Mi sa che siamo nel mezzo di un nuovo 1929..

Discussione in 'Off-Topic' iniziata da fasolini6, 29 Settembre 2008.

  1. Ale_72

    Ale_72 Presidente Onorario BMW Top Reference

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    27 Marzo 2007
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    Morgan AeroSS + AM Vantage S Roadster
    E' interessante vedere come i media (ed il mercato) stiano riducendo l'influenza mediatica delle agenzie di rating (non entro nel merito delle competenze professionali delle stesse, beninteso, ma solo degli effetti delle loro comunicazioni, almeno nel brevissimo termine)
     
  2. DESHI BASARA

    DESHI BASARA Presidente Onorario BMW

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    10 Giugno 2004
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    MB B200CDI
    Dai Ale, era ora che girassero i coglioni a tutta l'€urozona per via dello sciacallaggio U$A alimentato dalle fottute agenzie di rating U$A

    ;) /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20" />
     
  3. Ale_72

    Ale_72 Presidente Onorario BMW Top Reference

    57.912
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    27 Marzo 2007
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    Morgan AeroSS + AM Vantage S Roadster
    Meglio che non ti dica le richieste che sono arrivate oggi da alcuni clienti riguardo a certi assessment che ci hanno chiesto, altrimenti fasolini si suicida seduta stante.

    Hanno quasi preoccupato anche me.
     
  4. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

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    12 Luglio 2006
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    Golf variant TGI - Citigo metano
    dicci dicci.
     
  5. Ale_72

    Ale_72 Presidente Onorario BMW Top Reference

    57.912
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    27 Marzo 2007
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    Morgan AeroSS + AM Vantage S Roadster
    Nope :sad: In questo caso non posso dire ne peccato ne peccatore ma non e' una rosea prospettiva. Ma neanche un po'.

    Spero che sia figlia dei tempi biblici che di solito hanno per prendere decisioni e che quindi sia qualcosa legato alla situazione di qualche mese fa.
     
  6. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

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    12 Luglio 2006
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    Golf variant TGI - Citigo metano
    Alcoa annuncia chiusura stabilimento in Sardegna: rabbia dei sindacati

    Alcoa, multinazionale dell'alluminio, se ne andrà dalla Sardegna entro giugno: 1000 posti di lavoro a rischio e sindacati sul piede di guerra.

    Almeno mille posti di lavoro sono attualmente a rischio nel Sulcis Iglesiente, in Sardegna: Alcoa Inc. ha infatti annunciato un piano di ristrutturazione, volto a diminuire la sua produzione d'alluminio del 12% e implicante, fra l'altro, la chiusura entro giugno dell'impianto di Portovesme, nel sudest della regione, provocando numerosi licenziamenti.

    La multinazionale americana negli anni '90 aveva rilevato lo stabilimento, che era fra le prime centrali termoelettriche italiane.

    Per anni, dal 1996, l'azienda ha ricevuto cospicui aiuti dalle risorse pubbliche avvalendosi di tariffe dimezzate per l'acquisto di energia, che le hanno permesso un risparmio pari a circa 1,5 miliardi di euro e infine causato una sanzione da 328 milioni da parte dell'Unione Europea. Il che è, per alcuni, fra i motivi per cui Alcoa stima attualmente non conveniente il mantenimento dello stabilimento sardo: la chiusura, annunciata il 5 gennaio, è stata confermata dopo pochi giorni a causa del fallimento delle trattative con l'azienda da parte del governo.

    Quest'ultimo aveva richiesto venti giorni di pausa tecnica, che Alcoa ha respinto, pur dichiarandosi "disponibile fin da subito ad avviare le consultazioni nell'ambito della procedura di mobilità" e promettendo che "parteciperà attivamente e costruttivamente per individuare le soluzioni più appropriate per le persone coinvolte e la comunità".

    La situazione è particolarmente seria: è in pericolo il lavoro per oltre 1000 persone (oltre 500 dipendenti diretti e circa 500 dell'indotto), in una provincia che è fra le più povere d'Italia. In un comunicato l'azienda con sede in Pannsylvania ha spiegato che "questo intervento è necessario per aumentare la competitività di Alcoa nell'attuale condizione di volatilità dei prezzi del mercato dell'alluminio, diminuiti di oltre il 27% dal picco nel 2011. Portovesme è tra gli stabilimenti del gruppo Alcoa con i maggiori costi di produzione. Una fornitura energetica non competitiva, combinata con l'aumento dei costi delle materie prime e il calo dei prezzi dell'alluminio, ha portato al piano di chiusura della struttura".

