La F60 è nata in ossequio ad un'interpretazione rigida dei regolamenti 2009, contrariamente a Brawn/Toyota/Williams che invece sono nate in ossequio ad un'interpretazione dei regolamenti 2009 in senso lato. Ad onor del vero anche la Redbull è nata in ossequio ad un'interpretazione rigida dei regolamenti 2009 ed è sempre più andata forte della Ferrari fin dall'inizio. C'è da dire che in caso di profondo cambio regolamentare, come quello avvenuto quest'anno, è sempre chi aveva il benchmark della prestazione assoluta prima del cambio stesso a pagare il pegno più alto. Com'è puntualmente accaduto a Ferrari e Mecca. In Ferrari però dovrebbero realizzare che il perserverare è diabolico, già nel passaggio regolamentare 2004->2005 avevano messo in pista un cesso di nome F2005........ Detto questo, il mantenimento delle regole 2009 anche per il 2010 vedrà il matematico ritorno nelle prime due file di Ferrari e Mecca, ossia i due team dal budget più elevato attualmente in F1. Basta che spendano un mucchio di soldi in test dall'ultimo GP 2009 al primo GP 2010 (i test sono vietati nel corso della stagione) ed il resto verrà da sè
Il tutto perchè Adrian Newey, la cui ultima macchina che aveva azzeccato era la Mecca del 1999 (titolo con Mika), si è svegliato dopo 10 anni di letargo
Ni. Quello che tu trovi triste, io lo trovo naturale, ovvero il fatto che ognuno cerchi di stare dalla propria parte cercando di lottare per le proprie ragioni. La stortura, in questo caso, è dovuta a una delle 2 parti che ha esagerato, sopravalutando pesantemente il proprio potere contrattuale. Questo ha fatto si che la controparte tirasse fuori tutte le risorse che l'oggettivo potere gli dava, schiacciando Mosley. Questa storia è la sconfitta totale della linea tenuta dalla FIA. :wink:
Formula 1, Max Mosley scrive a Montezemolo: "Hai detto frasi false ed offensive su di me" Max Mosley, presidente FIA, ha inviato oggi una lettera a Luca Cordero di Montezemolo, suo pari grado per la FOTA, l’associazione delle squadre di Formula 1. La missiva lamenta “frasi false e offensive” pronunciate da Montezemolo mercoledì, in occasione del raggiungimento dell’accordo sul Mondiale 2010. A giudizio di Mosley il numero uno del Cavallino avrebbe strumentalizzato i fatti, lasciando intendere in sostanza di aver scalzato un dittatore e di aver conseguito una vittoria come rappresentante dei team e della Ferrari. Un atteggiamento che potrebbe portare Mosley a cambiare idea sulla scelta di non ricandidarsi alla guida della Federazione in ottobre. Scrive Mosley nella missiva: “Una parte fondamentale dell’accordo prevedeva un approccio positivo e leale da ambo le parti. Lei mi ha definito un dittatore, un’accusa estremamente diffamatoria. Se vuole che l’intesa raggiunta abbia chances di sopravvivere, lei e la FOTA dovrete provvedere immediatamente a rettificare queste dichiarazioni false e offensive”. Mosley sottolinea inoltre come fino a fine mandato godrà ancora di “pieni poteri”… Nell’incontro di ieri a Bologna però, i membri della FOTA non hanno recitato il mea culpa, limitandosi a ringraziare Mosley per il lavoro svolto e per la promessa di lasciare l’incarico: “Siamo lieti di ringraziare il presidente della FIA per la sua decisione di lasciare la Federazione e per l’impegno profuso nel suo lavoro, in particolare dal punto di vista della sicurezza che è, e rimane, una grande priorità in F1 e nello sport”. Questo sul fronte pubblico. In privato invece, pare che Montezemolo abbia inviato una lettera di risposta, dove si mette in luce come le dichiarazioni incriminate siano state sostanzialmente esposte con un punto di vista parziale da parte della stampa. Alzi la mano chi ha detto che era finita…
però è bellissimo il fatto che nella comunicazione della FOTA è stata evidenziata la promessa di Mosley di andarsene... è come se abbiano rinfrescato la memoria anche a lui!
