Teorema: F= 1+(mc+f)^2 [/quote] cercasi ingegnere disperatamente che mi spieghi "sta roba" io di teoremi al max so questo sapessi io con la matematica ho un brutto rapporto
gran bel 3d (complimenti alla autrice). in effeti in quanti non hanno la reale percezione di essere felici? io dopo aver toccato con mano la disperazione provocata da una forma abbastanza seria di depressione (senza alcuna reale causa oggettiva tra l'altro), mi sforzo di analizzare spesso il mio stato d'animo, ed anche quando sono inca.zzato nero, stressato, etc. mi rendo conto però di non essere infelice, ho sempre (o me la creo) la via di fuga quotidiana che mi stamperà il sorriso sulla faccia. che siano le prove col gruppo, una "corsetta" in auto, una serata con la mia compagna, un film, una serata con gli amici, ho sempre piantato in mente qual è la meta del momento, che so già che sarà appagante. per tornare all'argomento del primo post di goldie, la mia vita l'ho costruita io, anche con parecchie rinuncie, e ne sono soddisfatto, ma ho avuto tanto culo, altri partiti nelle mie condizioni, e con la stessa determinazione, adesso stanno messi male (o sottoterra ). proporrei un test molto semplice per valutare il proprio "grado di felicità". scambiereste su due piedi la vostra vita con quella di un altro? (attore, miliardario, calciatore, capo di stato etc.) ovviamente abbandonando tutto ciò che avete costruito fin ora e sobbarcandovi anche eventuali problemi non noti della nuova vità. io certamente no. forse in molti non sanno ancora di essere felici.
Rileggevo... ...il titolo del 3 di Elena. "La vera felicità? saper costruire la propria vita " Questa è una affermazione, fatta da un filosfoso, basandosi sui suoi studi, su sondaggi, e sull'osservazione della realtà. Di fatto, rimane una visione sogettiva però. Come lo è la mia: Le verà felicità? Saper basare la propria vita su qualcosa che MAI ti abbandonerà. Perchè verranno momenti in cui saremo tutti, indistintamente, con il culo per terra, e non avremo nessun parente o nessun amico, o compagna/o, o moglie/marito, o figlio/a, a porgerci la mano per rialzarci. Nel mio caso è la mia fede. Questo mi aiuta a viver, poi, intensamente e in modo migliore, la mia vita e gli annessi (famiglia, moglie, figlio, lavoro, etc).
io non ho la tua fortuna, ma cmq ho i miei "punti fermi". tra questi: l'affetto dei miei cari, e quando non ci saranno più, il loro ricordo, il sapere che c'è stato qualcuno che ti ha voluto veramente bene senza necessità di un tornaconto personale, consapevolazza che mi riempie il cuore già adesso. l'aver fatto qualcosa di buono nella vita. aver raggiunto un discreto numero di obiettivi, alcuni dei quali veamente notevoli... e senza averli neppure cercati + di tanto. queste sono cose che nessuno ti porta via, anche quando sai di essere quello che sei e quello che sei stato, sai quanto vali (senza per questo doverti paragonare agli altri), e questo ti aiuta a rialzare il culo. per me questa consapevolezza è una forma di felicità.
Riporto dal sito benessere.com Ma la felicità da cosa dipende? Esistono delle caratteristiche dell'individuo che lo rendono maggiormente permeabile a sentimenti di felicità e gioia piuttosto che a sentimenti negativi? E' molto difficile, probabilmente impossibile, rispondere in modo sufficientemente accurato a tali quesiti. Tuttavia le ricerche sulla felicità mettono in luce come essere più o meno felici non dipende in modo diretto da variabili anagrafiche come l'età o il sesso, né in misura rilevante dalla bellezza, ricchezza, salute o cultura. Al contrario sembra che le caratteristiche maggiormente associate alla felicità siano quelle relative alla personalità e in particolare quelle relative all'estroversione, alla fiducia in se stessi, alla sensazione di controllo su se stessi e il proprio futuro (D'Urso e Trentin , 1992). .......... FELICITA': istruzioni per l'uso A questo punto, visti i vantaggi che essere felici comporta, ci si potrebbe chiedere se esistono delle strategie che ci aiutino a sentirci felici o a recuperare il buonumore quando lo si è perso. In questo senso D'Urso e Trentin (1992) riportano una serie di attività e atteggiamenti che si accompagnano o favoriscono uno stato di benessere. Tali attività o atteggiamenti sono: non attribuire interamente a noi stessi la responsabilità degli eventi spiacevoli che ci capitano stare in compagnia di persone felici fare esercizio fisico non confrontare la nostra condizione (salute, bellezza, ricchezza ecc.) con quella degli altri individuare quello che ci piace nel nostro lavoro e valorizzarlo curare il corpo e l'abbigliamento riconoscere i legami tra cattivo umore e cattivo stato di salute: spesso è il malessere fisico, più che altri fattori oggettivi, a determinare un cattivo umore dimensionare le nostre aspettative alle capacità e alle opportunità medie della situazione aiutare le persone a cui piace essere aiutate non fare progetti a lunga scadenza frequentare le persone che ci hanno fatto dei piaceri e alle quali abbiamo fatto dei piaceri non trarre conclusioni generali dagli insuccessi fare una lista delle attività che personalmente ci fanno stare di buon umore e praticarle
grazie ma la rep andrebbe data a google :wink: sono sicuro che questi signori apprezzeranno anzi, come vedi dalle loro facce, hanno già letto il tuo post
La vera felicità? saper costruire la propria vita eh si è proprio così... dopo parecchi errori, che comunque rifarei, ho costruito la mia felicità... questo mi porta ad affrontare i problemi con forza e sicurezza :wink: uno dei miei obbiettivi oggi è il riflettere la mia qualità di vita ad altre persone
Teorema: F= 1+(mc+f)^2 [/quote] F = Femmina 1 = Individuo(di solito maschio) + = + m = money c = car + = + f = shopping Il tutto elevato al quadrato