Ci sono dipendenti e dipendenti, io ne ho avuti un paio che potevano mandare in bancarotta il sistema previdenziale e il sottoscritto tra malattia e lentezza nel lavorare, per il solo fatto che i sindacati gli hanno detto di non fare piu di 3 macchine al giorno altrimenti il padrone ladrone il giorno dopo ti chiede di farne 4. Vorrei vedere nei paese dell'est dove oggi stanno scappando tutte le multinazionali, se pure là applicano tale filosofia. A volte per essere obbiettivi bisognerebbe trovarsi anche dalla barricata opposta del dipendente. A fine mese son tutti capaci di pretendere lo stipendio ma bisogna anche essere in grado di contribuirne.
Non so, sinceramente, in quale Toscana tu viva. Firenze è probabilmente una delle città più sporche e degradate della regione; addirittura Livorno, che anni addietro era messa malino, ha recuperato e sta recuperando meglio il centro. Il centro storico è sporco, degradato e in corso di abbandono da parte dei fiorentini e ci sono veri e propri quartieri ormai monopolizzati da stranieri, le periferie sono sorte a caso, licenziando progetti deliranti e del tutto estranei al contesto ambientale e culturale (vogliamo parlare di Sorgane, per dirne uno?), il traffico è congestionato, anche per progetti assurdi tipo tramvia. Figurati che adesso la gente grida al miracolo perchè il neo sindaco -che è della stessa corrente delle precedenti gestioni- addirittura sta facendo asfaltare alcune strade principali che avevano il manto vecchio di 10 anni. Però le amministrazioni dei "compagni" hanno fatto tante cose buone, come per esempio rifare il selciato di piazza signoria 15 anni fa -le pietre vecchie sono "casualmente" finite sul viale di accesso di casa di un noto ex assessore-, deliberare un palazzo di giustizia su progetto degli anni '70, la loggia isozaki... ovviamente il tutto mentre i monumenti che gestisce il comune cadono a pezzi. Bravi, proprio bravi... Poi c'è il caso Prato, città ghetto per eccellenza (40mila cinesi...) che solo l'attuale sindaco, in quota Pdl dopo decenni di sinistra, sta rimettendo a posto... Vogliamo continuare?:wink:
Ti parla un Manager aziendalista orientato al profitto: quando ti accorgi che l'Azienda per la quale lavori è assolutamente menefreghista a riguardo di quanto hai contribuito a farla crescere in passato ma che anzi sei un numero, il fatturato che produci OGGI, e conta solo quello (a prescindere dai meriti passati) e che magari quando si apre uno spiraglio di carriera ci infilano l'ultima testa di ***** arrivata, ovviamente un emerito ******** il cui solo merito è di non essere brillante/di successo/leader naturale/lavoratore instancabile ma anzi una mera pecora facile da controllare ti assicuro che la voglia di metterti nei panni dell'Amministratore Delegato per capire il suo punto di vista ti passa. Mi scuso per l'OT, ma col ***** che in Italia vanno avanti quelli validi e con le palle. In Italia vanno avanti quelli abbastanza incapaci da non rappresentare dei rischi per i loro superiori
Effettivamente questa è una lettura perfetta dell'Italia degli ultimi decenni, e siamo alle vette più alte, con un sacerdote di questa teoria a capo del paese.
Quoto con rabbia al pensiero di quel deficiente che nei corsi di formazione che ho fatto nella prima Azienda in cui ho lavorato elogiava la comunicazione di B. al motto di "se uno è bravo nel lavoro deve accettare il fatto che ad andare avanti saranno quelli meno bravi di lui". Schifosissima connivenza con un sistema marcio
un po' come Padova dove il precedente sindaco del Pdl non e' riuscito in 5 anni a sgomberare via Anelli dai clandestini, non ha messo in opera il tram, voleva vietare gli spritz in piazza, ecc... ecc.. ecc... mentre il sindaco di sinistra ha realizzato tutto e di fatti e' stato rieletto. evidentemente nell'amministrare una citta' male o bene non conta tanto essere di destra o di sinistra ma conta la persona.
Concordo in pieno, se c'è da asfaltare una strada (per dire) lo puoi fare sia che sei di destra o di sinistra. Se non sei in grado di farlo evidentemente è una mancanza tua, non della corrente a cui appartieni...
