei nuovi fondi, e alle ricadute della crisi sul reddito nazionale disponibile. Il risparmio delle famiglie, tipica fonte di finanziamento - tra l'altro, la più a buon mercato, con un tasso medio dell'1% sui conti correnti - è servito a alle esigenze quotidiane.

    Anche le imprese, nella crisi, hanno attinto ai fondi per gestire il ciclo dei pagamenti e degli ordini, non sempre assistite a punto dalle banche stesse. Malgrado sia difficile comparare numeri tanto grandi, nel gelo della raccolta privata può avere avuto un ruolo il flusso di contanti che da mesi prende il largo verso Svizzera e dintorni, come testimoniano gli 11 miliardi di euro in esportazioni illegali di valuta intercettati dalla Guardia di Finanza tra gennaio e novembre 2011, con picchi incrementali del 50% negli ultimi mesi.

    La Banca centrale


    Dalla cassaforte di Draghi sostegno di 160 miliardi


    "San Draghi"? Sarà la storia a giudicare, e siamo ancora in mezzo al guado. Certo in poche settimane il nuovo presidente della Bce ha trasformato un'istituzione che negli anni di Jean-Claude Trichet appariva impotente e frustrata (anche per lo statuto rigorista di ispirazione tedesca che le impedisce di stampare moneta).

    Così le timide "aste a rubinetto" dell'estate sono diventate a dicembre un mare di soldi, 500 miliardi prestati per tre anni all'1%, in un'asta con le banche italiane protagoniste (oltre 100 miliardi presi, e un bis s'annuncia a fine febbraio). Gli effetti si vedono: secondo l'Abi, 160 miliardi di nuovi attivi bancari derivano dai prestiti Bce, contro 31 miliardi di nuovo capitale (il 14% del totale) e 56 miliardi di "altre passività".

    Sul fronte opposto, quasi 50 miliardi provenienti dall'estero sono venuti meno, per la ritirata degli investitori internazionali dall'Italia. Con i soldi dell'Eurtower le banche dovrebbero rifinanziare i loro bond, sostenere il credito a imprese e famiglie e investire nel debito pubblico (le italiane l'anno scorso hanno aumentato di 11 miliardi le quote in titoli del Tesoro).

    Gli impieghi


    Giù le richieste di prestiti, le imprese ferme al palo


    Il cavallo beve oppure no? Secondo il Bank Lending Survey, che raccoglie i dati delle Vigilanze nazionali, il cavallo ha bevuto fino a settembre 2011, ma da quel momento sembra volersi strozzare. Nell'ultimo trimestre 2011, prendendo in esame la domanda di credito per investimenti fissi, "si è registrata una significativa diminuzione della domanda di finanziamento delle imprese legata agli investimenti".

    Meno 50% su base trimestrale, una delle variazioni negative più rilevanti da anni, e tanto più sorprendente, notano all'ufficio studi dell'Associazione bancaria italiana, perché segue un terzo trimestre 2011 in cui, ad onta di problemi e turbolenze già emersi, la domanda di credito per investimenti era salita del 12,5%.

    Sui dati dell'ultimo scorcio d'anno, l'unica domanda creditizia che resiste riguarda i "finanziamenti per operazioni di ristrutturazione e consolidamento del debito", che sale del 50% (non esattamente un buon segno: mostra le difficoltà delle imprese). Tiene (+25%) la domanda per copertura del capitale circolante e ricostituzione scorte. Crollano, del 50%, le richieste di prestiti per fusioni e acquisizioni.

    I tassi


    Sale il costo del denaro per aziende e famiglie

    Com'era temibile, i tassi di interesse, ossia il costo del denaro per i clienti, sono in salita. L'esplosione dello spread sovrano e i declassamenti a raffica del rating italiano iniziano a mostrare i loro effetti negativi. I tassi medi ponderati sui prestiti a famiglie e società non finanziarie sono saliti a gennaio 2012 in media al 4,23% annuo, 56 punti base in più rispetto a un anno prima. Del resto sul mercato è evidente da mesi il tentativo delle banche di scaricare sui clienti una piccola parte del caro spread che ne rende problematica. Crescono anche i tassi sui mutui per l'acquisto di case, che secondo il bollettino Abi a gennaio 2012 si sono portati a una media annua del 4,15% contro il 3,99% di dicembre. L'aumento, si legge, "è da attribuire, fra l'altro, anche a una maggiore quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso, passata nell'ultimo mese dal 37,6% al 39,2% (era 31,8% a ottobre)".

