Ma dov'è tutta stà crisi ? Cerchiamo personale e non lo troviamo !!!

X Head: tua moglie è a casa perchè non è libera professionista oppure perchè avete le possibilità.
La collega/amica della mia ragazza (dottore commercialista) due giorni dopo aver partorito era allo studio per delle scadenze. Il bimbo sta bene, lei campa lo stesso.
Dipende quanta voglia hai di lavorare e quanto sei responsabile.

Ho sempre pensato che quando si mette su famiglia si debba crescere anche a livello di responsabilità oltre che di numero. Il lavoro è parte fondamentale della nostra vita e nostro dovere far si che a casa non manchi nulla.
Se c'è bisogno si va a lavorare anche dopo una settimana, non muore nessuno.

 

Questo il nocciolo....distinguiamo i vagabondi da chi è sottopagato!
Perchè ammettiamolo....con sta storia della crisi molti se ne sono approfittati per avere mille scusanti per poter "sottopagare" o licenziare gli operai dipendenti.

Altro che rimboccatevi le maniche!

p.s: per l'ambulanza da 250€ a notte ci sono!!!

 

cioè, intendi i vari incidenti con i vari feriti..........

 

E' la volta buona che vedo quanto può durare un 530d gallipoli-bg-gallipoli!

 

Io non ho licenziato nessuno e ho dato anche una gratifica a gennaio oltre lo stipendio.
Però devo correre il doppio.
Pace, l'importante è che nessuno ci rimetta.
Ma bisogna essere prontri a sacrificarsi.

 

O quella che resta.

 

Invece passare le giornate al bar a sentire le maledizioni dei cassaintegrati nei confronti del datore di lavoro è edificante?

 

E' un pò diverso. Mia moglie è dipendendente, e dopo i 2+3 mesi di maternità obbligatoria retribuità al 100% ( o 1+4) farà anche i possibili 6 mesi a casa (stipendio al 30% in questi mesi).
Chiaramente, se lo fa (lo facciamo) è perchè abbiamo valutato che anche con il suo 70% in meno di stipendio, si può "campare", in questi mesi.
Ed anche perchè: 1) i nonni non ci possono aiutare in questo momento, 2) riteniam o che il piccolo non sia ancora pronto per esser "lasciato".
Bada ben che io non sono qui a lamentarmi del 30% anzichè del 100%, sia chiaro.
Dico solo che: quando nacse un bambino, a parte la "preparazione al parto" (variabile, perchè c'è chi ha lavorato fino alle 19:00 ed alle 21:00 ha partorito) c'è una "degenza" da affrontare e un periodo di tempo in cui OGGETTIVAMENTE sia la mamma che il bambino hanno bisogno e devono prender le misure.
Io parlo di alcuni mesi, non di giorni.
Certo che mia moglie dopo una settimana poteva lavorare, ma se nessuno ci teneva il bambino, come caxxo facevamo?
Si insomma, il discorso è un pò più ampio e non va trascurato.
:wink:

 

d'accordissimo!

 

Parlando dal lato dell'edilizia la volontà di lavorare è tanta ma manca proprio il lavoro...si spera che con il piano casa qualcosa si avvii!!Altro che non si sente la crisi

 

lasciamo perdere... va...

 

per noi è stato proprio l'anno giusto per aprire un'impresa edile

 

azz... bhe' complimenti... deve esserci voluto molto coraggio.. ti auguro ogni bene... dalle mie parti... va di M

 

Quoto!

 

sono daccordo con te, ma sto finendo l'universita e nel frattempo faccio le stagioni estive...gioco in casa nel senso che aiuto nel ristorante dei miei, ma ti dico che studiare e lavorare non è una gran cosa....
bene adesso che mi manca poco alla fine, ci sono dei miei amici gia laureati, sai qual'è uno stipendio di un ing. neolaureato?
1000€ al mese se va bene, ci son eccezioni da 1200, ma...
io abito in Maremma, se tante volte mi dovessi spostare a Milano come faccio a coprire le spese con 1000 € al mese?
tanto vale sotto il profilo economico che continui a fare le stagioni...
...ma mi ritengo fortunato chi si laurea in giurisprudenza non prende un € durante il tirocinio..chi si laurea in economia spesso è a lavorare dove non c'incastra molto con gli studi fatti...
io fortunatamente sono abbastanza versatile con la mia laurea e purtroppo i primi tempi prevedo tanti extra il we, quando c'è lavoro ovvero da maggio ad ottobre, nel ristorante....
da me viene gente che vuol far festa il sab e la domenica, in un ristorante...
avevo un ragazzo di Milano che faceva tutto lui...a chiacchiere..poi il 17 agosto è scappato dopo 10 giorni di pienone non ha retto...a maggio giugno e luglio quando in settimana andava al mare tutto ok...l'ho sentito telefonare a degli amici dicendo di aver trovato l'america...vitto e alloggio inclusi..
beh dico che al giorno d'oggi non è facile gestire le risorse umane, ma quando si trovano quelli giusti non si sente neanche la fatica di lavorare...è un rapporto stile io ti do te mi dai...
un napoletano mi è venuto a dire che si faceva fesso per non andare in guerra...l'altro giorno ha avuto anche il coraggio di telefonare per tornare...
vabeh voglio finire il discorso...
si la crisi c'è, ma come mai a S Valentino i ristoranti erano pieni?
come mai la sett scorsa dopo 2 anni che non andavo via sono stato a sciare e tanta gente cosi in zona da me non c'è diciamo fuori stagione??
poi si dice della crisi...non ci si accontenta più..ecco cos'è la vera crisi...d'identita!
ovviamente tutto è IMHO
scusate se mi sono dilungato

 

O dalle priorità che si hanno nella vita.

 

grazie mille.....per fortuna che non siamo proprio senza lavoro ma anche dalle mie parti non si muove nulla..Resistiamo ed aspettiamo entrambi!

 

Dico la mia.
Io abito e lavoro in Sardegna, terra dove il lavoro è sempre mancato, e attualmente (a fronte di una crisi purtroppo reale...) manca ancora di più.
Ora, però, dobbiamo metterci d'accordo su che cosa significhi "avere un lavoro". Se intendete trovare qua e là azienducole che ti mandano porta a porta a vendere i loro prodotti, o ti mettono al telefono per gli stessi motivi questo - secondo me - non significa "lavorare" ma "sbarcare il lunario".
Credo che avere un lavoro prima di tutto significhi avere un futuro, sapere che puoi permetterti (si, "permetterti" è la parola giusta) dei figli perchè SAI che domani, di punto in bianco, non sarai costretto a mendicare perchè ti trovi in mezzo a una strada. Ma questa è solo utopia. Oggi la certezza del lavoro manca, se si vuole sopravvivere bisogna, dicono le aziende, essere "flessibili"... Ma se per "flessibilità" si intende il sacrificio su orari, spostamenti, rinunce ai benefit, io ci potrei anche stare. Ma oggigiorno "flessibilità" significa soprattutto: io (azienda) non ti do certezze per il futuro; ti permetto di guadagnare per quello che produci. La cosiddetta FLESSIBILITA' A 90 GRADI!!!

 

Dipendente statale insomma.

 

Esatto. E la maggior parte di loro non si rende conto della fortuna che ha.