Esatto. La storia e le traversie li ha uniti e resi forti e uniti. Certo, a volte le correnti discutono tra loro, ma certi valori sono comuni a tutti gli israeliani. In Italia dove c'è troppa democrazia per i miei gusti è stato possibile cantare 1..10..100..1000 Nassirya. Io non avrei il coraggio di cantare per strada a Tel Aviv o a Gerusalemme 1..10..100...1000 Monaco '72. E mi parrebbe giusto. I tumori vanno estirpati dalla società, a qualsiasi costo. E' facile fare il noglobal a Genova sapendo di poter contare sulle mani legate dei Carabinieri. Che facciano i noglobal in Israele! Ci hanno provato con la spedizione turca a fare i simpatici, ne sono rimasti 7 a terra sul ponte della nave. Questo vuol dire essere uniti: intanto si reagisce con decisione alla minaccia imminente, poi eventualmente se ne discute all'ONU. Perchè se uno è nel giusto non deve aver paura di nulla e di nessuno. Questi sono valori fondamentali per un popolo, non sono di destra o di sinistra, sono semplicemente sono imprescindibili. Se latitano non si parla più di popolo, si parla di vermi striscianti. E aggiungo che ce ne sono altri che non è possibile mettere in duscussione. Uno è che la coppia è fatta solo da uomo+donna e la famiglia si fonda su questa unione, i gay se non gli sta bene possono levarsi dalle scatole e prendere residenza a Mikonos così fanno i trenini tutto l'anno. Un bambino deve crescere con valori sani. Per gli stranieri porta aperta per chi porta, chi non porta parta. Sei un valore aggiunto per la società? Ok io ti do anche la cittadinanza, però ti adegui a leggi e costumi ITALIANI. Al primo sgarro fuori dalle balle. Sono comportamenti e pensieri dettati dal buon senso, nulla di più.
Infatti! A me fa incaxxare quando dicono "ma non si può fare" oppure "la burocrazia lo impedisce". Come hanno portato il parlamento il lodo Alfano possono cambiare le leggi che riguardano l'ordine pubblico e/o le infrastrutture. Se non lo fanno è solo perchè non vogliono. Spacciatori la sera a Padova? Si fa una legge che consente alle fdo di sparare a vista in certe zone a certe ore. Punto.
Da un lato ti quoto con decisione. Dall'altro prima di biasimare il nostro Paese per essere diventato il Belpaese per gli "altri" così come di quelli tra noi irrispettosi di leggi e regole mi pongo un quesito: fossimo stati costretti a "diventarlo" il Belpaese? DNA mediterraneo (9 su 10: sopravvivere coi compromessi anzichè morire per un ideale) + risorse naturali irrisorie (comparate ad USA/Russia/Paesi OPEC ad esempio) ci pongono in una posizione diametralmente opposta a quella di Israele che citi (e che visito almeno una volta all'anno per lavoro, quindi so di cosa parlo) il quale è un Paese di importanza assoluta nello scacchiere politico mondiale e nel suo DNA ha l'olocausto subìto.
se noti l'Italia e' uno dei pochi paesi occidentali di una certa importanza che non ha mai avuto una rivoluzione come lo e' stato per l'Inghilterra (Cromwell), la Francia (rivoluzione francese), gli USA (indipendenza dagli inglesi), la Russia (rivoluzione d'Ottobre) e credo che questo conti qualcosa (anche la Germania a dire il vero non ne ha avute e difatti ha una storia simile alla nostra, unificazione molto tardiva e nazismo).
Non avrà avuto una rivoluzione vera e propria, però ha avuto due guerre molto pesanti in casa propria al termine delle quali l'assetto politico e geografico è stato comunque stravolto, quindi sotto certi aspetti c'è stata eccome!