    Le sofferenze


    Boom per i crediti non restituibili

    I prestiti rallentano, le sofferenze aumentano, urge un nuovo patto tra banche imprese e governo, perché nel 2012 la recessione non faccia nuovi e più gravi danni. Sui dati Abi, a fine 2011 i prestiti a famiglie e società non finanziarie erano pari a 1.512 miliardi di euro, in crescita dell'3,6% sull'anno prima. L'aumento in gennaio 2012 è stato dell'1,6%, molto ridotto ma superiore alla media dell'area euro (+1,3%).

    In compenso le sofferenze bancarie, che evidenziano i crediti di difficile riscossione, sono salite a 107 miliardi a fine 2011. Quasi il doppio rispetto a fine 2009, e in progressione geometrica rispetto ai 77 miliardi di fine 2010. Secondo l'Abi si tratta anche dell'effetto di "operazioni realizzate da alcune banche negli assetti societari". Ma il segno della crisi non manca, e nel 2012 farà più male.

    Per questo, come già a metà 2009, i banchieri italiani stanno tornando al tavolo con imprese e associazioni, per mettere a punto nuove misure emergenziali. Allora fu la moratoria sui crediti a famiglie e imprese, che a inizio 2011 sembravano non più necessarie mentre ora lo sono più che mai. Bankitalia e governo benedicenti.
     
  7. DESHI BASARA

    DESHI BASARA Presidente Onorario BMW

    19.690
    1.284
    10 Giugno 2004
    Reputazione:
    13.172.876
    MB B200CDI
    Ti dico solo una cosa: da quando ho esposto il 120d coupè ///Msp da un commerciante (128.000km, 4 tagliandi in BMW l'ultimo dei quali 3000km fa, ovviamente perfetta senza mai aver fatto nemmeno uno "starnuto") praticamente tutti gli interessati all'acquisto si sono lagnati del fatto che a sentir loro avrei "dovuto" usare suddetta tecnica e mettere in vendita, ovvero vendere loro, una vettura con 64.000km finti anzichè 128.000km veri.

    Personalmente penso serva essere dei poveracci fino nell'anima per rischiare il penale in un modo simile e son ben contento di realizzare anche 5000€ in meno di quanto avrebbe realizzato un furbo scalando i km della metà esatta, ma io non faccio testo.
     
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  8. Ack

    Ack Presidente Onorario BMW

    6.807
    865
    11 Agosto 2008
    Reputazione:
    1.443.930
    Non più Bmw
    :eek:

    ... accidenti ... gliel'hai detto che se proprio ci tengono se li possono scalare anche da soli i km ? ^_^ /emoticons/happy@2x.png 2x" width="20" height="20" />
     
  9. addlightness

    addlightness Amministratore Delegato BMW

    3.036
    418
    15 Agosto 2008
    Reputazione:
    129.756
    bugatti veyron TDI
    vorrei capire una cosa

    Basilea III impone alle banche più "rigore" solo per quel che riguarda l'esposizione sui mutui (in modo da scongiurare un nuovo massiccio ritorno dei subprime)?

    oppure pretende più copertura generale per il monte delle operazioni svolte dall'istituto di credito (quindi costringe a trovare soldi veri per compensare l'immensa quantità di titoli spazzatura e carta straccia che è stata accumulata negli anni)?
     
  10. Ack

    Ack Presidente Onorario BMW

    6.807
    865
    11 Agosto 2008
    Reputazione:
    1.443.930
    Non più Bmw
    non lo so ... ma opterei per la seconda già solo in considerazione dell'esposizione in titoli di stato greci e portoghesi ...
     
  11. Guest 116

    Guest 116 Secondo Pilota

    641
    50
    31 Gennaio 2010
    Reputazione:
    5.257
    Audi A3 td sb
    in un certo senso riguarda la seconda ipotesi ma togliamo dal ns immaginario collettivo subprime e/o titoli spazzatuta e derivati che siano, innanzitutto Basilea III riguarda tutto il monte credito concedibile da una Banca , le erogazioni di mutui sono operazioni a medio e lungo termine a queste vanno aggiunte tutte le altre che riguardano il breve termine, a revoca, i crediti di firma, etc. insomma tutto il carnet del prontuario bancario.

    nella sostanza le banche per ogni credito concesso sono obbligate a detenere una percentuale di esso di liquidità in accantonamento denominato " fondo rischi su crediti " proprio per evitare che in caso di criticità di questi si vada ad intaccare quelle che sono le risorse principali necessarie alla conduzione del proprio esercizio.

