Se il debito pubblico italiano è in mano alle famiglie italiane, non si deve assolutamente pensare ad un default. Ma se si trova in altrui mani, beh, io non esiterei un istante. Argentina docet.
A me sembra comunque che questi siano tecnici ma sempre al servizio di banche, politici e caste.Secondo me sono serviti solo da paraculo ai politici.
Va assoluamente riconosciuto che durante il governo Monti sia sceso lo spread fino ai 310 punti di ieri, e che tale discesa sia ossigeno puro per le casse statali, e per non dilapidare patrimoni di tasse&imposte solo per pagare i mostruosi interessi sull'altrettanto mostruoso debito pubblico italiano. Da questo, a dire che il merito della discesa è delle riforme e della venuta di Monti e il suo governo, ne passa un bel po'. Il rapporto tra le due cose potrebbe essere di pura contemporaneità, non di causalità. O di una causalità solamente parziale. Oppure, sarebbe lecito dire: che bravo è stato Berluska a governare, pensate che fino a giugno 2011 lo spread era sui 250 punti (e ad agosto eravamo sui 310 circa attuali), lui sì che con le sue riforme ha tenuto basso il tasso di interesse, ha proprio salvato l'Italia fino ad agosto 2011, un eroe... Eppure, sappiamo che non è andata proprio così, non è vero? /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
L'economia non è una scienza esatta, la causalità è sempre parziale. Soprattutto gli effetti arrivano in ritardo rispetto alle azioni: la scarsa stima, sia in Italia sia all'estero, di cui godeva il governo passato, unita alla totale inazione, ha generato il terreno fertile per la crescita della speculazione, che una volta partita non si ferma in un secondo. La buona credibilità dell'attuale governo, unita alle azioni intraprese (discutibili quanto volete, ma prese), è riuscita in una impresa difficilissima, ovvero fermare la speculazione. Tutto ciò, ovviamente, si inserisce in un contesto internazionale non governabile da un singolo paese, e di qui la causalità parziale.
Il debito pubblico argentino non era in mano ai risparmiatori argentini, il default ha infatti fregato noi, non loro. Perchè è di questo che parlavo, non della loro situazione di oggi: attenzione a non fare osservazioni improprie.
Il debito pubblico argentino al momento del default ammontava a 90 mld di dollari, il nostro oggi e' di 1900 mld di euro... Ripeto, paragone improprio
Se ho letto bene (se no mi scuso) scrivevi che con il debito in mano agli stranieri sarebbe preferibile per l'italia fare default, e chiudevi dicendo "Argentina docet". L'Argentina non docet nulla perche' i numeri sono completamente diversi L'attuale crescita del paese sudamericano e' viziata da una iperinflazione reale sopra il 25% L'Argentina e' ricca di materie prime che a noi scarseggiano Loro si poterono sganciare da un sistema di cambio fisso col dollaro che era all'origine dell'insolvenza. La situazione italiana dipende dalla spesa pubblica abnorme finanziata col debito. Per risanare il paese si deve ridurre questa spesa pubblica.
La verità Costa è che a volte sembra di vivere un'agonia senza fine. Facciamo un bel petardo e buonanotte.
da un punto di vista mooolto cinico è vero;andando comunque oltre a considerazione di opportunismo e moralità andrebbe valutata anche la rischiosità di questa idea; chi presterebbe di nuovo denaro a un paese così inaffidabile?come potremmo fare ad acquisire le risorse di cui abbiamo bisogno essendone sprovvisti e con le mani al muro dopo anche il no al nucleare con l'inflazione incredibile a cui andremmo incontro?non lo so;non mi sembra fattibile..
Capisco il tuo punto di vista, è che IMHo ignori il dopo, che sarebbe ben più doloroso. Meglio perdere qualche punto di ricchezza all'anno come sta accadendo adesso, con la possibilità nel medio termine di invertire la tendenza, che perderne il 90% di botto e ritrovarsi a fare la guerra civile per mangiare.
Adesso c'è più da perdere che da guadagnare, rinunciare alla civiltà è molto pericoloso. Certo se si arrivasse a morire di fame allora...
Sull'agonia senza fine ti do ragione. Quella europea e' una crisi autoprodotta e le persone che l'hanno creata ora dovrebbero risolverla. Purtroppo non esistono scorciatoie, che si chiamino default o ritorno alla valuta locale. Naturalmente ci sono strade alternative e sabato prossimo presentero' le mie e quelle di alcuni amici con cui sto lavorando