Adriano Sofri su La Repubblica di oggi (per favore se volete leggete l'articolo ma niente retorica sull'omicidio Calabresi:wink:) ..l´episodio merita attenzione. L´autore è un giovane giornalista di Marsala, Giacomo Di Girolamo. E´ tutt´altro che cinico. E´ perentorio. "Non dò un euro. E credo che questo sia il più grande gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare". È scandalizzato dall´Italia dei pasticci e della beneficenza, "ferma ancora sull´orlo del pozzo di Alfredino". I soldi ci sono, dice: per coprire i pozzi, per gli aiuti ai terremotati, e anche per i tribunali che facciano giustizia. Sono i soldi di chi paga le tasse. "Io non lo dò, l´euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel terremoto. E diedero un po´ dei loro risparmi. Poi ci fu l´Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento". Ma niente cambia mai, dice. A Marsala, dice, l´Istituto Tecnico è un albergo mutato da trent´anni in scuola, come la Casa dello Studente all´Aquila, e basta uno scirocco ("c´è una scala Mercalli per lo scirocco?") per far venire giù il controsoffitto - in amianto. Il terremoto, dice, è il gratta e vinci della politica. L´articolo, che leggerete per intero sul web, finisce così: "E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci... Io qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso. Come la natura quando muove la terra, d'altronde". ........................................................................................................penso che si sia affidato a quell´espediente retorico, e il risultato gli ha dato ragione. Però si è esposto a un paio di difficoltà. La prima, di offrire una spalla a chi è tanto risentito da mettere a tacere la voce della compassione. Non sarei contento se una mia frase a effetto facesse dire a qualcuno: "Mi hai convinto: non darò una lira...". La contrapposizione dei commenti mi ha ricordato il famoso precetto di Confucio: «Se uno ha fame, non dargli un pesce, insegnagli a pescare». Bella idea, per affrontare alle radici la fame di quel povero (una versione più pregnante dice: «Non dargli un pesce tutti i giorni...»). Ma se l´affamato ce l´hai lì davanti, e magari l´acqua è lontana, e invece di dargli il pesce che hai nel tuo cesto gli fai un bel discorso sul vantaggio di imparare a pescare, quello intanto muore di fame, oppure - ipotesi auspicabile - raccoglie le sue estreme forze e ti salta al collo e ti vuota il cesto. qui l'editoriale completo
molto toccante anche il fatto che invece di unire le date delle votazioni e devolvere il risparmiato alle popolazioni sciagurate (chiesto tra gli altri anche da fini), ha deciso di tenersi ostaggio della lega e sprecare un bel po' di soldini NOSTRI!
Non iniziamo a parlare di Polita, mi raccomando, pensiamo ai giornalisti e terremoto.:wink: Comunque su questa tua affermazione non posso fare altro che quotarti, nonostante lui sia lì anche grazie a me, sono un pò deluso da questa decisione. Molto meglio spendere 10 milioni di euro per mettere 20.000 persone a servizio degli anziani durante le elezioni in modo tale da spiegargli semplicemente come funzionano le varie schede, che fare 2 votazioni e spenderne 100 di milioni!!!:wink: Ma questo come dicevo prima è un'altro discorso!!!:wink:
Diritto che deve garantire lo stato? Se fosse così avremmo tutti una casa popolare, ma purtroppo così non è...
Sicuramente. Ma in Friuli, in cui ho alcuni parenti, il terremoto è stato superato anche e soprattutto perchè la gente colpita dal sisma si è rimboccata le maniche. Lo stato è lo stesso sia per il friuli, sia per l'umbria, sia per l'abruzzo, sia per l'irpinia, sia per la Sicilia.
Quindi se un diritto previsto dalla Costituzione non viene espletato, smette di essere tale? Che tale diritto lo debba garantire lo Stato lo affermano nell'ordine: - art 25 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo - art. 11 del patto internazionale dei diritti economici, sociali e culturali - La Costituzione della Repubblica Italiana - La Corte Costituzionale a più riprese ( al punto da "giustificare" l'occupazione abusiva) Quindi cerchiamo di non farlo decadere su BMWPassion :wink:
Ma nessuno lo mette in discussione come tale. Il punto è: se lo stato non fa quello che deve fare, cosa faccio, sto ad aspettare o mi rimbocco le maniche e cerco comunque di cavarmela? Un conto è la teoria, un conto è la realtà. Le case popolari nella mia città natale sono state date solo a chi era paraculato, non a chi ne avesse realmente bisogno
Non vorrei sembrare irriguardoso per le vittime che sono tutte uguali ovunque...ma stai paragonando una catastrofe da 900morti contro una da più di 100.000!
I soldi sono caduti a pioggia in tutti i posti colpiti, i risultati sono stati diversi però, è innegabile
esattamente, infatti quello che non ho capito del tuo intervento è stato il "rimboccarsi le maniche". Qui le maniche non se le è rimboccate nessuno, tutti hanno avuto giustamente soldi dallo stato. Semmai la discriminante è stata la classe politica locale, esemplare in Friuli (dove sai meglio di me che i sindaci hanno condotto autonomamente l'erogazione dei fondi). In via teorica la classe politica è espressione dei cittadini, ma visto che stiamo parlando di situazioni reali sappiamo che ci sono aree in cui spesso è solo espressione di interessi clientelari. Visto che lo sanno tutti o lo Stato bypassa questo sistema e gestisce in prima persona l'evento o è complice.
Guarda, non sono friulano quindi penso di poterlo dire senza fraintendimenti: il popolo friulano è di una operosità che altri popoli italiani neppure riescono ad immaginare, e ti garantisco che ciò ha influenzato positivamente il risollevarsi da una catastrofe immane come quella del terremoto. I politici rappresentano il popolo, e se la c'è una classe politica esemplare non è per mano divina, ma perchè rappresenta valori diffusi nella gente di quella zona