    Ha inoltre certamente inciso la risposta dei mercati all'andamento della borsa: nel quarto trimestre del 2011, Alcoa ha segnato un utile netto pari a 258 milioni di dollari e perdite da 193, dati molto diversi dalle aspettative. Intanto, in Regione ci si mobilita per opporsi alla scelta del colosso dell'alluminio contro quello che Cristiano Erriu, presidente dell'ANCI Sardegna, ha definito "uno stabilimento di importanza strategica" per il territorio.

    Le segreterie regionali dei sindacati CIGL, CISL e UIL hanno indetto lo sciopero generale nell'Isola, le cui modalità saranno stabilite nei prossimi giorni; entro fine mese la protesta dei lavoratori sbarcherà a Roma. Il 18 gennaio la vertenza Alcoa sarà discussa in una riunione straordinaria del Consiglio regionale ANCI presso il Consorzio industriale di Portovesme.

    Intanto, nella mattinata di oggi 2 gruppi diversi di dipendenti si sono mossi per inscenare proteste a Cagliari e a Decimomannu, presso una sede dell'aeronautica.
     
  7. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

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    12 Luglio 2006
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    Golf variant TGI - Citigo metano
    Monti insiste: la Germania può fare di più.


    Risposta tedesca: l'Italia può farcela da sola.



     
  8. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

    17.588
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    12 Luglio 2006
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    [​IMG]
     
  9. DESHI BASARA

    DESHI BASARA Presidente Onorario BMW

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    MB B200CDI
    Non riesco a dar torto ai tedeschi stavolta. Loro da 12 anni a questa parte han fatto i tagli sudore/lacrime/sangue nel settore pubblico/spesa pubblica che in Italia siamo lontanissimi dal voler (volere è potere........) fare.

    Mettiamoci nei loro panni: perchè farci salire in giostra a loro spese?
     
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  10. spadiz

    spadiz Presidente Onorario BMW

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    5 Luglio 2005
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    530d xDrive Touring Futura F11
    Infatti, è un pò quando qui nella nostra italietta si parla della contrapposizione nord-sud.
     
  11. Ack

    Ack Presidente Onorario BMW

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    11 Agosto 2008
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    Non più Bmw
    Perchè i tedeschi hanno tratto grandi vantaggi dalla moneta unica che hanno fortemente voluto ... e li hanno tratti anche a discapito delle altre economie del sistema euro ...

    Se l'euro cadesse il marco prenderebbe una quotazione sul mercato internazionale che ucciderebbe le esportazioni delle aziende tedesche ...

    ... erano più furbi di noi dieci anni fa e lo sono ora che vanno a gonfie vele grazie ad un sistema che hanno creato e del quale pensano di poter far pagare ad altri il prezzo ...
     
    Ultima modifica di un moderatore: 18 Gennaio 2012
  12. Guest 116

    Guest 116 Secondo Pilota

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    31 Gennaio 2010
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    Audi A3 td sb
    non che Monti sia così sprovveduto, le sue richieste alla Merkel sono ben precise, la Germania si è fatta scudo con l'euro ed a monopolizzare o quasi l'export europeo, per dirla in parole povere è come se l'europa commerciale fosse una sorta di cooperativa dove i tedeschi conferiscono da soli il 60% della produzione circolante.

    Se oggi vigessero ancora le valute nazionali, il marco sarebbe a livelli tali che le merci tedesche starebbero a marcire nei magazzini ed il loro pil sarebbe negativo quanto il ns, per stare al passo della loro concorrenza, invece, gli altri stati membri euro negli ultimi 10 anni hanno dovuto indebitarsi sino al collo per mantenersi competitivi e non solo per aver tenuto uno standard di vita superiore alle reali possibilità.

    Quindi Monti ha chiesto azioni meno protezionistiche che liberi il mercato interno e sopratutto che non consentano emissioni di bund come recentemente avvenuto addirittura anche sotto la parità frazionale come solo la loro inflazione può permettere, siamo nel pieno di una discrasia economico-finanziaria che non approderà a nulla neanche per la Germania e lo stato maggiore teutonico ne è cosciente, la Merkel tiene duro per obiettivi politici e " l'alleanza " con Sarkoky sta venendo meno per lo stesso motivo, il probabile cambio di scenario politico d'oltralpe e le prox elezioni ha indebolito Sarkò ed i mercati finanziari hanno già anticipato l'evento, le 3 AAA era un rating sovrastimato ed in bilico da tempo, nessuna sorpresa quindi circa l'attuale riposizionamento.
     