Bisogna traguardare l'orizzonte. Dall'est europa o meglio diciamo dalla Polonia le azienda stanno andandosene perche' reputano troppo il pagare un operaio 500 euro al mese e dirottano la produzione verso mercati ancora piu' bisognosi. E' giusto? Hai idea di quanto e' aumentato il costo della vita in Polonia negli ultimi anni e di quanto poco siano 500 euro al mese per campare una famiglia. basta fare teoria, parliamo di pratica per favore. Ci sono anche dipendenti fannulloni e per loro sono d'accordo nel trovare punizioni adeguate fino al licenziamento ma se il mondo gira e' anche per gli altri operai che il loro lavoro lo fanno e come. In Cina hanno fatto assaggiare benessere transitorio a centinaia di migliaia di persone (che vi ricordo si suicidavano in fabbrica!!) per poi spostare di colpo le fabbriche in altri paesi piu' convenienti. E' questa la strada giusta? Affamare il 99% delle persone per permettere ad un 1% di accumulare ricchezze che consentono di andare ben oltre il vivere alla grande, ricchezze solo finanziarie che gli consentiranno solo di controllare ancora di piu' il gioco di potere alla base di tutto...ma lo scopo quale cavolo e'? portarsi 100 miliardi nella tomba? L'imprenditore e il manager ovvio che devono guadagnare bene, ma dieci anni fa il rapporto dei compensi era di 100 a 1....ai nostri giorni il rapporto e' arrivato a 400 a 1....immorale visto l'andamento di tante aziende che sono state rovinate. Lavoro in una grande azienda nella quale il 60% del costo del personale e' addebitabile ai dirigenti.......beh dovrebbero essere dei geni pagati a peso d'oro ma non lo sono. Va ristabilita la giusta rotta, non si puo' chiedere agli operai di sobbarcarsi un peggioramento qualitativo della vita allo scopo di far arricchire gli azionisti anonimi di varie aziende, qui non si tratta di mecato, crisi o altro.....si tratta di famelica voglia di rendimenti sempre piu' alti fatti sulle spalle dei piu' deboli. occhio non parlo delle nostre piccole imprese italiane o degli artigiani o chi ha 10 dipendenti.....questi imprenditori piccoli sono spesso schiacciati dagli stessi problemi dei dipendenti.......se la Fiat vuole pagare meno un dato pezzo semplicemente annulla i contratti con l'aziendina satellita Italiana e manda in malora una ventina di famiglie dei dipendenti e insieme l'imprenditore di turno......questo sistema premia solo i grandi e schiaccia il resto. A me non piace e non ci trovo niente di bello o condivisibile nelal sola logica del profitto davanti a tutto......si vede son prorpio di sinistra.
parole sante!! La logica del solo profitto di oggi e del chi se ne frega del domani porta a questo. Oggi non si vuole il manager che ha a cuore l'azienda e ne cura lo sviluppo nel tempo ma solo tagliatori di costi che strizzando come un'arancia le ditte per trarne il massimo entro il tempo piu' breve e poi chi se ne frega.
come vedo fai spesso tendi a concettualizzare o idealizzare le cose cosa peraltro bella a modo suo. Per renderti conto dell'attuale stato di cose bisogna paragonare la situazione con altre citta' italiane..... Ti assicuro che i problemi dati da una linea tramviaria (che peraltro viene apprezzata molto al momento ovviamente non da chi ama girare in auto) sono una inezia rispetto al degrado pesante di quartieri interi. Il centro di Firenze non lo trovo sporco in relazione anche alla particolare urbanistica del capoluogo. E' che siamo abituati bene e spesso tendiamo a dare per scontato un certo livello della vita e umanamente a pretendere di piu'. Prato....cosa sta rimettendo in linea il Pdl me lo devi solo che raccontare.....non cambia niente, sempre piu' irregolari, mafia cinese e connivenza di aziende locali che con i cinesi risparmiano sui costi di produzione. Blitz della Finanza che non fanno altro che scena e tutto continua cosi'........l'unica cosa che ha ottenuto e' di isolare ancora di piu' la popolazione cinese evitando accuratamente qualsiasi forma di integrazione.....stile Lega.....risultato scontato, i cinesi si arrochheranno sempre di piu' entro la loro comunita' e faranno quel che vogliono, o gli mandiamo i carri armati? Il sindaco Cenni socio fondatore di Sasch ha ben chiaro il problema cinesi e pratesi......difatti ricordi quando pre razionalizzare i costi produttivi ha spostato definitivamente tutta la produzione in Cina mettendo in cassaintegrazione altri dipendenti...oh si parla di 10-12 persone mica di mille.........cosa avra' mai razionalizzato un marchio cosi' giocando con la vita di 10 famiglie per guadagnare cosa in piu'??? Bravo sindaco in linea con gli ideali.........questa e' gente che per la cifra giusta venderebbe tutta Prato! Di nuovo complimenti. ps: aggiungo un commento tratto da qui: http://www.dirittodicritica.com/2010/08/13/se-il-sindaco-di-prato/ riporto per comodita' di chi ha voglia di leggere, gli altri saltino pure. direi interessante per capire come noi persone si sia influenzabili e coinvolgibili in squadre mosse da paure e lotte verso nemici