    Tra l'altro occorre sottolineare che le banche amministrano i depositi di denaro dei loro correntisti, risparmiatori, etc. sotto le varie formule che conosciamo, questa massa di denaro (liquida ) non può assolutamente concorrere a formare lo zoccolo necessario all'erogazione del credito, ecco perchè le banche sono sotto osservazione degli organi preposti (Bankitalia a livello interno ed Eba a livello europeo) affinchè ci sia proporzione tra i propri mezzi amministrati ed il credito erogato, cioè che ogni istituto sia autosufficente e patrimonializzato a dovere per le funzioni alle quali è preposto, difatti quando in questo periodo si sente parlare di banche sottopatrimonializzate è perchè per alcune di esse è saltato il giusto rapporto per cui i soci sono chiamati a sottoscrivere appositamente aumenti di capitale per ripristinare il giusto parametro, Basilea III non ha fatto altro che restringere ancor più questa percentuale che è alla base di uno dei motivi per cui negli ultimi mesi si è avuta la netta sensazione che le banche fossero più " abbottonate " del solito; poi se vogliamo continuare con le altre cause possiamo anche farlo, ma la chiudo qui rischio di essere troppo prolisso.
     
  12. addlightness

    addlightness Amministratore Delegato BMW

    3.036
    418
    15 Agosto 2008
    Reputazione:
    129.756
    bugatti veyron TDI
    :-k in sostanza, Basilea III avrebbe il nobile scopo di costringere le banche ad un comportamento più morigerato, cioè esporsi in crediti in giusta proporzione alle proprie disponibilità accantonate

    il problema è che all'entrata in vigore di questo Basilea III le banche erano fuori come balconi, avendo in pancia titoli creditizi dal rischio divenuto elevatissimo (bond greci, portoghesi, italiani), ed esposizioni sui mutui anch'esse divenute rischiose in quanto difficilmente recuperabili a causa contrazione dell'economia reale

    quindi, l'indotto aumento dello spread (della banca) sui nuovi mutui, a maggiore copertura del rischio pretesa, si somma al maggiore guadagno di cui abbisogna la banca stessa per far rientrare quanta più liquidità possibile, idem per l'aumento del costo di qualsiasi scemenza di servizio (bonifico, rendicontazione cartacea, ecc), e l'annullamento pratico degli interessi attivi sui cc, e tutto questo si traduce, per il risparmiatore o per le imprese, in un ingiustificato bastardo distanziamento dall'accesso al credito, in un momento storico in cui ce ne sarebbe proprio bisogno

    8-[8-[8-[ ho capito bene?
     
  13. Guest 116

    Guest 116 Secondo Pilota

    641
    50
    31 Gennaio 2010
    Reputazione:
    5.257
    Audi A3 td sb
    diciamo che per grosse linee è così anche se giustamente dalla tua ottica hai focalizzato maggiormente l'attenzione sui costi dei servizi bancari, la banca è una impresa come le altre, certo è deputata ad un ruolo fondamentale ed attorno ad essa ruotano nella sostanza tutte le attività di un paese, il downgrading subìto dagli istituti di credito negli ultimi periodi sono stati conseguenziali a quelli ricevuti dagli stati sovrani, in particolare quelli dello stesso paese di appartenenza, nel ns caso quando lo spread dei bond italiani andò alle stelle proprio per il declassamento del ns paese da parte delle società di rating, le banche italiane che detengono nel loro portafoglio il 40% del totale nazionale emesso, subirono di fatto la loro minor valutazione come un fattore di maggior rischio, nella sostanza acquistando buoni del tesoro poliennali italiani non fecero altro che finanziare il ns paese, nel momento in cui questo venne declassato anche le loro obbligazioni in circolazione subirono altrettanto, come un qualsiasi affidamento bancario che mostrava sintomi di sofferenza.

    Da qui nacque l'iniziativa della Bce a rifinanziare il " sistema " europeo per allentare la morsa sul sistema creditizio dovuto per lo più alla crisi economico/finanziaria dei paesi sovrani.
     
