Ho sempre pensato che morirò in macchina, la ragione? Nonostante tutti gli incidenti mortali non sono cambiato, anzi sono diventato addiritura fatalista, filosofia che sostanzialmente serve a giustificare le stronzate che si fanno per strada. Una sera tornando da Nemi sulla Via dei Laghi, in compagnia di amici vediamo dei fari nella boscaglia, il mio amico, farmacista si ferma per prestare soccorso, scendo con lui e mentre mi avventuro al buio nella cunetta, pesto sotto le frasche qualcosa di molle, abbasso lo sguardo e vedo un maglione rosso, mi rivolgo verso il mio amico e con voce tremolante gli dico: ho appena pestato un morto. Lui mi guarda e mi dice: dai stai scherzando; ed io: non l'ho appena pestato. Era un giornalista che si era cappottato in cunetta, era stato sbalzato fuori e schiacciato dalla macchina. Con un accendino facciamo luce ed era li con gli occhi ancora aperti, persi nel vuoto, privi dell'anelito di vita. La ragazza ancora in macchina che urlava, dolorante, il nome di un uomo, solo dopo scoprii che non era lo stesso, forse in preda allo schoc pensava di stare con qualcun altro. Roma, V.le B. Buozzi, sento una botta ed uno stridio di gomme, io e mio fratello che stavamo nella strada parallela corriamo a vedere, scesi da una traversa ci troviamo davanti il corpo di una ragazza, sdraiata sul freddo asfalto, completamente disarticolata. Ci avviciniamo, non ha più il casco, e la faccia è rivolta verso l'asfalto, la tocchiamo e la strattoniamo dolcemente per vedere se è cosciente, infine la giriamo lentamente, il viso è smembrato con parte delle ossa del cranio a vista e l'unico occhio intatto è lì aperto privo di espressione, perso nel vuoto. Aveva 21 anni ed usciva da una festa, un'inversione di marcia distratta ed un'auto nel posto sbagliato al momento sbagliato. Gli amici che l'avevano appena salutata sono ancora distanti, immobili, paralizzati, increduli, non hanno il coraggio di avvicinarsi e quando ci vedono squotere la testa scoppiano in un pianto disperato. Roma, una sera piovosa, accompagno mia moglie, allora la mia fidanzata, a casa, sulla tangenziale un piccolo tamponamento. Al ritorno mi segue una Porsche d'epoca, bianca, più volte mi soffermo sullo specchietto retrovisore per ammirarla, poi vengo attratto da una colonnina nel controviale della tangenziale sul viadotto della salaria, rallento mi faccio superare dalla Porsche, controllo la colonnina pensando fosse un autovelox. Riprendo velocità e dopo 500m una serie di auto frenano e schivano un corpo sull'asfalto. Un ragazzo con i jeans strappati e scesi sotto la vita, e 20 metri più avanti la Porsche, ferma sulla corsia di emergenza con il parabrezza sfondato. Sullo spartittraffico centrale una poliziotta tiene una ragazza che urla disperata. La ragazza aveva avuto un piccolo incidente, quello che avevo visto all'andata, il fidanzato nel prestarle soccorso l'aveva raggiunta ed aveva parcheggiato sulla carreggiata opposta e nell'attraversare ha incontrato la Porsche, la scarsa visibilità, la frenata a ruote bloccate e poi l'impatto, duro, mortale, senza speranza. Ancora oggi mi chiedo: ma se non avessi rallentato? Se invece della Porsche fossi passato io? Forse l'auto con l'abs e i vetri spannati dal climatizzatore mi avrebbero consentito di evitarlo o di fermarmi prima? Da qui il mio fatalismo, quando arriva la vecchia mietitrice, la tua ora è segnata, ma io ho ricevuto troppi sconti e prima o poi pagherò il conto.
ma son cose successe a te o lo hai preso in giro? cmq inutile farsi le solite seghe alla "se mio nonno fosse vivo..."
...Se deve succedere succede, forse... ma ciò non toglie che il fatalismo sia solo una scusa per "non preoccuparsi" ...il 30 dicembre è morto il mio migliore amico, mio fratello ha perso il controllo della sua BMW... Aveva 19 anni Fatalismo? Ci sono i vivi, ci sono quelli che non lo sono (parlo al presente perchè, nel mio pur stupido e banalissimo discorso lo sento ancora vivo)... il resto non significa niente...
no no porti una sfiga nera, sei un catalizzatore, uno ok l ho visto anch io, due anche, ma il tuo e' un libro...mi fai paura! :-)
credo anche io molto nel destino, ma anche il destino va aiutato, se uno non si compra la moto sicuramente non ci morira sopra.... (mi sto toccando in modo impressionante i gemelli)
Io arrivo sempre dopo, è la vecchia Signora che mi ricorda che anch'io prima o poi devo morire. Anzi probabilmente il messaggio è: vai piano altrimenti vedi cosa può succedere. Per portare sfiga bisogna essere lì quando si consuma la tragedia. Non so comunque di dove sei, ma qui a Roma non è difficile incontrare un lenzuolo bianco sull'asfalto.
terrificante... non mi è ancora mai capitato di vedere un incidente mortale con tanto di corpo, e spero che non accada mai... dev'essere qualcosa di terribilmente angosciante...