Max Mosley è infuriato con Montezemolo e la Fota L’intesa tra la Fia e la Fota sembrava che avesse spazzato le polemiche della Formula 1, ma queste tornano nuovamente all’orizzonte, aprendo un altro fronte di cui si sarebbe fatto volentieri a meno. Protagonisti dell’ennesima puntata di un braccio di ferro infinito i presidenti delle due organizzazioni, Max Mosley e Luca di Montezemolo. Il primo, in una lettera indirizzata al secondo, manifesta il suo pieno disappunto per le “frasi false e offensive” che, a suo avviso, quest’ultimo avrebbe proferito sull’accordo di mercoledì a Parigi. A giudizio di Mosley il numero uno del “cavallino rampante” sarebbe all’origine di una strumentalizzazione della vicenda, in quei passaggi in cui avrebbe lasciato intendere di aver scalzato un dittatore e di aver conseguito una vittoria targata Ferrari. Questo atteggiamento potrebbe portarlo a riconsiderare la scelta di non ricandidarsi alla guida della Federazione nel mese di ottobre. Scrive Mosley nella missiva al capo della Fota: “Una parte fondamentale dell’accordo prevedeva un approccio positivo e leale da ambo le parti. Lei mi ha definito un dittatore, un’accusa estremamente diffamatoria. Se vuole che l’intesa raggiunta abbia chances di sopravvivere, lei e la Fota dovrete provvedere immediatamente a rettificare queste dichiarazioni false“. Nel testo il vecchio Max sottolinea come fino alla scadenza del mandato godrà ancora di “pieni poteri“. Nell’incontro di ieri a Bologna, però, i membri dell’associazione dei costruttori e il loro presidente non hanno recitato il mea culpa, limitandosi a ringraziare Mosley per quanto fatto in passato e per la promessa di lasciare l’incarico: “Siamo lienti di ringraziare il presidente della Fia per la sua decisione di lasciare la Federazione ad ottobre e per l’impegno profuso nel suo lavoro, in particolare dal punto di vista della sicurezza che è, e rimane, una grande priorità in F1 e nello sport“. Questo sul fronte pubblico. In privato, invece, pare che Montezemolo abbia inviato una lettera di risposta, dove il manager italiano mette in luce come le sue dichiarazioni siano state interpretate male dalla stampa. Speriamo che basti a bloccare il colpo di coda di una tempesta che ha stancato tutti.
Il presidente Montezemolo risponde ai tifosi Ferrari Come avevamo anticipato, ieri il presidente Luca di Montezemolo ha risposto sul web alle domande degli appassionati Ferrari. Il numero uno del “cavallino rampante” è contento di questa esperienza e promette un sito aziendale più aperto al dialogo con i fans. “Care tifose e cari tifosi, grazie per essere sempre vicini alla Ferrari: il rapporto con voi è per me molto importante. Grazie per tutte le domande che mi avete posto, sia sul sito, sia direttamente via mail. Nel video che ho registrato ho dato una risposta ai temi principali che hanno riscosso il maggior interesse“. “Devo congratularmi con voi -aggiunge Montezemolo- per la qualità delle domande, la vostra attenzione e competenza. Farò in modo di dare risposta anche a tutte le altre. Per alcune di queste trovate già la mia opinione scritta. Nel prossimo futuro farò in modo di utilizzare il nostro sito per un incontro virtuale interattivo con voi. Grazie“. A questo punto passiamo in rassegna alcuni dei quesiti, con le relative risposte. Modster79 chiedeva riguardo all’aerodinamica, se alcuni cambiamenti nel regolamento del prossimo anno possano aumentare la possibilità di sorpassare e la spettacolarità. Gentile Modster79, Grazie per il suo messaggio. All’interno di un quadro stabile di regole credo che sia importante fare tutto quanto possibile per incrementare il livello di spettacolarità della Formula 