    Ultima modifica di un moderatore: 18 Gennaio 2012
  13. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

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    Quoto tutto.
     
  14. spadiz

    spadiz Presidente Onorario BMW

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    5 Luglio 2005
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    530d xDrive Touring Futura F11
    Mah, facendo un discorso un pò ignorante, ricordo che quando c'era la liretta, negli anni 80' prendere una Lancia Thema costava mediamente 8-10milioni in meno di un Mercedes (senza gli stessi accessori), e Lancia vendeva bene. Elettrodomestici: compravi Zanussi,Rex Ignis ecc. ora i brand debbono essere per forza Bosch,Miele ecc. (e con che costi), l'auto "deve" essere tedesca.Una seria macchina utensile pure. Una lampada di qualità "deve" essere anch'essa tedesca...insomma se sono tornati sul podio è anche un pò colpa nostra, abbagliati da un prodotto (non sempre) migliore.
     
  15. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

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    Golf variant TGI - Citigo metano
    Noto che i costruttori edili nelle mie zone tengono duro sui prezzi gonfiati delle case: vedremo per quanto ancora resisterete col le banche alle calcagna..
     
  16. goldie

    goldie Presidente Onorario BMW

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    26 Aprile 2007
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    BMW 430d
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  17. Guest 116

    Guest 116 Secondo Pilota

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    31 Gennaio 2010
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    Non è ben chiaro dove voglia andare a parare la Merkel, oggi la leadership commerciale germanica è un fatto acclarato ma volenti o nolenti in ogni caso va modificata la sua impostazione " politica " dando a questa un indirizzo più europeistico e sopratutto un'apertura al cooperativismo se si vuole veramente parlare di integrazione europea dei stai membri, altrimenti si galleggerà come ora nel virtuale ma con la Francia che non sta più al loro gioco e con Sarkò che sta per forza di cose dismettendo le vesti di paggetto.

    La strada è segnata ed i tedeschi lo sanno ed è palese a ciò il viaggio di Monti nella City, non solo per sensibilizzare gli investitori istituzionali ed evidenziare le positività del Bel Paese dopo lo stillicidio e la speculazione alla quale è stato sottoposto, ma ne sono certo anche per sollecitare i britannici affinchè gettino le basi per un loro ingresso nell'euro, da soli oramai non andranno da nessuna parte ed anche l'europa ha necessità di un partner di tale livello che riequilibri le forze all'interno di essa, gli scenari internazionali dalla prima crisi del 2008 ad oggi sono sensibilmente variati se non addirittura stravolti e occorre mettere in atto delle nuove strategie prima dei riposizionamenti dovuti agli ultimi movimenti tellurici, un eventuale ingresso dell'Inghilterra è auspicabile senza dimenticare che Londra è la indiscussa e principale piazza finanziaria europea seconda solo a Wall Street.

    La germania è vicina al suo stallo e non può permettersi passi falsi con il rischio di far saltare veramente l'euro pena l'apertura di scenari catastrofici, altrimenti correranno il rischio di vedere tra non molto anche sui loro prodotti le etichette ......made in china....
     
    Ultima modifica di un moderatore: 19 Gennaio 2012
  18. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

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    Golf variant TGI - Citigo metano
    E intanto.. zitto zitto.. l'euribor 1 mese scivola sotto 0.8%. Per la gioia di molti variabilisti.
     
  19. fasolini6

    fasolini6 Presidente Onorario BMW

    17.588
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    Fmi, Italia in recessione nel 2012 e nel 2013

    L'economia del Bel Paese entrerà in recessione e vi rimarrà per due anni. Le previsioni del Fondo monetario stimano un calo del prodotto interno lordo del 2,2% per l'anno in corso e dello 0,6% per quello successivo

    MILANO - L'economia italiana in recessione nel 2012 e 2013. Secondo le ultime stime del Fmi, il Pil subirà un calo del 2,2% quest'anno e dello 0,6% il prossimo. Si tratta di un taglio di 2,5 punti percentuali per il 2012 e di 1,1 punti per il 2013 rispetto alle previsioni di settembre scorso. Lo scenario globale del resto non è incoraggiante. "La ripresa mondiale è in stallo"

    ed è "minacciata dalle crescenti tensioni nell'area euro e da altre fragilità", scrivono gli economisti del fondo monetario nella bozza del World Economic Outlook. Il Pil mondiale salirà del 3,3% nel 2012 (-0,7 punti sulle precedenti stime) e del 4% nel 2013 (-0,5). Il prezzo del petrolio si manterrà elevato intorno ai 100 dollari al barile.