    Ultima modifica di un moderatore: 20 Febbraio 2012
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  14. Ack

    Ack Presidente Onorario BMW

    6.807
    865
    11 Agosto 2008
    Reputazione:
    1.443.930
    Non più Bmw
    Dopo Cortina tocca a Courmayeur

    L'agenzia delle Entrate, con i suoi uomini, sta battendo in queste ore i negozi del centro, gli alberghi, i ristoranti e anche alcuni bar sulle piste da sci. Anche la cittadina ai piedi del Monte Bianco, dunque, finisce sotto la lente del fisco ...
     
  15. spadiz

    spadiz Presidente Onorario BMW

    24.507
    2.160
    5 Luglio 2005
    Reputazione:
    164.004.960
    530d xDrive Touring Futura F11
    Eh, una volta ci andavano i Carabinieri sul circo bianco, ora vanno di moda i finanzieri :lol::lol:
     
  16. goldie

    goldie Presidente Onorario BMW

    6.755
    859
    26 Aprile 2007
    Reputazione:
    21.749.371
    BMW 430d
    oramai le località turistiche fanno a gara per avere la visita della GDF, averla significa posizionarsi immediatamente, per l'immaginario del'italiano medio, tra quelle meglio frequentate d'Italia :mrgreen:, una volta dovevano pagare le veline ed i calciatori per fare notizia :lol:
     
  17. Ale_72

    Ale_72 Presidente Onorario BMW Top Reference

    57.912
    23.199
    27 Marzo 2007
    Reputazione:
    2.147.371.665
    Morgan AeroSS + AM Vantage S Roadster
    Aspettiamo a vedere come si posizionera' quest'estate la striscia santa paraggi portofino :lol:
     
  18. Guest 116

    Guest 116 Secondo Pilota

    641
    50
    31 Gennaio 2010
    Reputazione:
    5.257
    Audi A3 td sb
    in effetti questa tua considerazione fa riflettere, queste azioni hanno un effetto demagogico e populistico sulle masse, di fatto possono essere anche viste come una eccezionale forma promozionale per queste località ammesso che ce ne fosse bisogno, dico ciò in quanto durante la mia ultima settimana bianca in val Badia si udiva gente che si allungava sino a Cortina quasi come un senso di sfida e per testare le reazioni dei commercianti locali all'atto delle emissioni dei scontrini :-k

    Tutto ciò che sta accadendo scaturisce ovviamente da una specifica strategia nazionale sulla stregua degli spot che in questo periodo appaiono in televisione sull'evasione fiscale, Elena tu magari potresti esserne testimone, non riesco ad immaginare che dai negozi di Armani, Krizia,Cavalli, Dolce&Gabbana e tutto il commercio del quadrilatero tra via Montenapoleone, via della Spiga, via Borgospesso etc. sia mai uscito un capo di abbigliamento senza che fosse accompagnato dal relativo scontrino !

    Ecco quindi che giorni addietro con il massimo della contrapposizione abbiamo visto sui media nazionali la Gdf fare visita nei vicoli napoletani di Forcelle a cercare scontrini tra i banchi di stecche di sigarette e di patacche varie, certo che ne abbiamo di fantasia #-o
     
    Ultima modifica di un moderatore: 19 Febbraio 2012
  19. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

    17.588
    1.026
    12 Luglio 2006
    Reputazione:
    14.828.740
    Golf variant TGI - Citigo metano
    Risorse per ripresa, le aziende denunciano


    "Soldi con il contagocce e troppo cari"


    I tassi per i prestiti alle Pmi sono saliti al 4,98% contro il 4,29% della media Ue. Le aziende lamentano criteri sempre più stringenti sui fidi come ai tempi del crac Lehman. Asfissia o schiacciamento del credito, come lo definisce Bankitalia. Meno soldi all'economia. E dunque meno consumi, scarsi investimenti, più recessione. Torna la spirale del 2008. Siamo sulla stessa barca, si difendono le banche

    di VALENTINA CONTE

    ROMA - La linfa ha smesso di circolare. Quasi come nel 2008. Allora fu la finanza scriteriata "made in Usa" a contagiare il mondo con la peste dei subprime e dei titoli salsiccia. Ora la crisi europea dei debiti sovrani e il default (minacciato) di paesi e moneta unica. Il risultato è simile. Credit crunch, rubinetti chiusi, meno soldi per tutti. Le banche sono sotto pressione. Si fidano poco le une delle altre, costrette a pensare ai propri bilanci, prima e più che ad irrorare l'economia. Le imprese, non ancora fallite, faticano ad ottenere fidi per investire. Le coppie, anche quelle con le garanzie giuste (il posto fisso, ad esempio), rinunciano all'avventura del mutuo, nonostante i tassi ufficiali molto bassi. Allo sportello, si sa, è tutta un'altra storia. Niente mattone, si erodono addirittura i risparmi, un record per un Paese "formica"(crollo dell'80% dei nuovi depositi nel 2011, da 130 a 24 miliardi). Così, l'economia in apnea si avvita. Meno soldi erogati, meno richiesti. Giù: consumi, investimenti, redditi. Su: recessione.