1, mantenendo i principi di competizione sportiva e tecnologica. hacrasch chiedeva se fosse possibile il prossimo anno tornare alla pole position fatta con serbatoi vuoti ed assetti da qualifica e quindi abolire il parco chiuso tra il sabato e la domenica per fare in modo che i piloti corrano la domenica con assetto da asciutto sull’asciutto e con assetto da bagnato sul bagnato Caro hacrasch Grazie per il suo messaggio. All’interno della FOTA le squadre stanno valutando varie proposte per rendere più spettacolari anche le giornate che precedono la gara. ci sono varie proposte sul tavolo. Le esamineremo e le discuteremo nella F1 commission. Grazie comunque per il suo suggerimento. JNPF1 chiedeva se Ferrari potrà festeggiare una vittoria in pista nel 2009 e se avverrà, se considererà il 2010 il Campionato su cui puntare Caro JNPF1, Grazie per la sua mail. Devo dire che sicuramente per ora non è stato un grande anno per la squadra. CI sono tante ragioni, ma io sono convinto che con il lavoro che Stefano Domenicali e tutto il team con i piloti stanno facendo, qualche soddisfazione potremo averla anche quest’anno. Abkoepfchen chiede se la F1 è sempre il “motore” per gli sviluppi tecnici sulle vetture stradali e se sono in corso riflessioni sui motori ibridi o diesel Caro abkoepfchen, La ringrazio del suo messaggio. E’ nella storia di Ferrari un costante trasferimento di tecnologie dalla Formula 1 alle vetture di produzione, e continueremo sempre a farlo. Stiamo già lavorando su tecnologie nell’area del cosiddetto ibrido mentre i motori diesel non hanno mai fatto e non faranno parte della tradizione Ferrari. cavallino33 chiede se la riduzione dei costi in F1, tolto il budget cap, possa essere effettuata e come, senza perdere il prestigio e la tecnologia della F1, ed anche se il futuro delle vetture stradali va nella direzione di diminuire le emissioni. Caro cavallino33, La ringrazio della sua domanda. Uno dei principali impegni della FOTA è quello di ridurre i costi per riportarli, nel giro di 2 anni a quelli degli anni 90 senza perdere la sfida tecnologica e sportiva di più alto livello. Per quanto riguarda l’efficienza delle nostre vetture di produzione, in termini anche di emissioni, abbiamo un impegno molto concreto di ridurre entro il 2012 le emissioni di Co2 del 40% rispetto ai livelli della gamma del 2007. reky_86 chiede di tornare alla vera F1, di farla tornare ai livelli agonistici degli anni 2000, allo spettacolo, a gareggiare su circuiti del passato. Cara Ivana, grazie del suo messaggio. Quello che posso garantirle è che come Ferrari e FOTA siamo impegnati per mantenere intatto lo spirito e l’essenza della Formula 1, ed ascoltare costantemente i nostri tifosi. Per quanto riguarda i circuiti su cui si corre, sicuramente quelli storici hanno sempre un grande fascino, così come per Ferrari come per tutte le squadre sarà importante tornare in Nord America. Kupilainen chiede se la FOTA abbia pensato a mantenere una grande interazione coi tifosi, magari su una base regolare. Caro Kupilainen Grazie del messaggio. E’ importante per tutti ascoltare e parlare con i nostri tifosi. Noi cerchiamo di farlo costantamente soprattutto utilizzando questo sito, che è il modo più immediato di essere a diretto contatto con noi. MaxMove chiede se il kers verrà utilizzato in futuro in Formula 1, e se Ferrari pensa di utilizzarlo su vetture stradali. Caro MaxMove per l’anno prossimo tutte le squadre hanno già deciso che non utilizzeranno il kers in F1. Per quanto riguarda invece le nostre vetture di produzione, già da tempo stiamo studiando delle possibilità ibride, ma bisogna aspettare ancora qualche anno per vederle sul mercato.