    Con l'Italia soffrirà l'intera Eurozona. L'area dell'euro "andrà in una lieve recessione nel 2012 come risultato del rialzo dei redimenti dei titoli di Stato, degli effetti della diminuzione del credito all'economia reale e dell'impatto delle ulteriori misure di consolidamento fiscale". Tra i grandi partner, il Pil della Germania salirà dello 0,3% nel 2012 e dell'1,5% nel 2013, quello della Francia dello 0,2% e dell'1%, mentre per la Spagna è atteso un -1,7% e -0,3%.

    Il Fondo monetario per tenere a galla i Paesi europei chiede un impegno in prima linea alla Banca centrale europea. "La politica monetaria della Bce deve essere molto accomodante. Dovrebbe continuare a fornire liquidità ed essere pienamente impegnata a acquistare titoli per aiutare a mantenere fiducia nell'euro". Per far fronte all'attuale crisi, l'unica soluzione risiede, secondo l'Fmi, in "un'azione politica decisa e coerente": Nello specifico il Fondo spiega che "le preoccupazioni per le perdite del settore bancario e per la sostenibilità dei bilanci pubblici hanno ampliato gli spread sui titoli di stato per molti Paesi dell'area euro, che hanno raggiunto livelli mai visti dall'avvio della Unione economica e monetaria". Il Fmi ricorda che la Bce è intervenuta con operazioni di rifinanziamento del mercato. Ma le condizioni del credito bancario si sono deteriorate in diverse economie avanzate. I flussi di capitale verso i paesi emergenti, sottolinea ancora il Fondo Monetario, sono diminuiti drasticamente e i mercati valutari sono stati volatili.
     
  20. DESHI BASARA

    DESHI BASARA Presidente Onorario BMW

    19.690
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    10 Giugno 2004
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    13.172.876
    MB B200CDI
    siamo alla follia (ovvero ben dopo la frutta)

    "Le imprese stanno morendo. Si sta fermando il cuore della Nazione. Quello che pompa sangue e reddito al Paese. Lo Stato deve alle aziende 70 miliardi di euro. Soldi che significano la vita o la morte per migliaia di imprese e famiglie buttate in mezzo a una strada. I becchini Monti&Passera, invece del massaggio cardiaco, hanno preparato per loro un'iniezione letale: i BOT. Salderanno il debito statale con debito pubblico. E' come pagare il conto al ristorante con le figurine Panini (con tutto il rispetto per il glorioso album), scambiarsi la cacca con la pupù. Le imprese potranno a loro volta pagare i dipendenti con una modica quantità di BOT e questi pagare l'affitto, il benzinaio, le bollette della luce e del gas con qualche titolo pubblico.


    E' una presa per il culo così abnorme che sembra una storia tratta da Topolino, ma non per i giornalisti schierati con il Sistema senzaseesenzama. Sentite qua, da Repubblica di oggi: "Tra le novità dell'ultima ora si segnala anche la possibilità che il corposo debito pubblico della PA con le imprese - circa 70 miliardi di euro - sia erogato in titoli di Stato, per dare fiato alle imprese strozzate dal credit crunch, la stretta creditizia". Propongo che da subito il finanziamento ai giornali sia pagato in BOT, così la pianteranno di scrivere cazzate. E non solo, anche il finanziamento ai partiti va pagato in BOT e pure lo stipendio ai parlamentari, ai consiglieri regionali e ai ministri, fino allo stesso Napolitano. Perché fermarsi qui? Tutti i vitalizi di senatori e deputati, a iniziare da Amato e Veltroni passando per Scalfari, siano onorati in BOT e ogni cartella di Equitalia sia in futuro saldata in BOT. Ho un debito con te? Ti dò un altro debito! Chi è in asfissia di liquidità e riceve in cambio del credito con lo Stato un debito dello Stato può solo vendere, ma i Bot valgono meno del loro valore nominale, anche il 20-25%. Il debito ha sostituito la moneta. Ci stiamo trasformando in un Paese di accattoni. Pagherò l'elettricista con il debito che ho con l'idraulico. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure"
     

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