    Aziende a secco. Il grido è sempre più alto. Le imprese italiane, già vessate da 70-80 miliardi di crediti verso la Pubblica amministrazione non ancora rientrati, denunciano la stretta: criteri sempre più stringenti dalle banche per prestiti e nuove linee di credito negli ultimi tre mesi del 2011, come nell'ultimo trimestre del 2008, all'indomani del crac Lehman. Bce e Bankitalia confermano. Avvertendo, come fa l'istituto europeo nell'ultima

    indagine presso le banche centrali dell'Eurozona (il Bank Lending Survey), che le condizioni per le grandi aziende sono peggiori di quelle applicate alle piccole. L'ultimo bollettino di via Nazionale segnalava già in dicembre la frenata nello stock di prestiti alle imprese non finanziarie: 894 miliardi di euro dai 915 del mese precedente. Due giorni fa la stessa Abi (l'associazione delle banche italiane) ha definito il quadro di gennaio dei prestiti a famiglie e imprese, cresciuti dell'1,6% sull'anno, a fronte del tendenziale di dicembre pari al 3,6%. Una scivolata non da poco. Se si considerano anche i prestiti ad assicurazioni, fondi pensione, finanziarie l'aumento è un pallido 0,6%. Nel quinquennio 2003-2008 si viaggiava a un ritmo dell'8,6% l'anno. Vero è che anche le richieste di prestiti per investimenti delle imprese sono crollate del 50% nell'ultimo trimestre del 2011. Resistono solo quelle per ristrutturazioni e consolidamento del debito. Un segnale allarmante.

    La difesa delle banche. "Banche e imprese sono sulla stessa barca", spiega il presidente dell'Abi Mussari. La barca della recessione, della crisi europea, della Grecia sull'orlo del crac. Ma anche dell'Eba (l'autorità europea delle banche) che, dopo l'ennesima (e inefficace) tornata di stress test, pretende patrimoni più robusti e dunque nuove ricapitalizzazioni in capo alle banche, anche italiane. La posizione dell'Abi è chiara: non si tratta di credit crunch, ma di una domanda minore. Si chiedono (e dunque si ottengono) meno soldi. Le sofferenze, poi, esplodono (sopra i 100 miliardi) e la prudenza nell'erogare fidi, prestiti, mutui, crediti è d'obbligo. Quando poi i cordoni si allargano, il denaro costa di più, perché la sua raccolta è meno facile e dunque cara. I tassi applicati alle Pmi sui nuovi prestiti fino a un milione di euro salgono dal 4,62% di novembre al 4,98% di dicembre, sopra la media Ue (dal 4,34 al 4,29%). A cosa è servito - si chiedono però imprese e famiglie - il generoso maxi-prestito all'1% da 500 miliardi della Bce alle banche europee? Dove sono finiti quei soldi? Come sono stati utilizzati? Perché non arrivano all'economia reale? E cosa ne sarà dell'altra iniezione che a breve la Bce somministrerà ancora all'Europa malata? L'Abi non esclude, intanto, una nuova moratoria sui debiti delle imprese. "Quella del 2008 ci è costata 15 miliardi", ricorda.
     
  20. Ack

    Ack Presidente Onorario BMW

    6.807
    865
    11 Agosto 2008
    Reputazione:
    1.443.930
    Non più Bmw
    Cmq complimenti a Courmayeur che nel sabato dei controlli ha registrato un +32% degli esercizi commerciali a fronte però di un +40% di incassi delle funivie e +80% dei parcheggi pubblici (è il sabato di carnevale e c'è più affluso del sabato precedente preso a riferimento) ... in pratica evasione a zero ...

    Sembrerebbe che i Valdostani siano gli unici in italia a pagare le tasse visto che, posto il primato indiscusso dei napoletani in materia di evasione (+ 900%), anche i veneti di Cortina con il loro +400% non se l'erano cavata male ...
     

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