moralmente, sarebbe stata la scelta giusta. ma non politicamente... e si sa, moralità e politica spesso sono agli antipodi della scena :wink:
beh guarda che se facessimo l'elenco di tutte le contraddizioni, gli scandali ed i conflitti di interessi di Silvio non basterebbe un tomo di 1000 pagine per cui questo articolo del Giornale mi sembra come il bue che da del cornuto all'asino, come ha detto Fini non c'e' nulla di piu' immobile di un paracarro, ma sempre un paracarro rimane. quindi se uno cambia idea ben venga, ovvio che poi debba dimostrare con atti pratici che non si tratta di sole parole (e in quanto a parole al vento il caro Silvio e' un maestro, smentisce il giorno dopo quello che ha detto il giorno prima affermando tuttto ed il contrario di tutto).
per farla breve Fini non mi convince del tutto ma se confrontato ai vari Capezzone, La Russa, Verdini, Bondi, Lupi, Santanche', ecc.. ecc... ecc... e' un gigante, se voleva poteva tranquillamente vivere di rendita, ha deciso invece di mettersi in gioco sfidando Silvio e la sua potenza di fuoco mediatica, beh se non altro ha dimostrato di avere le p.alle.
Non considerate una cosa, l'elettore di destra (quella vera, non il PDL) deve soddisfare anche la "fede". Certo, si guarda anche al progresso, ma ci devono essere dei punti fermi che al momento Fini non sembra avere. Non so come spiegarlo, ma certi elettori esprimono un vota molto "emozionale" se mi passate il termine.
l'elettore di Destra questi problemi ce li aveva anche prima, no? voglio dire, essendosi accasato con B, quei famosi punti fermi non erano già venuti meno?
Si e no, nel senso che ha dovuto abbozzare su certi aspetti, ma finche c'era AN poteva non votare FI cioè Berlusconi. Ad esempio AN votò contro l'indulto.:wink:
Quando parliamo di equilibri istituzionali la forma o, se preferisci, i formalismi, non sono vaccate ma passaggi necessari a garantire l'ordine democratico. Segue... ...cosa vuol dire che Berlusconi deve salire al Quirinale con le dimissioni? a) che ha preso atto che il governo non ha i numeri in parlamento (impossibile perché lo stesso Fini propone un patto di legislatura; ) b) che Fini non vuole assumersi la responsabilità della crisi e spera che B. si cosparga il capo di cenere davanti agli elettori c) che teme le elezioni e vuole prendere almeno il tempo concesso per le consultazioni del capo dello Stato d) che il possibile accordo con PD e Casini non è ancora stato raggiunto e allora, ancora una volta, siamo di fronte ad un gioco di tattica Su questo il mio giudizio è più indulgente. Non trovo affatto strano che per oltre dieci anni i due siano stati dalla stessa parte per poi separarsi quando l'azione di governo è diventata palesemente orientata alla salvaguardia degli interessi privati del premier. In altro topic ci chiediamo se "destra e sinistra esistono ancora". Sono dell'idea che l'abbandono di una "fede" politica possa essere segno di maturità da parte degli elettori. Nelle democrazie mature i partiti di governo tendono a convergere sui temi fondamentali della vita del Paese. L'abbandono al loro destino delle ali estreme è imho un bene.
Io voglio avere ben chiaro il posizionamento di un partito. Come faccio a votare uno che mi fa l'indulto?
Infatti, io non ho MAI votato FI. AN era il meno peggio, ma molto edulcorato rispetto al prima. Io vivo bene dove regna l'ordine totale, per me una dittatura non sarebbe nefasta. Ovviamente una società rigida per i fondamentali, non per le cagate tipo 130 in autostrada o avere internet filtrato come in Cina. E' un mio modello di società virtuale che è inconcepibile per l'attuale panorma politico presente attualmente al parlamento. Troopo checche, troppo furfanti, ecc.
Mi pare che il punto di vista sia sbagliato. Mi spiego: Gianfranco ha detto quel che ha detto e, dietrologismi a parte, è un grosso cambio di rotta rispetto anche ai suoi precedenti dietro-front. Non scordiamo che Fini ha il passato che ha e che, dal 1996, ha cambiato idea su punti fondanti la sua azione politica, cosa che ha scocciato non poco i suoi elettori storici, me incluso. In buona sostanza a me -opinione personale- sa tanto di discorso propagandistico, perchè Fini sa bene che la responsabilità di aprire una crisi di governo è pesante da portare per il neo partitucolo, che i sondaggi non fanno gridare al miracolo e che la poltrona da Presidente della Camera è calda, confortevole e... fa figo. Non credo alle prese di coscienza tardive, soprattutto quando fino al giorno prima si appoggiava ciò che ora si critica. L'articolo del Giornale, che vale quel che vale in quanto assolutamente di parte, ha il pregio di mostrare alcuni mutamenti di veduta del Gianfrancone nazionale che sembrano proprio confezionati ad arte per l'occasione. Ciò detto è vero che il Governo così non va e che Ilvio sta un pochettino esagerando -e se lo dico io-, ma la storiella del paracarro regge poco. Se, come Fini dice, si hanno a cuore le istituzioni e il bene del Paese, si facciano gli atti formali conseguenti. Il resto sono solo chiacchiere che hanno l'aroma del solito mercanteggiare. Un contributo interessante imho è quello di 996GT3: Quoto tutto, e aggiungo che l'elettore di destra "vera" si è già bello che divertito di Fini, e da diversi anni.
Allora non è un'impressione mia? L'ideale forse a sinistra non esiste più e se è esistito era per fini pratici tipo ottenere più ferie pagate, penalizzare il padrone, ecc. Quindi più che ideale io la definirei venalità. A destra, sarà perchè frequento tante persone con un certo modo di pensare, ma l'ideale esiste ancora e Berlusconi ha solo rinvigorito la necessità di esso. Ad esempio per un ex MSI è inconcepibile che Gheddafi venga a spadroneggiare a Roma, piuttosto si parte tutti e si va a riprendere ciò che ci appartiene! Oppure della missione in Afghanistan, ci sarebbero tanti che farebbero là ciò che Roma fece con Cartagine, quando è troppo è troppo.
Bravo, ma è una dittatura poco illuminata. Quel poco di luce lo fanno le canne che si fanno ad Arcore quando aspirano.
Non sono d'accordo. Se gli altri personaggi politici avessero un po' di palle non diresti la stessa cosa
No, non è un'impressione solo tua: io ho votato AN fintanto che ce l'ho fatta a turarmi il naso mentre Gianfranco rinnegava quelle che comunque sono e resteranno per sempre le sue radici -il che non significa essere nostalgici, attenzione, ma semplicemente difendere i valori di un movimento politico preciso-, poi sono passato a FI perchè, compromessa AN e i suoi ideali, mi piaceva l'idea del partito del fare. Per questo il neo Gianfranco non mi convince.