beh, beh...si , forse ce lo meritiamo...ma fino ad un certo punto ! dopo anni di superficialità e di fancazzismo , forse è il momento buono per ritornare ad avere un minimo di coscienza di "chi siamo-cosa facciamo-dove vogliamo andare", no ? insomma : un pò di "impegno" ! /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
Oddio...mi ero scordata del tuo pessimismo cosmico.... /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20"> Con simpatia sempre... No, non dobbiamo farci spremere, e te lo dice una che ha sempre fatto sentire la sua voce, nota polemica nella società dove lavoravo prima. Il mio district tremava sempre quando prendevo io la parola in riunione ed in presenza dei manager più in alto di lui. Ma mai mi sono fatta mettere a tacere, tantomeno quando ho scritto all'amministratore delegato della precedente società altrettanto importante. Paura, questa è la parola che sento sempre più spesso.... Paura di perdere il lavoro, paura di ritorsioni, paura di rimettersi in gioco, paura di andare all'estero.... Bah.
Ne parlammo un pò di tempo fa....e mi pare fossimo tutti d'accordo nel significato del concetto di "responsabilità" e " cambiamento " a cominciare da noi stessi e dalle piccole cose. /emoticons/wink@2x.png 2x" width="20" height="20">
"frasi fatte" dai fatti ! è fuori luogo citare situazioni in particolare...ma la volontà cocciuta di voler vedere la situazione senza paraocchi ideologici o di censo, mi fa proprio pensare quello che ho scritto poco sopra : la classe imprenditoriale italiana (lo ripeto: con le dovute eccezioni) fa pena.
...dici così e prima parlavi di "lotta di classe"? C'è il buono e il cattivo ovvio, come in tutto... ma mi sembra tu voglia vederla solo in un senso
non ho proprio scritto di nessuna lotta...:wink: forse hai interpretato in questo modo il sottinteso di voler ridisegnare una "coscienza" di classe; che è cosa differente. ripeto: lo sforzo che cerco di fare è quello di cercare di vedere la situazione senza paraocchi ideologici o di censo, senza concedere troppo all'ovvietà...
Finchè si vuol vedere il "diavolo" nella casa degli altri e non nella propria, nè l'Italia nè gli italiani potranno andare lontani. Per responsabilità io intendo una fase in cui ciascuno si assume concretamente le proprie, anziché indicare quelle altrui. Utopia, a quanto pare...
quoto il neretto, ma non credo proprio che si tratti di "Utopia". come spesso accade, per ottenere dal prossimo comportamenti virtuosi, si tratta di dare un esempio : in questo caso la responsabilità della classe politica oggi così screditata ( per demeriti spalmabili quasi uniformemente ) andrebbe corretta da scelte precise. e gli industriali non potrebbero cominciare a dare una dimostrazione di buona "volontà" andando nella direzione opposta a quella che li vede cercare in ogni modo di sottrarre diritti ai dipendenti ? Pensi che i Sindacati non parteciperebbero a questo sforzo comune ? Dire "Utopia" non è solo una parola per chiamarsi fuori ? quando sento pronunciare questa parola, mi viene subito alla mente Abramo Lincoln ed il XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America : l'abolizione della schiavitù; fino a poco tempo prima, un sogno irrealizzabile, appunto : un'Utopia...
Sugli industriali: l'unico grande diritto sottratto ai lavoratori è quello del posto di lavoro per inseguire la delocalizzazione degli stabilimenti all'estero. Sui sindacati: aver ingenerato l'alibi perfetto alla delocalizzazione con chiusure ideologiche alla flessibilità lavorativa Sulla politica: non aver saputo (o potuto) impedire le prese di posizione dannose di sindacati e imprenditori. Sulla responsabilità: nella dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America c'è scritto più o meno così "...gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finchè siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire..." Che in poche parole indica: "nei periodi in cui le cose si faranno complicate, è preciso compito di chi occupa posizioni di responsabilità, assumersi quella responsabilità." Da come la vedo io, nel nostro Paese continua ad essere, appunto, utopia.
Le cose che dovrebbe fare Monti: http://www.corriere.it/economia/11_novembre_14/I-primi-tagli-iniziare-dalla-politica-ecco-dove_9755f652-0e8d-11e1-98bb-351bac11bfea.shtml
E' arrivato Monti, le testate italiane esultano in gran parte, quelle estere tendono a rivalutare l'Italia... ma i mercati non migliorano e lo spread, nuova eminenza grigia della politica nazionale, incombe sempre più minaccioso. La prima, logica conseguenza è che significa che Berlusconi non era il problema, non è il problema è, verosimilmente, non sarà il problema. Il tempo futuro non è fuori luogo: Napolitano, pur avendo imposto Supermario in barba alle regole democratiche, nulla può per evitare al Professore un incontro/scontro con l'allegro mondo del Parlamento italico. Infatti, indipendentemente dal Programma di Supermario, serve una maggioranza parlamentare che lo sostenga e lo voti e, in questo senso, chi ha festeggiato per la caduta di Berlusconi a colpi di sputi, coretti idioti e monetine, dovrà scendere con i piedi per terra: Silvio non se n'è andato. Dura da digerire per alcuni, la realtà dei fatti conferma un Berlusconi non solo necessario per il varo della ricetta "lacrime e sangue", bensì anche più agile per via del venir meno della responsabilità di Governo. Cosa ne ricavo io? Paradossalmente il Cavaliere è una delle difese contro il Governo delle Banche imposto dall'Europa.
Intanto lo spread tra oat (francesi) e bund (tedeschi) sta aumentando e tocca nuovi record. Si cominciano intanto a sentire voci su possibili downgrade di Francia e Austria...
ma è vero che voglio re-introdurre l'ICI? ma possibile che sti dementi non sanno usare coerenza ed intelligenza?
Di fatto l'ICI è già stata introdotta da Tremonti, riportando l'IRPEF anche sulla prima casa nei prossimi anni. COme tutte le manovre del governo uscente, anche questa è spostata nel futuro, che è un po' come fare i finocchi con il c*lo degli altri.
Quello è indispensabile, se mi imponi di tirare la cinghia la tiri anche te. Pericoloso abusare troppo della pazienza della gente, e Monti è troppo intelligente per non capirlo.