Stronzetto non c’è tra le opzioni? Ho appena finito di pulire l’ingresso di casa di mia madre addobbato da uova solo perché non ha aperto a questi 4 cafoni. Quindi così si educa al giorno d’oggi? Se non ottieni quello che vuoi offendi? No ragazzi non venitemi a dire che è uno scherzetto perché ad essere buono questo è un dispetto. E pretendere da una signora di 77anni che comprenda questa becera importata festa non lo posso tollerare.
A te è andata bene. Qualche anno fa a mio padre hanno messo un petardo nella cassetta della posta che è letteralmente esplosa.
Questi sono vandalismi non feste. Se già prima odiavo questa stupida importata ricorrenza ora la detesto a piene braccia.
Mi sembra giusto: rompi il pazzo al prossimo, magari invadendo il suo "spazio" vitale, in uessei ti piazzano una pallottola in fronte e fine del problema. Colpirne uno per educarne 1k. In itaGlia ci estinguiamo nel giro di un paio d'anni....
colpirne uno per educarne cento non era il motto di quei tizi tra cui albergava anche Gino Strada negli anni 70? Quelli che sprangavano gli adolescenti come Ramelli, per intenderci......
Ho scritto 1K proprio per "differenziare".... Si, era il motto dei kompagni che sbagliano, quelli che hanno ucciso il sindacalista Guido Rossa ad esempio....
In Occidente, lo si attribuisce generalmente al presidente Mao Zedong, nonostante le origini del motto siano più remote. Lo slogan infatti comparve per la prima volta nell’antico Han Shu(biografia della storia dinastica degli Han) come motto riassuntivo dell’azione del funzionario Yin Wenggui rispettato dal popolo per il puntuale svolgimento delle sue mansioni, per la sua natura integerrima ed il forte senso di giustizia. Yin Wenggui era rispettoso della legge, non accettava favori, e si premurava di controllare in modo pignolo la condotta dei propri sottoposti. In caso ravvisasse una qualche imparzialità, era solito avviare un procedimento disciplinare per intercettare il colpevole e in seguito decidere la pena adeguata da comminare, in modo che quel comportamento deplorevole e la sua conseguente sanzione potesse servisse da ammonimento a tutta la comunità. Colpendone uno dunque, se ne potevano educare cento. Lo slogan aveva a che fare con le regole del buon governo, non era in principio legato ad una parte politica o assunto a simbolo di una qualche rivoluzione. Durante gli anni della Rivoluzione Culturale, le Guardie Rosse se ne erano servite come giustificazione ideologica ai loro eccessi: con il fine dell’educazione su larga scala trovarono una scusante a massacri e azioni che di formativo avevano poco a che vedere. La punizione esemplare doveva fungere da deterrente al pensiero di comportarsi in modo differente da quanto in linea con i dettami della Rivoluzione Culturale. Il motto venne ripreso dalle Brigate Rosse, che il 3 marzo 1972 fotografarono l’ingegnere Idalgo Macchiarini, dirigente della Sit-Siemens, con un cartello al collo che diceva “Mordi e fuggi. Niente resterà impunito. Colpiscine uno per educarne cento. Tutto il potere al popolo armato!”.