spesso creati ad arte come nel caso dei cinesi di Prato: Un proverbio cinese dice che è «su una piccola pietra che inciampò l’imperatore». In questo caso la pietra è un fabbrica tessile a Shanghai e l’imperatore è il suo maggior azionista, il sindaco di Prato Roberto Cenni. Una settantina di operai della Txy, società controllata dall’italiana Sasch hanno infatti scioperato perché «da mesi senza stipendio», inviando in oltre una lettera alle autorità di Roma «perché li aiutino a recuperare gli stipendi che la ditta non ha pagato». Una situazione che per alcuni, come il pidiellino Mazzoni è persino di matrice politica: «Non esistendo in Cina il diritto di sciopero, è più che legittimo il dubbio che la manifestazione dei lavoratori a Shanghai contro la Sasch si sia svolta con la tacita approvazione del regime». Nel febbraio di quest’anno addirittura l’ambasciatore cinese Sun Yuxi mosse dure critiche sia al sindaco pratese che alla Lega Nord : «Sono stato informato dell’intervento delle forze dell’ordine con elicotteri, cani e decine di poliziotti e carabinieri e ne sono dispiaciuto. Il centro tessile cinese di Prato è uno dei più grandi in Europa ed è un dato di fatto che quando i cinesi arrivarono negli anni ’80 le imprese pratesi erano sull’orlo del fallimento , quindi possiamo dire che i cinesi hanno contribuito e contribuiscono allo sviluppo dell’economia locale e nazionale. Sono al corrente del grande problema della contraffazione che viene largamente e severamente combattuta anche dal governo cinese. Quello che chiediamo è che le autorità italiane agiscano sulla base dell’uguaglianza e che su questo non contrastino anche le altre comunità. Contro gli atti illegali si deve agire, ma le imprese che lavorano nel rispetto delle leggi devono essere difese e garantite». Il problema della crisi del tessile nella città e provincia di Prato aveva già fatto scalpore più di un anno fa, tanto da spingere Michele Santoro nel confezionare una puntata di Annozero su misura. Una serata “speciale” che ricevette addirittura i complimenti in diretta («vero servizio pubblico») dell’ospite in studio, il viceministro Roberto Castelli. Nei mesi successivi (giugno 2009) ci furono le elezioni comunali e per la prima volta dopo 63 anni Prato si ritrovò con un sindaco di centrodestra, l’industriale tessile Roberto Cenni, vittorioso con la lista “Berlusconi per Prato”. La campagna elettorale fu molto sentita, anche a livello nazionale con l’arrivo del concittadino ministro Andrea Ronchi che parlò di una «Chinatown pratese inaccettabile». Il premier Berlusconi descrisse il suo candidato come «un uomo del mondo del lavoro, un imprenditore molto capace» e per le vie della città furono affissi manifesti elettorali con la foto di Cenni accanto al candidato sindaco del Pd con scritto «Martini+Carlesi=cinesi» (rispettivamente ex sindaco Pd e candidato sindaco del Pd n.d.r.). Nel settembre 2009 sempre la Sasch decise di spostare tutta la sua produzione in Cina, scatenando la protesta dell’opposizione locale e nello specifico dell’Idv: «La notizia che la Sasch, l’azienda del sindaco Roberto Cenni, abbia chiesto la cassa integrazione per altri nove dipendenti oltre ai nove della settimana scorsa ci lascia molto perplessi e ci preoccupa non poco . L’Italia dei Valori intanto esprime solidarietà agli operai posti dalla Sasch nell’anticamera del licenziamento e per tutti quegli altri delle aziende dell’indotto che si troveranno a perdere il lavoro per la decisione dell’azienda del sindaco di trasferire in Cina la realizzazione di centomila capi di abbigliamento. L’Italia dei Valori ritiene inoltre che la decisione della Sasch sia fortemente negativa proprio perché è di proprietà del sindaco della città . Il segnale che viene lanciato verso quegli industriali che invece stanno lottando con tutti i mezzi per salvare la propria azienda e non licenziare i propri dipendenti, è un segnale di pessimismo e di debolezza. Se è lo stesso sindaco a non credere nella ripresa e a non investire in città, chi dovrebbe farlo? ». In tutto questo c’è da chiedersi perché nuovamente l’uso politico di una paura, in questo caso “l’invasione cinesi”, abbia reso possibile l’incredibile: far diventare simbolo della “lotta ai cinesi” un industriale che è stato uno dei pionieri dello «sbarco italiano in Cina:fin dagli anni ’90 Sasch produce proprio nel Far East, tramite Txy e altre aziende collegate, una quota importante del proprio assortimento, poi commercializzato attraverso i negozi italiani». La classica contraddizione che purtroppo è solo un granello di sabbia nella vita quotidiane del Belpaese, dove ci ritroviamo tutti i giorni un premier plurindagato che ci spiega cos’è la giustizia, un ministro che parla di istruzione ma che ha dovuto “emigrare” in Calabria per laureasi facilmente e svariati politici che parlano di sacrifici (della popolazione) mentre trascorrono vacanze dorate. Siamo o non siamo il paese della coerenza? Scritto da Simone Pomi in data 13 agosto 2010.