Mosley indica Jean Todt come suo successore Come sappiamo Max Mosley ha rinunciato a candidarsi nuovamente alla fine del suo mandato, ora è caccia al suo successore, da tempo si fanno nomi sui papabili, e lo stesso Mosley ha indicato il candidato più probabile e a lui gradito: si tratta di Jean Todt. L’ex DP Ferrari lavora già da due anni per la Fia come responsabile della eSafety Aware, la divisione che si occupa dei sistemi di sicurezza delle monoposto. La scelta di Todt da parte di Mosley è motivata dal desiderio di scegliere un candidato interno alla Fia che continui il lavoro da lui iniziato sulla sicurezza, e sia indipendente e meno influenzabile dai costruttori, ovviamente questa sarebbe una scelta non gradita da molti team. Via | sportal.it
F1, Montezemolo auspica la serenità per il futuro Dopo l’infinita polemica tra la Fia e la Fota, che ha trovato uno sbocco nella recente intesa siglata fra i due enti per il bene della Formula 1, Luca di Montezemolo spinge il suo sguardo al futuro, augurandosi una maggiore serenità e un quadro meno polemico e litigioso di quello che negli ultimi mesi si è offerto agli occhi degli appassionati. Il presidente dell’associazione dei costruttori si aspetta sviluppi positivi dall’accordo, anche in virtù del maggiore potere decisionale attribuito alle squadre: “Sono molto felice per l’esito della trattativa. Capisco lo stato d’animo degli spettatori, che non ne potevano più di queste polemiche, di questi comunicati stampa e dei regolamenti oscuri che cambiano ogni sei mesi. Abbiamo bisogno di stabilità, di pace e trasparenza. Amiamo la F1 e vogliamo una tecnologia e una competizione estrema. Vogliamo i migliori piloti, le migliori squadre, le migliori vetture ed è quello che faremo“. Con la nuova geografia del Circus tutto questo dovrebbe arrivare, mediante una filosofia gestionale diversa da quella di Max Mosley. Parlando del successo strategico dei team, il numero uno della Ferrari dice: “Prima di tutto penso che abbiamo ottenuto tre risultati importanti: stabilità, costi al ribasso e la cosa principale, ossia che la F1 conservi la sua identità e non diventi una sorta di F3. Quest’ultimo punto era cruciale per noi. Dovremo ovviamente migliorare tutto ed è per tale motivo che vogliamo essere più implicati nelle decisioni riguardanti il nostro sport. Vogliamo più spettatori nei circuiti, biglietti meno cari e anche più spettacolo“. La stessa esigenza era stata messa in luce da Flavio Briatore, che sarà molto occupato nelle prossime settimane coi detentori dei diritti commerciali della Formula 1 (alias Bernie Ecclestone) per migliorare l’attrattiva dei Gran Premi, individuando dei sistemi capaci di ridurre la monotonia e di incentivare la presenza sul campo dei tifosi, che sono il primo motore dell’automobilismo agonistico. Vista la determinazione con cui la Fota ha affrontato il complesso braccio di ferro con la controparte, non si escludono dei risultati concreti anche su questo fronte. Ma bisogna mettere una pietra tombale sulle polemiche degli ultimi tempi. Via | f1-live.com
Mosley duro: "Hanno danzato sulla mia tomba troppo presto..." Intervistato dal 'Mail on Sunday' il presidente della FIA ci tiene a precisare che la sua uscita di scena non è ancora così certa come molti pensano: "Hanno danzato sulla mia tomba troppo presto", ha precisato Mosley. Con queste dichiarazioni l'avvocato inglese risponde a tutti i rappresentanti dei team ribelli che ormai lo vorrebbero fuori dalla Formula 1 a causa delle scelte "assurde" prese in quest'ultimo periodo. Mosley, che alle prossime elezioni della presidenza FIA rischia di non vedere più confermato il suo attuale ruolo di presidente, precisa al contrario che sono in molte le persone a dargli ancora fiducia: "Ricevo pressioni da più parti perchè io resti...".
Mosley risponde a Luca di Montezemolo ''...ha parlato in modo stupido'' La scorsa settimana FIA e FOTA hanno trovato un accordo, la situazione sembrava quindi diventata ‘peace and love’ dopo lunghe settimane di aspri contrasti. Ma in realtà i fuochi di guerra non si erano ancora totalmente spenti… Mosley da parte sua è molto arrabbiato per le dichiarazioni rilasciate da Luca di Montezemolo dopo lo scorso incontro di Parigi. La FOTA pensava di aver vinto questa ‘guerra’ contro la FIA e che Max Mosley si fosse ritirato. Ma dopo l’ultima intervista di quest’ultimo la situazione sembra di nuovo essere piuttosto incandescente. "Nel mondo motoristico nessuno lo prende sul serio," ha affermato Mosley parlando di Montezemolo. "E’ visto come gli italiani chiamano una ‘bella figura’. E’ capo della FIAT, ma chi gestisce l’azienda in