per me i problemi di questo paese non sono dovuti alla divisione destra sinistra ma a quella furbi fessi, riporto quanto scritto in un blog in relazione all'alluvione che ha colpito la mia regione e che secondo me spiega bene il concetto che voglio esprimere: ................... Quello che distingue davvero le due regioni è, come dite voi, la "politica". In una delle due governano i... non so come si chiamino, sono un Fiume e non leggo molti giornali, li chiamerò i Fessi. A un certo punto persino i Fessi hanno capito che le inondazioni in autunno e in primavera non erano più emergenze, ma un problema cronico. E hanno pensato di risolverlo alzando gli argini, scavando nuovi canali, costruendo casse di espansione e allargando quelle esistenti. Per fare tutto questo servivano molti soldi: li hanno raccolti, economizzando su altre voci di bilancio; domandando di accedere a fondi nazionali o europei per la conservazione del territorio; indebitandosi. Magari hanno addirittura alzato le aliquote delle imposte regionali. Lo hanno deciso in un giorno di sole; non una nuvola si affacciava alle finestre della giunta regionale. Non è stata una scelta popolare. Ma gli amministratori guardavano al medio-lungo termine, pensavano alle inondazioni che avrebbero prevenuto, ai soldi che avrebbero risparmiato. Perché sono Fessi. Nell'altra regione da qualche anno governano i Furbi. Anche loro hanno capito che l'acqua in cantina non era un ospite occasionale. Non sono mica Furbi per niente. E cosa hanno fatto? Un bel niente. Non hanno alzato un argine, ché son soldi. Non hanno scavato un solo fosso in più di quelli scavati dai loro nonni più previdenti. In estate hanno annunciato che loro le aliquote non le toccavano, tra gli applausi dei loro elettori. Questi son già arrabbiati dei troppi soldi che vanno alla capitale, figurati se potevi chieder loro di pensare alla pioggia nei giorni di sole. È venuto settembre, e poi ottobre, e con ottobre le prime piogge serie. Dopo qualche giorno, neanche una settimana, io mi sono presentato puntuale nelle cantine, e ho fatto un miliardino di danni. I Furbi hanno approfittato per chiedere soldi alla capitale, e lamentarsi dei centralisti ladroni. Siccome in realtà anche nella capitale governano i Furbi, qualcosina senz'altro arriverà. Poi sì, tanti soldi bisognerà spenderli, e i contribuenti li pagheranno. Nel frattempo i Furbi si faranno fotografare mentre spalano il fango nelle cantine, e ci avranno guadagnato una bella foto per il manifesto elettorale. Già, perché tra un po' ci saranno le elezioni, e sapete chi le vincerà? I Furbi. Con le loro mani sporche di fango, il simbolo degli Uomini del Fare. Anche nell'altra regione è piovuto. Ma gli argini erano più alti, le casse di espansione pronte ad accogliermi; così ho esondato appena un po', e il giorno dopo non ero neanche in prima pagina sui quotidiani locali. Tra un po' ci saranno le elezioni anche qui. E i Fessi le perderanno. Perché hanno alzato le tasse, e non hanno nemmeno un manifesto in cui spalano fango in una cantina. Insomma perché sono dei Fessi, e meritano di perdere. Il futuro, infatti, è dei Furbi. Credete a me, che sono un Fiume, ho già visto crepare i dinosauri. I furbi erediteranno il mondo - per i prossimi cinquant'anni, diciamo. Il tempo di estinguervi. Poi torno io. Spazzo via il vostro cemento e non ci penso più.