realtà è Sergio Marchionne, e non credo che lui si preoccupi molto di Luca," ha dichiarato Mosley al Daily Mail. "Ha iniziato la vita vendendo macchine e uno dei suoi motti è ‘una volta che hai venduto la vettura, smettila di parlare’. Luca ha fatto di peggio, non solo non ha smesso di parlare, ma ha parlato in modo stupido," ha aggiunto Mosley. La FOTA da parte sua non dichiara molto pubblicamente, ma la tensione rimane elevata. Una fonte dell’associazione delle scuderie ha affermato che la FOTA si aspetta che Mosley rispetti l’accordo trovato. "Se non lo farà, allora vedremo quali sono le nostre opzioni, ma a questo stadio consideriamo come delle polemiche quello che ha detto," ha confidato la fonte al The Times. Il giornale The Guardian ha inoltre riportato che i team della FOTA intendono protestare nei confronti del coinvolgimento di Alan Donnelly, braccio destro di Max Mosley, in seno alla nuova scuderia Manor, che mobilita anche Nick Wirth, ex collega di Mosley alla Simtek. Sembra quindi evidente che la situazione tra FIA e FOTA sia ancora tesa e che l’ascia di guerra non sia ancora stata abbassata definitivamente… Francesco BUFFA © CAPSIS International
La FOTA vuole riportare la Formula 1 in America La FOTA sta pianificando quelli che dovrebbero essere i destini della Formula 1 e le nuove strategie, sicuramente il ritorno negli USA è una priorità per l’organizzazione facente capo ai costruttori: che certamente non possono abbandonare un mercato come quello Americano. In questa stagione le Formula 1 non correranno ne a Indianapolis dove si corse l’ultima volta nel 2007, ne in Canada, c’è immediato bisogno di un’inversione di tendenza. Lo stesso Luca di Montezemolo s’è espresso in questa direzione: “Per noi l’America fa parte della nostra storia, abbiamo splendidi ricordi a Daytona e al Sebring, recentemente Michael Schumacher ottenne splendide vittorie a Indianapolis, per noi è importante correre lì per il mercato, per i tanti fans che abbiamo”.
F1: ECCLESTONE CHOC, ELOGIA HITLER E SADDAM LONDRA - Meglio i regimi totalitari alla democrazia, meglio Adolf Hitler per la sua capacità di "saper far funzionare le cose" che i politici moderni. E ancora Saddam Hussein era l'unico in grado di controllare l'Iraq, così come i talebani con l'Afghanistan. Conclusione finale: Max Mosley sarebbe un eccellente primo ministro d'Inghilterra. A snocciolare l'inquietante serie di analisi politiche non è uno storico revisionista, ma la sintesi del pensiero politico di Bernie Ecclestone, che boccia gli Stati Uniti e promuove la sola Margaret Thatcher. Dopo lo scandalo sado-maso a sfondo nazista del presidente della Fia, federazione mondiale dell'auto, Max Mosley, anche il patron della Formula Uno apre un'inquietante finestra su abitudini, convinzioni e ideologie dei dirigenti del 'circus'. Il 78enne multimilionario britannico nel corso di un'intervista al Times ha stigmatizzato la debolezza dei politici contempornei, ancora più evidente al cospetto delle virtù delle "forti leadership". "Al di là del fatto che alla fine é stato cacciato e persuaso a fare cose che non so se voleva fare, Hitler era nella condizione di comandare molta gente e di far funzionare le cose - le parole di Ecclestone -. Alla fine si é perso e non è stato un buon dittatore perché o sapeva che le cose andavano in una certa direzione e ciononostante ha insistito, oppure ha lasciato che andassero così. Quindi non è stato un dittatore". Sempre meglio delle democrazie moderne, sostiene Ecclestone, che "non hanno fatto poi così bene a molti paesi, compresa la Gran Bretagna". "I politici sono troppo preoccupati delle elezioni - ha aggiunto Ecclestone - Per esempio è stata una cosa terribile fare la guerra in Iraq per rimuovere Saddam Hussein. Era l'unico che poteva controllare quella nazione. Lo stesso con i talebani. Invadiamo paesi di cui ignoriamo la cultura. Probabilmente gli americani credevano che la Bosnia fosse una città vicino a Miami", la provocazione di Ecclestone che solo il mese scorso aveva indispettito la comunità ebraica dichiarando di volere in Formula uno "una donna nera ed ebrea". Tra i leader del passato l'unica che si salva è la Thatcher, che ha avuto il merito di "costruire questa nazione che abbiamo lasciato andare in frantumi. A Gordon (Brown) e Tony (Blair) interessa solo compiacere la gente". L'ultimo commento è per Max Mosley, presidente della Fia, che avrebbe le qualità per essere "un eccellente Primo ministro", nonostante lo scandalo dell'orgia in stile nazi-sadomaso che lo ha travolto lo scorso anno: "Sono cose che non contano", l'illuminante conclusione di Ecclestone. libero.it